Appunti su Michizo Tachihara e le sue opere

Panoramica

Michizo Tachihara (1914-1939) è stato un poeta e architetto giapponese. Nacque a Tokyo e morì di tubercolosi all’età di 24 anni.

Si è laureato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Imperiale di Tokyo, dove ha ricevuto il premio annuale per il miglior progetto o design per tre anni consecutivi. Dopo la laurea, ha lavorato come architetto per due anni. I suoi progetti architettonici riflettevano spesso la sua sensibilità poetica, fondendo funzionalità e bellezza.

Come poeta, Tachihara è noto per le sue opere liriche e toccanti. Era associato alla “Shinkankakuha” (Scuola del Nuovo Sensazionismo) e la sua poesia esplorava spesso temi come la natura, la caducità, la nostalgia e l’amore. Le sue poesie sono descritte come distaccate dalla vita quotidiana ed esprimono ciò che aveva nel cuore. Sebbene fosse cittadino di Tokyo, le sue opere raramente menzionavano scene urbane e si concentravano invece sui paesaggi naturali. Gli viene attribuito il merito di aver creato lo “pseudo-sonetto”, un tentativo riuscito di adattare il sonetto europeo alla poesia giapponese.

Nonostante la sua breve vita, l’opera di Tachihara ha avuto un impatto duraturo sulla letteratura giapponese moderna. La sua raccolta di poesie, “Dall’alba al tramonto”, è stata pubblicata postuma ed è celebrata in Giappone.

Storia

Michizo Tachihara, nato il 30 luglio 1914 a Tokyo, è stato un poeta e architetto giapponese. Fin da bambino mostrò un grande talento sia per il disegno che per la poesia e, all’età di 13 anni, pubblicava già le sue opere sotto pseudonimo. In seguito frequentò il Dipartimento di Architettura dell’Università Imperiale di Tokyo, dove fu riconosciuto come un bambino prodigio dai suoi insegnanti. Durante il periodo trascorso lì, ricevette per tre anni consecutivi il prestigioso Premio Tatsuno per il miglior progetto architettonico.

Dopo la laurea, Tachihara lavorò come architetto, ma trovò il suo lavoro limitante dal punto di vista creativo. Si sentiva “recluso” e intrappolato. Continuò a scrivere poesie, che spesso gli fornivano un senso di evasione. Sebbene fosse cittadino di Tokyo, la sua poesia raramente menzionava la vita urbana e si concentrava invece su paesaggi naturali, come quelli degli altopiani di Shinano. La sua opera è nota per essere sentimentale, lirica e incontaminata, e spesso esplorava temi come la natura, la transitorietà e la nostalgia.

La poesia di Tachihara fu influenzata da una varietà di fonti, tra cui sia l’estetica tradizionale giapponese che i movimenti letterari moderni. Fu associato alla “Shinkankakuha” (Scuola del Nuovo Sensazionismo) e trasse ispirazione da poeti europei come Rilke, Valéry e Baudelaire.

Nel marzo del 1938, Tachihara iniziò a soffrire di spossatezza e febbre bassa. Nonostante le prescrizioni mediche di riposo, intraprese un lungo viaggio. Nel dicembre di quell’anno, fu ricoverato in un ospedale di Nagasaki dopo aver tossito una notevole quantità di sangue. Tornò a Tokyo e fu ricoverato in un sanatorio, ma la tubercolosi si era già diffusa. Morì il 29 marzo 1939, all’età di 24 anni. Fu pubblicata una raccolta postuma delle sue poesie, “Dall’alba al tramonto”, e la sua opera ha avuto un impatto duraturo sulla letteratura giapponese moderna. Nel 1997 fu istituito un museo commemorativo in suo onore e nel 2004 fu costruita a Saitama una casa basata sui suoi progetti architettonici, la “Casa del Giacinto”.

Cronologia

1914: Michizo Tachihara nasce il 30 luglio a Nihonbashi, Tokyo.

1927: All’età di 13 anni inizia a pubblicare le sue opere.

1931: Entra alla First High School, aspirando a studiare astronomia. Si iscrive al circolo letterario e inizia a scrivere poesie in versi liberi.

1932: Pubblica la sua prima raccolta di poesie, Kōkage (Ombra dell’albero).

1934: Si iscrive alla Facoltà di Architettura dell’Università Imperiale di Tokyo.

1934-1937: Vince per tre anni consecutivi il Premio Tatsuno per il miglior progetto architettonico. Viene inoltre invitato da cinque diverse riviste letterarie a presentare le sue opere.

1936: Gli viene diagnosticata la tubercolosi.

1938: A marzo, inizia ad accusare spossatezza e febbre bassa. Nonostante le prescrizioni mediche di riposo, si reca nel nord di Honshū e a Nagasaki. A dicembre, arriva a Nagasaki esausto e viene ricoverato in ospedale dopo aver tossito sangue. Successivamente, viene ricoverato in un sanatorio a Tokyo.

1939: Riceve il primo Premio Chūya Nakahara. Il 29 marzo muore di tubercolosi all’età di 24 anni. Viene pubblicata postuma una raccolta di poesie, “Dall’alba al crepuscolo”.

1997: Viene fondato il Museo Memoriale Michizo Tachihara a Bunkyo-ku, Tokyo.

2004: Viene completata nella città di Saitama la “Hyacinth House”, basata sui suoi progetti architettonici.

Caratteristiche della poesia

La poesia di Michizo Tachihara è caratterizzata dalla sua qualità lirica e musicale e da un profondo senso di nostalgia, natura e caducità della vita. Spesso associato alla “Shinkankakuha” (Scuola del Nuovo Sensazionismo), ha sviluppato uno stile unico che fonde l’estetica tradizionale giapponese con tecniche moderniste.

Caratteristiche principali

Stile lirico e melodioso: le poesie di Tachihara hanno una musicalità distintiva. Era un musicista di talento e il suo amore per la musica si riflette nel ritmo e nel suono dei suoi versi. Gli viene anche attribuito il merito di aver creato lo “pseudo-sonetto”, un tentativo riuscito di adattare la forma europea del sonetto alla lingua giapponese.

Focus su natura e paesaggio: nonostante viva a Tokyo, la sua poesia raramente menziona contesti urbani. Piuttosto, è ricca di vivide immagini di paesaggi naturali, in particolare quelli degli altopiani di Shinano, dove ha viaggiato spesso. Le sue poesie presentano elementi come alberi, uccelli, fiori, vento e montagne, che fungono da tela per le sue emozioni.

Temi di transitorietà e nostalgia: un tema centrale nella sua opera è il mono no aware, un concetto giapponese che trasmette una dolce tristezza per la natura fugace delle cose. Le sue poesie evocano spesso un senso di nostalgia e una silenziosa malinconia per i momenti perduti, i ricordi e l’inevitabile passare del tempo.

Espressione sincera e incontaminata: la poesia di Tachihara è nota per la sua purezza e sincerità. Scriveva direttamente dal cuore, esprimendo i suoi sentimenti e sogni più intimi senza l’influenza degli eventi sociali e politici del tempo. Questo distacco dalla realtà quotidiana conferisce alla sua opera una qualità contemplativa e senza tempo.

Fusione di influenze: il suo stile è una sintesi di varie influenze. Ha studiato poeti occidentali come Rainer Maria Rilke e Charles Baudelaire, ma ha anche attinto ampiamente a forme poetiche tradizionali giapponesi come il waka e a opere classiche come l’antologia Shinkokinshū. Questa fusione di antico e moderno, orientale e occidentale, è un tratto distintivo della sua voce poetica.

Stile(i), Genere(i), Tema(i) e Tecnica(e)

La poesia di Michizo Tachihara è una miscela unica di influenze moderne e tradizionali, che riflette la sua breve ma prolifica carriera. La sua opera è nota principalmente per la sua qualità lirica e musicale e per il suo profondo spirito contemplativo.

Stili, movimenti e periodi

L’opera di Tachihara si colloca nel periodo Shōwa della letteratura giapponese (1926-1989). Pur facendo parte del movimento modernista giapponese, aveva un legame unico con la scuola Shinkankakuha (Nuova Scuola Sensazionista), che enfatizzava l’immaginario innovativo e l’attenzione all’esperienza sensoriale. Tuttavia, il suo stile si discostava dalla corrente principale della scuola, fondendo il modernismo con un profondo rispetto per l’estetica tradizionale giapponese. È spesso classificato come poeta lirico per la sua enfasi sulle emozioni personali e sulla musicalità.

Forme e tecniche

A Tachihara viene attribuito il merito di aver creato lo “pseudo-sonetto”, una forma poetica distintiva che ha adattato con successo il sonetto europeo alla lingua giapponese. Le sue forme poetiche sono spesso caratterizzate dal loro flusso ritmico, che riflette il suo amore per la musica.

Tecnicamente, utilizzava un linguaggio basato sull’immaginario per dipingere vivide immagini della natura. Questo è un aspetto chiave del suo lavoro, poiché utilizzava elementi naturali come il vento, i fiori e gli alberi per simboleggiare le sue emozioni interiori. Utilizzava anche metafore per enfatizzare la natura transitoria della vita, un tema centrale della sua poesia. L’economia di espressione tipica delle forme tradizionali giapponesi come il waka e l’haiku influenzò anche il suo stile conciso ed emotivamente risonante.

Temi e argomenti

Natura e stagioni: questo è probabilmente il tema dominante nella poesia di Tachihara. Raramente scriveva di vita urbana, trovando piuttosto ispirazione nei paesaggi naturali, in particolare negli altopiani di Shinano. Utilizzava elementi della natura per esplorare ed esprimere i suoi sentimenti.

Nostalgia e transitorietà: un tema centrale è “mono no aware”, la profonda consapevolezza e la dolce tristezza per l’impermanenza delle cose. Le sue poesie evocano spesso un senso di nostalgia per il passato e una malinconia per la natura fugace dei ricordi, della vita e dell’amore.

Amore e solitudine: le poesie di Tachihara toccano spesso temi amorosi, spesso con un tocco di silenzioso dolore o desiderio inappagato. Anche il senso di solitudine e introspezione è un tema ricorrente, che riflette le sue lotte personali con la malattia e la sua natura contemplativa.

Impatti e influenze

Michizo Tachihara, nonostante la sua breve vita, ha avuto un impatto significativo sia sulla letteratura che sull’architettura giapponese. La sua influenza si percepisce nel suo stile poetico unico, nella sua fusione di sensibilità tradizionali e moderne e nel suo approccio atipico alla carriera architettonica.

Influenza poetica

L’impatto principale di Tachihara fu sulla poesia giapponese moderna. È celebrato per il suo stile lirico e sentimentale, che si distingueva dai temi sempre più militaristi e nazionalisti prevalenti durante la seconda guerra sino-giapponese. Non permise ai cambiamenti sociali dell’epoca di influenzare la sua opera, concentrandosi invece su temi senza tempo. Le poesie di Tachihara sono elogiate per la loro natura incontaminata e genuina, che derivava dalla sua dedizione all’espressione dei suoi sentimenti e sogni interiori.

Gli viene attribuita la creazione dello “pseudo-sonetto”, una forma che ha rappresentato il tentativo più riuscito di adattare il sonetto europeo alla lingua giapponese. La sua poesia è un ottimo esempio di come si sia fusa con successo influenze occidentali, come quelle di poeti come Rainer Maria Rilke, con l’estetica tradizionale giapponese come il mono no aware (la bellezza dell’impermanenza) e forme classiche come il waka e l’haiku. Il suo uso di immagini naturali per trasmettere emozioni complesse ha avuto un’influenza duratura sui poeti successivi.

Eredità architettonica

Come architetto, l’influenza di Tachihara è più concettuale che pratica, a causa della sua prematura scomparsa. Considerava l’architettura un’estensione della sua visione poetica, convinto che design funzionale e bellezza potessero combinarsi armoniosamente. I suoi progetti architettonici e i suoi saggi riflettevano spesso la sua sensibilità poetica, dimostrando un profondo legame tra le due discipline.

Una testimonianza della sua eredità è la “Hyacinth House”, una casa costruita nel 2004 a Saitama City, basata sui suoi progetti architettonici. Questa realizzazione fisica dei suoi progetti, anni dopo la sua morte, evidenzia la qualità duratura della sua visione e il suo approccio unico al rapporto tra struttura e arte. La sua lotta per conciliare tradizione e modernità nelle sue opere è un tema che risuona con molti artisti e architetti che si sono succeduti a lui.

Rapporti con i poeti

I rapporti di Michizo Tachihara con altri poeti erano un mix di amicizie dirette e influenze indirette.

Relazioni dirette

Tachihara era membro del gruppo letterario Shiki (Quattro Stagioni), che includeva diversi poeti di spicco. Fu attraverso questo gruppo che ebbe un incontro diretto, seppur breve, con il poeta Chūya Nakahara, che una volta lo chiamò “Yo, Gabory” durante un incontro a Ginza.

Aveva anche una stretta amicizia con Yasushi Nagata, un altro poeta del gruppo Shiki. Condividevano un forte legame letterario, scambiandosi spesso idee su poesia ed estetica. Nagata ebbe un ruolo nell’incoraggiare lo sviluppo poetico di Tachihara, ed entrambi le loro opere riflettono una sensibilità per la natura.

Influenze indirette

Tachihara era legato allo Shinkankakuha (Scuola del Nuovo Sensazionismo), un movimento letterario che includeva scrittori come Yasunari Kawabata e Riichi Yokomitsu. Sebbene questi due fossero più influenti nella prosa, la loro enfasi sull’esperienza sensoriale e sulle tecniche innovative influenzò l’approccio poetico di Tachihara.

Fu influenzato anche da poeti affermati come Rofu Miki, il cui lirismo e l’uso della natura nelle sue poesie ispirarono lo stile di Tachihara. La fusione di temi tradizionali giapponesi con sensibilità moderne operata da Miki trovò profonda risonanza in Tachihara.

Inoltre, Tachihara fu influenzato dai poeti occidentali, tra cui il poeta tedesco Rainer Maria Rilke e i poeti francesi Paul Valéry e Charles Baudelaire.

Relazioni

I rapporti di Michizo Tachihara con professionisti di altre professioni si sono sviluppati principalmente attraverso il suo lavoro di architetto. Laureato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Imperiale di Tokyo, la sua vita accademica e professionale lo ha portato a diretto contatto con altri architetti.

Relazioni architettoniche

I principali rapporti professionali diretti di Tachihara riguardavano i suoi colleghi e compagni di studi nel campo dell’architettura. Un collega degno di nota era Rōkō Sasaki, un architetto con cui aveva studiato all’Università di Tokyo. Le loro discussioni sulla progettazione e la teoria architettonica furono significative per la visione artistica di Tachihara, che integrava la sua sensibilità poetica e architettonica.

I suoi progetti architettonici, come la “Hyacinth House”, costruita postuma, dimostrano un legame tra le sue due carriere. Il fatto che il suo lavoro continui a ispirare mostre e collaborazioni tra scrittori e architetti evidenzia la sua influenza indiretta sugli artisti anche dopo la sua morte.

Compositori simili

La poesia di Michizo Tachihara è spesso considerata un ponte tra l’estetica tradizionale giapponese e il modernismo influenzato dall’Occidente. Pertanto, poeti considerati simili condividono spesso questa duplice natura.

Poeti giapponesi

Chūya Nakahara (1907-1937): contemporaneo di Tachihara, anch’egli morto giovane. Entrambi i poeti erano noti per il loro stile lirico e sentimentale, e le loro opere sono spesso permeate da un senso di malinconica bellezza. Mentre la poesia di Nakahara è più concreta e affronta spesso temi di angoscia urbana e povertà, la sua intensità emotiva e l’attenzione ai sentimenti personali risuonano con l’opera di Tachihara.

Kenji Miyazawa (1896-1933): Sebbene i temi di Miyazawa fossero più ampi, spesso abbracciando concetti scientifici e cosmici, il suo profondo legame con la natura e l’uso di immagini vivide e fantasiose sono molto simili allo stile di Tachihara. Entrambi i poeti trovarono ispirazione nei paesaggi giapponesi e utilizzarono la natura per esplorare questioni filosofiche ed emotive.

Yasushi Nagata (1915-1971): caro amico di Tachihara, Nagata condivideva una sensibilità letteraria simile. Le loro opere riflettono entrambe una sensibilità per la natura e un’attenzione particolare alla cattura delle emozioni fugaci. Il loro comune legame intellettuale e artistico è evidente nei parallelismi tematici e stilistici delle loro poesie.

Poeti occidentali (influenza indiretta)

Tachihara è stato fortemente influenzato da diversi poeti occidentali e i lettori delle sue opere spesso trovano somiglianze stilistiche con:

Rainer Maria Rilke (1875-1926): poeta tedesco noto per le sue opere liriche e profondamente introspettive. L’esplorazione di Rilke dei temi della caducità, della bellezza e della vita interiore degli oggetti influenzò profondamente Tachihara.

Charles Baudelaire (1821-1867): poeta francese noto per le sue opere simboliste. Sebbene i temi trattati da Baudelaire fossero più urbani e spesso più cupi rispetto a quelli di Tachihara, il suo uso dell’immaginario e la sua esplorazione della psiche umana furono influenze significative.

Opere di poesia

La poesia di Michizo Tachihara è raccolta principalmente nelle sue opere pubblicate postume. Pubblicò una sola raccolta di poesie durante la sua vita, Kōkage (Ombra dell’albero).

La sua raccolta di poesie più nota e celebrata è “Dall’alba al tramonto”. Pubblicata postuma, questa raccolta contiene molte delle sue poesie più note. Scrisse centinaia di poesie durante la sua breve carriera, molte delle quali sono incluse in questo libro.

Un’altra opera è “Poesie gentili” (Yasashiki Uta). Anche questa raccolta fu pubblicata dopo la sua morte. Alcune delle sue poesie, come “Ninnananna” e “Pensieri dopo la separazione”, sono molto note.

Dall’alba al tramonto

“Dall’alba al crepuscolo” è la raccolta di poesie più nota e completa di Michizo Tachihara. Pubblicata postuma dopo la sua morte, avvenuta nel 1939 all’età di 24 anni, raccoglie le opere da lui scritte durante la sua breve ma intensa carriera di poeta. La raccolta è molto apprezzata nella letteratura giapponese moderna ed è considerata una rappresentazione definitiva del suo stile unico.

Le poesie contenute in “Of Dawn, Of Dusk” sono note per:

Tono lirico e malinconico: la raccolta è permeata da un senso di dolce tristezza e introspezione. La poesia di Tachihara esplora spesso temi di transitorietà, desiderio e la quieta bellezza degli attimi fugaci. Il titolo stesso suggerisce lo spazio liminale tra due stati, rispecchiando la breve vita del poeta e la sua esplorazione di un mondo in bilico tra tradizione e modernità.

Collegamento con la natura: in tutta la collezione, Tachihara utilizza immagini naturali – uccelli, nuvole, alberi, fiori e i paesaggi degli altopiani di Shinano – per esprimere le sue emozioni. Raramente menziona scene urbane e, invece, usa il mondo naturale come metafora dei suoi sentimenti interiori e come fonte di fuga dalla sensazione di “reclusione” della sua vita di architetto a Tokyo.

Fusione tra Oriente e Occidente: “Dall’alba al crepuscolo” è un esempio lampante della capacità di Tachihara di fondere forme e influenze poetiche occidentali con l’estetica tradizionale giapponese. Fu influenzato da poeti europei come Rainer Maria Rilke, ma la sua opera rimane profondamente radicata in concetti come il mono no aware (un delicato pathos per l’impermanenza delle cose).

La raccolta è una testimonianza della voce poetica autentica e “incontaminata” di Tachihara. È un’opera di grande profondità emotiva e sincerità artistica, che consolida la sua eredità come uno dei poeti lirici più amati del periodo Shōwa.

Poesie gentili

“Gentle Poems” è una delle raccolte di poesie postume di Michizo Tachihara. Presenta il suo inconfondibile stile lirico e la sua attenzione a temi introspettivi e naturalistici.

Caratteristiche e temi

Le poesie di questa raccolta sono caratterizzate da un tono gentile e pacato, che si riflette nel titolo stesso. Spesso esplorano la bellezza della natura e il paesaggio emotivo del poeta. Come altre sue opere, la raccolta è ricca di immagini di scenari naturali, dal fruscio delle foglie al profumo dei fiori.

Un tema ricorrente è la riconciliazione tra sogno e realtà. Le poesie ritraggono spesso un narratore che avverte una disconnessione tra i suoi sogni idealizzati e pastorali e la sua vita reale. Questa tensione è un elemento centrale, che mostra la lotta di Tachihara come architetto in una Tokyo in via di modernizzazione, mentre desidera ardentemente il mondo semplice e naturale della campagna. La raccolta è anche degna di nota per la sua esplorazione della solitudine, della memoria e del passare del tempo, il tutto trasmesso con un senso di struggente nostalgia.

Opere eccetto la poesia

Michizo Tachihara, oltre a dedicarsi alla poesia, era un architetto di formazione. Le sue opere non poetiche si concentrano principalmente su questo campo e includono progetti e disegni architettonici.

Progetti architettonici: sebbene morì prima che molti dei suoi progetti potessero essere realizzati, i suoi progetti furono parte integrante della sua produzione creativa. Un esempio degno di nota è la “Hyacinth House”, un progetto costruito postumo nel 2004, che mette in luce la sua intramontabile visione architettonica.

Scritti di architettura: Tachihara scrisse anche saggi che esploravano il rapporto tra architettura e letteratura. Ad esempio, nel 1936 scrisse un saggio intitolato “Sulle abitazioni”, in cui paragonò una casa a una sfera cava, dove “lo spirito dell’abitazione avvolge la superficie della sfera, e lo spirito del saggio tenta di avvolgere la superficie concava della sfera cava”. Questo illustra il suo approccio filosofico unico alle sue due professioni.

Episodi e curiosità

Michizo Tachihara, poeta e architetto, racconta diversi episodi e curiosità interessanti che gettano luce sulla sua personalità e sulla sua vita.

Aneddoti e vita personale

Una “carota” e un poeta ubriaco: durante gli anni dell’università, Tachihara era soprannominato “carota” dai suoi coetanei per via del suo fisico alto e magro. Ebbe un incontro memorabile con il collega poeta Chūya Nakahara a un incontro del loro gruppo letterario, lo Shiki. Nakahara, ubriaco, lo chiamava ripetutamente “Yo, Gabory”, un soprannome che sorprese il tranquillo e riservato Tachihara.

Un sogno di fuga: Tachihara si sentiva “rinchiuso” e creativamente “bloccato” dal suo lavoro di architetto dopo la laurea. Vedeva i treni come “veicoli di fuga”, che lo avrebbero salvato dalla vita d’ufficio. Questo desiderio di libertà e natura è un tema centrale nella sua poesia, che raramente menziona scene urbane nonostante sia residente a Tokyo.

Un bambino prodigio: Tachihara mostrò un talento per il disegno fin da piccolo, e i suoi insegnanti lo consideravano un bambino prodigio. Al liceo, si iscrisse sia al Club di Pittura che al Club delle Riviste, dove iniziò a pubblicare le sue opere. Avrebbe vinto per tre anni consecutivi il prestigioso Premio Tatsuno per il miglior progetto architettonico presso l’Università Imperiale di Tokyo.

Un’ultima poesia: l’ultima poesia conosciuta di Tachihara è “Ninnananna”, scritta poco prima di morire. I temi del riposo e del sonno sono toccanti, considerando che all’epoca soffriva di tubercolosi.

Eredità e curiosità

La Casa del Giacinto: la visione architettonica di Tachihara era così forte che uno dei suoi progetti mai realizzati fu realizzato decenni dopo la sua morte. Nel 2004, la “Casa del Giacinto”, una piccola villa da lui progettata, fu costruita a Saitama City. L’edificio, situato nel parco Bessho-numa, è una testimonianza concreta del suo sogno architettonico e poetico, e una speranza che i sogni irrealizzati possano un giorno essere tramandati e realizzati da altri.

(Questo articolo è stato creato da Gemini. Ed è solo un documento di riferimento per scoprire poeti e poesie che ancora non conosci.)

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