Appunti su George Gershwin e le sue opere

Panoramica

George Gershwin (1898-1937) è stato un compositore e pianista americano la cui musica fonde la tradizione classica con il jazz, la musica popolare e i ritmi della vita moderna. È noto soprattutto per i suoi contributi innovativi alla musica classica e popolare, che lo rendono uno dei compositori più significativi e versatili del XX secolo.

La sua prima vita:

Gershwin nacque a Brooklyn, New York, da genitori immigrati russo-ebraici, Jacob Gershowitz.
Fin da piccolo mostrò un talento naturale per la musica, anche se inizialmente preferì la musica popolare e iniziò a lavorare come “song plugger” (una persona che promuoveva gli spartiti) nella Tin Pan Alley di New York.

Punti salienti della carriera:

Canzoni popolari e Broadway:

Gershwin scrisse molte canzoni per i musical di Broadway, spesso in collaborazione con il fratello maggiore, il paroliere Ira Gershwin.
Tra i successi ricordiamo “Someone to Watch Over Me”, “Embraceable You” e “I Got Rhythm”.
I suoi musical a Broadway includono “Lady Be Good” (1924), “Funny Face” (1927) e “Girl Crazy” (1930).

“Rapsodia in blu” (1924):

Il primo grande successo di Gershwin nella musica classica, che fonde gli stili jazz e orchestrale.
Presentata in anteprima dall’orchestra di Paul Whiteman, rimane una pietra miliare della musica da concerto americana.

“Un americano a Parigi (1928):

Un poema sinfonico che evoca l’energia e l’atmosfera di Parigi.
Conosciuto per i suoi temi jazzistici e l’uso innovativo di suoni quotidiani come i clacson dei taxi.

“Porgy and Bess” (1935):

Un’innovativa “opera popolare americana” basata sul romanzo Porgy di DuBose Heyward.
Incorpora spirituals, blues e jazz afroamericani in un formato di opera classica.
Tra le canzoni più famose, “Summertime” e “It Ain’t Necessarily So”.

Opere cinematografiche:

Gershwin compose anche musiche per Hollywood, tra cui Shall We Dance (1937), con Fred Astaire e Ginger Rogers.

Stile e innovazioni:

Gershwin fu un pioniere nel fondere il jazz con le forme classiche, creando un suono unicamente americano.
Le sue opere riflettono l’energia, l’ottimismo e la complessità del suo tempo, creando un ponte tra l’alta arte e la cultura popolare.

Morte ed eredità:

Gershwin morì tragicamente giovane, a 38 anni, a causa di un tumore al cervello.
Nonostante la sua breve vita, la sua musica rimane senza tempo, celebrata per la sua innovazione, accessibilità e capacità di catturare lo spirito di un’epoca.

Storia

La vita di George Gershwin è una storia di straordinario talento, ambizione e innovazione. Nato a Brooklyn, New York, il 26 settembre 1898, da genitori immigrati russo-ebraici, Jacob Gershowitz crebbe in una famiglia operaia poco esposta alla musica. Le cose cambiarono quando la famiglia acquistò un pianoforte per suo fratello maggiore, Ira. Con grande sorpresa, fu George, e non Ira, ad avvicinarsi allo strumento, imparando a suonare a orecchio e mostrando un dono innato per la melodia e il ritmo.

Da adolescente, Gershwin iniziò a prendere lezioni formali di pianoforte e progredì rapidamente, studiando con Charles Hambitzer, che lo introdusse alla musica classica europea. A 15 anni lasciò la scuola per lavorare come “song plugger” nella Tin Pan Alley di New York, dove il suo compito era quello di mostrare nuovi spartiti ai potenziali acquirenti. Immerso nel vivace mondo della musica popolare, sviluppò le sue capacità di compositore e iniziò a scrivere le proprie canzoni.

La svolta di Gershwin avvenne nel 1919 con la canzone “Swanee”, resa popolare dal cantante Al Jolson. Il brano divenne un grande successo, lanciando la carriera di Gershwin come autore di canzoni. Nel decennio successivo collaborò con Ira, producendo una serie di musical di successo a Broadway. Le loro opere, caratterizzate da testi sofisticati e melodie indimenticabili, catturavano lo spirito dell’Età del Jazz. Brani come “Someone to Watch Over Me”, “I Got Rhythm” e “Embraceable You” divennero dei classici istantanei.

Le ambizioni di Gershwin andavano oltre la musica popolare. Nel 1924 compose Rhapsody in Blue, un’opera innovativa che fondeva jazz e musica classica. La prima esecuzione, eseguita da Gershwin al pianoforte, fece scalpore e consolidò la sua reputazione di compositore serio. Questo successo lo incoraggiò a esplorare ulteriormente le forme classiche, portando a opere come Un americano a Parigi (1928) e il Concerto in fa (1925).

Nonostante i suoi successi nella musica da concerto, Gershwin non abbandonò mai il palcoscenico. Il suo progetto più ambizioso fu Porgy and Bess (1935), un’“opera popolare americana” ambientata in un’immaginaria comunità afroamericana del Sud. Fondendo elementi di jazz, spiritual e musica classica, l’opera fu inizialmente accolta con critiche contrastanti, ma in seguito fu riconosciuta come una delle più grandi opere americane.

A metà degli anni Trenta, Gershwin si trasferì a Hollywood, dove scrisse musica per film, ampliando ulteriormente la sua influenza. Tuttavia, la sua carriera fu tragicamente interrotta. Nel 1937, Gershwin iniziò ad accusare forti mal di testa e altri sintomi, che furono diagnosticati come un tumore al cervello. Morì l’11 luglio 1937, all’età di 38 anni, lasciando un’opera che continua a ispirare i musicisti e il pubblico di tutto il mondo.

L’eredità di Gershwin risiede nella sua capacità di creare un ponte tra il mondo della musica classica e quello della musica popolare, creando un suono decisamente americano. La sua musica, con le sue melodie irresistibili e la sua vitalità ritmica, riflette la vivacità e l’ottimismo dell’America del primo Novecento.

Cronologia

1898: Nasce Jacob Gershowitz il 26 settembre a Brooklyn, New York.
1910: Inizia a suonare il pianoforte all’età di 12 anni, quando la sua famiglia acquista un pianoforte.
1914: Lascia la scuola per lavorare come “song plugger” a Tin Pan Alley.
1919: Ottiene il suo primo grande successo con la canzone “Swanee”, interpretata da Al Jolson.
1924: Compone la Rapsodia in blu, che fonde jazz e musica classica e che diventa un pezzo iconico.
1925: Esegue la prima del Concerto in fa, il suo primo concerto per pianoforte classico.
1928: Completa An American in Paris, un poema sinfonico ispirato al periodo trascorso in Francia.
1930s: Lavora a numerosi musical di Broadway con il fratello Ira, producendo classici come Girl Crazy (“I Got Rhythm”) e Of Thee I Sing.
1935: Prima di Porgy and Bess, un’“opera popolare americana” con “Summertime”.
1936-1937: Si trasferisce a Hollywood, componendo musiche per film come Shall We Dance con Fred Astaire e Ginger Rogers.
1937: Muore l’11 luglio per un tumore al cervello all’età di 38 anni.

Caratteristiche della musica

La musica di George Gershwin è famosa per la sua particolare miscela di stili, che riflette la sua capacità di creare un ponte tra la musica classica, il jazz e la canzone popolare. Ecco le caratteristiche principali della sua musica:

1. Fusione di elementi classici e jazz

Gershwin è stato un pioniere nell’integrazione delle sincopi, delle note blu e dell’improvvisazione del jazz nelle strutture classiche.
Opere come Rhapsody in Blue e Concerto in F mostrano la sua capacità di fondere le armonie e i ritmi del jazz con la grandezza della musica orchestrale.

2. Melodie memorabili

La sua musica è caratterizzata da melodie immediatamente riconoscibili e cantabili.
Brani come “Summertime”, “I Got Rhythm” e “Embraceable You” sono diventati standard senza tempo.

3. Vitalità ritmica

La musica di Gershwin è spesso caratterizzata da ritmi dinamici ed energici, ispirati al jazz e agli stili di danza del suo tempo.
Pezzi come “Un americano a Parigi” incorporano sincopi e ritmi incalzanti, creando un senso di movimento e modernità.

4. Armonia sofisticata

Gershwin utilizzava armonie ricche e cromatiche, influenzate sia dalla tradizione classica europea sia dagli idiomi del jazz.
Spesso incorporava accordi estesi (come noni e tredicesimi) e modulazioni inaspettate.

5. Gamma emotiva

La musica di Gershwin cattura un ampio spettro di emozioni, dall’esuberanza di “I Got Rhythm” alla struggente malinconia di “The Man I Love”.
La sua capacità di esprimere sia la gioia che l’introspezione è un tratto distintivo del suo lavoro.

6. Modernità urbana

Le composizioni di Gershwin riflettono l’energia e la complessità della vita urbana nell’America del primo Novecento.
Opere come Rhapsody in Blue evocano l’atmosfera frenetica di città come New York.

7. Uso di espressioni musicali americane

Gershwin infuse nella sua musica sonorità decisamente americane, attingendo al jazz, al blues, agli spiritual e alle tradizioni popolari.
Porgy and Bess ne è un esempio lampante, che incorpora spiritual e blues afroamericani in una cornice operistica.

8. Sperimentazione della forma

Gershwin adattò spesso forme classiche come il concerto, il poema a toni e l’opera, infondendole con elementi musicali contemporanei.
Un americano a Parigi e Rapsodia in blu dimostrano il suo approccio innovativo alla forma e alla struttura.

9. Accessibilità

Nonostante le sue tecniche sofisticate, la musica di Gershwin rimane accessibile e attraente per un vasto pubblico.
Le sue opere combinano perfettamente profondità artistica e fascino popolare, rendendole sempre attuali.

Impatto e influenze

George Gershwin ha avuto un profondo impatto sulla musica americana e sulla cultura musicale mondiale. La sua innovativa fusione di tradizioni classiche con il jazz e la musica popolare ha ridisegnato i confini della composizione del XX secolo e ha influenzato generazioni di musicisti, compositori e interpreti. Di seguito sono riportati gli impatti e le influenze principali di Gershwin:

1. Un ponte tra la musica classica e quella popolare

La capacità di Gershwin di fondere le forme classiche con gli idiomi popolari e jazzistici ha reso la sua musica accessibile a un vasto pubblico, pur mantenendo una certa profondità artistica.
Opere come Rhapsody in Blue e Concerto in F legittimarono il jazz come forma d’arte seria all’interno della sala da concerto, aprendo la strada a future collaborazioni tra stili classici e popolari.

2. Definizione di un “suono americano”

Le composizioni di Gershwin riflettono la vivacità e la diversità della cultura americana del primo Novecento.
Incorporando elementi jazz, blues e folk nelle sue opere, ha contribuito a stabilire un’identità musicale distintamente americana, ispirando compositori come Aaron Copland e Leonard Bernstein a esplorare temi simili.

3. Elevare la musica di Broadway

Insieme al fratello Ira Gershwin, George elevò il livello artistico dei musical di Broadway, combinando testi sofisticati con musiche innovative.
I suoi musical (Girl Crazy, Of Thee I Sing, Funny Face) influenzarono lo sviluppo del teatro musicale e servirono da modello per compositori successivi come Richard Rodgers e Stephen Sondheim.

4. Influenza sul jazz e sulla musica popolare

L’uso di armonie e ritmi jazz da parte di Gershwin influenzò i musicisti jazz, tra cui Duke Ellington e Miles Davis, che ammiravano la sua capacità di integrare perfettamente il jazz nella musica orchestrale.
Le sue canzoni divennero standard jazz, interpretate e registrate da innumerevoli artisti come Ella Fitzgerald, Frank Sinatra e Louis Armstrong.

5. Rappresentazione culturale e inclusione

Attraverso opere come Porgy and Bess, Gershwin portò le espressioni culturali afroamericane, come il blues e lo spiritual, nel mainstream. Pur essendo controverso all’epoca, dimostrava il suo rispetto e la sua ammirazione per le tradizioni musicali afroamericane.
Porgy and Bess è diventata una pietra miliare dell’opera americana e continua a influenzare le discussioni sulla razza e la rappresentazione nella musica.

6. Ispirazione per la musica da film

Il lavoro di Gershwin a Hollywood, tra cui Shall We Dance e altre colonne sonore, ha creato un precedente per la fusione di stili classici e popolari nella musica cinematografica.
Le sue orchestrazioni lussureggianti e le melodie memorabili hanno influenzato i primi compositori cinematografici come Max Steiner e i giganti successivi come John Williams.

7. Portata globale

Le opere di Gershwin ottennero un successo internazionale, introducendo il jazz e la musica americana al pubblico di tutto il mondo.
Compositori come Maurice Ravel e Igor Stravinsky ammiravano la sua musica; Ravel consigliò addirittura a Gershwin di non studiare con lui per paura di alterare il suo stile unico.

8. Ispirazione per i futuri compositori

La sintesi di stili di Gershwin ha ispirato molti compositori successivi a sperimentare con la musica di genere diverso, tra cui Leonard Bernstein (West Side Story), George Shearing e Michael Tilson Thomas.
La sua capacità di creare musica innovativa e allo stesso tempo popolare continua ad essere un modello per i compositori contemporanei.

9. Eredità nella didattica e nell’esecuzione

La musica di Gershwin rimane un punto fermo nella didattica classica e jazzistica, con brani come Rhapsody in Blue e Summertime frequentemente eseguiti e studiati.
Le sue opere vengono eseguite nelle sale da concerto, nei teatri d’opera e nei jazz club, assicurandone la costante attualità.

10. Simbolo culturale dell’età del jazz

Gershwin è diventato un’icona culturale degli anni Venti e Trenta, simbolo dell’ottimismo, della creatività e della modernità dell’Età del Jazz.
La sua musica racchiude lo spirito di un’America in rapida evoluzione e risuona con gli ascoltatori di tutte le generazioni.

L’influenza di Gershwin sul jazz e i suoi standard jazz

George Gershwin ha avuto un’influenza significativa e duratura sul jazz, sia per il suo stile compositivo sia per il modo in cui le sue opere sono diventate parte integrante del repertorio jazzistico. Ecco una panoramica dei suoi contributi e di come la sua musica sia diventata uno standard jazz:

L’influenza di Gershwin sul jazz

Fusione tra jazz e musica classica:

Le composizioni di Gershwin hanno creato un ponte tra il jazz e la tradizione classica, legittimando il jazz come forma d’arte sofisticata.
Opere come Rhapsody in Blue e Concerto in F introdussero armonie, ritmi e fraseggi melodici jazz nella musica orchestrale, ispirando i musicisti jazz a esplorare forme e strutture più complesse.

Ritmi e armonie ispirati al jazz:

L’uso di Gershwin di sincopi, note blu e ritmi swing rifletteva l’essenza del jazz.
Il suo linguaggio armonico, caratterizzato da accordi estesi e progressioni cromatiche, influenzò pianisti e compositori jazz come Duke Ellington e Thelonious Monk.

Qualità improvvisative:

Molte delle melodie di Gershwin si prestano all’improvvisazione, una pietra miliare del jazz.
Le sue composizioni spesso sembrano improvvisazioni scritte, dando ai musicisti jazz una struttura da interpretare ed espandere.

Collaborazioni con artisti jazz:

Gershwin collaborò con importanti musicisti jazz del suo tempo, tra cui Paul Whiteman e la sua orchestra, che eseguirono la prima di Rhapsody in Blue.
Il suo impegno con i musicisti jazz contribuì a formare la sua comprensione del genere e la sua integrazione nelle sue opere.

Composizioni di Gershwin come standard jazz

Molte canzoni di Gershwin sono diventate dei punti fermi del repertorio jazzistico, interpretate e reinterpretate da innumerevoli artisti jazz. Ecco alcuni esempi significativi:

“Summertime” (Porgy and Bess):

Una delle canzoni più registrate nella storia, con interpretazioni di artisti come Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Miles Davis e Billie Holiday.
La sua melodia di stampo blues e la semplice progressione armonica la rendono una delle preferite per l’improvvisazione jazz.

“I Got Rhythm” (Girl Crazy):

La progressione degli accordi di questa canzone, nota come “Rhythm Changes”, è diventata una struttura fondamentale per innumerevoli composizioni e improvvisazioni jazz.
Grandi del jazz come Charlie Parker e Dizzy Gillespie costruirono il bebop sulle innovazioni armoniche di Gershwin.
“The Man I Love”:

Una ballata che divenne la preferita di vocalisti e strumentisti, registrata da Billie Holiday, Sarah Vaughan e Art Tatum.
La sua melodia espressiva e le sue armonie lussureggianti offrono ricche possibilità di interpretazione.

“Embraceable You”:

Uno standard senza tempo registrato da Nat King Cole, Frank Sinatra e Charlie Parker.
La sua melodia sentimentale e l’armonia sofisticata ne fanno uno dei brani preferiti del jazz.

“But Not for Me” (Girl Crazy):

Eseguita spesso da vocalisti e strumentisti jazz, è nota per il suo testo spiritoso e la sua melodia memorabile.

“Fascinating Rhythm” (Lady Be Good):

La sua complessa struttura ritmica ha ispirato i musicisti jazz a sperimentare con sincopi e swing.

“They Can’t Take That Away from Me” (Shall We Dance):

Un classico spesso registrato da cantanti jazz, tra cui Ella Fitzgerald e Louis Armstrong, noto per la sua melodia struggente e il testo romantico.

Artisti jazz e Gershwin

Leggende del jazz come Miles Davis, Oscar Peterson, Ella Fitzgerald e John Coltrane hanno registrato opere di Gershwin.
Ella Fitzgerald, con Ella Fitzgerald Sings the George and Ira Gershwin Song Book (1959), arrangiato da Nelson Riddle, rimane un’interpretazione definitiva delle canzoni di Gershwin in un contesto jazz.
Porgy and Bess di Miles Davis (1958), arrangiato da Gil Evans, ha trasformato l’opera in un capolavoro del jazz.

Un’eredità duratura

La capacità di Gershwin di creare melodie emotivamente risonanti e ritmicamente avvincenti ha assicurato alla sua musica un posto nel canone del jazz. Le sue opere continuano a ispirare i musicisti jazz a esplorare l’intersezione tra musica composta e improvvisata, creando un ponte tra generi e generazioni.

Relazioni

George Gershwin ebbe rapporti diretti con molti compositori, musicisti, orchestre e altre figure chiave influenti durante la sua vita. Queste relazioni hanno plasmato la sua musica e la sua carriera, ispirando o influenzando anche altri. Di seguito una panoramica dei suoi legami più importanti:

Compositori e musicisti

Paul Whiteman (direttore d’orchestra e bandista)

Whiteman gli commissionò la Rhapsody in Blue di Gershwin, che fu eseguita per la prima volta nel 1924 con l’orchestra di Whiteman e Gershwin al pianoforte.
La loro collaborazione contribuì a creare un ponte tra il jazz e la musica classica, facendo conoscere il talento di Gershwin a un pubblico più vasto.

Maurice Ravel (compositore francese)

Gershwin ammirava la musica di Ravel e cercò di prendere lezioni da lui durante il suo soggiorno a Parigi.
Ravel notoriamente rifiutò, dicendo: “Perché diventare un Ravel di seconda categoria quando si è già un Gershwin di prima categoria?”.
Il linguaggio armonico di Ravel influenzò le opere orchestrali di Gershwin, come Un americano a Parigi.

Igor Stravinsky (compositore russo)

Gershwin incontrò Stravinsky negli anni Venti e ammirò il suo lavoro.
Quando Gershwin chiese di studiare con Stravinsky, il compositore chiese ironicamente quanto guadagnasse Gershwin. Sentendo la cifra, Stravinsky scherzò: “Forse dovrei studiare con te!”.

Arnold Schoenberg (compositore austriaco)

Schoenberg e Gershwin divennero amici a Los Angeles negli anni Trenta.
Nonostante le differenze stilistiche, Gershwin rispettava il lavoro di Schoenberg e Schoenberg ammirava il dono melodico di Gershwin.

Oscar Levant (pianista e compositore)

Levant era un amico intimo di Gershwin e uno dei suoi più grandi interpreti.
Eseguì spesso le opere di Gershwin e scrisse molto sulla loro amicizia.

Duke Ellington (compositore e bandleader di jazz)

Gershwin ed Ellington ammiravano il lavoro dell’altro e Gershwin assisteva alle esibizioni di Ellington.
Ellington considerava il lavoro di Gershwin un importante contributo all’integrazione del jazz nella sala da concerto.

Collaboratori e interpreti

Ira Gershwin (paroliere e fratello)

Ira fu il principale collaboratore di Gershwin, scrivendo i testi della maggior parte delle sue canzoni e dei suoi musical.
Insieme, crearono opere iconiche come Funny Face, Girl Crazy e Porgy and Bess.

Al Jolson (cantante)

Jolson rese popolare il primo grande successo di Gershwin, Swanee (1919), portando Gershwin alla fama nazionale.

Fred Astaire (cantante, ballerino e attore)

Astaire recitò in diversi musical con canzoni di Gershwin, tra cui Funny Face e Shall We Dance.
Gershwin adattò molte canzoni al talento unico di Astaire.

Ella Fitzgerald (cantante jazz)

Anche se non hanno lavorato insieme direttamente, le registrazioni definitive di Fitzgerald della musica di Gershwin in Ella Fitzgerald Sings the George and Ira Gershwin Song Book hanno contribuito a consolidare la sua eredità.

Billie Holiday e Louis Armstrong (icone del jazz)

Entrambi hanno registrato versioni memorabili di canzoni di Gershwin, in particolare da Porgy and Bess, come “Summertime”.

Arturo Toscanini (Direttore d’orchestra)

Toscanini ha diretto le opere di Gershwin, tra cui Rhapsody in Blue, dando prestigio alle sue composizioni nel mondo classico.

Orchestre ed ensemble

Orchestra Sinfonica di New York (ora Filarmonica di New York)

Gershwin eseguì il suo Concerto in Fa con questa orchestra sotto la direzione di Walter Damrosch nel 1925.

Orchestra Sinfonica di Boston

La BSO eseguì opere di Gershwin, come Un americano a Parigi, contribuendo a elevare il suo status nella musica classica.
Orchestre di Broadway

I musical di Gershwin a Broadway prevedevano la collaborazione con le orchestre di spalla, dove la sua musica ha stabilito nuovi standard per il genere.

Non musicisti

DuBose Heyward (Autore e drammaturgo)

Heyward scrisse il romanzo Porgy, che ispirò a Gershwin la creazione di Porgy and Bess.
Heyward contribuì anche al libretto, dando forma alla narrazione dell’opera.

Max Dreyfus (Editore musicale)

Dreyfus, presso T. B. Harms & Co., pubblicò le prime canzoni di Gershwin e ne sostenne la carriera.

Kay Swift (Compositore e partner romantico)

Swift fu una stretta collaboratrice di Gershwin e influenzò la sua vita personale e professionale.
Gershwin apprezzava le sue opinioni musicali e lei fu determinante nel completare alcuni dei suoi progetti dopo la sua morte.

Adele e Fred Astaire (stelle di Broadway)

Adele e Fred Astaire eseguirono le musiche di Gershwin nelle prime produzioni di Broadway, contribuendo ad affermarne la popolarità.

Dirigenti degli studios di Hollywood

Negli anni Trenta, Gershwin collaborò con importanti studios come la RKO, componendo colonne sonore per musical come Shall We Dance.

Collegamenti con l’eredità

Dopo la morte di Gershwin, la sua musica ha continuato a influenzare compositori classici, jazz e di Broadway, tra cui Leonard Bernstein, Stephen Sondheim e John Williams.
Musicisti jazz come Miles Davis e Gil Evans hanno reinterpretato le opere di Gershwin (Porgy and Bess), mantenendo viva la sua eredità in nuove forme.

Relazione tra Gershwin e Ravel

Il rapporto tra George Gershwin e Maurice Ravel era radicato nel rispetto reciproco e la loro breve interazione portò a un interessante scambio di idee tra due compositori di diverse tradizioni musicali. Ecco una sintesi del loro rapporto:

1. Incontro e ammirazione reciproca

Visita di Gershwin a Ravel a Parigi (1928):

Nell’estate del 1928, Gershwin si recò a Parigi per approfondire la sua conoscenza musicale e migliorare le sue capacità compositive. Una delle motivazioni principali che lo spinsero a recarsi a Parigi fu quella di studiare con Maurice Ravel, rinomato compositore francese e maestro dell’orchestrazione.
Gershwin, che aveva già composto Rhapsody in Blue ed era una figura di spicco della musica americana, cercò la guida di Ravel, in particolare per quanto riguarda l’orchestrazione e il perfezionamento del suo approccio alla musica classica.

La risposta di Ravel:

Gershwin si rivolse a Ravel per chiedere di prendere lezioni. Si dice che Ravel, noto per essere una persona piuttosto enigmatica e riservata, fosse lusingato ma anche un po’ esitante. Secondo quanto riferito, egli disse a Gershwin che non aveva bisogno di lezioni, poiché Gershwin aveva già un grande talento, ma che Ravel avrebbe potuto offrire qualche consiglio se Gershwin lo avesse desiderato.
Gershwin, imperterrito, si recò nell’appartamento di Ravel e, anche se non ci furono lezioni formali, l’incontro fu uno scambio importante. Gershwin apprese da Ravel preziose nozioni sull’armonia e sull’orchestrazione, anche se lo stile di Gershwin rimase tipicamente americano, mentre quello di Ravel era radicato nella tradizione classica europea.

2. Influenza di Ravel su Gershwin

Tecniche di orchestrazione:

Gershwin, che aveva un approccio più intuitivo all’orchestrazione, era particolarmente interessato alla padronanza del colore orchestrale di Ravel. Gershwin ammirava la capacità di Ravel di creare texture ricche e fu influenzato dalla sua raffinata tavolozza orchestrale.
Anche se Gershwin non adottò completamente lo stile di Ravel, potrebbe essere stato ispirato dall’approccio di Ravel alla fusione di elementi jazz e classici, che riecheggiava la fusione di musica popolare e forme classiche di Gershwin stesso.

Potenziale influenza di Gershwin su Ravel:

Si ipotizza che lo stile di Gershwin, in particolare la sua fusione di jazz ed elementi classici, possa aver intrigato Ravel. Alcuni storici della musica hanno notato che la composizione di Ravel “La Valse” (1920), con i suoi vorticosi ritmi di danza e l’uso di un’orchestrazione di tipo jazzistico, potrebbe riflettere una consapevolezza delle tendenze musicali americane.
Tuttavia, la musica di Ravel rimase saldamente radicata nell’impressionismo francese e nelle tradizioni classiche, per cui l’influenza diretta di Gershwin su Ravel è più difficile da definire.

3. Simpatie musicali

Entrambi i compositori condividono la capacità di fondere la musica popolare con la musica classica, anche se i loro metodi sono molto diversi:
Gershwin era principalmente interessato a integrare il jazz e la musica popolare americana con le strutture classiche, come si vede in opere come Rhapsody in Blue e An American in Paris.
Ravel, invece, si concentrava maggiormente sulla cattura dell’esotismo, sul colore impressionistico e sull’orchestrazione meticolosa, come testimoniano brani come Boléro e Daphnis et Chloé.
Sebbene provenissero da mondi musicali diversi, il loro incontro dimostrò le intersezioni creative tra la musica classica europea e il jazz americano, aprendo la strada ai futuri compositori che cercavano di fondere i generi.

4. Eredità e influenza continua

Gershwin e Ravel hanno entrambi lasciato un segno indelebile nella musica del XX secolo. Mentre la musica di Gershwin rappresenta un suono unicamente americano, che spesso attinge ai ritmi e alle melodie del jazz, le opere di Ravel incarnano una raffinatezza europea che incorpora elementi jazzistici in modo più sottile.
Il breve legame tra Gershwin e Ravel è visto come un interessante momento di scambio culturale tra due compositori le cui opere avrebbero plasmato l’evoluzione della musica classica nel XX secolo.

Conclusione

Sebbene la relazione tra George Gershwin e Maurice Ravel non sia stata profondamente personale o estesa, la loro interazione è stata un momento culturale notevole. Gershwin cercò la guida di Ravel per una comprensione più sofisticata della composizione, mentre Ravel, nonostante le sue riserve, probabilmente riconobbe il potenziale e l’influenza di Gershwin sulla scena musicale americana. Il loro scambio evidenzia il modo in cui le tradizioni musicali europee e americane cominciavano a convergere all’inizio del XX secolo.

Compositori simili

La capacità unica di George Gershwin di fondere jazz, musica classica e stili popolari ha dei paralleli con molti altri compositori che hanno esplorato un territorio musicale simile. Ecco un elenco di compositori le cui opere condividono caratteristiche o un’etica simile a quella di Gershwin:

Compositori americani

Aaron Copland (1900-1990)

Noto per il suo stile spiccatamente americano, Copland fonde le influenze del jazz in opere come Musica per il teatro (1925) e Concerto per pianoforte e orchestra (1926).
Come Gershwin, ha catturato lo spirito dell’America del primo Novecento, anche se con un taglio più classico.

Leonard Bernstein (1918-1990)

Bernstein portò avanti l’eredità di Gershwin combinando stili jazz, popolari e classici, in particolare in West Side Story (1957) e Fancy Free (1944).
Entrambi condividevano l’interesse di rendere la musica “seria” accessibile a un pubblico più vasto.

Cole Porter (1891-1964)

Contemporaneo di Gershwin, Porter scrisse canzoni e musical sofisticati e intrisi di jazz, come Anything Goes e Kiss Me, Kate.
La sua arguzia ed eleganza lirica si allineano allo stile di Gershwin nella musica popolare.

Richard Rodgers (1902-1979)

Ha collaborato con Lorenz Hart e successivamente con Oscar Hammerstein II per creare musical intramontabili come Oklahoma! e The Sound of Music.
Le melodie e la sensibilità orchestrale di Rodgers presentano analogie con il lavoro di Gershwin a Broadway.

Duke Ellington (1899-1974)

Pur essendo principalmente un compositore di jazz, le opere orchestrali di Ellington, come Black, Brown, and Beige e Harlem, mostrano un’ambizione analoga di elevare il jazz a palcoscenico concertistico.

Compositori europei

Maurice Ravel (1875-1937)

Il Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore (1931) di Ravel, ispirato al jazz, riflette una simile fusione di idiomi classici e jazz, influenzata in parte dalla visita di Gershwin a Parigi.
Entrambi i compositori condividono l’amore per le armonie ricche e le orchestrazioni colorate.

Igor Stravinsky (1882-1971)

Anche se più avanguardista, Stravinsky ammirava la capacità di Gershwin di creare musica avvincente a partire da elementi jazz e popolari.
Il suo Ragtime e il Concerto in ebano mostrano il suo interesse per le influenze jazz.

Kurt Weill (1900-1950)

Compositore tedesco che fondeva le forme classiche con gli stili del jazz e del cabaret, in particolare in opere come The Threepenny Opera (1928) e Lady in the Dark (1941).
La sua musica teatrale riecheggia le innovazioni di Gershwin a Broadway.

Darius Milhaud (1892-1974)

Membro del gruppo Les Six, Milhaud incorporò elementi jazzistici in opere classiche, come nel caso de La Création du Monde (1923).
La sua avventurosa fusione di generi è parallela allo stile di Gershwin.

Compositori influenzati dal jazz

Ferde Grofé (1892-1972)

Orchestrò la Rhapsody in Blue di Gershwin per l’orchestra di Paul Whiteman.
Le opere di Grofé, come Grand Canyon Suite, condividono uno stile orchestrale simile, accessibile e colorato.

James P. Johnson (1894-1955)

Pianista e compositore che fondeva influenze jazz e classiche, come si vede nella sua Harlem Symphony e in altre opere.
Johnson, come Gershwin, era a cavallo tra il mondo della musica popolare e quello della musica “seria”.

Erich Wolfgang Korngold (1897-1957)

Compositore cinematografico e prodigio della musica classica, la lussureggiante orchestrazione e la ricchezza melodica di Korngold in opere come Le avventure di Robin Hood evocano un equilibrio di raffinatezza e accessibilità simile a quello di Gershwin.

Compositori di teatro musicale e canzone

Jerome Kern (1885-1945)

Noto per la fusione degli stili dell’operetta e della canzone popolare americana, come in Show Boat (1927).
L’influenza di Kern su Broadway è stata parallela a quella di Gershwin: entrambi hanno contribuito con standard senza tempo.

Irving Berlin (1888-1989)

Come Gershwin, Berlin è stato un prolifico autore di canzoni che ha definito la musica popolare americana del primo Novecento con brani come “White Christmas” e “God Bless America”.

Stephen Sondheim (1930-2021)

Sebbene appartenga a una generazione successiva, l’intricato gioco di parole e il sofisticato teatro musicale di Sondheim devono molto a Gershwin e ai suoi contemporanei.

Compositori cinematografici

Max Steiner (1888-1971)

Pioniere della musica per film, le lussuose partiture di Steiner (Via col vento, Casablanca) riflettono un melodismo simile a quello di Gershwin.

George Shearing (1919-2011)

Pianista e compositore jazz, gli arrangiamenti di Shearing della musica di Gershwin hanno mantenuto vivo lo spirito di Gershwin nelle interpretazioni jazz.

La capacità di Gershwin di combinare elementi popolari, jazz e classici rimane ineguagliata, ma questi compositori condividono la sua visione di fondere i generi ed elevare la musica per un vasto pubblico.

Come pianista e direttore d’orchestra

George Gershwin era famoso non solo come compositore, ma anche come abile pianista e occasionale direttore d’orchestra. Sebbene non si sia dedicato principalmente alla direzione d’orchestra, le sue capacità di interprete hanno avuto un ruolo centrale nella sua carriera e nel successo della sua musica. Ecco una panoramica dei contributi e dello stile di Gershwin come pianista e direttore d’orchestra:

Gershwin come pianista

1. Virtuosismo e stile

Gershwin era un pianista brillante con un talento naturale per l’improvvisazione e uno stile inconfondibile che affondava le sue radici nel jazz e nella tradizione classica.
Il suo modo di suonare era energico, espressivo e ritmicamente vibrante, spesso infuso di sincopi e swing.
La sua tecnica pianistica, pur non essendo così classicamente raffinata come quella dei pianisti da concerto, era potente e perfettamente adatta alla sua musica. Suonava con una profonda comprensione dell’idioma jazzistico e con una grande capacità di spettacolo.

2. Interprete delle proprie opere

Gershwin eseguì spesso le sue composizioni, presentando in anteprima opere importanti come Rhapsody in Blue (1924) con l’orchestra di Paul Whiteman. La sua cadenza improvvisata durante la prima esecuzione divenne un segno distintivo del brano.
Fu spesso il solista nelle esecuzioni del Concerto in Fa e della Seconda Rapsodia, affascinando il pubblico con le sue interpretazioni dinamiche.

3. Maestro dell’improvvisazione

Gershwin era un abile improvvisatore, un talento che aveva affinato durante i primi anni di lavoro come compositore di canzoni nella Tin Pan Alley di New York.
Le sue improvvisazioni non erano solo divertenti, ma spesso fonte di nuove idee compositive.

4. Rotoli di pianoforte e registrazioni

Gershwin registrò numerosi rulli di pianoforte delle sue canzoni, che forniscono un’idea del suo stile esecutivo. Questi rulli mostrano la sua vitalità ritmica e il suo fraseggio unico.
Tra i suoi rulli per pianoforte degni di nota vi sono Swanee, Fascinating Rhythm ed estratti da Rhapsody in Blue.
Ha anche effettuato registrazioni in studio, come un’esecuzione di Rhapsody in Blue del 1925, dove il suo modo di suonare robusto e vivace è evidente.

5. Musica da camera e collaborazioni

Gershwin eseguì occasionalmente musica da camera, collaborando con ensemble e singoli musicisti per presentare le sue opere in contesti più intimi.
Le sue esecuzioni erano spesso fondamentali per il successo dei suoi musical di Broadway e delle sue apparizioni in concerto.

Gershwin come direttore d’orchestra

1. Dirigere le proprie opere

Gershwin diresse la sua musica in occasioni speciali, in particolare durante le prime degli spettacoli di Broadway o per le trasmissioni radiofoniche in diretta.
Non era un direttore d’orchestra esperto, ma la sua profonda comprensione della propria musica e la sua personalità carismatica rendevano la sua direzione d’orchestra efficace e coinvolgente.

2. Carriera d’orchestra limitata

Gershwin si concentrava principalmente sulla composizione e sull’esecuzione al pianoforte piuttosto che sulla direzione d’orchestra.
Quando dirigeva, si affidava più all’intuizione e alla conoscenza intima della musica che alla tecnica formale.

3. Notevoli apparizioni come direttore d’orchestra

Gershwin diresse Porgy and Bess durante alcune delle prime rappresentazioni e prove, assicurandosi che la sua visione dell’opera fosse comunicata.
Ha anche diretto orchestre per esecuzioni speciali delle sue opere da concerto, tra cui estratti da Un americano a Parigi e Rapsodia in blu.

La presenza di Gershwin come interprete

Il pubblico era attratto dalla vibrante presenza scenica di Gershwin e dall’entusiasmo per la sua musica. Le sue esibizioni erano spesso descritte come gioiose e profondamente coinvolgenti.
Il suo fascino e la sua abilità come interprete accrescevano la sua reputazione, rendendolo non solo un compositore ma anche una figura amata nel mondo della musica.

Eredità come interprete

Le abilità di Gershwin come pianista e interprete contribuirono a rendere popolare la sua musica e a garantirne un fascino duraturo. Le sue registrazioni e i rulli di pianoforte rimangono un collegamento vitale per capire come egli immaginava le sue opere.
La sua abilità nell’improvvisazione e la fusione di tecniche classiche e jazz hanno ispirato innumerevoli pianisti, da Oscar Levant a interpreti moderni come Michael Feinstein.

Rapsodia in blu

La “Rapsodia in blu” è una delle composizioni più famose e innovative di George Gershwin, che fonde elementi di musica classica e jazz in un’opera senza soluzione di continuità e altamente espressiva. Scritta nel 1924, è una pietra miliare che simboleggia l’emergente identità culturale dell’America del XX secolo, combinando le tradizioni della musica d’arte europea con le sonorità decisamente americane del jazz e del blues.

Storia e creazione

Commissione e prima esecuzione:

Il brano fu commissionato da Paul Whiteman, un importante bandleader, per un concerto intitolato “An Experiment in Modern Music” alla Aeolian Hall di New York il 12 febbraio 1924.
Inizialmente Gershwin non sapeva che avrebbe dovuto comporre per il concerto, finché non lesse un articolo di giornale che annunciava che avrebbe scritto un concerto jazz per l’evento. Accettò subito il progetto, completando la composizione in poche settimane.

Orchestrazione:

Gershwin compose l’assolo di pianoforte e le melodie, ma lasciò l’orchestrazione a Ferde Grofé, arrangiatore di Whiteman, che la adattò per l’orchestra jazz di Whiteman.
Grofé creò in seguito diversi arrangiamenti, comprese le versioni per orchestra sinfonica completa, che sono oggi comunemente eseguite.

Prima esecuzione:

Gershwin stesso suonò il piano solo alla prima, improvvisando alcune parti del brano poiché alcune sezioni non erano state completamente scritte.
L’esecuzione ricevette un’accoglienza contrastante da parte della critica, ma fu un successo immediato per il pubblico, segnando una svolta nella carriera di Gershwin.

Caratteristiche musicali

Fusione di stili:

La Rapsodia in blu è un’opera pionieristica che fonde ritmi jazz, armonie blues e la struttura della musica classica.
Il suo eclettismo riflette l’energia vivace e multiculturale della New York degli anni Venti.

Il famoso glissando del clarinetto di apertura:

L’iconica apertura è caratterizzata da un glissando del clarinetto (uno scivolamento in picchiata lungo la scala), che è diventato uno dei momenti più riconoscibili della musica del XX secolo. Secondo quanto riferito, questo effetto fu suggerito per scherzo dal clarinettista alla prima, ma Gershwin lo apprezzò e lo mantenne.

Struttura:

Il brano è strutturato in modo lasco, assomiglia a una rapsodia libera piuttosto che aderire a forme classiche rigorose come la sonata.
Presenta diverse sezioni con tempi e stati d’animo contrastanti, che spesso passano senza soluzione di continuità tra di loro. Queste sezioni sono caratterizzate da sincopi jazzistiche, lussureggianti armonie romantiche ed energica spinta ritmica.

Sensazione di improvvisazione:

Sebbene gran parte del brano sia composto meticolosamente, mantiene lo spirito spontaneo e improvvisativo del jazz.
L’assolo di pianoforte dello stesso Gershwin alla prima presentava improvvisazioni, evidenziando la sua formazione jazzistica.

Orchestrazione:

La versione originale per la jazz band di Whiteman ha un’atmosfera più da “big band”, mentre gli arrangiamenti orchestrali successivi mettono in risalto una struttura più piena e sinfonica.

Temi e motivi

L’opera comprende diverse melodie e motivi memorabili, tra cui:
Il tema sognante e fluente del pianoforte nella sezione iniziale.
Un tema audace e ritmico nella parte centrale, spesso associato all’energia e alla vitalità urbana.
Un tema lirico e lussureggiante che ricorda il blues, presente nelle sezioni più lente.

Impatto culturale

Il jazz incontra la classica:

Rhapsody in Blue è stata una delle prime opere importanti a portare il jazz nella sala da concerto, colmando efficacemente il divario tra musica popolare e classica.
Dimostrò che il jazz, allora considerato un genere relativamente nuovo e informale, poteva avere la stessa profondità emotiva e lo stesso valore artistico della musica classica.

Simbolo dell’identità americana:

Il brano divenne un simbolo musicale dell’America degli anni Venti, riflettendo l’energia, la diversità e l’ambizione del Paese durante l’Età del Jazz.

Eredità:

Da allora è diventato un punto fermo della musica americana, spesso eseguito da orchestre sinfoniche, gruppi jazz e pianisti solisti.
L’opera è ampiamente presente nella cultura popolare, compresi film, pubblicità e televisione (ad esempio, il film Manhattan di Woody Allen del 1979).

Accoglienza e influenza

Inizialmente, la critica era divisa: alcuni la liquidarono come priva di coesione, mentre altri ne lodarono l’innovazione e l’audacia.
Nel corso del tempo, Rapsodia in blu è stata universalmente riconosciuta come un capolavoro e un precursore della fusione di generi.
Compositori come Leonard Bernstein e Aaron Copland furono influenzati dalla capacità di Gershwin di fondere jazz e musica classica.

Registrazioni chiave

Il rullo di pianoforte di Gershwin del 1924, che dà un’idea della sua interpretazione e del suo stile improvvisativo.
Una registrazione del 1927 con Gershwin e l’orchestra di Whiteman.
Le registrazioni moderne di pianisti come Leonard Bernstein (che ha diretto e suonato) e André Previn sono diventate definitive.

Porgy e Bess

“Porgy and Bess” è una delle opere più significative e ambiziose di George Gershwin, spesso descritta come un’opera americana. Presentata per la prima volta nel 1935, fonde l’opera classica, il jazz, il blues e la musica popolare per raccontare la vita di una comunità nera di Charleston, nella Carolina del Sud. L’opera esplora i temi dell’amore, delle difficoltà e della resilienza attraverso le vite dei suoi complessi personaggi.

Storia e creazione

Sviluppo:

Gershwin fu ispirato a scrivere Porgy and Bess dopo aver visto l’opera teatrale Porgy di DuBose Heyward, a sua volta basata sul romanzo di Heyward del 1927.
Gershwin immaginò Porgy and Bess come un’“opera popolare americana”, con l’obiettivo di fondere la musica classica con i ritmi, le melodie e lo spirito della musica popolare afroamericana.
Gershwin si dedicò a ricerche sulle tradizioni popolari nere, sul jazz e sulle condizioni sociali dell’epoca per plasmare la musica dell’opera.

Collaboratori:

DuBose Heyward e sua moglie, Dorothy Heyward, hanno co-scritto il libretto; DuBose ha anche aiutato Gershwin nello sviluppo dei personaggi e della trama.
Ira Gershwin, fratello di George, contribuì ai testi di molte canzoni, in particolare quelle di natura più poetica o romantica.

Prima e ricevimento:

L’opera fu presentata per la prima volta all’Alvin Theatre (oggi Neil Simon Theatre) il 10 ottobre 1935, a New York.
La prima fu una delusione critica e commerciale, con recensioni contrastanti. I critici erano divisi sull’autenticità della rappresentazione della vita dei neri e sulla fusione di musica classica e popolare. All’inizio l’opera faticò anche a trovare un vasto pubblico.
Tuttavia, con il tempo, Porgy and Bess è diventata una delle opere più amate e più frequentemente rappresentate nel canone operistico e del teatro musicale americano.

Caratteristiche musicali

Fusione di generi:

Porgy and Bess mescola opera, jazz, blues, spiritual e musica popolare, combinando elementi della struttura classica con forme di musica popolare.
Gershwin ha utilizzato influenze jazz nelle orchestrazioni, aggiungendo elementi come sincopi, riff di ottoni e armonie blues per creare un suono unico che riflettesse il mondo dei personaggi.

Orchestrazione e stili vocali:

Gershwin impiegò un’ampia gamma di tessiture orchestrali per evocare l’atmosfera dell’ambientazione e la vita emotiva dei personaggi.
La scrittura vocale comprende arie d’opera, ma anche melodie più colloquiali e folkloristiche, che riflettono le tradizioni musicali della comunità.
L’uso di strutture di chiamata e risposta, soprattutto nelle sezioni corali, conferisce all’opera un senso di comunità e di esperienza collettiva.

Canzoni e temi memorabili:

“Summertime”: Una delle canzoni più famose di Porgy and Bess, questa ninna nanna è cantata da Clara e cattura la qualità malinconica e sognante dell’opera. È diventata uno standard jazz.
“I Got Plenty o’ Nuttin'”: Una canzone cantata da Porgy, che esprime la sua soddisfazione per la vita, nonostante la povertà.
“Bess, You Is My Woman Now”: Un duetto appassionato tra Porgy e Bess, che illustra il loro profondo legame.
“It Ain’t Necessarily So”: Una canzone sardonica cantata da Sportin’ Life, che sfida le credenze e i valori religiosi tradizionali.
“My Man’s Gone Now”: Un’aria dolorosa cantata da Clara, che riflette la perdita e la disperazione della comunità.

Riassunto della trama

Porgy and Bess è ambientato a Catfish Row, un immaginario quartiere nero impoverito di Charleston, nella Carolina del Sud. La storia è incentrata sulla complessa relazione tra Porgy, un uomo disabile e di buon cuore, e Bess, una donna dal passato tormentato. L’opera è ricca di momenti di gioia e di intensa tragedia, mentre i personaggi affrontano problemi di amore, dipendenza, violenza e ingiustizia sociale.

Atto I: Porgy, un mendicante che vive a Catfish Row, si innamora di Bess, che sta lottando per liberarsi dal suo legame con un uomo violento, Crown, e con lo spacciatore manipolatore Sportin’ Life. Mentre Porgy e Bess si avvicinano, cercano di superare le sfide del loro ambiente.

Atto II: dopo l’omicidio di un uomo da parte di Crown, la comunità è in subbuglio. Sportin’ Life cerca di attirare Bess nel suo mondo di droghe e piacere, mentre l’amore tra Porgy e Bess si rafforza.

Atto III: Bess è tentata di lasciare Porgy per Sportin’ Life, ma dopo il ritorno di Crown e un confronto finale, alla fine torna da Porgy, che è determinato ad aiutarla a sfuggire al caos del suo passato. L’opera si conclude con una nota di speranza ma agrodolce: Porgy parte per New York con Bess.

Temi e contesto sociale

Razza e identità: L’opera esplora i temi della razza, della povertà e dell’identità, concentrandosi sulle lotte dei personaggi neri nel Sud americano del primo Novecento.
Amore e redenzione: La storia d’amore centrale tra Porgy e Bess è una storia di redenzione, in quanto Porgy offre a Bess la possibilità di costruire una vita migliore, nonostante le sfide che li circondano.
Comunità e conflitto: L’opera ritrae la comunità di Catfish Row, affiatata e allo stesso tempo fratturata, evidenziando sia il sostegno che le tensioni che esistono al suo interno.

Eredità e influenza

Rilancio e popolarità: Nel corso degli anni, Porgy and Bess è stato riproposto più volte e la sua musica è stata accolta sia dalla comunità classica che da quella jazz. L’opera è stata messa in scena dalle principali compagnie liriche di tutto il mondo ed è stata adattata in una produzione di successo a Broadway, in diversi film e in concerti.
Influenza del jazz: Molte delle canzoni di Porgy and Bess sono state coverizzate da musicisti jazz, tra cui Miles Davis, Ella Fitzgerald e Louis Armstrong, contribuendo a garantire il suo posto nella tradizione operistica e jazzistica.
Impatto culturale: Nonostante la sua accoglienza difficile all’inizio, Porgy and Bess è oggi considerata una delle opere americane più importanti, con il suo ritratto della vita, della musica e della cultura afroamericana ampiamente riconosciuto come innovativo e influente.

Registrazioni chiave

La registrazione del 1951 di Porgy and Bess da parte di Louis Armstrong ed Ella Fitzgerald evidenzia l’influenza del jazz sull’opera.
La registrazione del 1976 della New York Philharmonic diretta da Leonard Bernstein è una delle più celebri esecuzioni dell’opera.

Lavori degni di nota

La produzione di George Gershwin comprende un’ampia varietà di opere oltre alle note Rapsodia in blu, Porgy and Bess e Summertime. Ecco alcune delle sue altre composizioni degne di nota che riflettono la sua versatilità e la sua influenza in diversi generi musicali:

1. Un americano a Parigi (1928)

Questo brano orchestrale cattura l’esperienza di un turista americano a Parigi, fondendo i suoni della musica di strada francese con i caratteristici ritmi jazzistici di Gershwin e una lussuosa scrittura orchestrale. Il brano è famoso per la sua vivida rappresentazione della vita urbana e per la sua rappresentazione dell’esperienza dell’espatrio americano.

2. Concerto in fa (1925)

Composto come seguito di Rapsodia in blu, questo concerto per pianoforte combina la forma classica con elementi jazz. Presenta i vivaci motivi ritmici di Gershwin, le melodie di ispirazione blues e le sofisticate armonie. Il concerto è diventato un punto fermo del repertorio pianistico ed è spesso eseguito da pianisti classici.

3. Di te canto (1931)

Musical di Broadway vincitore del Premio Pulitzer per il teatro, Of Thee I Sing è una satira politica sulla corsa presidenziale americana. Il musical fonde le sofisticate melodie di Gershwin con l’umorismo e i testi arguti, esplorando i temi del patriottismo, dell’amore e della corruzione del governo. L’opera contiene canzoni memorabili come “Who Cares?” e “Love Is Sweeping the Country”.

4. Girl Crazy (1930)

Si tratta di un musical di Broadway noto per le sue melodie orecchiabili e in levare. Lo spettacolo contiene la famosa canzone “I Got Rhythm”, che divenne uno degli standard intramontabili di Gershwin. Girl Crazy è una storia spensierata ambientata nel West americano, con elementi di commedia slapstick e romanticismo.

5. Lo sciopero della banda (1927)

Musical satirico di Broadway su un conflitto immaginario tra gli Stati Uniti e la Svizzera, Strike Up the Band affronta con umorismo la guerra, la politica e le relazioni internazionali. La canzone che dà il titolo all’opera è diventata un noto grido d’allarme e lo spettacolo è caratterizzato dalle vibranti composizioni ritmiche di Gershwin.

6. Shall We Dance (1937)

È un musical di Broadway e una collaborazione cinematografica con Fred Astaire e Ginger Rogers. Contiene canzoni come “They Can’t Take That Away from Me” e “Shall We Dance”. Il musical presenta la caratteristica miscela di stili jazz, classici e popolari di Gershwin ed è notevole per la sua fluida integrazione di danza e musica.

7. Ouverture cubana (1932)

Composta originariamente come Rumba, quest’opera orchestrale è fortemente influenzata dai ritmi e dalle melodie cubane. È stata ispirata dal viaggio di Gershwin a L’Avana, Cuba, e incorpora percussioni vivaci e ritmi sincopati insieme a una rigogliosa orchestrazione. Questo brano riflette il fascino di Gershwin per le varie tradizioni musicali mondiali.

8. Ninna nanna (1919)

Piccola e intima opera da camera per quartetto d’archi, Lullaby mette in mostra la capacità di Gershwin di scrivere in un idioma classico. Il brano è rilassante e riflessivo, con una melodia delicata che è diventata una delle preferite dagli interpreti e dagli ascoltatori.

9. Embraceable You (1928)

Canzone popolare scritta per il musical di Broadway Girl Crazy, questa ballata è diventata uno degli standard più amati di Gershwin. La sua melodia sofisticata e scorrevole e il testo accorato catturano il fascino romantico per cui le ballate di Gershwin sono note.

10. Rapsodia in blu (1924)

Anche se non è stata elencata in precedenza, vale la pena menzionarla di nuovo come una delle sue opere più rivoluzionarie. Sebbene sia molto conosciuta, l’impatto e l’influenza di Rhapsody in Blue non possono essere sopravvalutati, in quanto si tratta di un pezzo fondamentale che fonde la musica classica con il jazz.

11. Ritmo affascinante (1924)

Scritta per il musical di Broadway Lady, Be Good, questa canzone influenzata dal jazz cattura il genio ritmico di Gershwin e diventa un numero iconico. I ritmi sincopati e la melodia orecchiabile del brano lo resero un successo a Broadway e uno dei preferiti dai musicisti jazz.

Eredità e influenza

Queste opere, insieme alle composizioni più famose di Gershwin, evidenziano la sua capacità di innovare attraverso i generi e di combinare musica classica e popolare in modi nuovi ed entusiasmanti. Che si tratti di musical di Broadway, composizioni orchestrali o standard jazz, la musica di Gershwin rimane parte integrante della storia della musica americana e continua a influenzare i musicisti di oggi.

(Questo articolo è stato generato da ChatGPT. È solo un documento di riferimento per scoprire la musica che non conoscete ancora.)

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Notes on George Gershwin and His Works

Overview

George Gershwin (1898–1937) was an American composer and pianist whose music blends classical traditions with jazz, popular music, and the rhythms of modern life. He is best known for his innovative contributions to both classical and popular music, making him one of the most significant and versatile composers of the 20th century.

Early Life:

Gershwin was born Jacob Gershowitz in Brooklyn, New York, to Russian-Jewish immigrant parents.
He showed a natural talent for music from an early age, though he initially preferred popular music and began working as a “song plugger” (a person who promoted sheet music) in New York’s Tin Pan Alley.

Career Highlights:

Popular Songs and Broadway:

Gershwin wrote many songs for Broadway musicals, often in collaboration with his older brother, lyricist Ira Gershwin.
Hits include “Someone to Watch Over Me”, “Embraceable You”, and “I Got Rhythm”.
His Broadway musicals include Lady Be Good (1924), Funny Face (1927), and Girl Crazy (1930).

“Rhapsody in Blue” (1924):

Gershwin’s first major success in classical music, blending jazz and orchestral styles.
Premiered by Paul Whiteman’s orchestra, it remains a cornerstone of American concert music.

“An American in Paris” (1928):

A symphonic tone poem evoking the energy and atmosphere of Paris.
Known for its jazzy themes and innovative use of everyday sounds like taxi horns.

“Porgy and Bess” (1935):

A groundbreaking “American folk opera” based on DuBose Heyward’s novel Porgy.
Incorporates African-American spirituals, blues, and jazz into a classical opera format.
Famous songs include “Summertime” and “It Ain’t Necessarily So”.

Film Work:

Gershwin also composed music for Hollywood, including Shall We Dance (1937), starring Fred Astaire and Ginger Rogers.

Style and Innovations:

Gershwin was a pioneer in merging jazz with classical forms, creating a uniquely American sound.
His works reflect his time’s energy, optimism, and complexity, bridging high art and popular culture.

Death and Legacy:

Gershwin died tragically young at 38 from a brain tumor.
Despite his short life, his music remains timeless, celebrated for its innovation, accessibility, and ability to capture the spirit of an era.

History

George Gershwin’s life is a story of extraordinary talent, ambition, and innovation. Born Jacob Gershowitz on September 26, 1898, in Brooklyn, New York, to Russian-Jewish immigrant parents, he grew up in a working-class household with little exposure to music. That changed when his family purchased a piano for his older brother, Ira. To everyone’s surprise, it was George, not Ira, who gravitated to the instrument, teaching himself to play by ear and showing an innate gift for melody and rhythm.

As a teenager, Gershwin began formal piano lessons and quickly progressed, studying under Charles Hambitzer, who introduced him to European classical music. At 15, he left school to work as a “song plugger” in New York’s Tin Pan Alley, where his job was to demonstrate new sheet music to potential buyers. Immersed in the bustling world of popular music, he developed his skills as a composer and began writing his own songs.

Gershwin’s breakthrough came in 1919 with the song “Swanee,” popularized by singer Al Jolson. It became a massive hit, launching Gershwin’s career as a songwriter. Over the next decade, he collaborated with Ira, producing a string of successful Broadway musicals. Their works, marked by sophisticated lyrics and unforgettable melodies, captured the spirit of the Jazz Age. Songs like “Someone to Watch Over Me,” “I Got Rhythm,” and “Embraceable You” became instant classics.

Gershwin’s ambitions extended beyond popular music. In 1924, he composed Rhapsody in Blue, a groundbreaking work that fused jazz and classical music. Its premiere, performed by Gershwin on piano, was a sensation, solidifying his reputation as a serious composer. This success encouraged him to explore classical forms further, leading to works like An American in Paris (1928) and the Concerto in F (1925).

Despite his achievements in concert music, Gershwin never abandoned the stage. His most ambitious project was Porgy and Bess (1935), an “American folk opera” set in a fictional African-American community in the South. Blending elements of jazz, spirituals, and classical music, it was initially met with mixed reviews but later recognized as one of the greatest American operas.

In the mid-1930s, Gershwin moved to Hollywood, where he wrote music for films, expanding his influence even further. However, his career was cut tragically short. In 1937, Gershwin began experiencing severe headaches and other symptoms, which were diagnosed as a brain tumor. He died on July 11, 1937, at the age of 38, leaving behind a body of work that continues to inspire musicians and audiences around the world.

Gershwin’s legacy lies in his ability to bridge the worlds of classical and popular music, creating a distinctly American sound. His music, with its irresistible melodies and rhythmic vitality, reflects the vibrancy and optimism of early 20th-century America.

Chronology

1898: Born Jacob Gershowitz on September 26 in Brooklyn, New York.
1910: Began playing piano at age 12 when his family bought a piano.
1914: Left school to work as a “song plugger” in Tin Pan Alley.
1919: Achieved his first major hit with the song “Swanee,” performed by Al Jolson.
1924: Composed Rhapsody in Blue, blending jazz and classical music, which became an iconic piece.
1925: Premiered Concerto in F, his first classical piano concerto.
1928: Completed An American in Paris, a symphonic tone poem inspired by his time in France.
1930s: Worked on numerous Broadway musicals with his brother Ira, producing classics like Girl Crazy (“I Got Rhythm”) and Of Thee I Sing.
1935: Premiered Porgy and Bess, an “American folk opera” featuring “Summertime.”
1936–1937: Moved to Hollywood, composing music for films like Shall We Dance with Fred Astaire and Ginger Rogers.
1937: Died on July 11 from a brain tumor at the age of 38.

Characteristics of Music

George Gershwin’s music is celebrated for its distinctive blend of styles, reflecting his ability to bridge the worlds of classical music, jazz, and popular song. Here are the key characteristics of his music:

1. Fusion of Jazz and Classical Elements

Gershwin pioneered the integration of jazz’s syncopation, blue notes, and improvisatory feel into classical structures.
Works like Rhapsody in Blue and Concerto in F showcase his ability to blend jazz harmonies and rhythms with the grandeur of orchestral music.

2. Memorable Melodies

His music is characterized by instantly recognizable and singable melodies.
Songs like “Summertime”, “I Got Rhythm”, and “Embraceable You” have become timeless standards.

3. Rhythmic Vitality

Gershwin’s music often features dynamic and energetic rhythms, inspired by jazz and the dance styles of his time.
Pieces like An American in Paris incorporate syncopation and rhythmic drive, creating a sense of motion and modernity.

4. Sophisticated Harmony

Gershwin used rich, chromatic harmonies that were influenced by both European classical traditions and jazz idioms.
He often incorporated extended chords (such as ninths and thirteenths) and unexpected modulations.

5. Emotional Range

Gershwin’s music captures a wide spectrum of emotions, from the exuberance of “I Got Rhythm” to the poignant melancholy of “The Man I Love”.
His ability to express both joy and introspection is a hallmark of his work.

6. Urban Modernity

Gershwin’s compositions reflect the energy and complexity of urban life in early 20th-century America.
Works like Rhapsody in Blue evoke the bustling atmosphere of cities like New York.

7. Use of American Musical Idioms

Gershwin infused his music with distinctly American sounds, drawing from jazz, blues, spirituals, and folk traditions.
Porgy and Bess is a prime example, incorporating African-American spirituals and blues within an operatic framework.

8. Experimentation with Form

Gershwin often adapted classical forms like the concerto, tone poem, and opera, infusing them with contemporary musical elements.
An American in Paris and Rhapsody in Blue demonstrate his innovative approach to form and structure.

9. Accessibility

Despite his sophisticated techniques, Gershwin’s music remains accessible and appealing to a wide audience.
His works seamlessly combine artistic depth with popular appeal, making them enduringly relevant.

Impacts & Influences

George Gershwin had a profound impact on both American music and global music culture. His innovative blending of classical traditions with jazz and popular music reshaped the boundaries of 20th-century composition and influenced generations of musicians, composers, and performers. Below are the key impacts and influences of Gershwin:

1. Bridging Classical and Popular Music

Gershwin’s ability to merge classical forms with popular and jazz idioms made his music accessible to a broad audience while maintaining artistic depth.
Works like Rhapsody in Blue and Concerto in F legitimized jazz as a serious art form within the concert hall, paving the way for future collaborations between classical and popular styles.

2. Defining an “American Sound”

Gershwin’s compositions reflect the vibrancy and diversity of early 20th-century American culture.
By incorporating jazz, blues, and folk elements into his works, he helped establish a distinctly American musical identity, inspiring composers like Aaron Copland and Leonard Bernstein to explore similar themes.

3. Elevating Broadway Music

Alongside his brother, Ira Gershwin, George raised the artistic level of Broadway musicals, combining sophisticated lyrics with innovative music.
His musicals (Girl Crazy, Of Thee I Sing, Funny Face) influenced the development of musical theater and served as a model for later composers such as Richard Rodgers and Stephen Sondheim.

4. Influence on Jazz and Popular Music

Gershwin’s use of jazz harmonies and rhythms influenced jazz musicians, including Duke Ellington and Miles Davis, who admired his ability to seamlessly integrate jazz into orchestral music.
His songs became jazz standards, interpreted and recorded by countless artists like Ella Fitzgerald, Frank Sinatra, and Louis Armstrong.

5. Cultural Representation and Inclusivity

Through works like Porgy and Bess, Gershwin brought African-American cultural expressions, such as blues and spirituals, into the mainstream. While controversial at the time, it demonstrated his respect and admiration for African-American musical traditions.
Porgy and Bess has become a landmark of American opera and continues to influence discussions about race and representation in music.

6. Inspiration for Film Music

Gershwin’s work in Hollywood, including Shall We Dance and other film scores, set a precedent for blending classical and popular styles in cinematic music.
His lush orchestrations and memorable melodies influenced early film composers like Max Steiner and later giants such as John Williams.

7. Global Reach

Gershwin’s works gained international acclaim, introducing jazz and American music to audiences worldwide.
Composers like Maurice Ravel and Igor Stravinsky admired his music, with Ravel even advising Gershwin not to study with him for fear of altering his unique style.

8. Inspiration for Future Composers

Gershwin’s synthesis of styles inspired many later composers to experiment with genre-blurring music, including Leonard Bernstein (West Side Story), George Shearing, and Michael Tilson Thomas.
His ability to create music that was both innovative and popular continues to serve as a model for contemporary composers.

9. Legacy in Education and Performance

Gershwin’s music remains a staple in both classical and jazz education, with pieces like Rhapsody in Blue and Summertime frequently performed and studied.
His works are performed in concert halls, opera houses, and jazz clubs, ensuring their ongoing relevance.

10. Cultural Symbol of the Jazz Age

Gershwin became a cultural icon of the 1920s and 1930s, symbolizing the optimism, creativity, and modernity of the Jazz Age.
His music encapsulates the spirit of a rapidly changing America, resonating with listeners across generations.

Gershwin’s Influence on Jazz & His Jazz Standards

George Gershwin had a significant and lasting influence on jazz, both through his compositional style and the way his works became integral to the jazz repertoire. Here’s an overview of his contributions and how his music became jazz standards:

Gershwin’s Influence on Jazz

Fusion of Jazz and Classical Music:

Gershwin’s compositions bridged jazz and classical traditions, legitimizing jazz as a sophisticated art form.
Works like Rhapsody in Blue and Concerto in F introduced jazz harmonies, rhythms, and melodic phrasing into orchestral music, inspiring jazz musicians to explore more complex forms and structures.

Jazz-Inspired Rhythms and Harmonies:

Gershwin’s use of syncopation, blue notes, and swing rhythms reflected the essence of jazz.
His harmonic language, featuring extended chords and chromatic progressions, influenced jazz pianists and composers such as Duke Ellington and Thelonious Monk.

Improvisatory Qualities:

Many of Gershwin’s melodies lend themselves to improvisation, a cornerstone of jazz.
His compositions often feel like written-out improvisations, giving jazz musicians a framework to interpret and expand upon.

Collaborations with Jazz Artists:

Gershwin worked with prominent jazz musicians of his time, including Paul Whiteman and his orchestra, who premiered Rhapsody in Blue.
His engagement with jazz musicians helped shape his understanding of the genre and its integration into his works.

Gershwin Compositions as Jazz Standards

Several of Gershwin’s songs have become staples of the jazz repertoire, interpreted and reimagined by countless jazz artists. Here are some notable examples:

“Summertime” (Porgy and Bess):

One of the most recorded songs in history, with interpretations by artists like Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Miles Davis, and Billie Holiday.
Its blues-inflected melody and simple harmonic progression make it a favorite for jazz improvisation.

“I Got Rhythm” (Girl Crazy):

The chord progression of this song, known as “Rhythm Changes,” became a foundational structure for countless jazz compositions and improvisations.
Jazz greats like Charlie Parker and Dizzy Gillespie built bebop on Gershwin’s harmonic innovations.
“The Man I Love”:

A ballad that became a favorite for vocalists and instrumentalists alike, recorded by Billie Holiday, Sarah Vaughan, and Art Tatum.
Its expressive melody and lush harmonies offer rich possibilities for interpretation.

“Embraceable You”:

A timeless standard recorded by Nat King Cole, Frank Sinatra, and Charlie Parker.
Its sentimental melody and sophisticated harmony make it a jazz favorite.

“But Not for Me” (Girl Crazy):

Frequently performed by jazz vocalists and instrumentalists, it’s known for its witty lyrics and memorable tune.

“Fascinating Rhythm” (Lady Be Good):

Its complex rhythmic structure has inspired jazz musicians to experiment with syncopation and swing.

“They Can’t Take That Away from Me” (Shall We Dance):

A classic often recorded by jazz singers, including Ella Fitzgerald and Louis Armstrong, known for its poignant melody and romantic lyrics.

Jazz Artists and Gershwin

Jazz legends such as Miles Davis, Oscar Peterson, Ella Fitzgerald, and John Coltrane have all recorded Gershwin’s works.
Ella Fitzgerald’s Ella Fitzgerald Sings the George and Ira Gershwin Song Book (1959), arranged by Nelson Riddle, remains a definitive interpretation of Gershwin’s songs in a jazz context.
Miles Davis’s Porgy and Bess (1958), arranged by Gil Evans, transformed the opera into a jazz masterpiece.

Lasting Legacy

Gershwin’s ability to craft melodies that are both emotionally resonant and rhythmically compelling has ensured his music’s place in the jazz canon. His works continue to inspire jazz musicians to explore the intersection of composed and improvised music, bridging genres and generations.

Relationships

George Gershwin had direct relationships with many influential composers, musicians, orchestras, and other key figures in his lifetime. These relationships shaped his music and career while also inspiring or influencing others. Below is an overview of his notable connections:

Composers and Musicians

Paul Whiteman (Bandleader and Conductor)

Whiteman commissioned Gershwin’s Rhapsody in Blue, which premiered in 1924 with Whiteman’s orchestra and Gershwin at the piano.
Their collaboration helped bridge jazz and classical music, showcasing Gershwin’s talents to a broader audience.

Maurice Ravel (French Composer)

Gershwin admired Ravel’s music and sought lessons from him during his time in Paris.
Ravel famously declined, reportedly saying, “Why become a second-rate Ravel when you’re already a first-rate Gershwin?”
Ravel’s harmonic language influenced Gershwin’s orchestral works, such as An American in Paris.

Igor Stravinsky (Russian Composer)

Gershwin met Stravinsky in the 1920s and admired his work.
When Gershwin asked to study with Stravinsky, the composer humorously asked how much Gershwin earned. Upon hearing the figure, Stravinsky joked, “Perhaps I should study with you!”

Arnold Schoenberg (Austrian Composer)

Schoenberg and Gershwin became friends in Los Angeles in the 1930s.
Despite their stylistic differences, Gershwin respected Schoenberg’s work, and Schoenberg admired Gershwin’s melodic gift.

Oscar Levant (Pianist and Composer)

Levant was a close friend of Gershwin and one of his greatest interpreters.
He frequently performed Gershwin’s works and wrote extensively about their friendship.

Duke Ellington (Jazz Composer and Bandleader)

Gershwin and Ellington admired each other’s work, with Gershwin attending Ellington’s performances.
Ellington considered Gershwin’s work an important contribution to the integration of jazz into the concert hall.

Collaborators and Performers

Ira Gershwin (Lyricist and Brother)

Ira was Gershwin’s primary collaborator, writing the lyrics for most of his songs and musicals.
Together, they created iconic works like Funny Face, Girl Crazy, and Porgy and Bess.

Al Jolson (Singer)

Jolson popularized Gershwin’s first major hit, Swanee (1919), bringing Gershwin national fame.

Fred Astaire (Singer, Dancer, and Actor)

Astaire starred in several musicals featuring Gershwin’s songs, including Funny Face and Shall We Dance.
Gershwin tailored many songs for Astaire’s unique talents.

Ella Fitzgerald (Jazz Vocalist)

While they did not work together directly, Fitzgerald’s definitive recordings of Gershwin’s music in Ella Fitzgerald Sings the George and Ira Gershwin Song Book helped cement his legacy.

Billie Holiday and Louis Armstrong (Jazz Icons)

Both recorded memorable versions of Gershwin’s songs, especially from Porgy and Bess, like “Summertime.”

Arturo Toscanini (Conductor)

Toscanini conducted Gershwin’s works, including Rhapsody in Blue, lending prestige to his compositions in the classical world.

Orchestras and Ensembles

New York Symphony Orchestra (Now New York Philharmonic)

Gershwin performed his Concerto in F with this orchestra under the direction of Walter Damrosch in 1925.

Boston Symphony Orchestra

The BSO performed Gershwin’s works, such as An American in Paris, helping to elevate his status in classical music.
Broadway Pit Orchestras

Gershwin’s Broadway musicals involved collaborations with pit orchestras, where his music set new standards for the genre.

Non-Musicians

DuBose Heyward (Author and Playwright)

Heyward wrote the novel Porgy, which inspired Gershwin to create Porgy and Bess.
Heyward also contributed to the libretto, shaping the opera’s narrative.

Max Dreyfus (Music Publisher)

Dreyfus at T. B. Harms & Co. published Gershwin’s early songs and championed his career.

Kay Swift (Composer and Romantic Partner)

Swift was a close companion of Gershwin and influenced his personal and professional life.
Gershwin valued her musical opinions, and she was instrumental in completing some of his projects after his death.

Adele and Fred Astaire (Broadway Stars)

Adele and Fred Astaire performed Gershwin’s music in early Broadway productions, helping establish his popularity.

Hollywood Studio Executives

In the 1930s, Gershwin worked with major studios like RKO, composing film scores for musicals like Shall We Dance.

Legacy Connections

After Gershwin’s death, his music continued to influence classical, jazz, and Broadway composers, including Leonard Bernstein, Stephen Sondheim, and John Williams.
Jazz musicians like Miles Davis and Gil Evans reinterpreted Gershwin’s works (Porgy and Bess), keeping his legacy alive in new forms.

Relationship between Gershwin & Ravel

The relationship between George Gershwin and Maurice Ravel was rooted in mutual respect, and their brief interaction led to an interesting exchange of ideas between two composers from different musical traditions. Here’s a summary of their relationship:

1. Meeting and Mutual Admiration

Gershwin’s Visit to Ravel in Paris (1928):

In the summer of 1928, Gershwin traveled to Paris to deepen his musical understanding and improve his compositional skills. One of his key motivations for visiting was to study with Maurice Ravel, a renowned French composer and master of orchestration.
Gershwin, who had already composed Rhapsody in Blue and was a prominent figure in American music, sought Ravel’s guidance, particularly regarding orchestration and refining his classical music approach.

Ravel’s Response:

Gershwin approached Ravel to inquire about taking lessons. Ravel, who was known to be a somewhat enigmatic and private person, is said to have been flattered but also somewhat hesitant. He reportedly told Gershwin that he didn’t need lessons, as Gershwin was already highly talented, but Ravel could offer some advice if Gershwin desired it.
Gershwin, undeterred, went to Ravel’s apartment, and although no formal lessons took place, the meeting was an important exchange. Gershwin learned valuable insights about harmony and orchestration from Ravel, though Gershwin’s own style remained distinctively American, while Ravel’s was rooted in the European classical tradition.

2. Influence of Ravel on Gershwin

Orchestration Techniques:

Gershwin, who had a more intuitive approach to orchestration, was particularly interested in Ravel’s mastery of orchestral color. Gershwin admired Ravel’s ability to create rich textures and was influenced by his refined orchestral palette.
While Gershwin did not adopt Ravel’s style wholesale, he may have been inspired by Ravel’s approach to blending jazz and classical elements, which echoed Gershwin’s own fusion of popular music and classical forms.

Potential Influence of Gershwin on Ravel:

There is some speculation that Gershwin’s style, particularly his blend of jazz with classical elements, may have intrigued Ravel. Some music historians have noted that Ravel’s composition “La Valse” (1920), with its swirling dance rhythms and use of jazz-like orchestration, might reflect an awareness of American musical trends.
However, Ravel’s music remained firmly rooted in French Impressionism and classical traditions, so the direct influence of Gershwin on Ravel is harder to define.

3. Musical Sympathies

Both composers shared an ability to blend popular music with classical music, though their methods were quite different:
Gershwin was primarily interested in integrating jazz and American popular music with classical structures, as seen in works like Rhapsody in Blue and An American in Paris.
Ravel, on the other hand, was more focused on capturing exoticism, impressionistic color, and meticulous orchestration, as exemplified in pieces like Boléro and Daphnis et Chloé.
Although they came from different musical worlds, their meeting demonstrated the creative intersections between European classical music and American jazz, paving the way for future composers who sought to blend genres.

4. Legacy and Continuing Influence

Gershwin and Ravel both made indelible marks on music in the 20th century. While Gershwin’s music represents a uniquely American sound, often drawing from the rhythms and melodies of jazz, Ravel’s works embody a European refinement that incorporates jazz elements in a more subtle manner.
The brief connection between Gershwin and Ravel is seen as an interesting moment of cross-cultural exchange between two composers whose works would shape the evolution of classical music in the 20th century.

Conclusion

While the relationship between George Gershwin and Maurice Ravel may not have been deeply personal or extensive, their interaction was a notable cultural moment. Gershwin sought Ravel’s guidance for a more sophisticated understanding of composition, while Ravel, despite his reservations, likely recognized Gershwin’s potential and influence on the American music scene. Their exchange highlights the way in which European and American music traditions were beginning to converge in the early 20th century.

Similar Composers

George Gershwin’s unique ability to blend jazz, classical music, and popular styles has parallels with several other composers who explored similar musical territory. Here’s a list of composers whose works share characteristics or a comparable ethos with Gershwin:

American Composers

Aaron Copland (1900–1990)

Known for his distinctly American style, Copland blended jazz influences into works like Music for the Theater (1925) and Piano Concerto (1926).
Like Gershwin, he captured the spirit of early 20th-century America, albeit with a more classical focus.

Leonard Bernstein (1918–1990)

Bernstein carried Gershwin’s legacy forward by combining jazz, popular, and classical styles, particularly in West Side Story (1957) and Fancy Free (1944).
Both shared an interest in making “serious” music accessible to wider audiences.

Cole Porter (1891–1964)

A contemporary of Gershwin, Porter wrote sophisticated, jazz-infused songs and musicals, like Anything Goes and Kiss Me, Kate.
His wit and lyrical elegance align with Gershwin’s style in popular music.

Richard Rodgers (1902–1979)

Collaborated with Lorenz Hart and later Oscar Hammerstein II to create enduring musicals such as Oklahoma! and The Sound of Music.
Rodgers’ melodies and orchestral sensibility bear similarities to Gershwin’s Broadway work.

Duke Ellington (1899–1974)

Though primarily a jazz composer, Ellington’s orchestral works, like Black, Brown, and Beige and Harlem, show a comparable ambition to elevate jazz to the concert stage.

European Composers

Maurice Ravel (1875–1937)

Ravel’s jazz-inspired Piano Concerto in G Major (1931) reflects a similar fusion of classical and jazz idioms, influenced in part by Gershwin’s visit to Paris.
Both composers shared a love of rich harmonies and colorful orchestrations.

Igor Stravinsky (1882–1971)

Although more avant-garde, Stravinsky admired Gershwin’s ability to create compelling music from jazz and popular elements.
His Ragtime and Ebony Concerto show his interest in jazz influences.

Kurt Weill (1900–1950)

A German composer who blended classical forms with jazz and cabaret styles, particularly in works like The Threepenny Opera (1928) and Lady in the Dark (1941).
His theatrical music echoes Gershwin’s Broadway innovations.

Darius Milhaud (1892–1974)

A member of Les Six, Milhaud incorporated jazz elements into classical works, as seen in La Création du Monde (1923).
His adventurous fusion of genres parallels Gershwin’s style.

Jazz-Influenced Composers

Ferde Grofé (1892–1972)

Orchestrated Gershwin’s Rhapsody in Blue for Paul Whiteman’s orchestra.
Grofé’s works, such as Grand Canyon Suite, share a similar accessible, colorful orchestral style.

James P. Johnson (1894–1955)

A stride pianist and composer who blended jazz and classical influences, as seen in his Harlem Symphony and other works.
Johnson, like Gershwin, straddled the worlds of popular and “serious” music.

Erich Wolfgang Korngold (1897–1957)

A film composer and classical prodigy, Korngold’s lush orchestration and melodic richness in works like The Adventures of Robin Hood evoke a Gershwin-like balance of sophistication and accessibility.

Composers of Musical Theater and Song

Jerome Kern (1885–1945)

Known for blending operetta and American popular song styles, as in Show Boat (1927).
Kern’s influence on Broadway paralleled Gershwin’s, with both contributing timeless standards.

Irving Berlin (1888–1989)

Like Gershwin, Berlin was a prolific songwriter who defined early 20th-century American popular music with songs like “White Christmas” and “God Bless America.”

Stephen Sondheim (1930–2021)

Though from a later generation, Sondheim’s intricate wordplay and sophisticated musical theater owe much to Gershwin and his contemporaries.

Film Composers

Max Steiner (1888–1971)

A pioneer of film music, Steiner’s lush scores (Gone with the Wind, Casablanca) reflect a melodicism similar to Gershwin’s.

George Shearing (1919–2011)

A jazz pianist and composer, Shearing’s arrangements of Gershwin’s music kept Gershwin’s spirit alive in jazz interpretations.

Gershwin’s ability to combine popular, jazz, and classical elements remains unmatched, but these composers share his vision of blending genres and elevating music for a broad audience.

As a Pianist and a Conductor

George Gershwin was renowned not only as a composer but also as an accomplished pianist and occasional conductor. While he did not focus primarily on conducting, his skills as a performer played a central role in his career and in the success of his music. Here’s an overview of Gershwin’s contributions and style as a player and conductor:

Gershwin as a Pianist

1. Virtuosity and Style

Gershwin was a brilliant pianist with a natural flair for improvisation and an unmistakable style rooted in jazz and classical traditions.
His playing was energetic, expressive, and rhythmically vibrant, often infused with syncopation and swing.
His piano technique, though not as classically refined as that of concert pianists, was powerful and perfectly suited to his own music. He played with a deep understanding of the jazz idiom and great showmanship.

2. Performer of His Own Works

Gershwin frequently performed his compositions, premiering major works like Rhapsody in Blue (1924) with Paul Whiteman’s orchestra. His improvised cadenza during the first performance became a hallmark of the piece.
He was often the soloist in performances of Concerto in F and Second Rhapsody, captivating audiences with his dynamic interpretations.

3. Master of Improvisation

Gershwin was a skilled improviser, a talent he honed during his early years as a song plugger in New York’s Tin Pan Alley.
His improvisations were not only entertaining but often a source of new compositional ideas.

4. Piano Rolls and Recordings

Gershwin recorded numerous piano rolls of his songs, which provide insight into his playing style. These rolls showcase his rhythmic vitality and unique phrasing.
Some of his notable piano rolls include Swanee, Fascinating Rhythm, and excerpts from Rhapsody in Blue.
He also made studio recordings, such as a 1925 performance of Rhapsody in Blue, where his robust and spirited playing is evident.

5. Chamber Music and Collaborations

Gershwin occasionally performed chamber music, collaborating with ensembles and individual musicians to present his works in more intimate settings.
His performances were often central to the success of his Broadway musicals and concert appearances.

Gershwin as a Conductor

1. Conducting His Own Works

Gershwin conducted his music on special occasions, particularly during the premieres of Broadway shows or for live radio broadcasts.
He was not a trained conductor, but his deep understanding of his own music and his charismatic personality made his conducting effective and engaging.

2. Limited Conducting Career

Gershwin’s primary focus was on composing and performing at the piano rather than conducting.
When conducting, he relied more on his intuition and intimate knowledge of the music than on formal technique.

3. Notable Conducting Appearances

Gershwin conducted Porgy and Bess during some of its initial performances and rehearsals, ensuring his vision for the opera was communicated.
He also conducted orchestras for special performances of his concert works, including excerpts from An American in Paris and Rhapsody in Blue.

Gershwin’s Presence as a Performer

Audiences were drawn to Gershwin’s vibrant stage presence and enthusiasm for his music. His performances were often described as joyful and deeply engaging.
His charm and skill as a performer enhanced his reputation, making him not just a composer but a beloved figure in the music world.

Legacy as a Performer

Gershwin’s abilities as a pianist and performer helped popularize his music and ensured its lasting appeal. His recordings and piano rolls remain a vital link to understanding how he envisioned his works.
His improvisational skill and fusion of classical and jazz techniques have inspired countless pianists, from Oscar Levant to modern performers like Michael Feinstein.

Rhapsody in Blue

“Rhapsody in Blue” is one of George Gershwin’s most famous and groundbreaking compositions, blending elements of classical music and jazz into a seamless and highly expressive work. Written in 1924, it is a landmark piece that symbolized the emerging cultural identity of 20th-century America, combining European art music traditions with the distinctly American sounds of jazz and blues.

History and Creation

Commission and Premiere:

The piece was commissioned by Paul Whiteman, a prominent bandleader, for a concert titled “An Experiment in Modern Music” at the Aeolian Hall in New York City on February 12, 1924.
Gershwin initially had no idea he was supposed to compose for the concert until he read a newspaper article announcing that he was writing a jazz concerto for the event. He quickly agreed to the project, completing the composition in just a few weeks.

Orchestration:

Gershwin composed the piano solo and melodies but left the orchestration to Ferde Grofé, Whiteman’s arranger, who adapted it for Whiteman’s jazz orchestra.
Grofé later created several arrangements, including versions for full symphony orchestra, which are commonly performed today.

Premiere Performance:

Gershwin himself played the piano solo at the premiere, improvising parts of the piece since some sections were not fully written down.
The performance received a mixed critical response but was an instant hit with the audience, marking a turning point in Gershwin’s career.

Musical Characteristics

Fusion of Styles:

Rhapsody in Blue is a pioneering work that merges jazz rhythms, bluesy harmonies, and the structure of classical music.
Its eclecticism reflects the bustling, multicultural energy of 1920s New York City.

Famous Opening Clarinet Glissando:

The iconic opening features a clarinet glissando (a swooping slide up the scale), which has become one of the most recognizable moments in 20th-century music. This effect was reportedly suggested by the clarinetist at the premiere as a joke, but Gershwin loved it and kept it.

Structure:

The piece is loosely structured, resembling a free-flowing rhapsody rather than adhering to strict classical forms like the sonata.
It has multiple sections with contrasting tempos and moods, often transitioning seamlessly between them. These sections feature jazzy syncopation, lush romantic harmonies, and energetic rhythmic drive.

Improvisatory Feel:

Although much of the piece is meticulously composed, it retains the spontaneous, improvisational spirit of jazz.
Gershwin’s own piano solo at the premiere featured improvisations, highlighting his jazz background.

Orchestration:

The original version for Whiteman’s jazz band has a more “big band” feel, while the later orchestral arrangements bring out a fuller, more symphonic texture.

Themes and Motifs

The work includes several memorable melodies and motifs, including:
The dreamy, flowing piano theme in the opening section.
A bold, rhythmic theme in the middle, often associated with urban energy and vitality.
A lush, lyrical theme reminiscent of the blues, which is prominently featured in the slower sections.

Cultural Impact

Jazz Meets Classical:

Rhapsody in Blue was one of the first major works to bring jazz into the concert hall, effectively bridging the gap between popular and classical music.
It demonstrated that jazz, then considered a relatively new and informal genre, could have the same emotional depth and artistic value as classical music.

Symbol of American Identity:

The piece became a musical symbol of America in the 1920s, reflecting the energy, diversity, and ambition of the country during the Jazz Age.

Legacy:

It has since become a staple of American music, frequently performed by symphony orchestras, jazz bands, and solo pianists.
The work is widely featured in popular culture, including films, commercials, and television (e.g., the 1979 movie Manhattan by Woody Allen).

Reception and Influence

Initially, critics were divided: some dismissed it as lacking cohesion, while others praised its innovation and boldness.
Over time, Rhapsody in Blue has been universally recognized as a masterpiece and a trailblazer for the fusion of genres.
Composers such as Leonard Bernstein and Aaron Copland were influenced by Gershwin’s ability to blend jazz and classical music.

Key Recordings

Gershwin’s own 1924 piano roll, which gives insight into his interpretation and improvisatory style.
A 1927 recording featuring Gershwin and Whiteman’s orchestra.
Modern recordings by pianists such as Leonard Bernstein (who both conducted and played) and André Previn have become definitive.

Porgy and Bess

“Porgy and Bess” is one of George Gershwin’s most significant and ambitious works, often described as an American opera. Premiering in 1935, it blends classical opera, jazz, blues, and folk music to tell the story of life in a Black community in Charleston, South Carolina. The opera explores themes of love, hardship, and resilience through the lives of its complex characters.

History and Creation

Development:

Gershwin was inspired to write Porgy and Bess after seeing the play Porgy by DuBose Heyward, which itself was based on Heyward’s 1927 novel.
Gershwin envisioned Porgy and Bess as an “American folk opera,” aiming to blend classical music with the rhythms, melodies, and spirit of African American folk music.
Gershwin spent time researching Black folk traditions, jazz, and the social conditions of the time to shape the opera’s music.

Collaborators:

DuBose Heyward and his wife, Dorothy Heyward, co-wrote the libretto, with DuBose also helping Gershwin with the character development and plot.
Ira Gershwin, George’s brother, contributed lyrics to many of the songs, particularly those with a more poetic or romantic nature.

Premiere and Reception:

The opera premiered at the Alvin Theatre (now the Neil Simon Theatre) on October 10, 1935, in New York City.
The premiere was a critical and commercial disappointment, with mixed reviews. Critics were divided on the authenticity of its portrayal of Black life and its fusion of classical and popular music. The opera also struggled to find a broad audience at first.
However, over time, Porgy and Bess has become one of the most beloved and frequently performed works in the American operatic and musical theater canon.

Musical Characteristics

Fusion of Genres:

Porgy and Bess blends opera, jazz, blues, spirituals, and folk music, combining elements of classical structure with popular music forms.
Gershwin used jazz influences in the orchestrations, adding elements like syncopation, brass riffs, and bluesy harmonies to create a unique sound that reflected the world of the characters.

Orchestration and Vocal Styles:

Gershwin employed a wide range of orchestral textures to evoke the atmosphere of the setting and the emotional lives of the characters.
The vocal writing includes operatic arias, but also more conversational and folk-like melodies, reflecting the community’s musical traditions.
The use of call-and-response structures, especially in the choral sections, gives the opera a sense of community and collective experience.

Memorable Songs and Themes:

“Summertime”: One of the most famous songs from Porgy and Bess, this lullaby is sung by Clara and captures the wistful, dreamy quality of the opera. It has become a jazz standard.
“I Got Plenty o’ Nuttin’”: A song sung by Porgy, expressing his contentment with life, despite his poverty.
“Bess, You Is My Woman Now”: A passionate duet between Porgy and Bess, illustrating their deep connection.
“It Ain’t Necessarily So”: A sardonic song sung by Sportin’ Life, challenging traditional religious beliefs and values.
“My Man’s Gone Now”: A sorrowful aria sung by Clara, reflecting the loss and despair in the community.

Plot Summary

Porgy and Bess is set in Catfish Row, a fictional, impoverished Black neighborhood in Charleston, South Carolina. The story centers around the complex relationship between Porgy, a disabled, kind-hearted man, and Bess, a woman with a troubled past. The opera is filled with both moments of joy and intense tragedy, as the characters face issues of love, addiction, violence, and social injustice.

Act I: Porgy, a beggar living in Catfish Row, falls in love with Bess, who is struggling to break free from her association with a violent man, Crown, and the manipulative drug dealer, Sportin’ Life. As Porgy and Bess grow closer, they try to navigate the challenges of their environment.

Act II: After Crown murders a man, the community is thrown into turmoil. Sportin’ Life tries to lure Bess into his world of drugs and pleasure, while Porgy and Bess’s love grows stronger.

Act III: Bess is tempted to leave Porgy for Sportin’ Life, but after Crown’s return and a final confrontation, she ultimately returns to Porgy, who is determined to help her escape the chaos of her past. The opera ends on a hopeful but bittersweet note as Porgy sets off for New York with Bess.

Themes and Social Context

Race and Identity: The opera explores themes of race, poverty, and identity, focusing on the struggles of Black characters in the early 20th-century American South.
Love and Redemption: The central love story between Porgy and Bess is a story of redemption, as Porgy offers Bess a chance to build a better life, despite the challenges that surround them.
Community and Conflict: The opera depicts the tight-knit yet fractured community of Catfish Row, highlighting both the support and the tensions that exist within it.

Legacy and Influence

Revival and Popularity: Over the years, Porgy and Bess has been revived many times, and its music has been embraced by both classical and jazz communities. The opera has been staged by major opera companies worldwide, and it has been adapted into a successful Broadway production, several films, and concert performances.
Jazz Influence: Many of the songs from Porgy and Bess have been covered by jazz musicians, including Miles Davis, Ella Fitzgerald, and Louis Armstrong, helping to ensure its place in both the operatic and jazz traditions.
Cultural Impact: Despite its rocky reception at the start, Porgy and Bess is now considered one of the most important American operas, with its portrayal of African American life, music, and culture widely recognized as groundbreaking and influential.

Key Recordings

The 1951 Louis Armstrong and Ella Fitzgerald recording of the Porgy and Bess highlights the jazz influence on the opera.
The New York Philharmonic’s 1976 recording conducted by Leonard Bernstein is one of the most celebrated performances of the opera.

Notable Works

George Gershwin’s output includes a wide variety of works beyond the well-known Rhapsody in Blue, Porgy and Bess, and Summertime. Here are some of his other notable compositions that reflect his versatility and influence across different musical genres:

1. An American in Paris (1928)

This orchestral piece captures the experience of an American tourist in Paris, blending the sounds of French street music with Gershwin’s characteristic jazzy rhythms and lush orchestral writing. The piece is famous for its vivid portrayal of urban life and its depiction of the American expatriate experience.

2. Concerto in F (1925)

Composed as a follow-up to Rhapsody in Blue, this piano concerto combines classical form with jazz elements. It features Gershwin’s lively rhythmic motifs, blues-inflected melodies, and sophisticated harmonies. The concerto has become a staple of the piano repertoire and is frequently performed by classical pianists.

3. Of Thee I Sing (1931)

A Broadway musical that won the Pulitzer Prize for Drama, Of Thee I Sing is a political satire about the American presidential race. The musical blends Gershwin’s sophisticated melodies with humor and witty lyrics, exploring themes of patriotism, love, and government corruption. The work contains memorable songs like “Who Cares?” and “Love Is Sweeping the Country.”

4. Girl Crazy (1930)

This is a Broadway musical known for its catchy and upbeat tunes. The show features the famous song “I Got Rhythm,” which became one of Gershwin’s enduring standards. Girl Crazy is a lighthearted story set in the American West, with elements of slapstick comedy and romance.

5. The Strike Up the Band (1927)

A satirical Broadway musical about a fictional conflict between the U.S. and Switzerland, Strike Up the Band humorously addresses war, politics, and international relations. The title song became a well-known rallying cry, and the show features Gershwin’s vibrant, rhythm-driven compositions.

6. Shall We Dance (1937)

This is a Broadway musical and film collaboration with Fred Astaire and Ginger Rogers. It contains songs like “They Can’t Take That Away from Me” and “Shall We Dance.” The musical features Gershwin’s characteristic blend of jazz, classical, and popular styles, and is notable for its smooth integration of dance and music.

7. Cuban Overture (1932)

Originally composed as Rumba, this orchestral work is heavily influenced by Cuban rhythms and melodies. It was inspired by Gershwin’s trip to Havana, Cuba, and incorporates lively percussion and syncopated rhythms alongside lush orchestration. This piece reflects Gershwin’s fascination with various world music traditions.

8. Lullaby (1919)

A small, intimate chamber work for string quartet, Lullaby showcases Gershwin’s ability to write in a classical idiom. The piece is soothing and reflective, with a gentle melody that has become a favorite among performers and listeners alike.

9. Embraceable You (1928)

A popular song written for the Broadway musical Girl Crazy, this ballad has become one of Gershwin’s most beloved standards. Its sophisticated, smooth melody and heartfelt lyrics capture the romantic charm for which Gershwin’s ballads are known.

10. Rhapsody in Blue (1924)

Though not listed previously, it’s worth mentioning again as one of his most revolutionary works. While it is very well-known, the full impact and influence of Rhapsody in Blue can’t be overstated, as it was a landmark piece blending classical music with jazz.

11. Fascinating Rhythm (1924)

Written for the Broadway musical Lady, Be Good, this jazz-influenced song captures Gershwin’s rhythmic genius and became an iconic number. The piece’s syncopated rhythms and catchy melody made it a hit on Broadway and a favorite for jazz musicians.

Legacy and Influence

These works, along with Gershwin’s most famous compositions, highlight his ability to innovate across genres and combine classical and popular music in new and exciting ways. Whether it was through Broadway musicals, orchestral compositions, or jazz standards, Gershwin’s music remains integral to American music history and continues to influence musicians today.

(This article was generated by ChatGPT. And it’s just a reference document for discovering music you don’t know yet.)

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