Recensione musica | Opere di Sebastian Plano

Profilo

Violoncellista, compositore e produttore argentino nominato ai Grammy.

Parte aritmica dei cuori (Denovali Records, 2013)

“Arrhythmical Part of Hearts” è l’album di debutto di Sebastian Plano.

“Omaggio a un’anima”, inizia con sequenze frammentarie di pianoforte elettrico, sintetizzatore e violino. In seguito gli archi suonano melodie distinte e diventano malinconici.

“Living” inizia con passaggi frammentari di pianoforte elettrico. Seguono melodie di archi, sequenze di sintetizzatore e accompagnamento di vibrafono.

“Running of Caffeine” è un’elettronica composta da breakbeat e accompagnamenti di piano elettrico, vibrafono e melodie di archi, associata a brani di Rei Harakami e Manual.

“Emotions, Pt. 3” è un’elettronica con un’eco europea. Un brano basato su una sequenza impressionante di sintetizzatori, attraversato da archi emozionali e passaggi di pianoforte elettrico.

“Images of Sentimentals” inizia con arpeggi di pianoforte, gli archi seguono e suonano melodie sentimentali e un acuto strumento a campana suona.

Un meraviglioso album post-classico dallo stile unico in cui convivono elementi elettronici.

Impetus (Denovali Records, 2013)

“Impetus” è il secondo album di Sebastian Plano.

La title track, “Impetus”, è una canzone sentimentale e nostalgica composta da pianoforte, archi e vibrafono, che vengono modificati dall’elettronica.

“The World We Live In” è un brano malinconico e apatico di pianoforte e archi, in una seconda parte dinamico, con modifiche DAW e a seguire percussioni e vibrafono.

“Blue Loving Serotonin” è un’elettronica solitaria per pianoforte e archi.

“In Between Worlds II” è un brano per ensemble di archi dal sapore romantico o modernista.

“Emotion” è un brano significativo e grandioso per pianoforte, archi e percussioni elettroniche, con arpeggi di archi di grande effetto.

“Angels” è una canzone apatica e dolorosa, composta da poche note, suonate da pianoforte e archi.

“All Given to Machinery” è una canzone classica significativa per l’ensemble di archi, ma scarsamente modulata da effetti.

“Inside Eyes” è un’elettronica con avide percussioni elettroniche e un bellissimo pianoforte e glockenspiel.

Lo stile iconico di Sebastian Piano combina strumenti classici e tecnologie elettroniche.

Risorse e collegamenti

Sebastian Plano (official site)

Mercury KX – Sebastian Plano

Decca Publishing – Sebastian Plano

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Elenco di tutte le recensioni di musica
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Traduzione | “Poesia dell’alba e della sera” La biblioteca hyacinthus Parte 2 di Michizo Tachihara, 1937

I. Su un vento

Il mio cuore era pieno di te, il vento dell’ovest
Il canto lento che ancora non si fermava, in una mattina di pioggia
Alla luce di una finestra chiusa
Mentre masticavo un sentimento triste

Ho ricordato, tremando, una paura
Non conosciamo le cose……
Ogni sera, soffiava accanto al lato che brillava
Già, era piegato, pesava sul mio cuore
La melodia lontana, che tu cantavi…
Era quello che lo tirava, che
Ha dimenticato…… Infine

Quando ogni sera si trasformava in notte, le nuvole passavano via
Nel nero pallido si riversava e veniva
Tu, vento dell’ovest, avresti perso tutto, avresti detto

II. Presto l’autunno

Presto arriverà l’autunno
La sera chiacchiera con noi intimamente
Gli alberi come i gesti del vecchio
Gettano ombre scure e aperte sulla direzione della notte

Tutte le cose ondeggiano incerte
Più simile a un silenzioso, leggero sospiro……
(Non è ieri, è domani)
I nostri sentimenti, sussurrati ed elusi
–L’autunno, così, è tornato
Poi, sempre l’autunno, rimase immobile
Come un uomo che implora pietà……

Prima o poi il ricordo di Non ho mai dimenticato
Ma non c’era nessun ricordo, siamo passati oltre
L’autunno…… così…… a una sera ancora–

III. Una piccola passeggiata

Una persona poteva accendere la luce
Alla costa, che leggeva un libro era un’altra persona
Perché una stanza silenziosa, una voce bassa
All’angolo, posso ascoltare (Tutte le persone ascoltavano)

Una persona poteva spegnere la luce
Sulla costa, chi si addormentava era un’altra persona
Una donna che girava e cantava
Fuori dalle finestre, puoi ascoltare (Tutte le persone ascoltavano)
Molte notti e molte notti passarono così…
Il vento gridava e sulla torre il poliziotto si faceva sentire.
–I soldati issavano bandiere, gli asini suonavano le loro campane…

E poi arrivò il mattino, il vero mattino.
Venne di nuovo la notte, venne di nuovo la notte, venne di nuovo la notte
Questa stanza, vuota, rimase nella suite

IV. Invito a dormire

Buonanotte, i volti delle ragazze avevano facce gentili
Buonanotte, sferruzzavano i suoi capelli neri
Al loro capezzale, intorno al candeliere che si accendeva di colore noce
Qualcosa di vivo esisteva (In tutto il mondo c’è neve polverosa)

Volevo cantare all’infinito
Fuori dalla finestra buia, dentro la finestra
Poi, entrare nei dormitori, nella profondità dei sogni
Poi ho ripetuto e ripetuto, volevo cantare
Come una candela
Come il vento, come le stelle
La mia voce andava qua e là come una melodia

E loro, i fiori bianchi del melo, sbocciavano
E davano piccoli frutti verdi, maturavano rossi con simpatica velocità
In breve tempo, mentre dormivano, potevano guardare i sogni

V. Alla pioggia di una notte di mezzo inverno

Dove stava andando?
Ma non aveva nulla
Tutto, perso da tempo
Da qualche parte, lontano, il luogo che non conoscevo

La notte della pioggia di mezz’inverno cantava
Anche l’aria quando aspettava
Ma quest’aria non è tornata
Lontano, lontano, il luogo che non conoscevo
Nomi di cose che si sono perse, intollerabili
Di una fredda ripetizione.
Anche questo, io, pensavo alle nostre orecchie

Al di là del tempo, questo cielo azzurro è molto chiaro!
Rimanevano solo queste speranze, e, perché si congratulavano
Non si sapeva chi, il fondo dell’occhio di questa persona

VI. Alla notte perduta

La prugnola era bruciata, che bruciava
Non era, di papilla blu
O di prugnola marrone, splendente
Mi punse il cuore

Come mi ha fatto piangere
Ma non lo fece
Mi accarezzò con la sua lucentezza
E lodò il mio cuore troppo gentile
La prugnola era bruciata, non si muoveva
Lei non era una papilla blu
Come esistevano, indefinitamente

La prugnola era bruciata, che era silenziosa
Ho dimenticato il sole e le erbe profumate
Tristemente solo, splendente, splendente, bruciante

VII. Per le tenebre traboccava e si impregnava

Se era bello, ha fatto meglio a ridere
Le lacrime, per sempre, erano asciutte
Il sole, stava tramontando nel grande paesaggio laggiù
Molto triste, questa luna stava bruciando

Fa freddo! La luce ci ha fatto scoppiare
Fragili persone vagavano e vagavano
Io, avrei vissuto dove… Rispondi
Di notte, o al mattino, o in penombra
Io, una volta ero chi?
(Non ero chi, potevo essere chiunque, chiunque…).
Ho perso l’ombra della donna che amavo

Calpestato e spezzato, la mia speranza era gentile
Mi sarei solo addormentato, nel sonno
Perché avrei sciolto un’aspirazione

VIII. Sull’orlo del sonno

Il silenzio, come una nuvola blu
gentile, cadeva su di me
Io, come un piccolo animale selvatico, sarei stato abbattuto
In un sonno che mi immergeva, immobile, proprio adesso

Ancora, sussurrava la melodia perduta
Le nuvole fluttuanti della primavera, i pulcini, i fiori e le ombre mi chiamavano
Ma non sono ancora di mia proprietà
Quel giorno, il mio aspetto che ha abbassato le braccia e ha solo camminato troppo
Io, di notte, accesi la luce, prima di dormire
Accanto alla luce splendente, e si sarebbe semplicemente sciogliere via
Nel sogno, non era competente che il sogno

Vivere sull’ombra, e quando ho finito il tempo
Ancora il ricordo, come un sospiro, più debole del silenzio
avrebbe fatto cantare le parole

IX. Vagabondaggio

È notte, tutte le finestre, prenderebbero le lampade
I sentieri, soli, chiari, fiochi, sconfinati
Endured…… andando su di loro
Ero io, solo, tutto solo, senza inseguire

La luna stava già tramontando, questi
Come una musica dolce, non c’era brezza
I paesaggi tremavano e svanivano con il sogno
Io, semplicemente, nel sonno, seguivo un sonno più profondo e l’oblio……
Anche ora, se ero preso da un grande affetto
Per lei, le mie mani erano molto sottili, per sostenere
Per il suo peso avevo sete di barcollare e cadere

Oh, la luminosità del sole nascente! Vieni presto… dormi! Svegliati……
Chiuso nella nebbia di cenere, mi sono congelato per un breve giorno.
Quando arrivò, la notte errante, il sogno, non feci altro che rimpiangerlo!

X. Il bagliore del sole nascente

Il sonno dell’ultima notte, sopra cadaveri sporchi
Chi, seduto?
Da quelle palpebre nere e profonde, anche ora
Ho disegnato una cosa, cos’è?

Tante cose, nella mia stanza come in una prigione
Come un tempio, scintillante, ondeggiante
Dov’è andata quella musica?
Dove è andata quella forma?
Ah, quel posto lì, che è rimasto?
Vano, vuoto, la mia giovinezza è stata trasferita!
Non volevo aspettarti

Eppure, immobile, ti sei seduto all’angolo del mio letto.
Guardando questo, chi è?
Come uno sa, e vorrebbe prendere, il segreto del sonno della scorsa notte

Elenco delle traduzioni di poesie
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Recensione musica | Joe Hisaishi Opere per pianoforte

Piano Stories (NEC Avenue / IXIA, 1988)

“Piano Stories” è il primo album di pianoforte solo della grande carriera di Joe Hisaishi.

La prima traccia, “Prologue – A Summer’s Day” e l’ultima, “Epilogue – A Summer’s Day” sono brevi canzoni originali per l’ouverture e il finale di questo album, costruite con pianoforte e accompagnamento di sythesizer pad.

Metà delle canzoni sono cover per pianoforte solo di brani da lui composti per colonne sonore di cinema e animazione.

Le canzoni diventano più serie e grandiose, ma anche sentimentali e malinconiche grazie al suo pianoforte appassionato ma senza effetti.

“The Wind Forest” è la canzone per “My Neighbour Totoro”, una canzone sentimentale dal sapore orientale con riff tematici di grande effetto. È ancora più impressionante e bella grazie all’arrangiamento e all’esecuzione del pianoforte solo.

Le tracce dalla settima alla nona, “Dreamy Child”, “Green Requiem” e “The Twilight Shore” sono canzoni molto significative e grandiose, anche eleganti.

Rispetto a Ryuichi Sakamoto, le composizioni e le esecuzioni di Hisaishi sono più classiche, romantiche, malinconiche e tecniche (nelle esecuzioni al pianoforte).
E nelle composizioni di Hisaishi, ci sono musica spagnola, italiana o latina dal sapore malinconico e patetico.

Un eccellente album di pianoforte solo.

Piano Stories II – The Wind of Life (Polydor Records, 1996)

“Piano Stories II – The Wind of Life” è un album di pianoforte con orchestra d’archi e alcuni strumenti in ogni canzone, album di cover in stile New Age e Classico. Le canzoni sono state composte per i film di Takeshi Kitano, film commerciali, programmi televisivi e così via.

“Kids Return” è una canzone unica, dinamica e sentimentale con un tema di gusto pop. È un ottimo arrangiamento elaborato, dinamico e reattivo di pianoforte e orchestra d’archi.

“Les Aventuriers” è una canzone a 5 battute di gusto spagnolo o latino, dinamica, malinconica e seria, con elementi di musica minimale.

L’ultimo brano, “The Wind of Life”, è un pezzo luminoso, apatico e rifiutante per pianoforte solo.

Nostalgia, Piano Stories III (Polydor Records, 1998)

Dopo “Piano Stories II”, questo album è un album di cover per pianoforte e orchestra d’archi di canzoni composte per colonne sonore di film di Hayao Miyazaki e Takeshi Kitano, e di film o eventi commerciali. Alcune canzoni sono anche composizioni originali per questo album o per pianoforte solo. Questo album è caratterizzato da un’atmosfera malinconica italiana.

“Cinema Nostalgia” è una canzone classica e dal sapore italiano, sentimentale e significativa, con un arrangiamento dinamico degli archi.

“Il Porco Rosso” è il tema del film di Hayao Miyazaki “Porco Rosso”. Canzone di gusto italiano e malinconico. Nell’ultima parte, tromba e batteria seguono il Jazz.

“Full of Sunshine” è una canzone originale e un omaggio al tema di Nino Rota di “Purple Noon”. Uno stile pop dinamico anche l’iconica canzone di Hisaishi, malinconica, appassionata e dal sapore spagnolo o italiano, con batteria, contrabbasso pizzicato e fisarmonica.

“La Pioggia” è una canzone riflessiva, delicata e bellissima. L’accompagnamento degli archi fa da sfondo agli assoli di pianoforte di Hisaishi.

ENCORE (Polydor Records, 2002)

“ENCORE” è il secondo album completo di pianoforte solo dall’uscita di “Piano Stories (I)” (1988). Quasi tutti i brani sono cover di colonne sonore di film di Hayao Miyazaki e Takeshi Kitano.

“Summer” è il tema di “Kikujiro” diretto da Takeshi Kitano. Un brano per pianoforte dalla composizione affascinante e rinfrescante.

“Ballade” è un brano per “Brother” diretto da Kitano. Canzone dal sapore iconico di Hisaishi, malinconica, dolorosa e grandiosa. L’arrangiamento è abile e potente, il suo modo di suonare il pianoforte è tecnico e appassionato. Questa canzone non è una ballata, ma ho sentito l’amore appassionato come una canzone ballata.

“Silencio de Parc Guell” è un brano originale dell’album “I Am”, una canzone dal sapore gentile e malinconico italiano.

“HANA-BI” è il tema del film “HANA-BI” diretto da Kitano. È anche l’iconica ballata dal sapore malinconico di Hisaishi, con la sua dinamica esecuzione al pianoforte.

“Friends” è un brano tratto da “Piano Stories II”, una canzone rinfrescante e luminosa dall’atmosfera dolorosa.

FREEDOM: Piano Stories 4 (Universal Music Japan, 2005)

Dopo “Piano Stories II – The Wind of Life” e “Nostalgia, Piano Stories III”, “FREEDOM: Piano Stories 4” è un album di cover in stile pianoforte, ensemble di archi e alcuni strumenti.

“Merry-go-round” è una canzone dal sapore italiano, malinconica e seria, arrangiata con un raffinato stile da concerto per pianoforte, con buone combinazioni e risposte di pianoforte e archi.

“Ikaros” è una canzone carina e rinfrescante con un buon arrangiamento.

“Fragile Dream” è una bella canzone che passa dall’apatia alla passione.

“Oriental Wind” è una canzone grandiosa e dinamica, dal sapore orientale.

“Lost Sheep on the Bed” è un pezzo per pianoforte solo un po’ malinconico basato sull’arpeggio.

“Construction” è una canzone contemporanea, anch’essa malinconica, dal sapore spagnolo o latino, con un emozionante arrangiamento di archi.

Gli arrangiamenti di questo album diventano più sofisticati, complessi, grandiosi e dinamici come i concerti per pianoforte della musica romantica e moderna.

Another Piano Stories – La fine del mondo (Universal Music / A&M, 2008)

“Another Piano Stories – The End of the World” è anche un album di cover per pianoforte e orchestra delle sue opere.

“Woman” è un’iconica composizione italiana dall’umore malinconico di Hisaishi, interpretata da un dinamico arrangiamento orchestrale. Questo brano presenta gli elementi della musica romantica e dell’easy listening.

“Love Theme of Taewangsashingi” è anche la sua canzone iconica dal gusto più grandioso e dal tema sentimentale.

“Les Aventuriers” è una canzone di “Piano Story II”, che ha registrato di nuovo. Questa versione ha un tempo più alto, è più raffinata, dinamica e appassionata.

“Theme of Departure” è un brano fresco, brillante e dinamico, con un arrangiamento orchestrale molto complesso.

“The End of the World I – IV” è un abito orchestrale in stile romantico o contemporaneo con elementi di musica minimale, jazz e musica d’avanguardia.

“I’d rather be a Shellfish” è un brano per pianoforte solo dall’umore malinconico e apatico con le iconiche melodie di Hisaishi.

Nonostante il titolo, in questo album è presente un’orchestra. Gli arrangiamenti e le esecuzioni sono più sofisticati, raffinati e dinamici, come la musica per orchestra del Romanticismo, del Modernismo e della Musica Contemporanea o dell’Easy Listening.

Risorse e collegamenti

Joe Hisaishi (official site)

Universal Music Japan – Joe Hisaishi

Wikipedia (JP)

Wikipedia (EN)

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