Appunti su Georges Auric e le sue opere

Panoramica

Un libero pensatore della musica francese

Georges Auric (1899-1983) è stato un compositore francese dalle molteplici sfaccettature, membro del Gruppo dei Sei, prolifico compositore di musica per film e figura influente nel panorama musicale del XX secolo. Il suo percorso artistico è caratterizzato da un eclettismo dichiarato, una rara capacità di adattamento e la volontà di rompere le convenzioni accademiche pur rimanendo accessibile.

Gioventù e influenze (1899-1920)

Nato a Lodève, Auric è un prodigio che entra molto giovane al Conservatorio di Parigi. Fin dall’adolescenza frequenta figure di spicco dell’avanguardia artistica, in particolare Jean Cocteau, che diventerà un amico e un collaboratore essenziale. È anche influenzato da Satie, il cui spirito irriverente e la semplicità melodica segneranno il suo stile.

Nel 1920 diventa membro del Gruppo dei Sei, insieme a Poulenc, Milhaud, Honegger, Tailleferre e Durey. Questo gruppo rifiuta il romanticismo wagneriano e l’impressionismo debussyste, privilegiando una musica chiara, diretta e radicata nella vita quotidiana.

Una musica elegante e accessibile (1920-1940)

Durante gli anni ’20 e ’30, Auric compose opere leggere, a volte caratterizzate da umorismo e influenze jazz. Scrisse in particolare balletti come Les Fâcheux (1924) e Phèdre (1950), in cui esprime uno stile melodico semplice ma raffinato.

Ma è soprattutto il suo legame con Jean Cocteau che lo proietta verso la celebrità. Firma la musica del film Il sangue di un poeta (1930), un’opera sperimentale in cui il suo stile essenziale serve l’atmosfera onirica del film.

L’età d’oro della musica da film (1940-1960)

Georges Auric diventa uno dei compositori più richiesti per il cinema, firmando la musica di numerosi capolavori:

La bella e la bestia (1946) di Jean Cocteau → Una partitura magica e fiabesca, considerata uno dei suoi vertici.
Orfeo (1950) di Cocteau → Un’atmosfera misteriosa e ammaliante.
Moulin Rouge (1952) di John Huston → Musica che contribuisce alla vivace atmosfera del film.
Vacanze romane (1953) di William Wyler → Auric si esporta a Hollywood con eleganza.
Le sue musiche da film, espressive e accessibili al tempo stesso, influenzano in modo duraturo il genere e gli assicurano una popolarità mondiale.

Riconoscimento e fine della carriera (1960-1983)

Negli ultimi anni, Auric abbandona la composizione per assumere ruoli istituzionali, in particolare come direttore dell’Opéra de Paris e presidente della SACEM. Continua comunque a scrivere musica da camera e opere per orchestra, ma la sua eredità rimane soprattutto segnata dal suo lavoro per il cinema.

Morì nel 1983, lasciando un’opera che attraversa i generi con eleganza, sempre animata da uno spirito di libertà e chiarezza musicale.

Conclusione: un compositore camaleontico

Georges Auric non fu né un rivoluzionario né un teorico, ma un musicista pragmatico, capace di adattarsi a molti stili senza mai rinnegare il suo gusto per la semplicità melodica e l’efficacia espressiva. Tra il Gruppo dei Sei, la musica per balletto e il cinema, è riuscito a inserire il suo nome tra le figure di spicco della musica francese del XX secolo.

Storia

Georges Auric era un uomo dai molteplici volti. Nato nel 1899 a Lodève, nel sud della Francia, mostrò molto presto un talento eccezionale per la musica. Bambino prodigio, entrò rapidamente al Conservatorio di Parigi, dove fu immerso in un ambiente musicale in piena effervescenza. Molto giovane, attirò l’attenzione delle figure di spicco dell’avanguardia, in particolare Erik Satie, che gli infuse il suo spirito di indipendenza e il suo gusto per la semplicità, e Jean Cocteau, che divenne suo amico e suo collaboratore privilegiato.

Nel dopoguerra, mentre il mondo musicale era diviso tra l’eredità del romanticismo e le sperimentazioni moderniste, Auric trovò il suo posto all’interno del Groupe des Six, un collettivo di giovani compositori riuniti sotto l’egida di Cocteau e Satie. Con Francis Poulenc, Darius Milhaud, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre e Louis Durey, prese parte a un movimento che rifiutava gli eccessi del passato e sosteneva una musica più leggera, radicata nella quotidianità e nell’umorismo. Tuttavia, Auric, come gli altri membri del gruppo, non rimase imprigionato in questa estetica e seguì la propria strada.

Il suo stile, inizialmente caratterizzato da una certa ironia e semplicità melodica, si è evoluto nel tempo. Ha trovato una nuova libertà nella musica per balletto e nelle collaborazioni con Jean Cocteau, in particolare per il film Il sangue di un poeta nel 1930. Ma è stato davvero dopo la seconda guerra mondiale che il suo nome è diventato imprescindibile, quando si è dedicato completamente alla musica per film. Auric era un camaleonte, capace di adattare la sua scrittura alle immagini senza mai perdere la sua identità. Ha firmato alcune delle colonne sonore più significative del cinema, in particolare per La bella e la bestia (1946), Orfeo (1950) e Moulin Rouge (1952).

A differenza di altri compositori della sua epoca, Auric non era un teorico o un rivoluzionario. Componeva soprattutto con un acuto senso dell’efficacia e dell’emozione, privilegiando sempre la chiarezza e l’eleganza. Con il tempo, si allontanò gradualmente dalla composizione per occupare importanti posizioni nelle istituzioni musicali francesi, in particolare come direttore dell’Opéra di Parigi. Tuttavia, anche in queste funzioni ufficiali, mantenne quello spirito indipendente che aveva caratterizzato tutta la sua vita.

Si spense nel 1983, lasciando dietro di sé un’opera immensa e variegata, a immagine del suo percorso. Pur non avendo cercato di rivoluzionare la musica, è riuscito a renderla viva, fluida e profondamente radicata nella sua epoca. La sua eredità è quella di un musicista libero, la cui musica continua ad accompagnare i sogni e le immagini ben oltre la sua epoca.

Cronologia

1899 – Nascita e primi passi nella musica

Georges Auric nasce il 15 febbraio 1899 a Lodève, una piccola città nel sud della Francia. Molto presto mostra un talento eccezionale per la musica e inizia a comporre all’età di 10 anni.

1913-1918 – Studi e incontri determinanti

Ancora adolescente, entra al Conservatorio di Parigi e segue anche corsi alla Schola Cantorum, dove studia con Vincent d’Indy. Si lega rapidamente a figure dell’avanguardia artistica, in particolare Erik Satie, che lo influenza con il suo spirito di indipendenza, e Jean Cocteau, che diventa suo amico e futuro collaboratore.

1920 – Il Gruppo dei Sei e l’avanguardia parigina

Auric si unisce al Groupe des Six, un collettivo di giovani compositori riuniti intorno a Jean Cocteau ed Erik Satie, che comprende Francis Poulenc, Darius Milhaud, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre e Louis Durey. Questo gruppo rifiuta il romanticismo wagneriano e l’impressionismo debussiano a favore di una musica più semplice, diretta e talvolta intrisa di umorismo.

1920-1930 – Primi successi e collaborazione con Cocteau

Auric compone diverse opere orchestrali e di musica da camera, sviluppando al contempo un gusto per la musica da balletto e da scena. Scrive in particolare per i Balletti Svedesi e nel 1930 firma la musica del film sperimentale di Jean Cocteau, Il sangue di un poeta, segnando l’inizio di una lunga collaborazione con il regista.

1930-1940 – Una carriera tra musica colta e musica popolare

Durante questo decennio, Auric si cimenta in diversi stili, componendo sia opere orchestrali che musica leggera. Diventa uno dei compositori più eclettici del suo tempo, oscillando tra modernità e accessibilità.

1940-1950 – L’ascesa della musica da film e la consacrazione

Dopo la seconda guerra mondiale, Auric si dedica sempre più alla musica da film, diventando uno dei compositori più richiesti del genere. Scrive colonne sonore per capolavori del cinema, tra cui:

La bella e la bestia (1946) di Jean Cocteau
Orfeo (1950) di Cocteau
Moulin Rouge (1952) di John Huston
Vacanze romane (1953) di William Wyler

Il suo stile lirico e accessibile seduce Hollywood e gli studi europei.

1960-1970 – Impegno istituzionale

Auric riduce gradualmente la sua attività di compositore e ricopre diverse posizioni importanti nel mondo musicale francese:

Direttore dell’Opéra di Parigi (1962-1968)
Presidente della SACEM

Svolge un ruolo chiave nell’organizzazione della musica in Francia, pur continuando a comporre occasionalmente.

1983 – Fine della vita e eredità

Georges Auric muore il 23 luglio 1983 a Parigi. Lascia dietro di sé un’opera immensa, che spazia dalla musica sinfonica alla canzone popolare, passando per il balletto e il cinema. Il suo nome rimane particolarmente legato alla musica da film, dove ha segnato la sua epoca con il suo senso melodico e la sua espressività unica.

Caratteristiche della musica

Georges Auric (1899-1983) era un compositore francese associato al gruppo dei Sei, un collettivo di artisti che rifiutava l’influenza di Wagner e Debussy a favore di una musica più semplice e accessibile, ispirata al neoclassicismo e alla musica popolare. Ecco alcune caratteristiche essenziali del suo stile musicale:

1. Chiarezza e semplicità

Auric privilegiava una scrittura diretta e pulita, evitando gli eccessi armonici e orchestrali del tardo romanticismo.
Il suo linguaggio musicale si basa spesso su melodie cantabili e armonie semplici.

2. Influenza della musica popolare

Integra elementi di jazz, cabaret e canzone francese, in particolare nella sua musica per film e per il teatro.
Si ritrova un lato ritmico marcato e trascinante, a volte vicino alla musica da ballo.

3. Umorismo e leggerezza

Come altri membri del gruppo dei Sei (Poulenc, Milhaud…), amava una certa malizia nella sua scrittura, con contrasti inaspettati e colori vivaci.

4. Padronanza della musica da film

È noto soprattutto per i suoi numerosi brani originali, in particolare quelli dei film di Jean Cocteau (La Bella e la Bestia, Orfeo), in cui sviluppa un’atmosfera onirica ed espressiva.
Le sue musiche da film sanno essere al tempo stesso discrete ed evocative, servendo perfettamente l’immagine.

5. Eleganza neoclassica

Mantiene un’influenza classica nella sua struttura formale e nella sua economia di mezzi, pur rimanendo moderno e accessibile.
In breve, la musica di Georges Auric è caratterizzata da una sobria eleganza, grande chiarezza ed equilibrio tra tradizione e modernità. Si inserisce nella tradizione di un neoclassico Stravinsky pur avendo un tocco tipicamente francese, vicino a Poulenc o Milhaud.

Relazioni

Georges Auric ha intrattenuto numerose relazioni con compositori, interpreti, orchestre e personalità influenti della sua epoca. Ecco una panoramica delle sue relazioni più significative:

1. Relazioni con altri compositori

I Sei (Milhaud, Poulenc, Honegger, Tailleferre, Durey)

Auric faceva parte del Groupe des Six, un collettivo fondato intorno a Jean Cocteau ed Erik Satie, che sosteneva una musica leggera, anti-romantica e influenzata dalla musica popolare. I suoi rapporti con gli altri membri erano amichevoli, anche se ognuno di loro sviluppò uno stile personale dopo l’informale scioglimento del gruppo.

Erik Satie

Sebbene più anziano, Satie fu una sorta di mentore e ispiratore del Gruppo dei Sei. Il suo umorismo e il suo rifiuto del sentimentalismo romantico influenzarono Auric.

Igor Stravinsky

Stravinsky, in particolare nel suo periodo neoclassico, influenzò Auric, soprattutto nell’uso di forme chiare e ritmi marcati.

2. Collaborazioni con registi e scrittori

Jean Cocteau

Uno dei suoi più grandi collaboratori. Auric ha composto la musica di film emblematici come La bella e la bestia (1946) e Orfeo (1950). Condivideva con Cocteau una sensibilità artistica caratterizzata da onirismo e modernità.

Jean Anouilh

Auric ha composto per il teatro di Anouilh, contribuendo a molte delle sue messe in scena.

Max Jacob, Paul Éluard

Ha frequentato questi poeti, condividendo il gusto per l’avanguardia letteraria e artistica.

3. Rapporti con interpreti e orchestre

Francis Poulenc e Arthur Honegger (membri dei Six) hanno spesso diretto o interpretato le sue opere.

Orchestra Nazionale di Francia

Come compositore di musica per film e balletti, le sue opere sono state eseguite da grandi ensemble francesi.

Jean Wiener

Pianista e compositore, ha spesso interpretato le opere di Auric e condiviso il suo gusto per il jazz e la musica popolare.

4. Ruolo istituzionale e influenza politica

Direttore della SACEM (Società degli autori, compositori ed editori di musica)
Auric ha svolto un ruolo importante nella protezione dei diritti dei compositori e ha difeso attivamente la musica contemporanea.

Direttore dell’Opéra di Parigi (1962-1968)

Durante questo periodo, ha incoraggiato le produzioni moderne e sostenuto la creazione contemporanea.

5. Rapporti con personalità esterne al mondo musicale

Pablo Picasso

Amico di Cocteau e delle avanguardie parigine, Auric ha incontrato Picasso, che ha lavorato a scenografie e costumi per balletti e opere a cui Auric era associato.

Serge Diaghilev

Ha avuto legami con il fondatore dei Balletti Russi, anche se non ha composto direttamente per lui come Stravinsky o Poulenc.

Georges Auric è stato quindi una figura centrale nell’ambiente artistico del XX secolo, tra musica, cinema e arti visive, con relazioni influenti che hanno plasmato la sua carriera e il suo lavoro.

Compositori simili

Se ti piace la musica di Georges Auric, potrebbero piacerti le opere di diversi compositori con stili e influenze simili. Ecco alcuni nomi che condividono con lui tratti stilistici comuni:

1. Compositori del Gruppo dei Sei

I compositori del Gruppo dei Sei, di cui Auric faceva parte, hanno sviluppato ciascuno uno stile personale, ma condividevano un’estetica generale caratterizzata dalla chiarezza, dall’influenza della musica popolare e dal rifiuto dell’eccessivo romanticismo.

Francis Poulenc (1899-1963)

Uno dei più famosi del gruppo, Poulenc unisce leggerezza e profondità. Il suo stile oscilla tra ironia, lirismo e grande espressività (es. Concerto per due pianoforti, Gloria, Le mammelle di Tirésias).

Darius Milhaud (1892-1974)

Influenzato dal jazz e dalla musica popolare brasiliana e statunitense, usa spesso la politonalità (Le Bœuf sur le toit, Scaramouche).

Arthur Honegger (1892-1955)

Più drammatico e potente degli altri membri dei Six, compone opere orchestrali di grande impatto (Pacific 231, Jeanne d’Arc au bûcher).

Germaine Tailleferre (1892-1983)

Il suo stile è elegante e luminoso, con una scrittura spesso leggera e delicata (Concerto per pianoforte, Suite burlesque).

Louis Durey (1888-1979)

Meno conosciuto, era il più impegnato politicamente e spesso prese le distanze dal gruppo.

2. Compositori francesi neoclassici e modernisti

Oltre ai Sei, diversi compositori francesi del XX secolo condividono con Auric il gusto per il neoclassicismo e una certa estetica chiara ed elegante.

Jean Françaix (1912-1997)

Erede spirituale dei Six, compone musica piena di umorismo, vivacità e leggerezza (Concertino per pianoforte, L’Horloge de Flore).

Henri Sauguet (1901-1989)

Amico di Auric, compone balletti e colonne sonore in uno stile raffinato e accessibile (Les Forains).

Maurice Jaubert (1900-1940)

Compositore di colonne sonore, è vicino ad Auric per il suo stile sobrio ed espressivo (L’Atalante, Quai des brumes).

André Jolivet (1905-1974)

Più sperimentale, esplora nuove sonorità pur rimanendo accessibile (Concerto per tromba, Mana).

3. Compositori di musica per film e balletto

Georges Auric è noto soprattutto per le sue musiche per film e balletti. Diversi compositori hanno avuto un approccio simile in questo campo:

Nino Rota (1911-1979)

Famoso per le sue musiche per film (La Strada, Il Padrino), condivide con Auric il gusto per la melodia e l’evocazione poetica.

Michel Legrand (1932-2019)

Fortemente influenzato da Auric, mescola jazz, canzone e musica orchestrale (Les Parapluies de Cherbourg).

Bernard Herrmann (1911-1975)

Conosciuto soprattutto per le sue musiche da film (Psicosi, Vertigo), ha un senso dell’atmosfera e della narrazione simile a quello di Auric.

Arthur Bliss (1891-1975)

Compositore britannico che ha lavorato con registi come H.G. Wells (Things to Come), il suo stile ricorda a volte quello di Auric.

4. Compositori europei con un’estetica simile

Alcuni compositori al di fuori della Francia hanno sviluppato uno stile simile a quello di Auric, tra neoclassicismo, umorismo e accessibilità:

Manuel de Falla (1876-1946)

Il suo stile limpido, influenzato dalla musica spagnola, ricorda il gusto di Auric per la chiarezza (Le Tricorne, Nuits dans les jardins d’Espagne).

Bohuslav Martinů (1890-1959)

Compositore ceco influenzato dal neoclassicismo e dal jazz (Sinfonietta La Jolla, Julietta).

Kurt Weill (1900-1950)

Il suo mix di musica popolare e classica, in particolare nelle sue opere teatrali (L’opera da tre soldi), si unisce all’estetica di Auric.

Conclusione

Se ti piace Georges Auric, dovresti esplorare Poulenc e Françaix per il loro lato malizioso, Sauguet e Jaubert per la loro musica da film e Nino Rota per un lirismo comparabile. Per un approccio più internazionale, Martinů e Weill offrono anche una bella continuità.

Opere famose per pianoforte solo

Georges Auric è noto soprattutto per le sue musiche da film, i suoi balletti e alcuni lavori orchestrali e vocali. Ecco i suoi lavori più famosi, classificati per categoria:

1. Musiche da film (il suo campo più famoso)

Auric è stato uno dei compositori più influenti del cinema francese e internazionale. Ha collaborato con grandi registi, in particolare Jean Cocteau e René Clair.

La Bella e la Bestia (1946) – Musica incantevole per il capolavoro di Jean Cocteau.
Orphée (1950) – Musica onirica per questo film mitico di Cocteau.
Le Sang d’un poète (1930) – Un film sperimentale di Cocteau, in cui Auric crea un’atmosfera misteriosa.
Moulin Rouge (1952) – Film su Toulouse-Lautrec, con una musica elegante ed espressiva.
Vacanze romane (1953) – Uno dei suoi successi hollywoodiani, con Audrey Hepburn e Gregory Peck.
The Lavender Hill Mob (1951) – Una commedia britannica, musica frizzante e leggera.
Les Parents terribles (1948) – Adattamento dell’opera teatrale di Cocteau.

2. Balletti

Auric ha composto diversi balletti, spesso influenzati dal neoclassicismo e dalla musica popolare.

Les Matelots (1925) – Un balletto dallo stile vivace, influenzato dalla musica popolare.
Fedra (1950) – Un balletto drammatico ispirato alla tragedia classica.
La Concorrenza (1932) – Creato per i Balletti Svedesi.

3. Opere orchestrali e vocali

Auric ha composto anche per orchestra, spesso con influenze francesi e neoclassiche.

Ouverture pour un opéra comique (1938) – Un pezzo orchestrale vivace e colorato.
Huit bagatelles pour orchestre (1927) – Miniature orchestrali tipiche del suo stile chiaro e raffinato.
Chansons de Ronsard (1934) – Ciclo di melodie su poesie di Pierre de Ronsard.
Cantata sur le Narcisse (1938) – Opera vocale influenzata dalla mitologia.

4. Musica da camera

Sebbene meno noto per questo repertorio, Auric ha scritto alcuni pezzi interessanti:

Trio per oboe, clarinetto e fagotto (1938) – Un pezzo pieno di spirito, dai suoni leggeri.
Quintetto per fiati (1924) – Nello spirito del Gruppo dei Sei, un mix di umorismo ed eleganza.

Conclusione

Georges Auric rimane soprattutto un maestro della musica da film, ma il suo contributo al balletto e alla musica orchestrale è altrettanto notevole. Le sue opere sono caratterizzate da chiarezza di scrittura, un tocco di ironia ed eleganza neoclassica.

(Questo articolo è stato generato da ChatGPT. È solo un documento di riferimento per scoprire la musica che non conoscete ancora.)

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Apuntes sobre Georges Auric y sus obras

Resumen

Un espíritu libre de la música francesa

Georges Auric (1899-1983) fue un compositor francés polifacético, miembro del Grupo de los Seis, prolífico compositor de música para películas e influyente figura de la escena musical del siglo XX. Su trayectoria artística se caracteriza por un eclecticismo asumido, una capacidad de adaptación poco común y una voluntad de romper con las convenciones académicas sin dejar de ser accesible.

Juventud e influencias (1899-1920)

Nacido en Lodève, Auric es un prodigio que ingresa en el Conservatorio de París muy joven. Desde su adolescencia, frecuenta a figuras importantes de la vanguardia artística, en particular a Jean Cocteau, que se convertirá en un amigo y colaborador esencial. También está influenciado por Satie, cuyo espíritu irreverente y simplicidad melódica marcarán su estilo.

En 1920, se convierte en miembro del Grupo de los Seis, junto con Poulenc, Milhaud, Honegger, Tailleferre y Durey. Este grupo rechaza el romanticismo wagneriano y el impresionismo debussyste, y da prioridad a una música clara, directa y arraigada en la vida cotidiana.

Una música elegante y accesible (1920-1940)

Durante los años 1920 y 1930, Auric compone obras ligeras, a veces teñidas de humor y de influencias del jazz. Escribe, en particular, ballets como Les Fâcheux (1924) y Phèdre (1950), en los que expresa un estilo melódico simple pero refinado.

Pero fue sobre todo su relación con Jean Cocteau lo que lo catapultó a la fama. Firmó la música de la película La sangre de un poeta (1930), una obra experimental en la que su estilo depurado contribuye a la atmósfera onírica de la película.

La edad de oro de la música de cine (1940-1960)

Georges Auric se convierte en uno de los compositores más solicitados para el cine, firmando la música de numerosas obras maestras:

La bella y la bestia (1946) de Jean Cocteau → Una partitura mágica y fantástica, considerada como uno de sus mejores trabajos.
Orfeo (1950) de Cocteau → Una atmósfera misteriosa y cautivadora.
Moulin Rouge (1952) de John Huston → Música que contribuye al ambiente extravagante de la película.
Vacaciones en Roma (1953) de William Wyler → Auric se exporta a Hollywood con elegancia.
Sus bandas sonoras, expresivas y accesibles a la vez, influyen de forma duradera en el género y le aseguran una popularidad mundial.

Reconocimiento y fin de carrera (1960-1983)

En sus últimos años, Auric abandonó la composición para ocupar cargos institucionales, como director de la Ópera de París y presidente de la SACEM. Sin embargo, continuó escribiendo música de cámara y obras para orquesta, pero su legado sigue estando marcado sobre todo por su trabajo para el cine.

Falleció en 1983, dejando una obra que atraviesa los géneros con elegancia, siempre animada por un espíritu de libertad y claridad musical.

Conclusión: Un compositor camaleónico

Georges Auric no fue ni un revolucionario ni un teórico, sino un músico pragmático, capaz de adaptarse a numerosos estilos sin renunciar nunca a su gusto por la simplicidad melódica y la eficacia expresiva. Entre el Grupo de los Seis, la música de ballet y el cine, supo inscribir su nombre entre las figuras más importantes de la música francesa del siglo XX.

Historia

Georges Auric fue un hombre con múltiples facetas. Nacido en 1899 en Lodève, en el sur de Francia, mostró muy pronto un talento excepcional para la música. Niño prodigio, ingresó rápidamente en el Conservatorio de París, donde se sumergió en un entorno musical en plena efervescencia. Muy joven, llamó la atención de las figuras más importantes de la vanguardia, en particular Erik Satie, que le infundió su espíritu de independencia y su gusto por la sencillez, y Jean Cocteau, que se convertiría en su amigo y colaborador privilegiado.

En la posguerra, mientras el mundo musical se debatía entre el legado del romanticismo y las experimentaciones modernistas, Auric encontró su lugar en el seno del Groupe des Six, un colectivo de jóvenes compositores reunidos bajo la égida de Cocteau y Satie. Junto con Francis Poulenc, Darius Milhaud, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre y Louis Durey, participó en un movimiento que rechazaba los excesos del pasado y abogaba por una música más ligera, anclada en la vida cotidiana y el humor. Sin embargo, Auric, al igual que los demás miembros del grupo, no se quedó encerrado en esta estética y siguió su propio camino.

Su estilo, inicialmente marcado por cierta ironía y sencillez melódica, evolucionó con el tiempo. Encontró una nueva libertad en la música de ballet y en las colaboraciones con Jean Cocteau, especialmente para la película Le Sang d’un poète en 1930. Pero fue realmente después de la Segunda Guerra Mundial cuando su nombre se hizo imprescindible, cuando se dedicó plenamente a la música de cine. Auric era un camaleón, capaz de adaptar su escritura a las imágenes sin perder nunca su identidad. Firmó algunas de las bandas sonoras más destacadas del cine, como La bella y la bestia (1946), Orfeo (1950) y Moulin Rouge (1952).

A diferencia de otros compositores de su época, Auric no era un teórico ni un revolucionario. Compuso sobre todo con un agudo sentido de la eficacia y la emoción, privilegiando siempre la claridad y la elegancia. Con el tiempo, se fue alejando poco a poco de la composición para ocupar importantes cargos en instituciones musicales francesas, especialmente como director de la Ópera de París. Sin embargo, incluso en estos cargos oficiales, conservó ese espíritu independiente que había marcado toda su vida.

Falleció en 1983, dejando tras de sí una obra inmensa y variada, a imagen y semejanza de su trayectoria. Si bien no buscó revolucionar la música, supo hacerla viva, fluida y profundamente arraigada en su época. Su legado es el de un músico libre, cuya música continúa acompañando sueños e imágenes mucho más allá de su tiempo.

Cronología

1899 – Nacimiento y primeros pasos en la música

Georges Auric nace el 15 de febrero de 1899 en Lodève, una pequeña ciudad del sur de Francia. Desde muy temprano muestra un talento excepcional para la música y comienza a componer a la edad de 10 años.

1913-1918 – Estudios y encuentros decisivos

Siendo aún un adolescente, ingresa en el Conservatorio de París y también asiste a clases en la Schola Cantorum, donde estudia con Vincent d’Indy. Rápidamente se relaciona con figuras de la vanguardia artística, en particular con Erik Satie, que le influye con su espíritu de independencia, y con Jean Cocteau, que se convierte en su amigo y futuro colaborador.

1920 – El Grupo de los Seis y la vanguardia parisina

Auric se une al Groupe des Six, un colectivo de jóvenes compositores reunidos en torno a Jean Cocteau y Erik Satie, que incluye a Francis Poulenc, Darius Milhaud, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre y Louis Durey. Este grupo rechaza el romanticismo wagneriano y el impresionismo debussyste en favor de una música más simple, directa y a veces teñida de humor.

1920-1930: Primeros éxitos y colaboración con Cocteau

Auric compone varias obras orquestales y de música de cámara, al tiempo que desarrolla su gusto por la música de ballet y de escena. Escribe especialmente para los Ballets Suecos y, en 1930, firma la música del filme experimental de Jean Cocteau, Le Sang d’un poète, marcando el inicio de una larga colaboración con el cineasta.

1930-1940: Una carrera entre la música culta y la música popular

Durante esta década, Auric probó varios estilos, componiendo tanto obras orquestales como música ligera. Se convirtió en uno de los compositores más eclécticos de su época, oscilando entre la modernidad y la accesibilidad.

1940-1950: El auge de la música cinematográfica y la consagración

Tras la Segunda Guerra Mundial, Auric se dedicó cada vez más a la música cinematográfica, convirtiéndose en uno de los compositores más solicitados del género. Escribió bandas sonoras para obras maestras del cine, entre las que destacan:

La Bella y la Bestia (1946) de Jean Cocteau
Orfeo (1950) de Cocteau
Moulin Rouge (1952) de John Huston
Vacaciones en Roma (1953) de William Wyler

Su estilo lírico y accesible seduce a Hollywood y a los estudios europeos.

1960-1970: Compromiso institucional

Auric reduce gradualmente su actividad como compositor y ocupa varios puestos importantes en el mundo musical francés:

Director de la Ópera de París (1962-1968)
Presidente de la SACEM

Desempeña un papel clave en la organización de la música en Francia, al tiempo que sigue componiendo ocasionalmente.

1983 – Fin de la vida y legado

Georges Auric muere el 23 de julio de 1983 en París. Deja tras de sí una inmensa obra, que abarca desde la música sinfónica hasta la canción popular, pasando por el ballet y el cine. Su nombre permanece especialmente ligado a la música de cine, donde marcó su época por su sentido melódico y su expresividad única.

Características de la música

Georges Auric (1899-1983) fue un compositor francés asociado al grupo de los Seis, un colectivo de artistas que rechazaba la influencia de Wagner y Debussy en favor de una música más sencilla y accesible, inspirada en el neoclasicismo y la música popular. Estas son algunas de las características esenciales de su estilo musical:

1. Claridad y sencillez

Auric prefería una escritura directa y depurada, evitando los excesos armónicos y orquestales del romanticismo tardío.
Su lenguaje musical se basa a menudo en melodías cantables y armonías simples.

2. Influencia de la música popular

Integra elementos del jazz, el cabaret y la canción francesa, especialmente en sus bandas sonoras y música escénica.
Encontramos un marcado y atractivo lado rítmico, a veces cercano a la música de baile.

3. Humor y ligereza

Al igual que otros miembros del grupo de los Seis (Poulenc, Milhaud…), le gustaba una cierta picardía en su escritura, con contrastes inesperados y colores vivos.

4. Dominio de la música de cine

Es conocido sobre todo por sus numerosas bandas sonoras, en particular las de las películas de Jean Cocteau (La bella y la bestia, Orfeo), en las que desarrolla una atmósfera onírica y expresiva.
Sus bandas sonoras son a la vez discretas y evocadoras, y sirven perfectamente a la imagen.

5. Elegancia neoclásica

Mantiene una influencia clásica en su estructura formal y economía de medios, a la vez que sigue siendo moderno y accesible.
En resumen, la música de Georges Auric se caracteriza por una elegancia sobria, una gran claridad y un equilibrio entre tradición y modernidad. Se inscribe en la línea de un Stravinsky neoclásico, pero con un toque típicamente francés, cercano a Poulenc o Milhaud.

Relaciones

Georges Auric mantuvo numerosas relaciones con compositores, intérpretes, orquestas y personalidades influyentes de su época. He aquí un resumen de sus conexiones más destacadas:

1. Relaciones con otros compositores

Les Six (Milhaud, Poulenc, Honegger, Tailleferre, Durey)

Auric formaba parte del Groupe des Six, un colectivo fundado en torno a Jean Cocteau y Erik Satie, que abogaba por una música ligera, antirromántica e influenciada por la música popular. Sus relaciones con los demás miembros eran amistosas, aunque cada uno desarrolló un estilo personal tras la disolución informal del grupo.

Erik Satie

Aunque mayor, Satie fue una especie de mentor e inspirador del Grupo de los Seis. Su humor y su rechazo al sentimentalismo romántico influyeron en Auric.

Igor Stravinsky

Stravinsky, especialmente en su periodo neoclásico, influyó en Auric, sobre todo en su uso de formas claras y ritmos marcados.

2. Colaboraciones con cineastas y escritores

Jean Cocteau

Uno de sus más grandes colaboradores. Auric compuso la música de películas emblemáticas como La bella y la bestia (1946) y Orfeo (1950). Compartía con Cocteau una sensibilidad artística marcada por el onirismo y la modernidad.

Jean Anouilh

Auric compuso para el teatro de Anouilh, contribuyendo a varias de sus puestas en escena.

Max Jacob, Paul Éluard

Estuvo en contacto con estos poetas, compartiendo su gusto por la vanguardia literaria y artística.

3. Relaciones con intérpretes y orquestas

Francis Poulenc y Arthur Honegger (miembros de Les Six) han dirigido o interpretado a menudo sus obras.

Orquesta Nacional de Francia

Como compositor de música para cine y ballet, sus obras han sido interpretadas por grandes conjuntos franceses.

Jean Wiener

Pianista y compositor, interpretó a menudo las obras de Auric y compartió su gusto por el jazz y la música popular.

4. Papel institucional e influencia política

Director de la SACEM (Sociedad de Autores, Compositores y Editores de Música)
Auric desempeñó un papel importante en la protección de los derechos de los compositores y defendió activamente la música contemporánea.

Director de la Ópera de París (1962-1968)

Durante este período, fomentó las producciones modernas y apoyó la creación contemporánea.

5. Relaciones con personalidades ajenas al mundo musical

Pablo Picasso

Como amigo de Cocteau y de las vanguardias parisinas, Auric conoció a Picasso, que trabajó en decorados y vestuarios para ballets y óperas en los que Auric estaba asociado.

Serge Diaghilev

Tuvo vínculos con el fundador de los Ballets Rusos, aunque no compuso directamente para él como Stravinsky o Poulenc.

Georges Auric fue, por tanto, una figura central del mundo artístico del siglo XX, entre la música, el cine y las artes visuales, con relaciones influyentes que moldearon su carrera y su obra.

Compositores similares

Si te gusta la música de Georges Auric, puede que también te gusten las obras de varios compositores con estilos e influencias similares. Estos son algunos nombres que comparten con él rasgos estilísticos comunes:

1. Compositores del Grupo de los Seis

Los compositores del Grupo de los Seis, del que formaba parte Auric, desarrollaron cada uno un estilo personal, pero compartían una estética general marcada por la claridad, la influencia de la música popular y el rechazo al romanticismo excesivo.

Francis Poulenc (1899-1963)

Uno de los más famosos del grupo, Poulenc combina ligereza y profundidad. Su estilo oscila entre la ironía, el lirismo y una gran expresividad (por ejemplo, Concierto para dos pianos, Gloria, Las tetas de Tirésias).

Darius Milhaud (1892-1974)

Influenciado por el jazz y la música popular de Brasil y Estados Unidos, a menudo utiliza la politonalidad (Le Bœuf sur le toit, Scaramouche).

Arthur Honegger (1892-1955)

Más dramático y poderoso que los otros miembros de los Seis, compone obras orquestales memorables (Pacific 231, Juana de Arco en la hoguera).

Germaine Tailleferre (1892-1983)

Su estilo es elegante y luminoso, con una escritura a menudo ligera y delicada (Concierto para piano, Suite burlesca).

Louis Durey (1888-1979)

Menos conocido, fue el más comprometido políticamente y a menudo se distanció del grupo.

2. Compositores franceses neoclásicos y modernistas

Aparte de los Seis, varios compositores franceses del siglo XX comparten con Auric el gusto por el neoclasicismo y una cierta estética clara y elegante.

Jean Françaix (1912-1997)

Heredero espiritual de los Seis, compone una música llena de humor, vivacidad y ligereza (Concertino para piano, L’Horloge de Flore).

Henri Sauguet (1901-1989)

Amigo de Auric, compone ballets y música para películas en un estilo refinado y accesible (Les Forains).

Maurice Jaubert (1900-1940)

Compositor de música para películas, su estilo sobrio y expresivo lo acerca a Auric (L’Atalante, Quai des brumes).

André Jolivet (1905-1974)

Más experimental, explora nuevos sonidos sin dejar de ser accesible (Concierto para trompeta, Mana).

3. Compositores de música para cine y ballet

Georges Auric es conocido sobre todo por su música para cine y ballet. Varios compositores han tenido un enfoque similar en este campo:

Nino Rota (1911-1979)

Famoso por su música para películas (La Strada, El Padrino), comparte con Auric su gusto por la melodía y la evocación poética.

Michel Legrand (1932-2019)

Fuertemente influenciado por Auric, mezcla jazz, canción y música orquestal (Los paraguas de Cherburgo).

Bernard Herrmann (1911-1975)

Conocido sobre todo por su música para películas (Psicosis, Vértigo), tiene un sentido de la atmósfera y la narración similar al de Auric.

Arthur Bliss (1891-1975)

Compositor británico que trabajó con cineastas como H. G. Wells (Things to Come), su estilo recuerda a veces al de Auric.

4. Compositores europeos con una estética similar

Algunos compositores fuera de Francia han desarrollado un estilo cercano al de Auric, entre el neoclasicismo, el humor y la accesibilidad:

Manuel de Falla (1876-1946)

Su estilo diáfano, influenciado por la música española, recuerda el gusto de Auric por la claridad (El tricornio, Noches en los jardines de España).

Bohuslav Martinů (1890-1959)

Compositor checo influenciado por el neoclasicismo y el jazz (Sinfonietta La Jolla, Julietta).

Kurt Weill (1900-1950)

Su mezcla de música popular y clásica, especialmente en sus obras para teatro (La ópera de cuatro cuartos), se une a la estética de Auric.

Conclusión

Si te gusta Georges Auric, deberías explorar a Poulenc y Françaix por su lado malicioso, a Sauguet y Jaubert por su música de cine, y a Nino Rota por un lirismo comparable. Para un enfoque más internacional, Martinů y Weill también ofrecen una buena continuidad.

Obras famosas para piano solo

Georges Auric es conocido sobre todo por sus bandas sonoras, sus ballets y algunas obras orquestales y vocales. Estas son sus obras más famosas, clasificadas por categoría:

1. Bandas sonoras (su campo más famoso)

Auric fue uno de los compositores más influyentes del cine francés e internacional. Colaboró con grandes directores, como Jean Cocteau y René Clair.

La bella y la bestia (1946): música cautivadora para la obra maestra de Jean Cocteau.
Orfeo (1950): música onírica para esta película mítica de Cocteau.
La sangre de un poeta (1930): película experimental de Cocteau, en la que Auric crea una atmósfera misteriosa.
Moulin Rouge (1952) – Película sobre Toulouse-Lautrec, con una música elegante y expresiva.
Vacaciones en Roma (1953) – Uno de sus éxitos de Hollywood, con Audrey Hepburn y Gregory Peck.
The Lavender Hill Mob (1951) – Una comedia británica, con una música chispeante y ligera.
Los padres terribles (1948) – Adaptación de la obra de Cocteau.

2. Ballets

Auric compuso varios ballets, a menudo influenciados por el neoclasicismo y la música popular.

Les Matelots (1925) – Un ballet de estilo alegre, influenciado por la música popular.
Fedra (1950) – Un ballet dramático inspirado en la tragedia clásica.
La competencia (1932) – Creado para los Ballets Suecos.

3. Obras orquestales y vocales

Auric también compuso para orquesta, a menudo con influencias francesas y neoclásicas.

Obertura para una ópera cómica (1938): una pieza orquestal viva y colorida.
Ocho bagatelas para orquesta (1927): miniaturas orquestales típicas de su estilo claro y refinado.
Chansons de Ronsard (1934): ciclo de melodías sobre poemas de Pierre de Ronsard.
Cantata sobre Narciso (1938): obra vocal influenciada por la mitología.

4. Música de cámara

Aunque menos conocido por este repertorio, Auric escribió algunas piezas interesantes:

Trío para oboe, clarinete y fagot (1938): pieza llena de ingenio, con sonidos ligeros.
Quinteto de viento (1924): en la línea del Grupo de los Seis, mezcla de humor y elegancia.

Conclusión

Georges Auric sigue siendo, ante todo, un maestro de la música cinematográfica, pero su contribución al ballet y a la música orquestal también es notable. Sus obras se caracterizan por una escritura clara, un toque de ironía y una elegancia neoclásica.

(Este artículo ha sido generado por ChatGPT. Es sólo un documento de referencia para descubrir música que aún no conoce.)

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Notizen über Georges Auric und seinen Werken

Überblick

Ein freier Geist der französischen Musik

Georges Auric (1899-1983) war ein vielseitiger französischer Komponist, Mitglied der Groupe des Six, produktiver Filmmusikkomponist und einflussreiche Figur in der Musiklandschaft des 20. Jahrhunderts. Sein künstlerischer Werdegang ist geprägt von einem selbstbewussten Eklektizismus, einer seltenen Anpassungsfähigkeit und dem Willen, akademische Konventionen zu brechen und gleichzeitig zugänglich zu bleiben.

Jugend und Einflüsse (1899-1920)

Der in Lodève geborene Auric ist ein Wunderkind, das schon sehr jung am Pariser Konservatorium aufgenommen wird. Seit seiner Jugend verkehrt er mit bedeutenden Vertretern der künstlerischen Avantgarde, insbesondere mit Jean Cocteau, der zu einem Freund und wichtigen Mitarbeiter wird. Er wird auch von Satie beeinflusst, dessen respektloser Geist und melodische Einfachheit seinen Stil prägen werden.

Im Jahr 1920 wird er Mitglied der Groupe des Six, zusammen mit Poulenc, Milhaud, Honegger, Tailleferre und Durey. Diese Gruppe lehnt die Romantik Wagners und den Impressionismus Debussys ab und bevorzugt eine klare, direkte und im Alltag verankerte Musik.

Elegante und zugängliche Musik (1920-1940)

In den 1920er und 1930er Jahren komponierte Auric leichte Werke, die manchmal von Humor und Jazz-Einflüssen geprägt waren. Er schrieb insbesondere Ballette wie Les Fâcheux (1924) und Phèdre (1950), in denen er einen einfachen, aber raffinierten melodischen Stil zum Ausdruck brachte.

Aber vor allem seine Verbindung zu Jean Cocteau verhalf ihm zu Ruhm. Er komponierte die Musik für den Film Le Sang d’un poète (1930), ein experimentelles Werk, in dem sein puristischer Stil der traumhaften Atmosphäre des Films dient.

Das goldene Zeitalter der Filmmusik (1940-1960)

Georges Auric wird zu einem der gefragtesten Komponisten für das Kino und schreibt die Musik zu zahlreichen Meisterwerken:

La Belle et la Bête (1946) von Jean Cocteau → Eine magische und märchenhafte Partitur, die als einer seiner Höhepunkte gilt.
Orphée (1950) von Cocteau → Eine geheimnisvolle und bezaubernde Atmosphäre.
Moulin Rouge (1952) von John Huston → Musik, die zur extravaganten Atmosphäre des Films beiträgt.
Roman Holiday (1953) von William Wyler → Auric exportiert sich mit Eleganz nach Hollywood.
Seine ausdrucksstarken und zugleich zugänglichen Filmmusiken prägen das Genre nachhaltig und sichern ihm weltweite Popularität.

Anerkennung und Karriereende (1960-1983)

In seinen letzten Jahren gab Auric das Komponieren auf, um institutionelle Aufgaben zu übernehmen, insbesondere als Direktor der Pariser Oper und Präsident der SACEM. Er schrieb jedoch weiterhin Kammermusik und Orchesterwerke, aber sein Vermächtnis bleibt vor allem von seiner Arbeit für den Film geprägt.

Er starb 1983 und hinterließ ein Werk, das sich mit Eleganz durch alle Genres zieht und stets von einem Geist der Freiheit und musikalischen Klarheit beseelt ist.

Fazit: Ein Chamäleon unter den Komponisten

Georges Auric war weder ein Revolutionär noch ein Theoretiker, sondern ein pragmatischer Musiker, der sich an viele Stile anpassen konnte, ohne jemals seine Vorliebe für melodische Einfachheit und ausdrucksstarke Wirksamkeit aufzugeben. Mit seiner Arbeit für die Groupe des Six, der Ballettmusik und dem Kino hat er sich einen Namen unter den bedeutendsten Persönlichkeiten der französischen Musik des 20. Jahrhunderts gemacht.

Geschichte

Georges Auric war ein Mann mit vielen Facetten. Er wurde 1899 in Lodève in Südfrankreich geboren und zeigte schon früh außergewöhnliche Talente für Musik. Als Wunderkind wurde er schnell am Pariser Konservatorium aufgenommen, wo er in ein musikalisches Umfeld voller Aufregung eintauchte. Schon in jungen Jahren erregte er die Aufmerksamkeit der führenden Avantgarde-Künstler, insbesondere Erik Satie, der ihm seinen unabhängigen Geist und seine Vorliebe für Einfachheit einflößte, und Jean Cocteau, der sein Freund und bevorzugter Mitarbeiter werden sollte.

In der Nachkriegszeit, als sich die Musikwelt zwischen dem Erbe der Romantik und den Experimenten der Moderne abmühte, fand Auric seinen Platz in der Groupe des Six, einem Kollektiv junger Komponisten, die sich unter der Schirmherrschaft von Cocteau und Satie zusammengeschlossen hatten. Zusammen mit Francis Poulenc, Darius Milhaud, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre und Louis Durey nahm er an einer Bewegung teil, die die Exzesse der Vergangenheit ablehnte und eine leichtere, im Alltag und Humor verankerte Musik befürwortete. Auric blieb jedoch, wie die anderen Mitglieder der Gruppe, nicht in dieser Ästhetik gefangen und ging seinen eigenen Weg.

Sein Stil, der zunächst von einer gewissen Ironie und melodischer Einfachheit geprägt war, entwickelte sich im Laufe der Zeit weiter. Er fand neue Freiheit in der Ballettmusik und in der Zusammenarbeit mit Jean Cocteau, insbesondere für den Film Le Sang d’un poète im Jahr 1930. Aber erst nach dem Zweiten Weltkrieg wurde sein Name unumgänglich, als er sich ganz der Filmmusik widmete. Auric war ein Chamäleon, das in der Lage war, sein Schreiben an die Bilder anzupassen, ohne jemals seine Identität zu verlieren. Er komponierte einige der einflussreichsten Original-Soundtracks des Kinos, darunter Belle et la Bête (1946), Orphée (1950) und Moulin Rouge (1952).

Im Gegensatz zu anderen Komponisten seiner Zeit war Auric kein Theoretiker oder Revolutionär. Er komponierte vor allem mit einem ausgeprägten Sinn für Effizienz und Emotion und legte stets Wert auf Klarheit und Eleganz. Mit der Zeit entfernte er sich allmählich vom Komponieren, um wichtige Positionen in französischen Musikinstitutionen zu bekleiden, insbesondere als Direktor der Pariser Oper. Doch selbst in diesen offiziellen Funktionen behielt er den unabhängigen Geist bei, der sein ganzes Leben geprägt hatte.

Er starb 1983 und hinterließ ein immenses und vielfältiges Werk, das seinem Werdegang entsprach. Er hat nicht versucht, die Musik zu revolutionieren, aber er hat es geschafft, sie lebendig, fließend und tief in seiner Zeit verwurzelt zu machen. Sein Vermächtnis ist das eines freien Musikers, dessen Musik auch weit über seine Zeit hinaus Träume und Bilder begleitet.

Chronologie

1899 – Geburt und erste Schritte in der Musik

Georges Auric wird am 15. Februar 1899 in Lodève, einer kleinen Stadt in Südfrankreich, geboren. Schon früh zeigt er außergewöhnliche Talente für Musik und beginnt bereits im Alter von 10 Jahren zu komponieren.

1913-1918 – Studien und prägende Begegnungen

Noch als Teenager trat er in das Pariser Konservatorium ein und besuchte auch Kurse an der Schola Cantorum, wo er bei Vincent d’Indy studierte. Er freundete sich schnell mit Figuren der künstlerischen Avantgarde an, insbesondere mit Erik Satie, der ihn mit seinem unabhängigen Geist beeinflusste, und Jean Cocteau, der sein Freund und zukünftiger Mitarbeiter wurde.

1920 – Die Groupe des Six und die Pariser Avantgarde

Auric schließt sich der Groupe des Six an, einem Kollektiv junger Komponisten um Jean Cocteau und Erik Satie, zu dem auch Francis Poulenc, Darius Milhaud, Arthur Honegger, Germaine Tailleferre und Louis Durey gehören. Diese Gruppe lehnt die wagnersche Romantik und den impressionistischen Stil Debussys ab und bevorzugt eine einfachere, direkte und manchmal humorvolle Musik.

1920-1930 – Erste Erfolge und Zusammenarbeit mit Cocteau

Auric komponierte mehrere Orchester- und Kammermusikwerke und entwickelte gleichzeitig eine Vorliebe für Ballett- und Bühnenmusik. Er schrieb insbesondere für die Ballets Suédois und 1930 die Musik für den Experimentalfilm Le Sang d’un poète von Jean Cocteau, was den Beginn einer langen Zusammenarbeit mit dem Filmemacher markierte.

1930-1940 – Eine Karriere zwischen Kunst- und Volksmusik

In diesem Jahrzehnt versuchte sich Auric an mehreren Stilen und komponierte sowohl Orchesterwerke als auch Unterhaltungsmusik. Er wurde zu einem der vielseitigsten Komponisten seiner Zeit und pendelte zwischen Modernität und Zugänglichkeit.

1940-1950 – Der Aufstieg der Filmmusik und die Anerkennung

Nach dem Zweiten Weltkrieg widmete sich Auric zunehmend der Filmmusik und wurde zu einem der gefragtesten Komponisten dieses Genres. Er schrieb die Filmmusik für einige der größten Meisterwerke des Kinos, darunter:

Die Schöne und das Biest (1946) von Jean Cocteau
Orpheus (1950) von Cocteau
Moulin Rouge (1952) von John Huston
Roman Holiday (1953) von William Wyler

Sein lyrischer und zugänglicher Stil verführt Hollywood und die europäischen Studios.

1960-1970 – Institutionelles Engagement

Auric reduzierte nach und nach seine Tätigkeit als Komponist und bekleidete mehrere wichtige Positionen in der französischen Musikwelt:

Direktor der Pariser Oper (1962-1968)
Präsident der SACEM

Er spielte eine Schlüsselrolle bei der Organisation der Musik in Frankreich, komponierte aber weiterhin gelegentlich.

1983 – Lebensende und Vermächtnis

Georges Auric stirbt am 23. Juli 1983 in Paris. Er hinterlässt ein immenses Werk, das von der symphonischen Musik über das Ballett und den Film bis hin zum populären Lied reicht. Sein Name bleibt besonders mit der Filmmusik verbunden, wo er seine Zeit durch seinen melodischen Sinn und seine einzigartige Ausdruckskraft geprägt hat.

Musikmerkmale

Georges Auric (1899-1983) war ein französischer Komponist, der mit der Gruppe Les Six in Verbindung gebracht wird, einem Künstlerkollektiv, das den Einfluss von Wagner und Debussy zugunsten einer einfacheren und zugänglicheren Musik ablehnte, die vom Neoklassizismus und der Volksmusik inspiriert war. Hier sind einige wesentliche Merkmale seines Musikstils:

1. Klarheit und Einfachheit

Auric bevorzugte eine direkte und schlichte Komposition, die die harmonischen und orchestralen Exzesse der Spätromantik vermied.
Seine musikalische Sprache basiert oft auf singenden Melodien und einfachen Harmonien.

2. Einfluss der Popmusik

Er integrierte Elemente des Jazz, des Kabaretts und des französischen Chansons, insbesondere in seine Filmmusik und Bühnenmusik.
Man findet eine ausgeprägte und mitreißende rhythmische Seite, die manchmal der Tanzmusik ähnelt.

3. Humor und Leichtigkeit

Wie andere Mitglieder der Groupe des Six (Poulenc, Milhaud …) liebte er eine gewisse Schalkhaftigkeit in seinem Schreiben, mit unerwarteten Kontrasten und lebhaften Farben.

4. Beherrschung der Filmmusik

Er ist vor allem für seine zahlreichen Original-Soundtracks bekannt, insbesondere für die Filme von Jean Cocteau (Die Schöne und das Biest, Orphée), in denen er eine traumhafte und ausdrucksstarke Atmosphäre entwickelt.
Seine Filmmusik ist sowohl diskret als auch eindrucksvoll und unterstützt das Bild perfekt.

5. Neoklassische Eleganz

Er behält einen klassischen Einfluss in seiner formalen Strukturierung und seiner Sparsamkeit an Mitteln bei, bleibt aber gleichzeitig modern und zugänglich.
Kurz gesagt, die Musik von Georges Auric zeichnet sich durch schlichte Eleganz, große Klarheit und ein Gleichgewicht zwischen Tradition und Moderne aus. Er steht in der Tradition eines neoklassizistischen Strawinsky, hat aber eine typisch französische Note, ähnlich wie Poulenc oder Milhaud.

Beziehungen

Georges Auric pflegte zahlreiche Beziehungen zu Komponisten, Interpreten, Orchestern und einflussreichen Persönlichkeiten seiner Zeit. Hier ein Überblick über seine wichtigsten Verbindungen:

1. Beziehungen zu anderen Komponisten

Les Six (Milhaud, Poulenc, Honegger, Tailleferre, Durey)

Auric gehörte der Groupe des Six an, einem Kollektiv, das sich um Jean Cocteau und Erik Satie gebildet hatte und das sich für eine leichte, antiromantische und von der Volksmusik beeinflusste Musik einsetzte. Seine Beziehungen zu den anderen Mitgliedern waren freundschaftlich, obwohl jeder nach der informellen Auflösung der Gruppe einen persönlichen Stil entwickelte.

Erik Satie

Obwohl er älter war, war Satie eine Art Mentor und Inspirator der Groupe des Six. Sein Humor und seine Ablehnung romantischer Sentimentalität beeinflussten Auric.

Igor Strawinsky

Strawinsky, insbesondere in seiner neoklassizistischen Periode, beeinflusste Auric, vor allem in seiner Verwendung klarer Formen und markanter Rhythmen.

2. Zusammenarbeit mit Filmemachern und Schriftstellern

Jean Cocteau

Einer seiner wichtigsten Mitarbeiter. Auric komponierte die Musik für ikonische Filme wie Die Schöne und das Biest (1946) und Orpheus (1950). Er teilte mit Cocteau eine künstlerische Sensibilität, die von Traum und Moderne geprägt war.

Jean Anouilh

Auric komponierte für das Theater von Anouilh und wirkte bei mehreren seiner Inszenierungen mit.

Max Jacob, Paul Éluard

Er verkehrte mit diesen Dichtern und teilte mit ihnen die Vorliebe für die literarische und künstlerische Avantgarde.

3. Beziehungen zu Interpreten und Orchestern

Francis Poulenc und Arthur Honegger (Mitglieder der „Six“) haben seine Werke oft dirigiert oder interpretiert.

Orchestre National de France

Als Komponist von Filmmusik und Ballettmusik wurden seine Werke von großen französischen Ensembles aufgeführt.

Jean Wiener

Als Pianist und Komponist interpretierte er oft die Werke von Auric und teilte seine Vorliebe für Jazz und Popmusik.

4. Institutionelle Rolle und politischer Einfluss

Direktor der SACEM (Société des Auteurs, Compositeurs et Éditeurs de Musique)
Auric spielte eine wichtige Rolle beim Schutz der Rechte von Komponisten und setzte sich aktiv für zeitgenössische Musik ein.

Direktor der Pariser Oper (1962-1968)

Während dieser Zeit förderte er moderne Produktionen und unterstützte zeitgenössische Kreationen.

5. Beziehungen zu Persönlichkeiten außerhalb der Musikwelt

Pablo Picasso

Als Freund von Cocteau und den Pariser Avantgardisten lernte Auric Picasso kennen, der an Bühnenbildern und Kostümen für Ballette und Opern arbeitete, an denen Auric beteiligt war.

Serge Diaghilev

Er hatte Verbindungen zum Gründer der Ballets Russes, auch wenn er nicht direkt für ihn komponierte wie Strawinsky oder Poulenc.

Georges Auric war also eine zentrale Figur im künstlerischen Milieu des 20. Jahrhunderts, zwischen Musik, Film und bildender Kunst, mit einflussreichen Beziehungen, die seine Karriere und sein Werk prägten.

Ähnliche Komponisten

Wenn Ihnen die Musik von Georges Auric gefällt, könnten Ihnen auch die Werke mehrerer Komponisten mit ähnlichen Stilen und Einflüssen gefallen. Hier sind einige Namen, die mit ihm gemeinsame stilistische Merkmale aufweisen:

1. Komponisten der Groupe des Six

Die Komponisten der Groupe des Six, zu der auch Auric gehörte, entwickelten jeweils einen persönlichen Stil, teilten jedoch eine allgemeine Ästhetik, die von Klarheit, dem Einfluss der Populärmusik und einer Ablehnung übermäßiger Romantik geprägt war.

Francis Poulenc (1899-1963)

Als einer der berühmtesten Komponisten der Gruppe verbindet Poulenc Leichtigkeit mit Tiefe. Sein Stil oszilliert zwischen Ironie, Lyrik und großer Ausdruckskraft (z. B. Concerto pour deux pianos, Gloria, Les Mamelles de Tirésias).

Darius Milhaud (1892-1974)

Beeinflusst vom Jazz und der populären Musik Brasiliens und der USA, verwendet er oft die Polytonalität (Le Bœuf sur le toit, Scaramouche).

Arthur Honegger (1892-1955)

Dramatischer und kraftvoller als die anderen Mitglieder der „Sechs“, komponiert er markante Orchesterwerke (Pacific 231, Jeanne d’Arc au bûcher).

Germaine Tailleferre (1892-1983)

Ihr Stil ist elegant und leuchtend, mit einer oft leichten und zarten Schreibweise (Klavierkonzert, Burleske Suite).

Louis Durey (1888-1979)

Weniger bekannt, war er der politisch engagierteste und distanzierte sich oft von der Gruppe.

2. Französische Komponisten des Neoklassizismus und der Moderne

Abgesehen von den Six teilen mehrere französische Komponisten des 20. Jahrhunderts mit Auric eine Vorliebe für den Neoklassizismus und eine gewisse klare und elegante Ästhetik.

Jean Françaix (1912-1997)

Als geistiger Erbe der Six komponierte er eine Musik voller Humor, Lebendigkeit und Leichtigkeit (Concertino für Klavier, L’Horloge de Flore).

Henri Sauguet (1901-1989)

Als Freund von Auric komponierte er Ballette und Filmmusik in einem raffinierten und zugänglichen Stil (Les Forains).

Maurice Jaubert (1900-1940)

Als Komponist von Filmmusik steht er Auric aufgrund seines nüchternen und ausdrucksstarken Stils nahe (L’Atalante, Quai des brumes).

André Jolivet (1905-1974)

Er ist experimentierfreudiger und erforscht neue Klangwelten, bleibt dabei aber zugänglich (Concerto pour trompette, Mana).

3. Komponisten von Filmmusik und Ballettmusik

Georges Auric ist vor allem für seine Filmmusik und Ballettmusik bekannt. Mehrere Komponisten haben in diesem Bereich einen ähnlichen Ansatz verfolgt:

Nino Rota (1911-1979)

Er ist berühmt für seine Filmmusik (La Strada, Der Pate) und teilt mit Auric eine Vorliebe für Melodien und poetische Beschwörungen.

Michel Legrand (1932-2019)

Stark von Auric beeinflusst, mischt er Jazz, Chanson und Orchestermusik (Les Parapluies de Cherbourg).

Bernard Herrmann (1911-1975)

Er ist vor allem für seine Filmmusik (Psychose, Vertigo) bekannt und hat ein Gespür für Atmosphäre und Erzählung, das dem von Auric ähnelt.

Arthur Bliss (1891-1975)

Britischer Komponist, der mit Filmemachern wie H. G. Wells (Things to Come) zusammengearbeitet hat. Sein Stil erinnert manchmal an den von Auric.

4. Europäische Komponisten mit ähnlicher Ästhetik

Einige Komponisten außerhalb Frankreichs haben einen Stil entwickelt, der dem von Auric nahekommt, zwischen Neoklassizismus, Humor und Zugänglichkeit:

Manuel de Falla (1876-1946)

Sein klarer Stil, beeinflusst von der spanischen Musik, erinnert an Aurics Vorliebe für Klarheit (Le Tricorne, Nuits dans les jardins d’Espagne).

Bohuslav Martinů (1890-1959)

Tschechischer Komponist, beeinflusst von Neoklassizismus und Jazz (Sinfonietta La Jolla, Julietta).

Kurt Weill (1900-1950)

Seine Mischung aus Volks- und klassischer Musik, insbesondere in seinen Theaterstücken (Die Dreigroschenoper), entspricht der Ästhetik von Auric.

Fazit

Wenn Sie Georges Auric mögen, sollten Sie sich mit Poulenc und Françaix wegen ihrer schelmischen Seite, mit Sauguet und Jaubert wegen ihrer Filmmusik und mit Nino Rota wegen einer vergleichbaren Lyrik beschäftigen. Für einen internationaleren Ansatz bieten auch Martinů und Weill eine schöne Kontinuität.

Bekannte Werke für Soloklavier

Georges Auric ist vor allem für seine Filmmusik, seine Ballette und einige Orchester- und Vokalwerke bekannt. Hier sind seine berühmtesten Werke, geordnet nach Kategorien:

1. Filmmusik (sein bekanntestes Gebiet)

Auric war einer der einflussreichsten Komponisten des französischen und internationalen Kinos. Er arbeitete mit großen Regisseuren zusammen, insbesondere mit Jean Cocteau und René Clair.

Die Schöne und das Biest (1946) – Bezaubernde Musik für Jean Cocteaus Meisterwerk.
Orphée (1950) – Traumhafte Musik für diesen mythischen Film von Cocteau.
Le Sang d’un poète (Das Blut eines Dichters) (1930) – Ein experimenteller Film von Cocteau, in dem Auric eine geheimnisvolle Atmosphäre schafft.
Moulin Rouge (1952) – Film über Toulouse-Lautrec mit eleganter und ausdrucksstarker Musik.
Roman Holiday (1953) – Einer seiner Hollywood-Erfolge mit Audrey Hepburn und Gregory Peck.
The Lavender Hill Mob (1951) – Britische Komödie mit spritziger und leichter Musik.
Les Parents terribles (1948) – Adaption des Stücks von Cocteau.

2. Ballette

Auric komponierte mehrere Ballette, die oft vom Neoklassizismus und der Volksmusik beeinflusst waren.

Les Matelots (1925) – Ein Ballett im verspielten Stil, beeinflusst von der Volksmusik.
Phèdre (1950) – Ein dramatisches Ballett, inspiriert von der klassischen Tragödie.
La Concurrence (1932) – Kreiert für die Ballets Suédois.

3. Orchester- und Vokalwerke

Auric komponierte auch für Orchester, oft mit französischen und neoklassischen Einflüssen.

Ouvertüre für eine komische Oper (1938) – Ein lebhaftes und farbenfrohes Orchesterstück.
Acht Bagatellen für Orchester (1927) – Orchesterminiaturen, die typisch für seinen klaren und raffinierten Stil sind.
Chansons de Ronsard (1934) – Melodienzyklus zu Gedichten von Pierre de Ronsard.
Cantate sur le Narcisse (1938) – Ein von der Mythologie beeinflusstes Vokalwerk.

4. Kammermusik

Obwohl Auric für dieses Repertoire weniger bekannt ist, hat er einige interessante Stücke geschrieben:

Trio für Oboe, Klarinette und Fagott (1938) – Ein geistreiches Stück mit leichten Klängen.
Bläserquintett (1924) – Im Geiste der Groupe des Six, eine Mischung aus Humor und Eleganz.

Fazit

Georges Auric bleibt vor allem ein Meister der Filmmusik, aber auch sein Beitrag zum Ballett und zur Orchestermusik ist bemerkenswert. Seine Werke zeichnen sich durch Klarheit des Schreibstils, einen Hauch von Ironie und neoklassizistische Eleganz aus.

(Dieser Artikel wurde von ChatGPT generiert. Und er ist nur ein Referenzdokument, um Musik zu entdecken, die Sie noch nicht kennen.)

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