SONATINA N. 1
A una nuova persona
Un piccolo movimento del nucleo, come un ricordo
Piovve cenere, su questo villaggio, una certa quantità
Le ceneri, come un triste ricordo, hanno fatto rumore
Sui rami degli alberi, sui tetti delle case, continuò a piovere
Quella notte, la luna era chiara, io e una donna
stavamo chiacchierando e ci appoggiavamo a una finestra (dalla finestra si vedeva una montagna)
L’intera stanza, come una gola, con la luce
Lo scoppio di una risata che risuona ben allagata
— Conoscere il cuore dell’uomo…… Che cos’è il cuore dell’uomo……
Io, la mano della donna che insegue una falena, alla falena
Cercava di afferrare, non era certo cosa
Quale giorno cominciò a riempirsi di fumo di cenere in alto
La storia della valcan…… e in poche notti, così al sogno
Avrei intrecciato le storie di Elisabetta che avevo imparato
Un’altra notte
Staremo fermi, nella nebbia
La nebbia scorrerà via, sulla superficie della luna
Sfrecciando come un giavellotto, ci avvolgerà
Come una cortina di cenere
Ci separeremo, senza sapere
Senza sapere che si sono incontrati
Come nuvole, saremo dimenticati
Come una vena d’acqua
Questo sentiero è un sentiero d’argento, noi andremo
Lasciando solo…… (Una persona da una persona
Perché chi si è ricordato di aspettare la sera)
Non ci incontriamo mai più, pensando al passato
Lo specchio della luna si riferisce alla notte
Lo ripeteremo solo
Alla sera del tardo giorno
C’era già un posto molto grande
Nessuno poteva vedere
Anche il cielo, anche le nuvole, e anche i fiori galleggianti
Non ero ancora attratto
Sfumerei il colore chiaro del crepuscolo
E non dicevo che non era già piacevole
Un giorno un uccello cantò e passò di lì
Non mi spiegherei la storia e il canto se non con un’occhiata al sentiero senza indicazioni che ho percorso
Il sentiero senza indicazioni che sono venuto
Costa del modo, ciò che seguiremo
Rimarremo piantati
I nostri sogni viaggeranno dove
furtivi, ma dolorosi
Anche questo giorno e quello in un saggio silenzio?
La mattina ci siamo lasciati
Scrollati di dosso i bianchi blu
Strappa il frutto blu
Tu, quella mattina, eri chiaro in lontananza
La città natale a cui stavo tornando, era da qualche parte in lontananza
Tutti erano gentili ed estasiati per me ora
Era più dolce del ricordo, Il silenzio non era un po’ diverso
Monotono, e una sfocatura di nuvole fluttuanti e vento
Restavo a cantare come se fosse ieri
Il cuore debole, getta
Come un seme molto giovane è stato masticato che ha gettato
Scuotere, scuotere
Voi
Varie cose mi sembravano belle e
Non potevo essere indignato, mi sono morso le labbra
All’ultimo sentimento
I sogni sono sempre tornati, in un triste villaggio di montagna.
Il vento soffiava la persicaria filiformis
Le allodole non smettevano di cantare
Da un silenzioso sentiero nel bosco al mattino
Il sole splendeva serenamente dal cielo azzurro, il vulcano dormiva
— E io
Le cose che avevo guardato, le isole, le onde, i promontori, e la luce del sole e della luna
Sapevo che nessuno mi stava ascoltando, ma raccontai……
I sogni non sono andati oltre
Tutte le cose che pensavo di dimenticare
Quando dimenticavo, le cose che dimenticavo del tutto
I sogni si congelavano in un ricordo di pieno inverno
Poi aprivano una porta nell’immobilità
E si incamminavano lungo la strada illuminata dalle stelle
Canto dei fiori d’estate
Parte 1
Tra il cielo e il pascolo una nuvola spuntò
Sulla superficie di una riva, l’ombra disegnò
Il fondo dell’acqua, un pesce
che brillava alla luce del sole
Era l’evento di un giorno d’estate!
Un giorno, il momento del sogno che non torna mai più
Noi staremo in silenzio, i nostri piedi avvolti nell’erba selvatica
Due ombre, si agitavano furbescamente seguendo la rotta
…… Mormorio di un ruscello
Non era il cambiamento di questo giorno anche oggi
Sussurrato con calma dal vento
Il sorriso della ragazza di quel giorno
Perché, non lo so
Comunque, fermi e freddi, c’erano solo profili
Parte 2
Quei giorni, come un pastore e una fanciulla
Cominciarono a passare gioiosamente interi
Non c’è nessun evento particolare
Non c’è una nuova confessione
Quei giorni, come un indovinello che non potevi risolvere
Il sorriso giurava amore eterno
I fiori di cardo e di carice si mescolavano
Da bambino, c’era un bel sogno – era allora!
Per favore, ancora una volta, torna indietro
Quel giorno in cui il cielo blu correva
Quel giorno in cui le stelle del mattino scintillavano
Quei giorni, quei giorni, ritorna
Io, cresciuto in altezza, come traboccante
Ero triste e tremante
SONATINA N. 2
Arco di pioggia e un uomo e…
Il vento calmo dopo la pioggia scorreva, questa volta
Un ciuffo d’erba era ancora bagnato di rugiada, un rosario di ragno brillava
Nel cielo d’oriente era apparso un leggero arcobaleno.
Mi alzai in silenzio, in silenzio!
Ah, tutte le cose rimasero come erano, tu in quel momento
Mi hai guardato, non sapevo cosa stavo facendo
(Eppure ti amavo)
(Ma tu mi amavi)
Ancora il vento soffiava, ancora le nuvole rotolavano
Nel cielo azzurro, limpido e caldo, non c’è cambiamento
I canti dei pulcini tenevano, i colori dei fiori profumavano
E sulle tue ciglia, un piccolo arcobaleno è rimasto
(Ma tu non mi amavi più
Non ti amavo più)
Condoglianze estive
I miei tempi stavano passando
Che ha reso il mio cuore d’oro, una ferita presto guarita come non ho fatto male a me stesso
Tra ieri e domani
Il profondo abisso di blu scuro si disegnò e passò
La cosa che passava e gettava
Era un piccolo pezzo di carta su cui era apparsa una macchia di lacrime.
Nelle onde bianche schiumate, una sera
Tutte le cose furono completamente cancellate! Secondo il piano
Poi sono diventato un viaggiatore, che anni sono passati
I villaggi erano illuminati dal chiaro di luna
Era caldo, nell’arida campagna
Se mi ricordassi! Tornerei ancora una volta
Dove? In quel luogo (avevo questo ricordo
Ho aspettato, per lei, e silenziosamente ho rinunciato)
L’ho dimenticato nonostante me stesso
Era arrivato il duro autunno (anche la primavera)
Il lago era illuminato dal sole e risplendeva
Gli uccelli volavano attraverso il grande cielo
E andavano sul fianco di una montagna in una gola
Uva e fichi stavano maturando opulentemente
La raccolta del grano era già iniziata
Una o due nuvole scorrevano
Sdraiato sull’erba a guardare
Solo io ero rimasto solo
I miei occhi erano troppo luminosi per vedere la decadenza
Ma questi occhi erano piccoli e non potevano fare festa!
Lo stato rimase, il mite inverno circolò
In un giorno il vento sparse le foglie – anch’io crebbi
Da, un senso di pace che una musica silenziosa corrispondeva
Elenco delle traduzioni di poesie
(Italiano, Français, Español, English, Deutsch)