À André Breton
L’uguaglianza dei sessi
I vostri occhi sono entrate di un paese arbitrario
Dove nessuno ha mai saputo cosa sia uno sguardo
Né conosceva la bellezza degli occhi, la bellezza delle pietre,
Le gocce d’acqua, le perle negli armadi.
Di pietre nude e senza scheletro, Ô la mia statua,
Il sole cieco ti fa da specchio
E se sembra obbedire ai poteri della sera
È che la tua testa è chiusa, ô statua caduta.
Dal mio amore e dai miei stratagemmi selvaggi.
Il mio desiderio immobile è il tuo ultimo sostegno
E ti porto senza battaglia, ô la mia immagine,
spezzata dalla mia debolezza e sottratta ai miei legami.
Al cuore del mio amore
Un bell’uccello mi mostra la luce
È negli occhi, in piena vista.
Canta su una palla di vischio
Al centro del sole
*
Gli occhi degli animali che cantano
E i loro canti di rabbia o di vaghezza
Mi hanno proibito di uscire da questo letto
Passerò la mia vita lì.
L’alba nei paesi senza grazia
prende l’aspetto dell’oblio.
E che la donna si addormenta, nell’alba,
La testa la prima, la sua caduta la illumina.
Costellazioni,
Conoscevi la forma della sua testa
Qui, tutto diventa buio:
Il paesaggio è completo, sangue di gioie,
Le masse diminuiscono e scorrono nel mio cuore
Con il sonno.
E che così vuole prendere il mio cuore.
*
Non ho mai sognato una notte così bella.
Le donne del giardino cercano di baciarmi
I sostegni celesti, gli alberi immobili
Baciano bene l’ombra che li sostiene.
Una donna al cuore pallido
Prende la notte nei suoi vestiti.
L’amore ha scoperto la notte
sui suoi seni impalpabili.
Come il piacere prende a tutti?
Piuttosto tutto cancellare.
L’uomo di tutti i movimenti,
Di tutti i sacrifici e di tutte le conquiste
Dorme. Dorme, dorme, dorme.
Attraversa la piccola notte invisibile con i suoi sospiri.
Non fa né freddo né caldo.
Il suo prigioniero è fuggito… dormendo.
Non è morto, dorme.
Quando si è addormentato
Tutti si stupirono,
giocava con passione,
Ha guardato,
ha sentito.
Il suo ultimo discorso:
“Se dovesse ripartire, ti incontrerò senza che tu lo cerchi”.
Dorme, dorme, dorme.
L’alba ha avuto un bel risciacquo della testa.
Dorme.