Appunti su Ottorino Respighi e le sue opere

Panoramica

Ottorino Respighi (1879-1936) è stato un compositore italiano noto soprattutto per la sua Trilogia romana, una serie di poemi sinfonici che celebrano la città di Roma: Fontane di Roma (1916), Pini di Roma (1924) e Festività romane (1928). La sua musica fonde il tardo romanticismo con influenze impressioniste e neoclassiche, incorporando una vivida orchestrazione ed elementi della musica popolare italiana.

Respighi studiò composizione a Bologna e successivamente in Russia con Rimsky-Korsakov, la cui maestria nell’orchestrazione lo influenzò notevolmente. Si interessò anche alla musica antica e contribuì a far rivivere opere rinascimentali e barocche, incorporandole nelle sue composizioni, come Antiche arie e danze e Gli uccelli.

Sebbene non sia direttamente associato al movimento impressionista, le armonie lussureggianti e la colorata orchestrazione di Respighi condividono somiglianze con Debussy e Ravel. La sua musica dipinge spesso vividi paesaggi sonori, rendendolo uno dei più caratteristici compositori italiani dell’inizio del XX secolo.

Storia

Ottorino Respighi nacque nel 1879 a Bologna, in Italia, in una famiglia con una forte tradizione musicale. Suo padre, insegnante di pianoforte, lo avvicinò alla musica in tenera età. Studiò violino e pianoforte al Liceo Musicale di Bologna, ma presto sviluppò un profondo interesse per la composizione. Durante questi anni, suonò anche la viola nell’orchestra dell’opera locale, il che lo mise a contatto con una vasta gamma di stili musicali e tecniche di orchestrazione.

Nel 1900, Respighi si recò a San Pietroburgo, in Russia, dove studiò brevemente con Nikolai Rimsky-Korsakov, uno dei più grandi orchestratori dell’epoca. Questo incontro ebbe su di lui un’influenza duratura, plasmando il suo approccio alla colorata orchestrazione e all’uso di ricche trame armoniche. Al suo ritorno in Italia, continuò a comporre mentre lavorava anche come esecutore e insegnante.

Negli anni Dieci del Novecento, Respighi cominciò a farsi conoscere come compositore. Il suo primo grande successo arrivò con Fontane di Roma (1916), un poema sinfonico che descriveva vividamente diverse fontane della città in vari momenti della giornata. Quest’opera segnò l’inizio del suo profondo fascino per la storia e il paesaggio di Roma, un tema che avrebbe ulteriormente approfondito in Pini di Roma (1924) e Roman Festivals (1928). Queste opere orchestrali lo consacrarono come uno dei principali compositori italiani, attirando l’attenzione internazionale per la loro grandiosità cinematografica e la narrazione evocativa attraverso la musica.

Nonostante la sua crescente fama, Respighi rimase profondamente interessato alla musica antica. Trascrisse e arrangiò opere rinascimentali e barocche, incorporandole in brani come Antiche arie e danze e Gli uccelli, che riflettevano il suo fascino per le forme storiche mescolate all’orchestrazione moderna.

Nel 1913 fu nominato professore di composizione al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, di cui in seguito divenne direttore. Durante questo periodo sposò la pianista e compositrice Elsa Olivieri-Sangiacomo, che divenne la sua compagna per tutta la vita e sostenitrice della sua musica.

La carriera di Respighi fiorì negli anni ’20 e ’30, ma egli rimase in qualche modo distaccato dal clima politico dell’Italia fascista, concentrandosi invece sul suo lavoro artistico. Le sue composizioni successive continuarono a esplorare una vasta gamma di influenze, tra cui le tradizioni popolari italiane, il canto gregoriano e scale esotiche. Tuttavia, verso la metà degli anni ’30, la sua salute iniziò a peggiorare e morì nel 1936 all’età di 56 anni per complicazioni cardiache.

Anche dopo la sua morte, la musica di Respighi rimase popolare, in particolare la sua Trilogia romana, che viene ancora eseguita frequentemente oggi. La sua capacità di fondere le tradizioni musicali italiane con vibranti colori orchestrali lo colloca tra i più importanti compositori italiani dell’inizio del XX secolo.

Cronologia

1879 – Nascita e primi anni di vita

9 luglio 1879 – Nasce a Bologna, in Italia, in una famiglia di musicisti. Suo padre era un insegnante di pianoforte.
Studia violino, pianoforte e composizione al Liceo Musicale di Bologna.
Sviluppa un precoce interesse per l’orchestrazione e l’esecuzione.

Anni 1890 – Istruzione e primi anni di carriera

Studia con il compositore Giuseppe Martucci, che lo introduce agli stili tardo romantici.
Suona il violino e la viola professionalmente, anche nelle orchestre d’opera.

1900-1902 – Studio in Russia

1900 – Viaggia a San Pietroburgo, in Russia, per suonare come primo violista nell’orchestra del Teatro Imperiale.
Studia brevemente con Nikolai Rimsky-Korsakov, che influenza profondamente il suo stile di orchestrazione.

1903-1910 – Ritorno in Italia e prime composizioni

Tornato a Bologna, continua a comporre.
Scrive musica da camera, brani orchestrali e opere, ma senza ottenere grandi riconoscimenti.
Nel 1913 si trasferisce a Roma per insegnare al Conservatorio di Santa Cecilia.

1916-1928 – La svolta e la Trilogia romana

1916 – Compone Fontane di Roma, il suo primo poema sinfonico orchestrale di grande successo.
1917 – Sposa Elsa Olivieri-Sangiacomo, pianista e compositrice.
1920 – Debutta Antiche arie e danze, basato sulla musica rinascimentale e barocca.
1924 – Compone Pini di Roma, che diventa la sua opera più famosa.
1928 – Completa Roman Festivals, la parte finale della sua Trilogia romana.

1923-1930 – Insegnamento e riconoscimento internazionale

1923 – Diventa direttore del Conservatorio di Santa Cecilia, ma si dimette nel 1926 per concentrarsi sulla composizione.
La sua musica ottiene popolarità internazionale, eseguita in Europa e negli Stati Uniti.
Compose Gli uccelli (1927), ispirato a brani barocchi per clavicembalo.

1931-1936 – Gli ultimi anni e la malattia

Continuò a comporre, incorporando il canto gregoriano (Concerto gregoriano) ed elementi della musica popolare italiana.
1934-1935 – La salute peggiorò a causa di una malattia cardiaca.
18 aprile 1936 – Muore a Roma all’età di 56 anni.

L’eredità

La sua Trilogia romana rimane un punto fermo del repertorio orchestrale.
Ha contribuito a far rinascere l’interesse per la musica italiana antica.
Ha combinato romanticismo, impressionismo e neoclassicismo nel suo stile unico.

Caratteristiche della musica

La musica di Ottorino Respighi è caratterizzata da una miscela unica di tardo romanticismo, impressionismo e neoclassicismo, combinata con una forte influenza delle tradizioni musicali italiane. Le sue composizioni sono particolarmente note per la brillante orchestrazione, la pittura tonale evocativa e le influenze storiche. Ecco le caratteristiche principali della sua musica:

1. Orchestrazione magistrale

Influenzato da Rimsky-Korsakov, Respighi sviluppò uno stile orchestrale ricco e colorato.
Usò armonie sontuose, colori strumentali vibranti e contrasti dinamici per creare paesaggi sonori cinematografici e coinvolgenti.
Le sue poesie tonali, come Pini di Roma e Fontane di Roma, mostrano cambiamenti drammatici nella struttura orchestrale.

2. Elementi impressionistici

Pur non essendo un compositore impressionista, le opere di Respighi presentano spesso armonie atmosferiche, trame fluide e un’attenzione alla natura, simili a Debussy e Ravel.
La sua capacità di dipingere vivide immagini musicali, come in Fontane di Roma (che raffigura le fontane romane in diversi momenti della giornata), riflette gli ideali impressionisti.

3. Influenze della musica popolare italiana e della musica antica

Respighi aveva un profondo interesse per la musica rinascimentale e barocca, che adattava a contesti orchestrali moderni.
Opere come Antiche arie e danze e Gli uccelli si basano su antiche musiche italiane e francesi, ma rivisitate con armonie e orchestrazioni del XX secolo.
Incorporò anche canti gregoriani e melodie popolari italiane, come si può sentire in Concerto gregoriano e Trittico Botticelliano.

4. Pittura tonale vivida e musica programmatica

Molte delle opere di Respighi raccontano una storia o descrivono luoghi, scene o stati d’animo specifici.
La Trilogia romana (Fontane di Roma, Pini di Roma, Feste romane) ritrae vividamente diversi aspetti di Roma, utilizzando immagini musicali evocative come legioni in marcia, usignoli che cantano e feste fragorose.

5. Varietà ritmica e armonica

Pur basandosi sulla tonalità, Respighi sperimentò il cromatismo, le armonie modali e le scale esotiche, talvolta influenzate dalla musica orientale.
I suoi ritmi spaziano da maestosi e grandiosi (influenzati dalle danze antiche) a veloci ed energici, come in Roman Festivals.

6. Qualità cinematografiche e teatrali

La sua musica ha spesso una qualità narrativa, quasi cinematografica, con ampi passaggi orchestrali che creano un forte senso di drammaticità e movimento.
Questo rende la sua musica particolarmente adatta alle colonne sonore, e molti compositori moderni lo citano come una fonte di ispirazione.

7. Miscela di romanticismo e neoclassicismo

Respighi combinava la profondità emotiva del romanticismo con la chiarezza strutturale del neoclassicismo.
Sebbene la sua orchestrazione fosse moderna, molte delle sue opere, come Antiche arie e danze, seguivano forme e strutture classiche.

Conclusione

La musica di Respighi si distingue per l’orchestrazione espressiva, le influenze storiche e la narrazione programmatica. La sua capacità di fondere il passato musicale italiano con le tecniche moderne lo rende uno dei compositori più caratteristici dell’inizio del XX secolo.

Impatti e influenze

Ottorino Respighi ha avuto un impatto significativo sulla musica orchestrale, sulla composizione italiana e sul revival della musica antica, influenzando sia i suoi contemporanei che le generazioni successive di compositori. I suoi contributi si sono estesi oltre l’Italia, plasmando le tecniche orchestrali e la musica da film nel XX secolo.

1. Revival della musica orchestrale italiana

Prima di Respighi, l’Italia era conosciuta principalmente per l’opera, con figure come Verdi e Puccini che dominavano il panorama musicale.
Respighi contribuì a far rinascere la musica strumentale e orchestrale italiana, dimostrando che l’Italia poteva produrre opere sinfoniche di livello mondiale.
Il suo successo aprì la strada a compositori italiani successivi come Alfredo Casella, Ildebrando Pizzetti e Goffredo Petrassi, che esplorarono la musica orchestrale al di là dell’opera.

2. Influenza sull’orchestrazione e sulla musica programmatica

È stato uno dei più grandi orchestratori dell’inizio del XX secolo, seguendo la tradizione di Rimsky-Korsakov, Richard Strauss e Debussy.
Il suo uso di un’orchestrazione colorata, di dinamiche drammatiche e di paesaggi sonori naturali ha influenzato i compositori successivi, soprattutto nella musica per film.
Le sue poesie tonali (Pini di Roma, Fontane di Roma) sono state rivoluzionarie nel loro approccio cinematografico, ispirando compositori come John Williams e Howard Shore.

3. Influenza sulla musica da film

La sontuosa orchestrazione e la narrazione programmatica di Respighi hanno reso la sua musica altamente influente nello sviluppo delle colonne sonore di Hollywood.
Compositori come John Williams, Bernard Herrmann e Hans Zimmer hanno attinto dal suo uso di ottoni audaci, archi ampi e climax drammatici.
Il suo Pini di Roma è stato persino inserito in Fantasia 2000 della Disney, a dimostrazione della sua continua influenza sulla narrazione visiva.

4. La rinascita della musica antica nella composizione moderna

Respighi ha svolto un ruolo chiave nella riscoperta e nella modernizzazione della musica rinascimentale e barocca.
Le sue opere come Antiche arie e danze e Gli uccelli hanno riportato la musica antica italiana dimenticata nelle sale da concerto moderne, influenzando i compositori successivi interessati alla rinascita storica, come Stravinsky (Pulcinella) e Vaughan Williams (Fantasia su un tema di Thomas Tallis).
Le sue ricerche sul canto gregoriano e sulle armonie modali influenzarono anche i compositori successivi che esplorarono le tradizioni religiose e della musica antica.

5. Influenza sul nazionalismo italiano nella musica

Pur non essendo apertamente politico, Respighi celebrò la storia e i paesaggi italiani nelle sue composizioni, rendendolo una figura culturale dell’orgoglio italiano.
La sua musica catturò la grandezza di Roma, le tradizioni popolari italiane e gli elementi storici, contribuendo a plasmare una distinta identità orchestrale italiana.
Tuttavia, prese le distanze dal clima politico dell’Italia mussoliniana, concentrandosi sulla musica piuttosto che sul nazionalismo.

6. Impatto sulla musica classica e popolare contemporanea

Le sue tecniche di orchestrazione e di fusione armonica di stili romantici, impressionisti e di musica antica continuano a ispirare i compositori contemporanei.
I compositori classici moderni, come gli allievi di Ottorino Respighi e i successivi compositori di colonne sonore, hanno attinto dalle sue trame espressive e dall’uso drammatico dell’orchestrazione.
Le sue opere vengono spesso eseguite e registrate, mantenendo una forte presenza nella musica classica di oggi.

Conclusione

L’influenza di Respighi si estende ben oltre l’Italia, plasmando la musica orchestrale, le colonne sonore e la rinascita della musica antica. La sua capacità di fondere elementi storici con l’orchestrazione moderna lo ha reso un ponte tra passato e futuro, assicurandogli l’eredità di uno dei più importanti compositori dell’inizio del XX secolo.

Musica tardo-romantica, impressionista o nazionalista?

Ottorino Respighi non rientra perfettamente in una singola categoria, ma incorpora nella sua musica elementi del tardo romanticismo, dell’impressionismo e del nazionalismo. Tuttavia, la sua identità primaria è quella di un compositore tardo-romantico con influenze impressionistiche e nazionaliste.

1. Tardo romanticismo (influenza primaria)

La musica di Respighi affonda le sue radici nella tradizione tardo-romantica, in particolare nella ricca orchestrazione, nelle melodie espressive e nell’intensità drammatica.
La sua ammirazione per Richard Strauss, Rimsky-Korsakov e Wagner è evidente nell’uso di armonie sontuose, grandi orchestre e gesti musicali ampi.
Opere come Pini di Roma e Festività Romane sono caratterizzate da climax audaci, grandi colori orchestrali e profonda intensità emotiva, tratti distintivi del Romanticismo.

2. Influenze impressioniste

Sebbene non sia strettamente impressionista, la musica di Respighi condivide alcune caratteristiche con Debussy e Ravel:

Tonalità evocative (Le fontane di Roma raffigura l’acqua in vari stati, simile a La mer di Debussy).
Orchestrazione colorata che cattura atmosfere e stati d’animo piuttosto che forme rigorose.
Fluidità armonica, con passaggi modali e cromatici che creano trame oniriche.

A differenza dei veri impressionisti, la musica di Respighi è spesso più drammatica e strutturata, piuttosto che eterea e ambigua.

3. Il nazionalismo nella musica

Respighi incorporò elementi del patrimonio musicale italiano, rendendolo un compositore leggermente nazionalista, ma non in senso politico.
Ha fatto rivivere la musica italiana rinascimentale e barocca in opere come Antiche arie e danze e Gli uccelli, modernizzando il passato dell’Italia.
La sua Trilogia romana glorifica la grandezza di Roma, proprio come i compositori nazionalisti che hanno rappresentato le loro terre d’origine nella musica.
Tuttavia, a differenza di compositori come Mussorgsky o Bartók, non si è concentrato sulle melodie popolari come elemento primario.

Conclusione

Respighi può essere meglio classificato come compositore tardo romantico con tecniche impressioniste e temi nazionalisti. La sua brillantezza orchestrale, l’uso del colore e le influenze storiche lo rendono una figura unica che fa da ponte tra il Romanticismo e gli stili del XX secolo senza appartenere completamente a nessun singolo movimento.

Relazioni

Ottorino Respighi ha avuto diversi rapporti diretti con compositori, musicisti, orchestre e non musicisti che hanno influenzato la sua carriera e il suo sviluppo musicale. Ecco una ripartizione di alcune delle sue connessioni chiave:

1. Compositori e insegnanti

Nikolai Rimsky-Korsakov (1844-1908)

Respighi studiò brevemente orchestrazione con Rimsky-Korsakov a San Pietroburgo (1900-1901) mentre lavorava come primo violista per il Teatro Imperiale.
L’influenza di Rimsky-Korsakov è evidente nella brillante orchestrazione di Respighi e nell’uso di armonie esotiche.
Respighi divenne in seguito noto come uno dei migliori orchestratori del suo tempo, portando avanti l’eredità del maestro russo.

Giuseppe Martucci (1856-1909)

Martucci fu il professore di composizione di Respighi al Liceo Musicale di Bologna.
Fu una figura chiave nel rilancio della musica strumentale italiana, allontanandola dal predominio dell’opera.
Introdusse Respighi alla musica romantica tedesca, in particolare a Wagner e Brahms.

Claude Debussy (1862-1918) e Maurice Ravel (1875-1937)

Sebbene non vi siano prove di incontri diretti, Respighi fu influenzato dall’impressionismo francese, in particolare nella sua pittura orchestrale.
L’uso di armonie modali, l’orchestrazione colorata e le trame fluide di Debussy e Ravel influenzarono l’approccio di Respighi in opere come Fontane di Roma.

Igor Stravinsky (1882-1971)

Entrambi i compositori erano interessati a far rivivere la musica antica: Stravinsky con Pulcinella (1920) e Respighi con Antiche arie e danze (1917-1932).
Le innovazioni ritmiche e il neoclassicismo di Stravinsky potrebbero aver influenzato le opere successive di Respighi.
Non si sa se fossero amici intimi, ma Respighi ammirava il lavoro di Stravinsky.

2. Musicisti e interpreti

Elsa Olivieri-Sangiacomo Respighi (1894-1996)

Moglie, pianista e compositrice di Respighi.
Lo sostenne per tutta la vita, eseguendo le sue opere e in seguito preservando la sua eredità.
Dopo la morte di Respighi, promosse la sua musica a livello internazionale e completò alcune delle sue opere incompiute.

Arturo Toscanini (1867-1957)

Il grande direttore d’orchestra italiano sostenne la musica di Respighi e diresse molte delle sue opere, inclusa la prima mondiale di Fontane di Roma nel 1917.
Le interpretazioni di Toscanini contribuirono a rendere popolari le opere orchestrali di Respighi negli Stati Uniti e oltre.
Nonostante l’ammirazione per Respighi, Toscanini criticò alcune delle sue opere successive per la loro natura pomposa.

Serge Koussevitzky (1874-1951)

Direttore d’orchestra russo e direttore musicale della Boston Symphony Orchestra.
Promotore chiave delle opere di Respighi in America, presentò in anteprima diverse sue composizioni.

Bernardino Molinari (1880-1952)

Direttore d’orchestra italiano che diresse spesso le opere di Respighi.
Fu uno dei primi a registrare la musica di Respighi, contribuendo a garantirle un posto nel repertorio orchestrale standard.

3. Orchestre e istituzioni

Orchestra del Teatro Imperiale (San Pietroburgo, Russia, 1900-1901)

Respighi lavorò come primo violista, il che gli permise di incontrare Rimsky-Korsakov e di acquisire una profonda esperienza orchestrale.

Conservatorio di Santa Cecilia (Roma, 1913-1936)

Respighi divenne professore di composizione nel 1913 e in seguito ne fu il direttore dal 1923 al 1926.
Il suo mandato contribuì a modernizzare l’istituzione e a elevare l’educazione musicale strumentale italiana.
Si dimise dalla carica di direttore per concentrarsi sulla composizione.

Orchestra Sinfonica di Boston e Filarmonica di New York

Le orchestre americane eseguirono spesso le sue opere, in particolare sotto la direzione di Koussevitzky e Toscanini.
Contribuì a consolidare la reputazione di Respighi negli Stati Uniti.

4. Non musicisti e mecenati

Il regime fascista di Mussolini (1922-1943)

Sebbene la musica di Respighi fosse ammirata da Benito Mussolini e dal governo fascista, egli rimase politicamente neutrale.
Le sue composizioni, specialmente quelle che celebravano la storia e la cultura italiana, furono talvolta usate per la propaganda nazionalista, sebbene egli non avesse mai esplicitamente sostenuto il regime.
Rifiutò di aderire al partito fascista e prese le distanze dalla politica.

Gabriele D’Annunzio (1863-1938)

Famoso poeta e nazionalista italiano, noto per il suo stile letterario drammatico.
Respighi mise in musica alcuni testi di D’Annunzio, tra cui Laudi di San Francesco d’Assisi.
Il loro comune amore per il patrimonio culturale italiano influenzò le opere di Respighi.

Conclusione

La carriera di Respighi è stata influenzata da mentori come Rimsky-Korsakov e Martucci, direttori d’orchestra come Toscanini e Koussevitzky e istituzioni come il Conservatorio di Santa Cecilia. Pur mantenendo la sua indipendenza artistica, la sua musica è stata influenzata sia da compositori romantici che impressionisti ed è stata occasionalmente associata al nazionalismo italiano. Sua moglie, Elsa, ha svolto un ruolo cruciale nel preservare la sua eredità.

Compositori simili

Ottorino Respighi (1879-1936) è stato un compositore italiano noto soprattutto per la sua Trilogia romana (Fontane di Roma, Pini di Roma, Festività romane). La sua musica fonde l’orchestrazione tardo romantica con i colori impressionistici e le influenze barocche. Ecco alcuni compositori con somiglianze con il suo stile:

Compositori italiani

Ildebrando Pizzetti (1880-1968) – Contemporaneo di Respighi, la sua musica è ricca di lirismo italiano con un forte interesse per le influenze rinascimentali e gregoriane.

Gian Francesco Malipiero (1882-1973) – Condivideva l’interesse di Respighi per la musica italiana antica, ma con un approccio più modernista.

Alfredo Casella (1883-1947) – Parte della stessa Generazione dell’Ottanta, combinò il neoclassicismo con le trame impressionistiche.

Influenze francesi/impressionistiche

Claude Debussy (1862-1918) – Sebbene più avventuroso dal punto di vista armonico, la sua orchestrazione e la sua pittura tonale influenzarono Respighi.

Maurice Ravel (1875-1937) – La sua ricca orchestrazione e le sue armonie colorate sono simili a quelle di Respighi.

Altri sinfonisti europei con un’orchestrazione colorata

Richard Strauss (1864-1949) – I suoi poemi sinfonici (Così parlò Zarathustra, Don Giovanni) condividono l’amore di Respighi per la narrazione programmatica.

Frederick Delius (1862-1934) – Noto per le orchestrazioni sontuose e i paesaggi sonori impressionistici.

Jean Sibelius (1865-1957) – I suoi poemi sinfonici, come Tapiola, condividono la profondità atmosferica di Respighi.

Ralph Vaughan Williams (1872-1958) – Soprattutto la sua London Symphony e The Lark Ascending hanno una ricchezza simile.

Compositori influenzati da Respighi

Erich Wolfgang Korngold (1897-1957) – Le sue colonne sonore e le sue opere orchestrali hanno una ricchezza simile a quella di Respighi.

Samuel Barber (1910-1981) – Le sue opere orchestrali (Adagio per archi, Knoxville: estate del 1915) condividono l’intensità lirica di Respighi.

Opere notevoli per pianoforte solo

Ottorino Respighi è noto soprattutto per le sue opere orchestrali, ma ha anche composto diversi brani per pianoforte solista, che spesso riflettono il suo interesse per l’impressionismo, il romanticismo e le influenze della musica antica. La sua musica per pianoforte, sebbene non sia famosa quanto le sue opere orchestrali, è ricca di lirismo, colore e influenze storiche.

Opere importanti per pianoforte solo di Respighi

1. Sei pezzi per pianoforte (Sei pezzi) (1903-1905)

Una raccolta di sei brani caratteristici che mostrano sia l’espressività romantica che le armonie impressioniste:

N. 1: Valse Caressante – Un valzer delicato con melodie fluide.
N. 2: Canone – Uno studio contrappuntistico che dimostra l’influenza classica di Respighi.
N. 3: Intermezzo-Serenata – Un brano leggero e lirico dal fascino italiano.
N. 4: Notturno – Uno dei suoi brani per pianoforte più famosi, simile ai notturni di Debussy e Chopin, con armonie sognanti e delicati arpeggi.
N. 5: Studio – Uno studio virtuosistico con passaggi veloci.
N. 6: Piceu Humoristique – Un brano giocoso e ritmicamente intricato.

2. Sonata in Fa minore (1897-1898)

Una delle prime grandi composizioni per pianoforte di Respighi, fortemente influenzata dal romanticismo tedesco, in particolare da Brahms e Schumann.
Presenta contrasti drammatici, ricche armonie e temi lirici.
Non viene eseguita frequentemente, ma è importante per comprendere il suo stile iniziale.

3. Tre preludi su melodie gregoriane (Tre preludi sopra melodie gregoriane) (1919)

Un’opera che fonde il canto gregoriano con armonie impressioniste, simile a Cathédrale engloutie di Debussy.
Utilizza scale modali e atmosfere mistiche, che riflettono l’interesse di Respighi per la musica antica.
Una delle sue opere per pianoforte più innovative dal punto di vista armonico.

4. Fantasia Slava (1903)

Ispirata alla musica popolare slava, riflette il periodo trascorso da Respighi in Russia.
Presenta ritmi di danza vigorosi, armonie colorate e passaggi virtuosistici.
Mostra l’influenza di Rimsky-Korsakov e delle tradizioni pianistiche russe.

5. Tre Sonate per pianoforte (1896-1898)

Eseguite meno frequentemente, queste prime sonate mostrano l’esplorazione giovanile di Respighi delle strutture romantiche.
Fortemente influenzato da Beethoven e Brahms, ma con accenni del suo successivo sviluppo armonico.

6. Toccata per pianoforte (1903)

Un brano tecnicamente impegnativo, scritto in stile toccata di ispirazione barocca con figurazioni e contrappunti rapidi.
Un precursore del suo successivo interesse per la musica antica.

Conclusione

Le opere per pianoforte solo di Respighi non sono così conosciute come le sue composizioni orchestrali, ma sono liriche, suggestive e ricche di armonie. I suoi pezzi più importanti, come Notturno, Tre preludi sopra melodie gregoriane e Fantasia Slava, mostrano la sua miscela di espressione romantica, colore impressionista e influenze storiche.

Sei Pezzi

Sei Pezzi è una raccolta di sei brani per pianoforte solo composti tra il 1903 e il 1905 da Ottorino Respighi. Questi brani mostrano una miscela di lirismo tardo romantico, armonie impressioniste e influenze barocche, che riflettono i primi sviluppi di Respighi come compositore.

La raccolta era stata originariamente scritta per pianoforte solo, ma Respighi ne orchestrò in seguito tre, esaltandone ulteriormente la profondità espressiva.

I movimenti e le loro caratteristiche

1. Valse Caressante

Un valzer aggraziato e delicato, che ricorda le opere per pianoforte di Chopin e Fauré.
Presenta una melodia fluida e lirica e armonie eleganti.
Un affascinante esempio della scrittura più leggera e da salotto di Respighi.

2. Canone

Uno studio contrappuntistico in forma di canone, che mostra l’interesse di Respighi per la scrittura in stile barocco.
Utilizza una rigorosa imitazione tra le voci, creando una trama chiara e strutturata.
Meno romantico degli altri brani, con un’atmosfera più accademica.

3. Intermezzo-Serenata

Un brano leggero, simile a una canzone, con un carattere da serenata.
Evoca un’atmosfera pastorale o notturna con fraseggi delicati ed espressivi rubato.
Ha un’atmosfera calda e intima, simile ad alcuni dei brani lirici di Grieg.

4. Notturno (il brano più famoso del set)

Un notturno sognante e impressionista, spesso paragonato ai notturni di Debussy e Chopin.
Presenta armonie ricche, arpeggi fluenti e una melodia altamente espressiva.
In seguito orchestrata da Respighi, divenne uno dei suoi pezzi più amati.
Spesso eseguita come opera a sé stante.

5. Studio (Étude)

Uno studio virtuosistico incentrato su passaggi rapidi.
Mostra l’influenza degli studi di Liszt e Chopin, richiedendo destrezza e precisione.
Meno conosciuto degli altri, ma dimostra le capacità pianistiche di Respighi.

6. Piceu Humoristique

Un brano giocoso e ritmicamente intricato.
Assomiglia alla musica da salotto francese, con elementi di arguzia e fascino.
Di umore più leggero rispetto ai brani più drammatici del set.

Stile musicale e influenze

Tardo romanticismo: fortemente influenzato da Chopin, Liszt e Fauré, con melodie espressive e ricche armonie.
Tocchi impressionisti: Notturno e Intermezzo-Serenata contengono trame sognanti e armonie modali, simili a Debussy e Ravel.
Contrappunto barocco: Canone riflette il profondo interesse di Respighi per la musica antica, prefigurando le sue opere successive come Antiche arie e danze.
Pensiero orchestrale: l’orchestrazione successiva di Notturno, Intermezzo-Serenata e Piceu Humoristique mette in evidenza il talento di Respighi per il colore orchestrale.

Conclusione

Sei Pezzi è un’importante opera giovanile nella carriera di Respighi, che fonde espressività romantica, colore impressionista e influenze storiche. Sebbene Notturno rimanga il brano più famoso del set, tutte e sei le opere mettono in mostra lo stile lirico e raffinato di Respighi al pianoforte, offrendo una panoramica del suo linguaggio musicale in evoluzione.

Tre preludi sopra melodie gregoriane

Tre preludi sopra melodie gregoriane è un’opera per pianoforte composta da Ottorino Respighi nel 1919. Si tratta di una serie di tre brevi brani atmosferici che riflettono l’interesse di Respighi per il canto gregoriano e l’armonia modale, che ha esplorato in varie composizioni nel corso della sua carriera.

Stile musicale e caratteristiche

Ogni preludio del set si basa su temi di canto gregoriano, che Respighi sviluppa in uno stile impressionista altamente espressivo. L’opera è caratterizzata da armonie modali, ricche trame e un’atmosfera mistica e meditativa, che fonde influenze sia dell’impressionismo francese (in particolare Debussy e Ravel) che delle tradizioni della musica antica italiana.

Il primo preludio è sereno e contemplativo, evocando la semplicità e la purezza del canto.
Il secondo preludio è più drammatico e armonicamente complesso, con cromatismi e contrasti dinamici.
Il terzo preludio è lirico e fluido, con arpeggi scorrevoli e una qualità eterea.

Contesto e influenza

Respighi era profondamente affascinato dalla musica antica, in particolare dal canto gregoriano e dalla polifonia rinascimentale. Questo interesse ha influenzato molte delle sue opere, tra cui il suo famoso Concerto gregoriano per violino e orchestra e le suite Antiche arie e danze. In Tre preludi sopra melodie gregoriane, adatta questi elementi storici al pianoforte moderno, combinando melodie modali con armonie e tessiture impressionistiche.

Collegamento con altri compositori francesi

Dato il suo interesse per i compositori modernisti e impressionisti francesi, potrebbe scoprire che quest’opera condivide affinità con i Preludi di Debussy, i Miroirs di Ravel o persino la mistica semplicità di Satie in brani come Ogives o Gnossiennes. L’uso di armonie modali e temi simili a canti ricorda anche Jeux d’eau à la Villa d’Este di Liszt e L’Ascension di Messiaen.

Antiche danze ed arie per liuto

Antiche danze ed arie per liuto è un insieme di tre suite orchestrali composte da Ottorino Respighi tra il 1917 e il 1932, basate sulla musica per liuto italiana e francese del XVI e XVII secolo. Queste opere riflettono il fascino di Respighi per la musica antica e la sua capacità di modernizzare melodie antiche utilizzando un’orchestrazione sontuosa e un raffinato uso delle armonie.

Panoramica delle tre suite

Suite n. 1 (1917) – per orchestra d’archi

Questa suite è leggera ed elegante, si avvicina ai brani originali per liuto ma è arricchita dalle caratteristiche aggiunte armoniche e strutturali di Respighi.
Presenta delicati contrappunti in stile barocco e armonie modali.

💡 Movimenti:

Balletto detto “Il Conte Orlando” – Una danza maestosa dal carattere nobile.
Gagliarda – Una vivace danza rinascimentale con ritmi sincopati.
Villanella – Un brano lirico e pastorale, che evoca semplici melodie popolari.
Passo mezzo e Mascherada – Una suite di danza che termina in una gioiosa celebrazione in maschera.

Suite n. 2 (1923) – per piccola orchestra

Più ampia ed espressiva della Suite n. 1, con una gamma più ampia di colori orchestrali.
Respighi aggiunge armonie romantiche e trame impressionistiche, creando una qualità onirica.

💡 Movimenti:

Laura soave – Una danza serena e lirica.
Danse dit “Bergamasca” – Un pezzo ritmico e giocoso dal carattere rustico.
Campanae Parisienses – Un’evocazione simile a una campana dell’antica Parigi.
Aria di Corte – Una danza aulica, maestosa e raffinata.

Suite n. 3 (1932) – per orchestra d’archi

La più introspettiva ed espressiva delle tre suite, con un carattere più oscuro e lirico.
Presenta fraseggi legati più sostenuti e armonie malinconiche.
A differenza delle suite precedenti, omette movimenti di danza vivaci e si concentra su una qualità elegiaca, simile a un canto.

💡 Movimenti:

Italiana – Una melodia semplice, simile a una canzone, che evoca la musica rinascimentale italiana.
Arie di Corte – Una lenta e maestosa danza di corte con ricche trame armoniche.
Siciliana – Un bellissimo brano fluido in un metro 6/8 cadenzato, che ricorda le danze tradizionali siciliane.
Passacaglia – Una conclusione grandiosa e nobile con una linea di basso ripetuta.

Stile musicale e significato

Orchestrazione: Respighi trasforma semplici brani per liuto in opere orchestrali sontuose e colorate, simili alla sua Trilogia romana (Fontane di Roma, Pini di Roma, Feste Romane).
Rivisitazione storica: Le suite riflettono l’interesse di Respighi per la musica rinascimentale e barocca, molto simile a Pulcinella di Stravinsky e Le Tombeau de Couperin di Ravel.
Linguaggio armonico: fonde le prime armonie modali con i colori orchestrali impressionistici, facendo suonare la musica antica in modo fresco ed espressivo.
Influenza cinematografica: le suite hanno influenzato i compositori di colonne sonore, con il loro suono elegante e nostalgico spesso utilizzato nei film storici o d’epoca.

Conclusione

Antiche danze ed arie per liuto è una delle opere più amate di Respighi, che dimostra la sua capacità di modernizzare la musica antica mantenendone il fascino originale. Le tre suite rimangono popolari nei programmi dei concerti, soprattutto per le orchestre d’archi, e dimostrano la fusione unica di storia, colore e lirismo di Respighi.

Opere notevoli

Ottorino Respighi (1879-1936) è noto soprattutto per le sue opere orchestrali, in particolare quelle ispirate alla storia, ai paesaggi e alla musica antica italiana. Escludendo le sue composizioni per pianoforte solo, ecco alcune delle sue opere più importanti in diversi generi:

Opere orchestrali

Trilogia romana – La sua serie più famosa di poemi sinfonici:

Fontane di Roma (1916) – Evoca la bellezza delle fontane di Roma in diversi momenti della giornata.
Pini di Roma (1924) – Una rappresentazione colorata e drammatica dei paesaggi romani, che include una famosa registrazione di un usignolo nel movimento finale.
Feste Romane (1928) – La più intensa e celebrativa delle tre, raffigurante feste romane antiche e moderne.

Antiche arie e danze – Tre suite orchestrali (1917, 1923, 1932) basate sulla musica rinascimentale e barocca, reimmaginate con una sontuosa orchestrazione.

Gli Uccelli (1928) – Una suite orchestrale neoclassica che trasforma brani barocchi per clavicembalo in colorate miniature orchestrali, imitando il canto degli uccelli.

Vetrate di chiesa (1925) – Una suite sinfonica originariamente per pianoforte, che evoca immagini religiose attraverso ricche armonie e colori orchestrali.

Trittico Botticelliano (1927) – Una delicata suite impressionista ispirata a tre dipinti di Sandro Botticelli.

Concerti e opere concertanti

Concerto Gregoriano per violino e orchestra (1921) – Un concerto per violino che incorpora temi di canto gregoriano con armonie modali.

Toccata per pianoforte e orchestra (1928) – Un’opera grandiosa e virtuosistica per pianoforte e orchestra, che fonde influenze barocche con colori impressionistici.

Adagio con variazioni per violoncello e orchestra (1921) – Un’opera lirica e profondamente espressiva per violoncello.

Opere corali e vocali

Lauda per la Natività del Signore (1930) – Una pastorale cantata natalizia per coro e piccolo ensemble strumentale, con melodie di ispirazione medievale.

Il tramonto (1914) – Un’impostazione di una poesia di Shelley per voce e quartetto d’archi o orchestra, ricca di espressività tardo-romantica.

Opere e balletti

Belfagor (1923) – La sua opera più famosa, basata su una commedia soprannaturale su un demone.

La fiamma (1933) – Un’opera tarda che fonde il lirismo italiano con le armonie moderne.

Belkis, Regina di Saba (1931) – Un balletto ispirato alla biblica regina di Saba, con un’orchestrazione esotica e influenze mediorientali.

Le opere di Respighi spesso combinano influenze storiche e modali con una ricca orchestrazione, rendendolo uno dei compositori italiani più caratteristici dell’inizio del XX secolo.

Attività diverse dalla composizione

Oltre alla composizione, Ottorino Respighi è stato attivamente coinvolto in diversi campi musicali, tra cui l’esecuzione, la direzione d’orchestra, la musicologia e l’insegnamento. Ecco le sue attività principali oltre alla composizione:

1. Esecutore (Violinista e pianista)

Respighi si è formato inizialmente come violinista e violista e si è esibito professionalmente in orchestre.
Suonava anche il pianoforte e spesso accompagnava cantanti o eseguiva le sue opere.
Nel 1900, ha lavorato come primo violista dell’orchestra del Teatro Imperiale Russo a San Pietroburgo, dove ha incontrato Rimsky-Korsakov, che ha influenzato le sue tecniche di orchestrazione.

2. Direttore d’orchestra

Sebbene fosse conosciuto principalmente come compositore, Respighi diresse esecuzioni delle sue opere e di quelle di altri.
Diresse orchestre in Italia e all’estero, contribuendo a promuovere le sue composizioni a livello internazionale.

3. Insegnante (Professore al Conservatorio di Santa Cecilia)

Nel 1913, Respighi divenne professore di composizione al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, una delle istituzioni musicali più prestigiose d’Italia.
Successivamente, nel 1923, fu promosso direttore del conservatorio, ma si dimise dopo due anni, preferendo il lavoro creativo ai compiti amministrativi.
Tra i suoi studenti c’era Elsa Respighi, sua moglie e compositrice/cantante, che in seguito si fece paladina della sua eredità.

4. Musicologo e ricercatore (rinascita della musica antica)

Respighi aveva un profondo interesse per la musica antica, in particolare per il canto gregoriano e la musica rinascimentale e barocca.
Trascrisse e arrangiò opere di Monteverdi, Vivaldi e altri compositori antichi, riproponendole al pubblico moderno.
Le sue famose suite orchestrali, Ancient Airs and Dances e Gli Uccelli, sono basate su brani rinascimentali e barocchi.

5. Viaggiatore e ambasciatore culturale

Respighi viaggiò molto, esibendosi e promuovendo la musica italiana in Europa e negli Stati Uniti.
Nel 1925-26 fece un tour negli Stati Uniti, dirigendo ed eseguendo le sue opere, che contribuirono a consolidare la sua reputazione internazionale.
La sua esposizione alla musica russa, francese e tedesca influenzò il suo sviluppo stilistico.

6. Scrittore e saggista

Sebbene non fosse uno scrittore prolifico, Respighi scrisse di musica, in particolare delle prime tecniche musicali e dell’orchestrazione.
Ha contribuito alle discussioni sulla musica italiana e sul suo sviluppo all’inizio del XX secolo.

7. Folclorista e appassionato di cultura italiana

Molte delle sue opere riflettono il suo fascino per la storia, la mitologia e il folclore italiani.
Ha incorporato elementi di musica popolare e armonie modali tradizionali nelle sue composizioni, fondendo stili musicali passati e presenti.

Episodi e curiosità

Ecco alcuni episodi interessanti e curiosità su Ottorino Respighi che mettono in luce la sua personalità, le sue influenze e le sue esperienze al di là della musica.

1. Il legame con Rimsky-Korsakov

Nel 1900, Respighi lavorò a San Pietroburgo come primo violista per il Teatro Imperiale Russo.
Durante questo periodo, incontrò Nikolai Rimsky-Korsakov, uno dei grandi maestri dell’orchestrazione.
Respighi studiò brevemente orchestrazione con lui e fu profondamente influenzato dai suoi ricchi colori e dalle sue armonie esotiche, che in seguito influenzarono opere come Pini di Roma.

2. Quasi un matematico?

Da bambino, Respighi era eccezionalmente bravo in matematica e pensò di dedicarsi a questa materia invece che alla musica.
Tuttavia, il suo amore per l’armonia e il contrappunto lo portò alla fine a studiare al Liceo Musicale di Bologna.
Il suo precoce interesse per la struttura e gli schemi si riflette nelle sue composizioni meticolosamente elaborate.

3. Lo “scandalo” di Feste Romane

Quando Feste Romane (1928), l’opera finale della sua Trilogia Romana, fu presentata in anteprima, suscitò shock e polemiche a causa della sua estrema intensità e volume.
Alcuni ascoltatori pensarono che fosse troppo rumorosa e caotica, mentre altri ne ammirarono l’energia pura.
Persino Arturo Toscanini, che diresse la prima, pare sudò copiosamente per la pura potenza della musica!

4. Il mistero dell’usignolo in Pini di Roma

Il famoso canto dell’usignolo in Pini di Roma (1924) non fu suonato dall’orchestra, ma era in realtà una registrazione, uno dei primi utilizzi del suono preregistrato nella musica orchestrale.
Questo tocco innovativo aggiungeva un tocco magico e suggestivo al brano.
All’epoca era considerato un audace esperimento nell’ambito delle esibizioni dal vivo.

5. Sua moglie, Elsa, era la sua più grande sostenitrice

Nel 1919 Respighi sposò Elsa Olivieri-Sangiacomo, una talentuosa compositrice e cantante.
Elsa aveva 14 anni meno di lui ed era una delle sue studentesse di composizione al Conservatorio di Santa Cecilia.
Dopo la morte di Respighi nel 1936, Elsa dedicò la sua vita a preservare e promuovere la sua eredità, scrivendo libri e incisioni su di lui.

6. Il suo strano rapporto con Mussolini

Durante gli anni ’20 e ’30, il governo italiano sotto Mussolini cercò di promuovere Respighi come “compositore nazionalista”.
Tuttavia, Respighi evitò il coinvolgimento politico diretto e rifiutò di scrivere musica di propaganda.
Mantenendo amicizie con intellettuali antifascisti e concentrandosi sulla musica storica e impressionista, riuscì a mantenersi in qualche modo distante dalle pressioni politiche.

7. Il suo amore per la musica antica ed esotica

Respighi aveva una passione per la musica antica, in particolare per le forme di danza rinascimentali e barocche.
Collezionava manoscritti rari e spesso trascriveva opere dimenticate, portandole a un nuovo pubblico.
Il suo balletto Belkis, Regina di Saba (1931) rivela anche il suo fascino per i suoni e le leggende mediorientali.

8. Una fine improvvisa e tragica

Respighi morì nel 1936 all’età di 56 anni a causa di un’insufficienza cardiaca causata da un’endocardite batterica (un’infezione del rivestimento del cuore).
La sua morte prematura troncò quella che avrebbe potuto essere un’eredità ancora più grande.
Fu sepolto nella Certosa di Bologna, dove sulla sua lapide si legge: Dovunque sarà la musica, colà sarà Respighi.

(Questo articolo è stato generato da ChatGPT. È solo un documento di riferimento per scoprire la musica che non conoscete ancora.)

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