Appunti su Nikolai Medtner e le sue opere

Panoramica

Nikolai Medtner (1880-1951) è stato un compositore e pianista russo noto per le sue opere pianistiche altamente intricate e liriche, spesso paragonate a quelle di Rachmaninoff e Scriabin. A differenza dei suoi contemporanei, rimase profondamente radicato nelle tradizioni tardo-romantiche, rifiutando le tendenze moderniste a favore di un contrappunto complesso, di armonie ricche e di un’enfasi sulle strutture classiche.

Punti chiave su Medtner:

Stile musicale: la musica di Medtner è caratterizzata da trame intricate, melodie liriche e un profondo senso di ricchezza armonica. Fu influenzato da Beethoven e Brahms, spesso favorendo il contrappunto e lo sviluppo motivico.
Opere degne di nota: le sue composizioni più significative includono Sonate (ne scrisse 14 per pianoforte), Fiabe (Skazki, brevi brani pianistici programmatici) e Concerti per pianoforte (tre in totale). Anche le sue Sonate per violino, in particolare la Sonata per violino n. 3 (“Epica”), sono molto apprezzate.
Relazione con Rachmaninoff: Medtner era un caro amico di Rachmaninoff, che ammirava e sosteneva la sua musica. Rachmaninoff gli dedicò persino il suo Quarto Concerto per pianoforte.
Vita successiva ed eredità: a causa della Rivoluzione russa, Medtner lasciò la Russia e si stabilì a Londra, dove ebbe difficoltà finanziarie ma continuò a comporre. Le sue opere rimasero sottovalutate durante la sua vita, ma hanno ottenuto maggiore riconoscimento negli ultimi anni.

La sua musica, sebbene impegnativa da suonare e interpretare, ricompensa gli ascoltatori con la sua profondità ed espressività, rendendolo uno dei compositori più sottovalutati del tardo periodo romantico.

Storia

Nikolai Medtner nacque a Mosca nel 1880 da una famiglia di musicisti russo-tedeschi. Fin da piccolo dimostrò un talento musicale eccezionale, che lo portò a studiare al Conservatorio di Mosca, dove si formò come pianista sotto la guida di Vasily Safonov. Nonostante le sue notevoli capacità di esecutore, la vera passione di Medtner era la composizione. Ancora studente, fu profondamente influenzato da Beethoven e Brahms, che costituirono le basi del suo linguaggio musicale, che sarebbe rimasto fermamente romantico anche quando il mondo intorno a lui avrebbe abbracciato il modernismo.

All’inizio del XX secolo, Medtner si era affermato sia come compositore che come pianista, guadagnandosi lodi per le sue intricate opere per pianoforte. Tuttavia, la sua musica non raggiunse mai una grande popolarità, soprattutto rispetto a quella del suo amico e ammiratore Sergei Rachmaninoff. Medtner, un artista profondamente riservato e filosofico, rifiutò di inseguire la fama o di modificare il suo stile per adattarsi ai gusti contemporanei. Si dedicò invece a scrivere opere profondamente personali, molte delle quali, come le sue Sonate e Fiabe (Skazki), richiedono un alto livello di abilità tecnica e interpretativa.

La rivoluzione russa del 1917 costrinse Medtner all’esilio, poiché il suo background aristocratico e i suoi ideali artistici erano incompatibili con il nuovo regime sovietico. Trascorse un periodo in Germania prima di stabilirsi in Inghilterra. Sebbene continuasse a comporre e a esibirsi, la sua situazione finanziaria era precaria. A differenza di Rachmaninoff, che ebbe successo in Occidente, Medtner faticò a conquistare un pubblico consistente. Fu sostenuto in parte dalla generosità dei suoi ammiratori, in particolare dal Maharaja di Mysore, che finanziò la registrazione delle sue esibizioni negli anni ’40.

Nonostante le difficoltà, Medtner rimase fedele ai suoi ideali artistici. Gli ultimi anni della sua vita furono segnati dal declino della salute, ma continuò a comporre fino alla morte, avvenuta nel 1951. Nel corso dei decenni, la sua musica è caduta nell’oscurità, anche se negli ultimi anni una rinascita, guidata da pianisti come Marc-André Hamelin e Hamish Milne, ha riportato l’attenzione sul suo lavoro. Oggi Medtner è considerato uno dei più significativi, anche se sottovalutati, compositori della tradizione tardo-romantica.

Cronologia

Infanzia e formazione (1880-1900)
1880 – Nasce il 5 gennaio (24 dicembre 1879, vecchio stile) a Mosca, in Russia, da una famiglia tedesco-russa.
1892 – Entra al Conservatorio di Mosca, studiando pianoforte con Vasily Safonov.
1900 – Si diploma al conservatorio con una medaglia d’oro, ma sceglie di concentrarsi sulla composizione piuttosto che sulla carriera di pianista concertista.
Inizio della carriera e riconoscimento (1900-1917)
1903 – Pubblica la sua prima serie di Fiabe (Skazki), brevi brani per pianoforte che diventeranno un segno distintivo del suo stile.
1909 – Viene nominato professore al Conservatorio di Mosca.
Anni Dieci del Novecento – Ottiene il riconoscimento in Russia come compositore, anche se la sua musica rimane meno popolare di quella di Rachmaninoff e Scriabin.
1914 – Sposa sua cugina, Anna Medtner, una cantante che diventerà una sostenitrice a vita della sua musica.
1917 – La rivoluzione russa mette Medtner in una posizione sempre più precaria, poiché i suoi ideali musicali conservatori sono in conflitto con le politiche artistiche sovietiche.
Esilio e lotte all’estero (1918-1935)
1921 – Lascia la Russia, stabilendosi prima a Berlino, dove lotta per ottenere stabilità finanziaria.
1924 – Si trasferisce a Parigi, continuando a comporre ed esibirsi, ma rimanendo in relativa oscurità.
1927 – Pubblica La Musa e la Moda, un trattato filosofico che critica la musica modernista e difende le tradizioni classiche.
1928 – Si trasferisce a Londra, alla ricerca di migliori opportunità.
Gli ultimi anni e il sostegno del Maharaja (1935-1951)
1935 – Ritorna brevemente in Unione Sovietica, ma alla fine decide di rimanere in Occidente.
1936-1940 – Ha difficoltà finanziarie ma continua a comporre, producendo alcune delle sue ultime opere importanti, tra cui il Terzo Concerto per pianoforte e la Sonata per violino n. 3 (“Epica”).
1946 – Riceve il sostegno finanziario del Maharaja di Mysore, che finanzia le registrazioni delle sue opere per pianoforte.
1950 – La sua salute peggiora e smette di comporre.
1951 – Muore il 13 novembre a Londra, in gran parte dimenticato al di fuori di una ristretta cerchia di ammiratori.
Riconoscimento postumo
Dagli anni ’70 a oggi – Pianisti come Marc-André Hamelin, Hamish Milne e Geoffrey Tozer sostengono le sue opere, portando a una rinascita di interesse per la sua musica.

Caratteristiche della musica

La musica di Nikolai Medtner è profondamente radicata nella tradizione romantica, con un’enfasi sul lirismo, sulle ricche armonie e sul contrappunto intricato. A differenza dei suoi contemporanei Rachmaninoff e Scriabin, ha resistito alle influenze moderniste e ha mantenuto un impegno verso le forme e le strutture classiche per tutta la sua carriera. La sua musica richiede sia brillantezza tecnica che profonda intuizione interpretativa, rendendolo uno dei compositori più raffinati ma sottovalutati del suo tempo.

1. Linguaggio armonico e melodico

Cromatismo tardo-romantico: le armonie di Medtner sono ricche e complesse, ma non si allontanano mai troppo dall’atonalità o dalla dissonanza estrema. Preferiva una voce morbida e progressioni armoniche logiche.
1. Ambiguità tonale: pur essendo saldamente radicato nella tonalità, Medtner spesso offusca i centri tonali attraverso modulazioni e cromatismi inaspettati. La sua musica può passare senza soluzione di continuità dalla tonalità maggiore a quella minore, creando un senso di fluidità.
2. Melodie liriche e canore: molte delle sue opere per pianoforte, in particolare le Fairy Tales (Skazki), presentano lunghe melodie espressive che ricordano i canti popolari russi. Anche la sua musica vocale dimostra una profonda sensibilità per il testo e il fraseggio.

2. Contrappunto complesso e intricato

Struttura polifonica: Medtner fu fortemente influenzato da Bach e Beethoven, spesso utilizzando la scrittura contrappuntistica con voci intrecciate.
Passaggi imitativi e fugali: Molte delle sue sonate e delle sue opere più grandi contengono sezioni fugate o trasformazioni tematiche che mostrano la sua abilità nel contrappunto.

3. Forme classiche con espansione romantica

Padronanza della forma sonata: Medtner compose 14 sonate per pianoforte, ognuna delle quali dimostra una profonda comprensione della struttura classica, pur espandendola con linee lunghe e fluide e uno sviluppo intricato.
Tema e variazioni: utilizzava spesso tecniche di variazione per sviluppare idee musicali, aggiungendo strati di complessità e profondità.
Forma ciclica: Medtner collegava spesso i temi attraverso più movimenti di un’opera, creando un senso di unità e coesione.

4. Ritmo e fraseggio

Ritmi flessibili: la sua musica presenta spesso sottili cambi di ritmo e sincopi, che la rendono improvvisativa ma altamente strutturata.
Fraseggi lunghi e fluidi: a differenza dei motivi più brevi e frammentati di Scriabin o Debussy, Medtner preferiva linee melodiche estese, che richiedono un attento controllo del respiro e del fraseggio da parte degli esecutori.

5. Profondità emotiva e natura filosofica

Sottotoni spirituali e mistici: Medtner considerava la musica come un mezzo per esprimere verità eterne, rifiutando le tendenze che riteneva superficiali o sensazionalistiche.
Equilibrio tra dramma e intimità: le sue opere spaziano da grandiose e drammatiche sonate a miniature intime e introspettive, tutte intrise di sincerità.

6. Stile pianistico e sfide tecniche

Virtuosismo ma non ostentazione: a differenza di Liszt o Rachmaninoff, le esigenze tecniche di Medtner non sono fini a se stesse, ma sono al servizio dell’espressione musicale. Le sue opere richiedono precisione, resistenza e profonda comprensione della struttura.
Ricchezza di tessiture e accordi densi: la sua scrittura pianistica è spesso caratterizzata da accordi pieni e risonanti, che richiedono una forte indipendenza delle dita e un’attenta pedalizzazione.
Passaggi impegnativi per la mano sinistra: molti dei suoi brani contengono intricate figurazioni per la mano sinistra, che rendono difficile l’equilibrio con le melodie della mano destra.

Opere chiave che esemplificano il suo stile

Sonate per pianoforte (ad esempio, Sonata Reminiscenza, op. 38 n. 1) – Un perfetto esempio del suo lirismo nostalgico e della sua maestria strutturale.
Fairy Tales (Skazki) – Brevi brani per pianoforte che fondono la narrazione con una profonda maestria musicale.
Concerto per pianoforte n. 2 in do minore, op. 50 – Una delle sue più grandi opere orchestrali, che combina il virtuosismo con un intricato sviluppo tematico.
Sonata per violino n. 3 (“Epica”) – Un’opera di grandi dimensioni che mette in mostra la sua capacità di intrecciare temi espansivi e lirici con il contrappunto.

La musica di Medtner è spesso descritta come una musica che richiede una “mente da compositore” per essere suonata: non richiede solo abilità tecnica, ma anche una profonda comprensione intellettuale ed emotiva. Sebbene le sue opere non abbiano mai raggiunto la popolarità di massa durante la sua vita, hanno ottenuto il riconoscimento tra pianisti e studiosi per la loro ricchezza, profondità e fusione unica della tradizione romantica con una voce personale e introspettiva.

Relazioni

Relazioni dirette di Nikolai Medtner
Nikolai Medtner ha avuto rapporti molto stretti con vari musicisti, mecenati e istituzioni per tutta la vita. Anche se è rimasto un po’ isolato a causa del suo stile musicale conservatore e della mancanza di interesse per l’autopromozione, ha mantenuto relazioni significative con diverse figure importanti.

1. Compagni compositori

Sergei Rachmaninoff (1873-1943) – Amico intimo e sostenitore

Medtner e Rachmaninoff furono amici per tutta la vita e rispettarono molto il lavoro dell’altro.
Rachmaninoff dedicò a Medtner il suo Concerto per pianoforte n. 4 (1926).
In cambio, Medtner dedicò a Rachmaninoff la sua Sonata per pianoforte in mi minore, op. 38 n. 1 (“Sonata Reminiscenza”).
Rachmaninoff promosse spesso la musica di Medtner, aiutandolo anche finanziariamente in alcune occasioni.

Alexander Glazunov (1865-1936) – Primo sostenitore

In qualità di figura di spicco del Conservatorio di San Pietroburgo, Glazunov ammirava la musica di Medtner e ne incoraggiò la carriera.
Favorì la pubblicazione e l’esecuzione delle prime opere di Medtner in Russia.

Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893) – Influenza indiretta

Sebbene Medtner non abbia mai incontrato Čajkovskij, la sua musica è stata influenzata dallo stile lirico e armonico di quest’ultimo, soprattutto nelle sue prime opere.
Anche l’uso di elementi della musica popolare russa in alcuni brani di Medtner può essere ricondotto all’influenza di Čajkovskij.

Alexander Scriabin (1872-1915) – Contemporaneo e rivale

Medtner e Scriabin erano entrambi studenti al Conservatorio di Mosca, ma avevano filosofie musicali nettamente contrastanti.
Medtner disapprovava lo stile sempre più mistico e atonale di Scriabin, considerandolo “un eccesso alla moda”.
Nonostante le loro differenze, Scriabin rispettava l’abilità pianistica di Medtner, anche se non erano vicini personalmente.

2. Interpreti e direttori d’orchestra

Fritz Kreisler (1875-1962) – Violinista e collaboratore
Medtner compose la Sonata per violino n. 3 (“Epica”), dedicata a Kreisler.
Kreisler sostenne le opere per violino di Medtner e le eseguì a livello internazionale.

Benno Moiseiwitsch (1890-1963) – Pianista e sostenitore

Famoso pianista dei primi del Novecento, Moiseiwitsch eseguì spesso le opere di Medtner.
Contribuì a far conoscere la musica per pianoforte di Medtner al pubblico occidentale.

Igor Stravinsky (1882-1971) – Oppositore della filosofia musicale di Medtner

Sebbene Medtner e Stravinsky si conoscessero, le loro visioni artistiche erano in completa opposizione.
Medtner criticò La sagra della primavera di Stravinsky e le tendenze moderniste, definendole “anti-musica”.
Stravinsky, a sua volta, considerava il lavoro di Medtner obsoleto ed eccessivamente conservatore.

Albert Coates (1882-1953) – Direttore dei concerti per pianoforte di Medtner

Direttore d’orchestra britannico che diresse diverse esecuzioni dei concerti per pianoforte di Medtner in Inghilterra.
Ha contribuito a far conoscere la musica orchestrale di Medtner a un pubblico più vasto.

3. Mecenati e sostenitori

Maharaja di Mysore (1884-1940) – Benefattore finanziario

Il Maharaja di Mysore è stato uno dei più generosi sostenitori di Medtner negli ultimi anni.
Ha finanziato le registrazioni della “Medtner Society” negli anni ’40, consentendo a Medtner di registrare le sue opere.
Senza questo sostegno finanziario, Medtner sarebbe potuto cadere nell’oscurità più completa.

Henry Wood (1869-1944) – Direttore d’orchestra e sostenitore britannico

Ha aiutato Medtner a ottenere il riconoscimento in Inghilterra.
Ha diretto alcune delle opere orchestrali di Medtner.

Alexander Goedicke (1877-1957) – Cugino e primo mecenate

Compositore e organista che sostenne Medtner all’inizio della sua carriera.
Lo aiutò a promuovere la sua musica nei circoli musicali russi.

4. Istituzioni ed editori

Conservatorio di Mosca – Istruzione e insegnamento

Medtner studiò al conservatorio con Vasily Safonov.
In seguito divenne professore, ma lasciò l’istituto dopo la rivoluzione russa.

Universal Edition & Zimmermann Publishers – Prime case editrici

Pubblicarono molte delle opere di Medtner all’inizio del XX secolo.
Il limitato successo commerciale portò a difficoltà finanziarie.

BBC (British Broadcasting Corporation) – Ultime esibizioni pubbliche

La BBC diede a Medtner un tardivo riconoscimento trasmettendo le sue opere negli anni ’40.
Tuttavia, questa esposizione non fu sufficiente a portargli una fama diffusa.

5. Figure non musicisti

Leo Tolstoy (1828-1910) – Influenza filosofica

Medtner fu profondamente influenzato dalle idee di Tolstoy sull’arte e la moralità.
Tolstoy una volta ascoltò Medtner suonare e, secondo quanto riferito, gli disse: “Sei un vero artista”.
Medtner condivideva la convinzione di Tolstoy nella responsabilità spirituale e morale degli artisti.

Maxim Gorky (1868-1936) – Relazione indiretta

Gorky, scrittore sovietico, ammirava le tradizioni artistiche russe ma non ebbe alcun contatto diretto con Medtner.
Medtner era critico nei confronti delle ideologie sovietiche, rendendo improbabile una relazione ufficiale.

Conclusione

Le relazioni di Medtner riflettono sia il suo conservatorismo musicale che il suo status di outsider. Sebbene avesse stretto forti amicizie con personaggi come Rachmaninoff e Kreisler, il suo rifiuto delle tendenze moderniste e la riluttanza a promuovere se stesso lo lasciarono relativamente isolato. Il sostegno di personaggi come il Maharaja di Mysore e Henry Wood lo aiutò a sostenersi in esilio, ma la sua musica rimase sottovalutata durante la sua vita.

Compositori simili

Se stai cercando compositori simili a Nikolai Medtner, eccone alcuni che condividono aspetti del suo stile, tra cui un ricco linguaggio armonico, un contrappunto intricato e un impegno verso le tradizioni tardo-romantiche:

1. Sergei Rachmaninoff (1873-1943) – Romanticismo russo e virtuosismo pianistico

Medtner e Rachmaninoff erano amici intimi e la loro musica condivide una qualità lirica ed espressiva.
Entrambi hanno scritto musica per pianoforte molto impegnativa e con una profonda profondità emotiva.
Gli Études-Tableaux e i Moments Musicaux di Rachmaninoff assomigliano ai Fairy Tales (Skazki) di Medtner nella loro natura narrativa.
Tuttavia, la musica di Rachmaninoff è generalmente più drammatica esternamente, mentre quella di Medtner è più introspettiva.

Opere simili:

Sonate per pianoforte n. 1 e 2 (da confrontare con le sonate di Medtner)
Études-Tableaux, op. 39 (simili alle Fiabe di Medtner)
Concerti per pianoforte (i tre concerti di Medtner assomigliano a quelli di Rachmaninoff)

2. Johannes Brahms (1833-1897) – Struttura classica e ricca armonia

Medtner ammirava Brahms e fu profondamente influenzato dal suo uso del contrappunto e dello sviluppo tematico.
Entrambi i compositori preferivano le strutture tradizionali della sonata alle forme sperimentali.
La scrittura di Medtner, densa e spesso contrappuntistica, ricorda l’approccio di Brahms alla composizione pianistica.

Opere simili:

Sonata per pianoforte n. 3 in fa minore, op. 5 di Brahms (simile alle sonate su larga scala di Medtner)
Variazioni di Handel (condivide l’amore di Medtner per la forma della variazione)
Intermezzi, Op. 117 (simile alle miniature più liriche di Medtner)

3. Alexander Glazunov (1865-1936) – Lirismo e romanticismo russi

Glazunov e Medtner mantennero entrambi uno stile romantico mentre il modernismo stava crescendo in Russia.
Le armonie e l’orchestrazione di Glazunov ricordano la scrittura di Medtner.
Tuttavia, la musica di Glazunov è spesso più semplice, mentre quella di Medtner è più complessa.

Opere simili:

Sonata per pianoforte n. 1 in si bemolle minore, op. 74 (paragonabile alle sonate di Medtner)
Concerti di valzer (simili alle opere per pianoforte più leggere di Medtner)

4. César Franck (1822-1890) – Forma ciclica e profondità spirituale

L’uso della forma ciclica e delle ricche armonie da parte di Medtner ha dei parallelismi con la musica di Franck.
Entrambi i compositori hanno infuso la loro musica di profonda spiritualità e introspezione.
La Sonata per violino n. 3 (“Epica”) di Medtner ha delle somiglianze con la famosa Sonata per violino in la maggiore di Franck.

Opere simili:

Quintetto per pianoforte in fa minore (condivide la profondità strutturale di Medtner)
Preludio, corale e fuga (simile allo stile contrappuntistico di Medtner)

5. Gabriel Fauré (1845-1924) – Lirismo e cromatismo sottile

Come Medtner, Fauré prediligeva linee melodiche lunghe e fluide e intricate voci interne.
Entrambi i compositori usavano il cromatismo in modo sottile, senza mai abbandonare la tonalità.
Tuttavia, la musica di Fauré è più delicata dal punto di vista armonico rispetto alle trame più dense di Medtner.

Opere simili:

Nocturnes (simili ai brani lirici per pianoforte di Medtner)
Barcarolles (paragonabili alle intime Fairy Tales di Medtner)

6. Moritz Moszkowski (1854-1925) – Scrittura pianistica e romanticismo

Come Medtner, Moszkowski compose opere altamente pianistiche che richiedono virtuosismo.
Tuttavia, la musica di Moszkowski è spesso più estroversa e brillante, mentre quella di Medtner è più introspettiva.

Opere simili:

Études de Virtuosité, op. 72 (condivide le sfide pianistiche di Medtner)
Concerto per pianoforte in mi maggiore, op. 59 (paragonabile ai concerti di Medtner)

7. Samuel Feinberg (1890-1962) – Tardo romanticismo russo e trame complesse

La musica per pianoforte di Feinberg condivide l’intricato contrappunto e la densità armonica di Medtner.
Tuttavia, lo stile di Feinberg ha una qualità più mistica e impressionistica.

Opere simili:

Sonate per pianoforte n. 2-6 (simili alle sonate di Medtner per complessità)
Études, op. 11 (simili alle opere tecniche ma espressive per pianoforte di Medtner)

8. Nikolai Myaskovsky (1881-1950) – Romanticismo e malinconia russi

Myaskovsky e Medtner erano entrambi compositori russi che mantennero gli ideali romantici mentre il modernismo prendeva il sopravvento.
La musica di Myaskovsky è spesso malinconica e profondamente espressiva, come quella di Medtner.

Opere simili:

Sonata per pianoforte n. 2 in fa diesis minore (condivide la natura introspettiva di Medtner)
Sinfonia n. 27 (simile nell’atmosfera alle opere più grandi di Medtner)

9. Ludvig Norman (1831-1885) – Romanticismo scandinavo

Un compositore meno noto la cui musica per pianoforte ha una qualità lirica, simile a un canto, simile a quella di Medtner.
Le sue opere fondono elementi romantici e classici in un modo che ricorda l’equilibrio di forma ed espressività di Medtner.

Conclusione

La musica di Medtner si colloca all’incrocio tra il lirismo russo, il rigore contrappuntistico tedesco e l’espressività romantica. Se ti piace la sua musica, esplorare le opere di Rachmaninoff, Brahms, Glazunov e Franck sarebbe il passo successivo naturale.

Come pianista

Nikolai Medtner non era solo un compositore, ma anche un pianista di grande talento. Sebbene non abbia mai raggiunto la fama internazionale di virtuosi come Rachmaninoff o Horowitz, il suo modo di suonare era ammirato per la profondità, la chiarezza e il rigore intellettuale. Era un pianista che dava priorità all’integrità musicale rispetto alla spettacolarità, concentrandosi sulla coesione strutturale e sulle sfumature espressive piuttosto che sulla pura bravura.

1. Stile e tecnica pianistica

Enfasi su chiarezza e articolazione: il modo di suonare di Medtner era noto per la sua trasparenza e precisione, anche nelle trame più dense. Le sue linee contrappuntistiche rimanevano distinte, riflettendo la sua ammirazione per Bach e Beethoven.
Tono profondo e cantabile: come Rachmaninoff, Medtner coltivava un tono caldo e risonante, in particolare nei passaggi lirici.
Virtuosismo controllato: pur possedendo una formidabile abilità tecnica, rifiutava gesti appariscenti o esagerati. Il suo modo di suonare è stato spesso descritto come “puro”, con ogni nota al servizio della musica piuttosto che della dimostrazione personale.
Forte mano sinistra: le composizioni di Medtner presentano spesso un’intricata scrittura della mano sinistra, e il suo modo di suonare dimostrava un notevole controllo e indipendenza tra le mani.
Flessibilità ritmica: sebbene strutturalmente disciplinato, permetteva una sottile libertà ritmica, in particolare nei suoi passaggi lirici. Il suo rubato era naturale e non forzato.

2. Carriera e sfide nell’esecuzione

Concerti limitati: a differenza di Rachmaninoff, Medtner non era un virtuoso itinerante. Preferiva comporre piuttosto che esibirsi e raramente cercava l’attenzione del grande pubblico.
Lottava contro il panico da palcoscenico: si dice che soffrisse di nervosismo prima delle esibizioni, il che potrebbe aver contribuito alla sua riluttanza a perseguire una lunga carriera concertistica.
Meglio conosciuto per l’esecuzione delle proprie opere: la maggior parte delle sue esibizioni pubbliche comprendevano le sue composizioni, in particolare le sue Sonate per pianoforte e Fiabe (Skazki).
Tecnica in declino negli ultimi anni: con l’avanzare dell’età, la sua esecuzione divenne meno sicura dal punto di vista tecnico, forse a causa di problemi di salute e stress finanziario.

3. L’eredità come esecutore

Registrò le sue opere: Medtner realizzò diverse registrazioni negli anni ’30 e ’40, in gran parte grazie al mecenatismo del Maharaja di Mysore. Queste includono i suoi tre Concerti per pianoforte e varie opere solistiche.
Ammirato dai colleghi musicisti: Rachmaninoff, Moiseiwitsch e altri hanno parlato molto bene del pianismo di Medtner, anche se non ha raggiunto lo stesso livello di fama.
Ha influenzato i pianisti successivi: pianisti come Marc-André Hamelin e Geoffrey Tozer hanno sostenuto la musica di Medtner, seguendo le sue orme e sottolineando sia la dimensione intellettuale che quella emotiva delle sue opere.

4. Confronto con altri pianisti

Pianista Stile Rispetto a Medtner

Sergei Rachmaninoff – Più apertamente virtuosistico, gamma dinamica più ampia, contrasti più drammatici.
Alexander Scriabin – Più mistico, impressionista e improvvisativo.
Benno Moiseiwitsch – Condivideva un approccio raffinato e non appariscente simile a Medtner.
Bach e Beethoven (come influenze) – L’articolazione precisa e la chiarezza strutturale di Medtner derivano da questi compositori.

5. Registrazioni degne di nota di Medtner

Alcune delle sue esibizioni più importanti includono:

Concerto per pianoforte n. 2 in do minore, op. 50 (registrato con la direzione di Albert Coates)
Sonata per pianoforte in sol minore, op. 22
Fairy Tales (Skazki), Op. 20 & Op. 26
Queste registrazioni, sebbene in numero limitato, danno un’idea del suo pianismo riflessivo e raffinato.

Conclusione

Medtner era un pianista di profonda intelligenza e sottigliezza espressiva, che privilegiava la profondità musicale al virtuosismo. Sebbene non abbia mai ottenuto il riconoscimento pubblico di alcuni suoi colleghi, le sue registrazioni mostrano un artista devoto all’integrità della sua musica. Il suo modo di suonare rimane un esempio affascinante di un compositore-pianista dedito alla propria visione artistica piuttosto che al successo commerciale.

Melodie dimenticate, op. 38 e op. 39

Forgotten Melodies (Vergessene Weisen, Забытая мелодия) è una raccolta in due volumi di brani per pianoforte di Nikolai Medtner, composta tra il 1918 e il 1922. Il set è uno dei contributi più significativi di Medtner alla letteratura pianistica, in equilibrio tra introspezione lirica, richieste virtuosistiche e complessità strutturale.

I brani sono molto personali, con Medtner che trae ispirazione dal folklore russo, dalla poesia e dalle forme classiche. Nonostante il titolo, le “melodie dimenticate” non sono citazioni letterali, ma piuttosto temi evocativi che suscitano nostalgia, come se richiamassero qualcosa di lontano e senza tempo.

Op. 38 (1919-1920) – 8 brani
Questo set contiene otto brani, che terminano con la famosa Sonata Reminiscenza. Unisce lirismo, melodie folk e scrittura virtuosistica.

1. Sonata Reminiscenza, op. 38 n. 1

Una delle opere più note di Medtner e un capolavoro della musica russa per pianoforte.
Una sonata in un unico movimento piena di nostalgia, con delicati arpeggi fluenti e un tema malinconico.
Presenta uno sviluppo ciclico, il che significa che il tema iniziale riappare in diverse varianti.
Evoca un’atmosfera sognante e vagante, quasi come una fantasticheria.

2. Danza graziosa, op. 38 n. 2

Una danza delicata ed elegante, con trame rapide e leggere e sottili cambiamenti di armonia.
Meno drammatica del primo pezzo, ma piena di fascino.

3. Danza festiva (Danza festiva), op. 38 n. 3

Una danza gioiosa e ritmica, molto più energica e dinamica della n. 2.
Piena di ritmi puntati e accordi audaci, ricorda una danza popolare russa.

4. Canzona fluviale (Canzone fluviale), op. 38 n. 4

Arpeggi fluidi, simili a liquidi, e fraseggi dolci e melodiosi evocano l’immagine di un fiume.
Medtner era noto per creare musica con un forte senso del movimento e immagini naturali.

5. Franticheskaya pesn’ (Frauenlied o Canzone francese), op. 38 n. 5

Un brano tenero e lirico, che evoca una chanson francese.
Caratterizzata da una sottile malinconia e un fraseggio delicato.

6. Feya (La Fata), op. 38 n. 6

Veloce, leggera e magica: uno dei brani più stravaganti di Medtner.
Le rapide figurazioni della mano destra creano un’atmosfera ariosa, quasi impressionista.

7. Ovod (Il Tafano), op. 38 n. 7

Un brano inquieto e agitato, con ronzii della mano sinistra.
Breve ma molto ritmico e intenso.

8. Mephisto-Walzer, op. 38 n. 8

Un valzer cupo e malizioso, simile nello spirito al Mephisto Waltz di Liszt.
Caratterizzato da forti contrasti, improvvisi cambiamenti armonici e un’energia diabolica.

Op. 39 (1920-1922) – 4 pezzi

Questo set è più breve ma include una delle sonate più potenti di Medtner. Continua i temi del primo volume ma con un tono più profondo e filosofico.

1. Sonata tragica, Op. 39 n. 5

Una sonata drammatica e tempestosa in un movimento, piena di lotta eroica e intensità.
Strutture dense, beethoveniane, ma inconfondibilmente medtneriane nel linguaggio armonico.
Contiene ritmi incalzanti, climax appassionati e un finale tragico e provocatorio.

2. Danza jubilosa (Danza gioiosa), op. 39 n. 6

Luminosa e celebrativa, in contrasto con l’oscurità della sonata precedente.
Piena di figurazioni scintillanti e ritmi giocosi.

3. Elégie, op. 39 n. 7

Un brano di profondo dolore e desiderio, quasi un lamento musicale.
Ricche progressioni armoniche e una linea melodica cantabile creano un senso di perdita.

4. Canzona serenata, op. 39 n. 8

Un finale dolce e cantilenante per la raccolta, che si chiude con lirica semplicità.
Combina nostalgia romantica e chiarezza, fungendo da addio.

Caratteristiche musicali e stilistiche

Altamente lirico: ogni brano è melodicamente ricco, spesso simile a canzoni popolari russe o linee vocali.
Contropoint e profondità armonica: l’amore di Medtner per Bach e Brahms è evidente nel modo in cui le voci interagiscono.
Virtuosistico ma mai appariscente: la difficoltà sta nell’espressione, nel fraseggio e nella profondità emotiva, piuttosto che nella pura velocità.
Strutture cicliche: molti temi ricompaiono nel corso dell’opera in forme diverse.
Spirito russo: le armonie, i ritmi e le forme di Medtner rimangono profondamente legati alle tradizioni musicali russe.

Significato e accoglienza

Forgotten Melodies è una delle più grandi opere pianistiche di Medtner e mette in mostra la sua maturità compositiva.
Sebbene non sia famosa quanto le opere per pianoforte di Rachmaninoff, è molto apprezzata dai pianisti per la sua profondità e originalità.
La Sonata Reminiscenza e la Sonata Tragica sono spesso eseguite come brani a sé stanti per la loro forza emotiva e brillantezza strutturale.

Registrazioni consigliate

Se vuoi ascoltare quest’opera interpretata da grandi pianisti, considera:

Marc-André Hamelin – Una delle migliori registrazioni, con potenza e sfumature.
Nikolai Demidenko – Una versione forte e altamente espressiva.
Emil Gilels (registrazione storica) – Cattura lo spirito russo della musica di Medtner.
Geoffrey Tozer – Uno specialista completo di Medtner, che offre una visione profonda delle sue opere.

Conclusione

Forgotten Melodies rappresenta Medtner nella sua veste più personale ed espressiva. La Sonata Reminiscenza e la Sonata Tragica sono particolarmente importanti, poiché mostrano la sua capacità di fondere una profonda espressione emotiva con la maestria formale. Se apprezzate la musica per pianoforte lirica ma complessa, questa raccolta è assolutamente da ascoltare.

Russian Fairy Tale, Op. 42 No. 1

Panoramica

“Russian Fairy Tale” (Русская сказка) è il primo brano di Two Fairy Tales, Op. 42, composto da Medtner nel 1924. È una delle sue fiabe più evocative e drammatiche (Skazki), un genere che Medtner ha sviluppato in modo unico come parte della sua produzione pianistica.

Sebbene il brano non narri una specifica fiaba popolare russa, cattura lo spirito del folklore russo con la sua atmosfera mistica, le armonie modali e la spinta energica. La musica trasmette un senso di eroismo leggendario e paesaggi incantati, che ricordano il mondo dei miti russi.

Caratteristiche musicali

Tonalità: Do diesis minore
Metrica: 6/8 (con sezioni in 9/8)
Tempo: Allegro molto
Forma: ternario libero (ABA) con contrasto drammatico tra le sezioni

1. L’apertura – Misteriosa e meditabonda

Inizia con un accompagnamento sinistro, oscuro e vorticoso che suggerisce un ambiente incantato e ultraterreno.
La mano destra introduce una melodia ossessionante, simile a quella popolare, con svolte ornamentali e inflessioni modali che evocano melodie popolari russe.
L’armonia è modale, spesso cambia in modo imprevedibile, creando un senso di magia e incertezza.

2. La sezione centrale – Eroica e audace

Emerge un tema contrastante simile a una marcia, caratterizzato da accordi potenti e propulsione ritmica.
La linea di basso si muove a grandi balzi, rafforzando un senso di grandezza epica, forse evocando un bogatyr (cavaliere o guerriero) russo che parte per una missione.
L’interazione tra le mani diventa sempre più complessa, con la melodia che si libra sopra drammatici cambi armonici.

3. Il ritorno – Vivace e imprevedibile

Il tema principale ritorna con maggiore intensità, incorporando triplette tempestose e sincopi.
Si sviluppa verso un climax vorticoso, poi svanisce improvvisamente nel mistero, lasciando l’impressione di una storia che continua oltre la musica.

Influenze stilistiche e connessioni

Musica popolare russa: l’uso di melodie modali, strutture di frasi irregolari e ornamenti ricorda le canzoni popolari tradizionali russe.
Ciaikovskij e Rimskij-Korsakov: l’atmosfera fiabesca ricorda Lo schiaccianoci di Ciaikovskij o Scheherazade di Rimskij-Korsakov, anche se l’approccio di Medtner è più astratto e incentrato sul pianoforte.
Scriabin e Rachmaninoff: le ricche armonie cromatiche e la tensione drammatica mostrano somiglianze con questi compositori, sebbene Medtner mantenga un senso più classico della struttura.

Sfide di interpretazione ed esecuzione

Bilanciare mistero e potenza: l’esecutore deve contrapporre la qualità cupa e magica dell’inizio alla sezione centrale audace ed eroica.
Struttura complessa: i vorticosi schemi della mano sinistra e gli intricati ornamenti della mano destra richiedono chiarezza e controllo.
Flessibilità ritmica: le transizioni tra il rubato lirico e la rigorosa spinta ritmica devono risultare naturali.

Registrazioni degne di nota

Marc-André Hamelin – Controllo tecnico e narrazione notevoli.
Geoffrey Tozer – Enfatizza il lirismo e il carattere russo di Medtner.
Nikolai Demidenko – Un’interpretazione profondamente espressiva e autentica.

Conclusione

“Russian Fairy Tale” è un brano mistico e potente che incarna la capacità di Medtner di catturare la narrazione leggendaria attraverso la musica. Rimane una delle sue miniature per pianoforte più accattivanti ed evocative, che fonde elementi popolari russi, scrittura virtuosistica e profondità narrativa in un’opera unica e indimenticabile.

Two Fairy Tales, Op. 48

Due fiabe, op. 48 (Две сказки) è una delle ultime opere per pianoforte di Medtner, composta nel 1928-1929, durante il suo esilio in Francia. Questi brani esemplificano il linguaggio armonico maturo di Medtner, le trame intricate e il profondo lirismo, pur conservando l’atmosfera delle fiabe russe che definisce i suoi Skazki (Fiabe).

A differenza di alcuni dei suoi Skazki precedenti, che sono spensierati o simili a danze, le Op. 48 Fairy Tales sono più filosofiche, drammatiche e armonicamente complesse, riflettendo le sfide che ha dovuto affrontare negli ultimi anni.

1. Fairy Tale in F minor, Op. 48 No. 1

Mood & Character

Un brano cupo e tempestoso con un’intensità narrativa che ricorda una lotta eroica.
L’atmosfera cupa e irrequieta suggerisce un’epica leggenda russa o un racconto tragico.

Caratteristiche musicali

Apertura: inizia con accordi potenti e rotolanti che creano immediatamente un senso di urgenza.
Ritmo incalzante: il movimento incalzante e galoppante della mano sinistra spinge il brano in avanti.
Armonia cromatica: presenta cambi armonici imprevedibili, che aggiungono mistero e tensione.
Contrasto: la sezione centrale introduce una melodia più lirica, simile a una canzone, ma l’energia drammatica ritorna presto.
Esigenze virtuosistiche: richiede una forte articolazione, un controllo preciso dei passaggi rapidi e un contrasto dinamico.

Interpretazione

Il pianista deve bilanciare potenza e chiarezza, assicurandosi che le sezioni agitate non diventino confuse.
L’interludio lirico dovrebbe fornire contrasto senza perdere slancio.

Confronto con altre opere

Simile alla Sonata tragica di Medtner per drammaticità e intensità.
L’energia propulsiva e le armonie cupe ricordano gli Études-Tableaux di Rachmaninoff, anche se la struttura di Medtner è più classica.

2. Fiaba in si bemolle minore, op. 48 n. 2

Atmosfera e carattere

Un brano più lirico, malinconico, con una qualità elegiaca.
Sembra contemplativa e nostalgica, forse a riflesso delle lotte personali di Medtner in esilio.

Caratteristiche musicali

Apertura delicata: inizia con un fraseggio delicato ed espressivo, simile a una canzone popolare russa.
Arpeggi fluidi: la mano sinistra spesso fornisce un accompagnamento morbido e increspato, creando un effetto onirico.
Armonia ricca e cromatica: modulazioni sottili e cambiamenti armonici aggiungono profondità emotiva.
Accumulazione culminante: La melodia diventa più appassionata e intensa, raggiungendo un climax travolgente prima di svanire.

Interpretazione

Richiede una profonda espressione lirica e un’intonazione delicata per far emergere le sfumature emotive interiori.
Il pianista deve modellare con cura l’arco dinamico, assicurandosi che il climax sia naturale.

Confronto con altre opere

Condivide somiglianze con l’Elégie (op. 39 n. 7) di Medtner nel suo umore introspettivo.
Ha echi dei Notturni di Chopin nella sua melodia cantabile e nella sua sottigliezza armonica.

Significato stilistico e tematico

Medtner nel suo periodo finale: Mostra la sua crescente complessità armonica e raffinatezza strutturale.
Spirito russo: Nonostante sia in esilio, Medtner conserva una forte influenza popolare russa in queste opere.
Profondità emotiva: a differenza delle prime fiabe che potevano evocare immagini fantastiche, questi brani sono più introspettivi e tragici, come se raccontassero una leggenda dimenticata o una riflessione personale.

Notevoli registrazioni

Marc-André Hamelin – Offre un’interpretazione molto raffinata e tecnicamente impeccabile.
Geoffrey Tozer – Cattura il fraseggio lirico e la profondità emotiva di Medtner.
Nikolai Demidenko – Offre un’interpretazione potente, in stile russo, con contrasti drammatici.

Conclusione

Due fiabe, op. 48 rappresenta lo stile maturo di Medtner, che fonde intensità virtuosistica con profonda espressività. La prima fiaba è tempestosa e drammatica, mentre la seconda è lirica e nostalgica, rendendole una coppia complementare.

Schizzi romantici per i giovani, op. 54

Panoramica

“Schizzi romantici per i giovani”, op. 54 (Романтические наброски для юношества), è una raccolta di brevi brani per pianoforte composta nel 1932-1933. Queste opere furono scritte negli ultimi anni di Medtner, mentre viveva in esilio in Francia e Inghilterra. A differenza delle sue opere più complesse e mature, queste miniature sono più semplici, più accessibili e liriche, destinate a giovani pianisti ma comunque ricche dello stile caratteristico di Medtner.

I brani mantengono un carattere caldo e romantico, simile all’Album per i giovani di Schumann e all’Album per bambini di Čajkovskij. Tuttavia, gli schizzi di Medtner sono ancora profondamente espressivi e strutturalmente raffinati, spesso contenenti accenni di melodie popolari russe ed elementi fiabeschi.

Struttura e caratteristiche musicali

L’op. 54 è composta da due libri, ciascuno contenente sei brani. Questi pezzi variano per atmosfera, tempo e difficoltà, offrendo ai giovani pianisti un’introduzione al mondo musicale di Medtner.

Libro 1 (op. 54 n. 1-6)

Prologue – Un brano maestoso e nobile, quasi un’ouverture del set.
Dialogue – Un delicato scambio di conversazioni tra due voci musicali.
Danse Rustique – Una danza leggera, di ispirazione folk, con ritmi giocosi e trame semplici.
Canzona Matinata – Un brano mattutino simile a una canzone, che evoca un’alba tranquilla.
Capriccio – Un brano estroso e vivace con improvvisi cambiamenti di dinamica e articolazione.
Canzona Serenata – Una serenata lirica serale, che chiude il primo libro con un senso di nostalgia.

Libro 2 (Op. 54 n. 7-12)

Danse Masquerade – Una danza misteriosa e leggermente maliziosa, con un senso di dramma teatrale.
Danse Champêtre – Un’altra danza rustica, simile a una danza popolare, ma più ritmicamente energica.
Elégie – Un lamento struggente ed espressivo, uno dei brani più profondi dal punto di vista emotivo del set.
Fughetta – Una breve fuga, che mette in mostra l’amore di Medtner per il contrappunto.
Valse Lente – Un valzer delicato e onirico, con un tocco di malinconia e nostalgia.
Epilogo – Un brano riflessivo di chiusura, che chiude il cerchio con echi del Prologo.

Caratteristiche stilistiche e tematiche

Romantico e lirico: nonostante siano stati scritti nel XX secolo, i brani abbracciano un linguaggio tardo-romantico, piuttosto che tendenze moderniste.
Influenza popolare russa: alcuni brani contengono sottili melodie modali e ritmi di danza che ricordano le melodie popolari russe.
Accessibili ma significative: sebbene tecnicamente più semplici delle opere maggiori di Medtner, i brani conservano la sua profondità espressiva e ricchezza armonica.
Capolavori in miniatura: come le Kinderszenen di Schumann o l’Album per bambini di Čajkovskij, non sono solo per bambini, ma hanno una profondità espressiva anche per i musicisti più maturi.

Confronto con altre opere di Medtner

A differenza delle sue complesse sonate e concerti per pianoforte, questi sono più diretti e accessibili, pur conservando il suo caratteristico linguaggio armonico e la sua inventiva melodica.
Simili per intenti agli altri suoi pezzi di piccole dimensioni, come le Fiabe (Skazki), anche se meno intensi e più lirici.
Si affianca alle raccolte pianistiche di Schumann e Čajkovskij per giovani pianisti, ma con uno spirito più russo e classico.

Notevoli registrazioni

Geoffrey Tozer – Una delle registrazioni più espressive, che cattura il fascino di questi brani.
Hamonatuhara Shozo – Offre un approccio delicato e poetico alla scrittura di Medtner.

Conclusione

“Romantic Sketches for the Young” è una delle raccolte per pianoforte più accessibili e affascinanti di Medtner, che unisce bellezza lirica, dolce giocosità e sottile profondità. Fornisce un’eccellente introduzione alla sua musica, in particolare per i pianisti più giovani, pur mantenendo una profondità espressiva per i musicisti esperti.

Otto quadri di atmosfera, op. 1

Panoramica

“Otto quadri di atmosfera” (Восемь настроений) op. 1 è la prima opera pubblicata di Medtner, scritta tra il 1895 e il 1896, quando era ancora studente al Conservatorio di Mosca. Questa raccolta è composta da otto brevi brani caratteristici, ognuno dei quali cattura uno stato d’animo o un’atmosfera distinti.

Nonostante si tratti di un’opera giovanile, Mood Pictures mostra già molti tratti distintivi dello stile maturo di Medtner, tra cui un ricco linguaggio armonico, melodie liriche e trame complesse. Il set riflette la tradizione romantica, influenzata da Schumann, Chopin e Brahms, ma accenna anche alla voce più tardi, profondamente personale e introspettiva, del compositore.

Struttura e caratteristiche musicali
Ogni brano di questa raccolta rappresenta uno specifico stato emotivo, simile a schizzi musicali o vignette poetiche. I titoli suggeriscono impressioni della natura, sogni o emozioni interiori, simili al Carnaval o al Kinderszenen di Schumann.

1. Andante (mi minore)

Un’apertura morbida e introspettiva, che dà un tono contemplativo.
Presenta un fraseggio delicato e armonie cromatiche, che ricordano i Notturni di Chopin.

2. Allegro (fa minore)

Un pezzo drammatico e tempestoso dal carattere irrequieto e turbolento.
Ritmi rapidi e trascinanti e armonie cupe creano un senso di urgenza.
Simile ai primi Studi di Scriabin per intensità virtuosistica.

3. Allegretto (la bemolle maggiore)

Una graziosa miniatura simile a un valzer dal fascino lirico.
L’accompagnamento fluido e il rubato espressivo creano un senso di eleganza.
Ha echi dei lirici brani per pianoforte di Schumann.

4. Andante (Re bemolle maggiore)

Uno dei brani più poetici e nostalgici del set.
La melodia canta con espressività romantica, sostenuta da armonie sontuose.
Assomiglia alle opere liriche per pianoforte di Čajkovskij, come Le stagioni.

5. Allegro (sol minore)

Un brano ritmico, energico.
Caratterizzato da forti contrasti e audaci cambi dinamici, ricorda i Capricci di Brahms.

6. Allegro non troppo (mi bemolle minore)

Un brano cupo e malinconico, che evoca un senso di nostalgia o mistero.
L’uso del cromatismo e delle armonie mutevoli prefigura il linguaggio armonico maturo di Medtner.

7. Allegro con vivacità (Do diesis minore)

Vivace e drammatico, caratterizzato da audaci salti e sincopi ritmiche.
Di natura virtuosistica, richiede una chiara articolazione e un preciso controllo dinamico.

8. Allegro molto (Mi maggiore)

Una conclusione gioiosa ed edificante del set.
Caratterizzato da un brillante passaggio e da armonie luminose, si chiude con una nota radiosa e trionfante.

Caratteristiche stilistiche e tematiche

Influenza romantica: il lavoro è profondamente radicato nella tradizione pianistica romantica, in particolare Chopin, Schumann, Brahms e i primi Scriabin.
Profondità narrativa ed emotiva: ogni pezzo funziona come una poesia musicale, che esprime un’emozione o una scena distinta.
Elementi virtuosistici: mentre alcuni brani sono lirici e simili a canzoni, altri richiedono brillantezza tecnica, accennando alla successiva scrittura virtuosistica di Medtner.
Accenni allo stile maturo di Medtner: anche in questo lavoro iniziale, vediamo le ricche armonie caratteristiche di Medtner, le trame contrappuntistiche e il lirismo russo.

Confronto con altri compositori e opere

Il Carnaval o Kinderszenen di Schumann – Simile nel suo approccio in miniatura e guidato dal carattere.
I Preludi di Chopin – Condivide la natura breve ed espressiva e la varietà di stati d’animo.
I primi Studi e Preludi di Scriabin – Alcuni brani ricordano l’energia giovanile e la sperimentazione armonica di Scriabin.

Significato nell’opera di Medtner

Prima opera pubblicata, che segna l’inizio della sua carriera di compositore.
Dimostra già una voce personale unica, nonostante le chiare influenze romantiche.
Mentre in seguito Medtner si è orientato verso strutture più complesse (ad esempio, sonate per pianoforte, fiabe), questa raccolta rimane una bella e accessibile introduzione al suo stile.

Registrazioni degne di nota

Geoffrey Tozer – Un’interpretazione definitiva, che cattura sia la bellezza lirica che la brillantezza tecnica.
Marc-André Hamelin – Molto raffinato, con chiarezza e profondità espressiva.

Conclusione

“Eight Mood Pictures” è un’affascinante opera giovanile che mostra già l’espressività lirica, le ricche armonie e la profondità emotiva di Medtner. È un’eccellente porta d’accesso alle sue opere successive, più complesse, che offrono un mix di intimità poetica ed energia virtuosistica.

Altre opere per pianoforte

Nikolai Medtner è stato un prolifico compositore per pianoforte e le sue opere spaziano in un’ampia gamma di forme, dalle sonate su larga scala ai brevi brani caratteristici. Di seguito è riportata una panoramica delle sue principali opere per pianoforte, suddivise per tipologia.

1. Sonate per pianoforte (14 sonate)

Le sonate di Medtner sono alcune delle sue opere più significative, note per il loro fitto contrappunto, la ricchezza armonica e l’espressività lirica.

Sonata in fa minore, op. 5 (1896-1903) – Iniziale ma già drammatica e ben strutturata.

Sonata-Triade, op. 11 (1904-1907) – Tre sonate che formano un ciclo collegato.

N. 1 in do minore
N. 2 in fa minore
N. 3 in mi minore

Sonata in sol minore, op. 22 (1909-1910) – La sonata più concisa e lirica di Medtner.

Sonata-Skazka in do minore, op. 25 n. 1 (1910-1911) – Una fusione del suo stile Fiabesco con la forma della sonata.

Sonata romantica in si bemolle minore, op. 53 n. 1 (1930) – Appassionata ed espressiva, ricorda Rachmaninoff.

Sonata minacciosa in fa minore, op. 53 n. 2 (1931) – Un’opera cupa, drammatica, dal carattere minaccioso.

Sonata tragica in do minore, op. 39 n. 5 (1918-1920) – Una sonata compatta ma intensa, in un unico movimento.

Sonata-Ballade in fa diesis minore, op. 27 (1912-1914) – Una fusione di narrativa epica e tensione drammatica.

Sonata in la minore, op. 30 (1914-1917) – Altamente cromatica e carica di emozioni.

Sonata-Idillio in sol maggiore, op. 56 (1937) – La sonata più pastorale e serena di Medtner.

Sonata in mi minore, op. post. (incompiuta) – L’ultima opera di Medtner, rimasta incompiuta.

2. Fiabe (Skazki) – Brevi brani caratteristici

Le Fiabe (Сказки) di Medtner sono tra le sue opere pianistiche più famose e amate, in cui si fondono folklore russo, fantasia e profonda espressività.

Op. 8 (1904) – Prima serie, con elementi lirici e drammatici.
Op. 9 (1905) – Si espande su temi di ispirazione popolare.
Op. 14 (1906) – Contiene alcune delle sue miniature più poetiche.
Op. 20 (1909) – Presenta la famosa “Marcia del paladino”.
Op. 26 (1912) – Più avventurosa dal punto di vista armonico.
Op. 34 (1920) – Contiene la famosa “Fiaba russa”.
Op. 42 (1924) – Contiene i brani brillanti e tecnicamente impegnativi.
Op. 48 (1928-1929) – Le due fiabe sono altamente drammatiche.
Op. 51 (1931-1932) – Serie tarda, che mostra il suo linguaggio armonico maturo.

3. Altre importanti opere per pianoforte solista

Queste opere mostrano la scrittura lirica, poetica e virtuosistica di Medtner al di fuori delle sue sonate e delle Fiabe.

Quadri d’atmosfera e schizzi

Otto quadri d’atmosfera, op. 1 (1895-1896) – La prima opera pubblicata di Medtner, che riflette influenze romantiche.
Romantic Sketches for the Young, Op. 54 (1932-1933) – Miniature più leggere e accessibili simili alle Kinderszenen di Schumann.

Cicli più ampi

Forgotten Melodies I, Op. 38 (1918-1920) – Contiene la famosa “Sonata Reminiscenza” (n. 1).
Melodie dimenticate II, op. 39 (1919-1920) – Contiene la “Sonata tragica” (n. 5).
Melodie dimenticate III, op. 40 (1920) – Conclude la trilogia con miniature riflessive.

Studi e variazioni

Tre novelle, op. 17 (1907) – Pezzi brevi ma profondamente espressivi.
Tre Intermezzi, op. 46 (1928) – Meditativo, un po’ brahmsiano.
Due Elegie, op. 59 (1940-1941) – Una delle sue ultime opere per pianoforte, piena di nostalgia.
Due improvvisazioni, op. 47 (1927) – Giocoso e sperimentale.
Tre inni in lode del lavoro, op. 49 (1929) – Un’opera filosofica, che esprime la lotta e la dignità del lavoro.
Variazioni e fuga, op. 55 (1937) – Molto intricata e contrappuntistica.

Considerazioni finali

Le opere per pianoforte di Medtner rappresentano una miscela unica di romanticismo, influenza popolare russa e struttura classica. Sebbene spesso paragonata a Rachmaninoff e Scriabin, la sua musica ha una qualità più intricata, contrappuntistica e introspettiva.

Opere degne di nota

1. Concerti per pianoforte (pianoforte e orchestra)

Medtner scrisse tre concerti per pianoforte, ognuno dei quali mette in mostra la sua miscela unica di lirismo romantico, complessità contrappuntistica e virtuosismo.

Concerto per pianoforte n. 1 in do minore, op. 33 (1914-1918)

Un’opera altamente drammatica e lirica, ricca di contrappunti e sviluppo tematico.
Presenta un unico movimento continuo diviso in tre sezioni.

Concerto per pianoforte n. 2 in do minore, op. 50 (1927)

Più espansivo e virtuosistico, con lunghe linee melodiche e grandiosità orchestrale.
Dedicato a Rachmaninoff, che ammirava il lavoro di Medtner.

Concerto per pianoforte n. 3 in mi minore, op. 60 (“Ballata”) (1940-1943)

L’ultima opera su larga scala di Medtner, piena di profonda nostalgia e introspezione.
Più avventurosa dal punto di vista armonico, incorpora elementi folcloristici.

2. Opere per violino e pianoforte

Medtner scrisse tre sonate per violino, ognuna notevole per la sua profondità espressiva e le trame contrappuntistiche.

Sonata per violino n. 1 in si minore, op. 21 (1908-1910)

Un’opera profondamente lirica e appassionata.
Ricche armonie e un forte carattere russo.

Sonata per violino n. 2 in sol maggiore, op. 44 (“Sonata-Epica”) (1923-1925)

Una delle composizioni più estese e drammatiche di Medtner.
Un pezzo grandioso ed eroico che richiede grande abilità tecnica sia dal violinista che dal pianista.

Sonata per violino n. 3 in mi minore, op. 57 (“Sonata-Ballade”) (1935-1938)

Un’opera tarda, caratterizzata da un elegante lirismo e profondità poetica.
Evoca un senso di narrazione narrativa, simile alle sue Fiabe.

3. Canzoni per voce e pianoforte

Medtner fu profondamente influenzato dalla poesia russa e compose un numero significativo di canzoni d’arte (romanzi). Molte di queste sono basate su testi di Pushkin, Tyutchev, Goethe, Heine e altri poeti.

Cicli e raccolte di canzoni degne di nota

Otto poesie, op. 24 (1913-1915) – Impostazione della poesia russa con espressivo accompagnamento pianistico.
Quattro poesie, op. 28 (1914-1917) – Include canzoni piene di temi mistici e spirituali.
Secondo ciclo di canzoni, op. 36 (1921) – Opere post-rivoluzionarie di Medtner, con un carattere più malinconico.
Canzoni di Goethe, op. 39 (1920) – Impostazioni di testi tedeschi, che mostrano il legame di Medtner con le tradizioni letterarie europee.
Canzoni di Pushkin, op. 46 (1927) – Dedicato ad Alexander Pushkin, il poeta più celebre della Russia.

Stile e caratteristiche:

A differenza di Rachmaninoff, che enfatizzava la bellezza melodica, le canzoni di Medtner sono spesso più complesse, con accompagnamenti pianistici dettagliati.
Sono composte in modo continuo piuttosto che strofico, il che significa che la musica si evolve continuamente invece di ripetersi.

4. Opere da camera

Sebbene Medtner non abbia scritto quartetti per archi o grandi opere da camera, i suoi brani per violino e pianoforte sono tra i migliori della musica da camera russa.

Tre notturni per violino e pianoforte (1898-1900, inediti) – Una serie di prime opere liriche.
“Duo-Sonate” per due pianoforti in mi minore, op. post. (incompiuta) – Doveva essere un’opera importante, ma è rimasta incompiuta.

5. Opere corali e orchestrali

Medtner ha scritto molto poco per orchestra, poiché preferiva il pianoforte come strumento principale. Tuttavia, ha composto:

Cantata L’inno alle forze, op. 49 (1928-1929) – Una delle sue poche opere corali, basata su un testo filosofico e spirituale.
Tre inni in lode al lavoro, op. 49 (per pianoforte e coro) – Un raro tentativo di scrittura corale orchestrale, che mostra la sua ammirazione per la perseveranza umana.

Conclusione

Sebbene le opere per pianoforte solo di Medtner dominino la sua produzione, le sue sonate per violino, i concerti per pianoforte e le canzoni vocali sono altrettanto importanti. Le sue composizioni richiedono spesso virtuosismo, profonda intuizione musicale e apprezzamento per il contrappunto.

(Questo articolo è stato generato da ChatGPT. È solo un documento di riferimento per scoprire la musica che non conoscete ancora.)

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Notes on Nikolai Medtner (1880–1951) and His Works

Overview

Nikolai Medtner (1880–1951) was a Russian composer and pianist known for his highly intricate and lyrical piano works, often compared to those of Rachmaninoff and Scriabin. Unlike his contemporaries, he remained deeply rooted in late-Romantic traditions, rejecting modernist trends in favor of complex counterpoint, rich harmonies, and an emphasis on classical structures.

Key Points About Medtner:

Musical Style: Medtner’s music is characterized by intricate textures, lyrical melodies, and a deep sense of harmonic richness. He was influenced by Beethoven and Brahms, often favoring counterpoint and motivic development.
Notable Works: His most significant compositions include Sonatas (he wrote 14 for piano), Fairy Tales (Skazki, short programmatic piano pieces), and Piano Concertos (three in total). His Violin Sonatas, particularly the Violin Sonata No. 3 (“Epica”), are also highly regarded.
Relationship with Rachmaninoff: Medtner was a close friend of Rachmaninoff, who admired and supported his music. Rachmaninoff even dedicated his Fourth Piano Concerto to him.
Later Life and Legacy: Due to the Russian Revolution, Medtner left Russia and settled in London, where he struggled financially but continued composing. His works remained underappreciated during his lifetime but have gained more recognition in recent years.

His music, though challenging to play and interpret, rewards listeners with its depth and expressiveness, making him one of the most underrated composers of the late-Romantic era.

History

Nikolai Medtner was born in Moscow in 1880 into a German-Russian family of musicians. From an early age, he displayed exceptional musical talent, leading him to study at the Moscow Conservatory, where he was trained as a pianist under Vasily Safonov. Despite his remarkable abilities as a performer, Medtner’s true passion lay in composition. While still a student, he became deeply influenced by Beethoven and Brahms, forming the foundation of his musical language—one that would remain staunchly Romantic even as the world around him embraced modernism.

By the early 20th century, Medtner had established himself as both a composer and pianist, earning praise for his intricate piano works. However, his music never achieved widespread popularity, especially compared to that of his friend and admirer Sergei Rachmaninoff. Medtner, a deeply private and philosophical artist, refused to chase fame or alter his style to fit contemporary tastes. Instead, he devoted himself to writing deeply personal works, many of which—such as his Sonatas and Fairy Tales (Skazki)—require a high level of technical and interpretive skill.

The Russian Revolution of 1917 forced Medtner into exile, as his aristocratic background and artistic ideals were incompatible with the new Soviet regime. He spent time in Germany before eventually settling in England. Though he continued composing and performing, his financial situation was precarious. Unlike Rachmaninoff, who found success in the West, Medtner struggled to gain a substantial audience. He was sustained in part by the generosity of admirers, most notably the Maharaja of Mysore, who funded the recording of his performances in the 1940s.

Despite his difficulties, Medtner remained committed to his artistic ideals. His later years were marked by declining health, but he continued composing until his death in 1951. Over the decades, his music faded into obscurity, though a revival in recent years—led by pianists such as Marc-André Hamelin and Hamish Milne—has brought renewed attention to his work. Today, Medtner is regarded as one of the most significant, if underappreciated, composers of the late-Romantic tradition.

Chronology

Early Life and Education (1880–1900)
1880 – Born on January 5 (December 24, 1879, Old Style) in Moscow, Russia, into a German-Russian family.
1892 – Enters the Moscow Conservatory, studying piano under Vasily Safonov.
1900 – Graduates from the conservatory with a gold medal but chooses to focus on composition rather than a career as a concert pianist.
Early Career and Recognition (1900–1917)
1903 – Publishes his first set of Fairy Tales (Skazki), short piano pieces that would become a hallmark of his style.
1909 – Appointed professor at the Moscow Conservatory.
1910s – Gains recognition in Russia as a composer, though his music remains less popular than that of Rachmaninoff and Scriabin.
1914 – Marries his cousin, Anna Medtner, a singer who would become a lifelong advocate of his music.
1917 – Russian Revolution forces Medtner into an increasingly precarious position as his conservative musical ideals conflict with Soviet artistic policies.
Exile and Struggles Abroad (1918–1935)
1921 – Leaves Russia, settling first in Berlin, where he struggles to gain financial stability.
1924 – Moves to Paris, continuing to compose and perform but remaining in relative obscurity.
1927 – Publishes The Muse and the Fashion, a philosophical treatise criticizing modernist music and defending classical traditions.
1928 – Moves to London, seeking better opportunities.
Later Years and Maharaja’s Support (1935–1951)
1935 – Returns briefly to the Soviet Union but ultimately decides to remain in the West.
1936–1940s – Struggles financially but continues composing, producing some of his final major works, including the Third Piano Concerto and Violin Sonata No. 3 (“Epica”).
1946 – Receives financial support from the Maharaja of Mysore, who funds recordings of his piano works.
1950 – His health declines, and he stops composing.
1951 – Dies on November 13 in London, largely forgotten outside a small circle of admirers.
Posthumous Recognition
1970s–Present – Pianists such as Marc-André Hamelin, Hamish Milne, and Geoffrey Tozer champion his works, leading to a resurgence of interest in his music.

Characteristics of Music

Nikolai Medtner’s music is deeply rooted in the Romantic tradition, with an emphasis on lyricism, rich harmonies, and intricate counterpoint. Unlike his contemporaries Rachmaninoff and Scriabin, he resisted modernist influences and remained committed to classical forms and structures throughout his career. His music requires both technical brilliance and deep interpretative insight, making him one of the most refined yet underappreciated composers of his time.

1. Harmonic and Melodic Language

Late-Romantic Chromaticism: Medtner’s harmonies are rich and complex but never stray far into atonality or extreme dissonance. He preferred smooth voice leading and logical harmonic progressions.
Tonal Ambiguity: While firmly rooted in tonality, Medtner often blurs key centers through unexpected modulations and chromaticism. His music can shift seamlessly between major and minor modes, creating a sense of fluidity.
Lyrical and Songlike Melodies: Many of his piano works, especially his Fairy Tales (Skazki), feature long, expressive melodies reminiscent of Russian folk tunes. His vocal music also demonstrates a deep sensitivity to text and phrasing.

2. Complex and Intricate Counterpoint

Polyphonic Texture: Medtner was heavily influenced by Bach and Beethoven, often employing contrapuntal writing with interweaving voices.
Imitative and Fugal Passages: Many of his sonatas and larger works contain fugato sections or thematic transformations that show his skill in counterpoint.

3. Classical Forms with Romantic Expansion

Sonata Form Mastery: Medtner composed 14 piano sonatas, each demonstrating a deep understanding of classical structure while expanding upon it with long, flowing lines and intricate development.
Theme and Variations: He frequently used variation techniques to develop musical ideas, adding layers of complexity and depth.
Cyclic Form: Medtner often connected themes across multiple movements of a work, creating a sense of unity and cohesion.

4. Rhythm and Phrasing

Flexible Rhythms: His music often features subtle rhythmic shifts and syncopations, making it feel improvisatory yet highly structured.
Long, Flowing Phrases: Unlike the shorter, fragmented motifs of Scriabin or Debussy, Medtner preferred extended melodic lines, which demand careful breath control and phrasing from performers.

5. Emotional Depth and Philosophical Nature

Spiritual and Mystical Undertones: Medtner saw music as a means of expressing eternal truths, rejecting trends that he believed were superficial or sensational.
Balance of Drama and Intimacy: His works range from grand, dramatic sonatas to intimate and introspective miniatures, each imbued with a sense of sincerity.

6. Pianistic Style and Technical Challenges

Virtuosic but Not Flashy: Unlike Liszt or Rachmaninoff, Medtner’s technical demands are not for show but serve the musical expression. His works require precision, stamina, and deep understanding of structure.
Rich Textures and Thick Chords: His piano writing often features full, resonant chords, requiring strong finger independence and careful pedaling.
Demanding Left-Hand Passages: Many of his pieces contain intricate left-hand figurations, making them challenging to balance with the right-hand melodies.

Key Works That Exemplify His Style

Piano Sonatas (e.g., Sonata Reminiscenza, Op. 38 No. 1) – A perfect example of his nostalgic lyricism and structural mastery.
Fairy Tales (Skazki) – Short piano pieces that blend storytelling with deep musical craftsmanship.
Piano Concerto No. 2 in C Minor, Op. 50 – One of his grandest orchestral works, combining virtuosity with intricate thematic development.
Violin Sonata No. 3 (“Epica”) – A large-scale work showcasing his ability to weave expansive, lyrical themes with counterpoint.

Medtner’s music is often described as requiring a “composer’s mind” to play—it demands not only technical prowess but also a deep intellectual and emotional understanding. While his works never reached mainstream popularity during his lifetime, they have gained recognition among pianists and scholars for their richness, depth, and unique fusion of Romantic tradition with a personal, introspective voice.

Relationships

Direct Relationships of Nikolai Medtner
Nikolai Medtner was deeply connected to various musicians, patrons, and institutions throughout his life. Although he remained somewhat isolated due to his conservative musical style and lack of interest in self-promotion, he maintained significant relationships with several important figures.

1. Fellow Composers

Sergei Rachmaninoff (1873–1943) – Close Friend and Supporter

Medtner and Rachmaninoff were lifelong friends who greatly respected each other’s work.
Rachmaninoff dedicated his Piano Concerto No. 4 (1926) to Medtner.
In return, Medtner dedicated his Piano Sonata in E minor, Op. 38 No. 1 (“Sonata Reminiscenza”) to Rachmaninoff.
Rachmaninoff frequently promoted Medtner’s music, even helping him financially at times.

Alexander Glazunov (1865–1936) – Early Supporter

As a leading figure at the St. Petersburg Conservatory, Glazunov admired Medtner’s music and encouraged his career.
He facilitated the early publication and performances of Medtner’s works in Russia.

Pyotr Ilyich Tchaikovsky (1840–1893) – Indirect Influence

Although Medtner never met Tchaikovsky, his music was shaped by Tchaikovsky’s lyrical and harmonic style, especially in his early works.
Medtner’s use of Russian folk elements in some pieces can also be traced to Tchaikovsky’s influence.

Alexander Scriabin (1872–1915) – Contemporary and Rival

Medtner and Scriabin were both students at the Moscow Conservatory but had sharply contrasting musical philosophies.
Medtner disapproved of Scriabin’s increasingly mystical and atonal style, considering it “fashionable excess.”
Despite their differences, Scriabin respected Medtner’s pianistic ability, though they were not close personally.

2. Performers and Conductors

Fritz Kreisler (1875–1962) – Violinist and Collaborator
Medtner composed the Violin Sonata No. 3 (“Epica”), dedicated to Kreisler.
Kreisler championed Medtner’s violin works and performed them internationally.

Benno Moiseiwitsch (1890–1963) – Pianist and Advocate

A noted pianist of the early 20th century, Moiseiwitsch frequently performed Medtner’s works.
He helped introduce Medtner’s piano music to Western audiences.

Igor Stravinsky (1882–1971) – Opponent of Medtner’s Musical Philosophy

While Medtner and Stravinsky knew of each other, their artistic views were in complete opposition.
Medtner criticized Stravinsky’s The Rite of Spring and modernist tendencies, calling them “anti-music.”
Stravinsky, in turn, viewed Medtner’s work as outdated and overly conservative.

Albert Coates (1882–1953) – Conductor of Medtner’s Piano Concertos

A British conductor who led several performances of Medtner’s Piano Concertos in England.
He was instrumental in bringing Medtner’s orchestral music to wider audiences.

3. Patrons and Supporters

Maharaja of Mysore (1884–1940) – Financial Benefactor

The Maharaja of Mysore was one of Medtner’s most generous supporters in his later years.
He funded the “Medtner Society” recordings in the 1940s, allowing Medtner to record his own works.
Without this financial support, Medtner might have fallen into complete obscurity.

Henry Wood (1869–1944) – British Conductor and Supporter

Helped Medtner gain recognition in England.
Conducted some of Medtner’s orchestral works.

Alexander Goedicke (1877–1957) – Cousin and Early Patron

A composer and organist who supported Medtner in his early career.
Helped promote his music within Russian musical circles.

4. Institutions and Publishers

Moscow Conservatory – Education and Teaching

Medtner studied at the conservatory under Vasily Safonov.
Later became a professor there, but left after the Russian Revolution.

Universal Edition & Zimmermann Publishers – Early Publishers

Published many of Medtner’s works in the early 20th century.
Limited commercial success led to financial struggles.

BBC (British Broadcasting Corporation) – Last Public Performances

The BBC provided Medtner with some late recognition by broadcasting his works in the 1940s.
However, this exposure was not enough to bring him widespread fame.

5. Non-Musician Figures

Leo Tolstoy (1828–1910) – Philosophical Influence

Medtner was deeply influenced by Tolstoy’s ideas about art and morality.
Tolstoy once heard Medtner play and reportedly told him, “You are a true artist.”
Medtner shared Tolstoy’s belief in the spiritual and moral responsibility of artists.

Maxim Gorky (1868–1936) – Indirect Relationship

Gorky, a Soviet writer, admired Russian artistic traditions but had no direct interaction with Medtner.
Medtner was critical of Soviet ideologies, making an official relationship unlikely.

Conclusion

Medtner’s relationships reflect both his musical conservatism and his outsider status. While he had strong friendships with figures like Rachmaninoff and Kreisler, his rejection of modernist trends and reluctance to promote himself left him relatively isolated. His support from figures like the Maharaja of Mysore and Henry Wood helped sustain him in exile, but his music remained underappreciated during his lifetime.

Similar Composers

If you’re looking for composers similar to Nikolai Medtner, here are some that share aspects of his style, including rich harmonic language, intricate counterpoint, and a commitment to late-Romantic traditions:

1. Sergei Rachmaninoff (1873–1943) – Russian Romanticism & Virtuosic Piano Writing

Medtner and Rachmaninoff were close friends, and their music shares a lyrical, expressive quality.
Both wrote highly demanding piano music with deep emotional depth.
Rachmaninoff’s Études-Tableaux and Moments Musicaux resemble Medtner’s Fairy Tales (Skazki) in their storytelling nature.
However, Rachmaninoff’s music is generally more outwardly dramatic, while Medtner’s is more introspective.

Similar works:

Piano Sonatas Nos. 1 & 2 (compare with Medtner’s sonatas)
Études-Tableaux, Op. 39 (similar to Medtner’s Fairy Tales)
Piano Concertos (Medtner’s three concertos resemble Rachmaninoff’s)

2. Johannes Brahms (1833–1897) – Classical Structure & Rich Harmony

Medtner admired Brahms and was deeply influenced by his use of counterpoint and thematic development.
Both composers favored traditional sonata structures over experimental forms.
Medtner’s thick-textured, often contrapuntal writing resembles Brahms’ approach to piano composition.

Similar works:

Brahms’ Piano Sonata No. 3 in F minor, Op. 5 (similar to Medtner’s large-scale sonatas)
Handel Variations (shares Medtner’s love of variation form)
Intermezzi, Op. 117 (similar to Medtner’s more lyrical miniatures)

3. Alexander Glazunov (1865–1936) – Russian Lyricism & Romanticism

Glazunov and Medtner both maintained a Romantic style while modernism was rising in Russia.
Glazunov’s lush harmonies and orchestration resemble Medtner’s writing.
However, Glazunov’s music is often more straightforward, while Medtner’s is more intricate.

Similar works:

Piano Sonata No. 1 in B-flat minor, Op. 74 (comparable to Medtner’s sonatas)
Concert Waltzes (similar to Medtner’s lighter piano works)

4. César Franck (1822–1890) – Cyclic Form & Spiritual Depth

Medtner’s use of cyclic form and rich harmonies has parallels with Franck’s music.
Both composers infused their music with deep spirituality and introspection.
Medtner’s Violin Sonata No. 3 (“Epica”) has similarities with Franck’s famous Violin Sonata in A major.

Similar works:

Piano Quintet in F minor (shares Medtner’s structural depth)
Prelude, Chorale and Fugue (similar to Medtner’s contrapuntal style)

5. Gabriel Fauré (1845–1924) – Lyricism & Subtle Chromaticism

Like Medtner, Fauré favored long, flowing melodic lines and intricate inner voices.
Both composers used chromaticism subtly, never abandoning tonality.
However, Fauré’s music is more harmonically delicate compared to Medtner’s denser textures.

Similar works:

Nocturnes (similar to Medtner’s lyrical piano pieces)
Barcarolles (comparable to Medtner’s intimate Fairy Tales)

6. Moritz Moszkowski (1854–1925) – Pianistic Writing & Romanticism

Like Medtner, Moszkowski composed highly pianistic works that demand virtuosity.
However, Moszkowski’s music is often more extroverted and brilliant, whereas Medtner’s is more introspective.

Similar works:

Études de Virtuosité, Op. 72 (shares Medtner’s pianistic challenges)
Piano Concerto in E major, Op. 59 (comparable to Medtner’s concertos)

7. Samuel Feinberg (1890–1962) – Russian Late Romanticism & Complex Textures

Feinberg’s piano music shares Medtner’s intricate counterpoint and harmonic density.
However, Feinberg’s style has a more mystical and impressionistic quality.

Similar works:

Piano Sonatas Nos. 2–6 (resemble Medtner’s sonatas in complexity)
Études, Op. 11 (similar to Medtner’s technical yet expressive piano works)

8. Nikolai Myaskovsky (1881–1950) – Russian Romanticism & Melancholy

Myaskovsky and Medtner were both Russian composers who retained Romantic ideals while modernism took over.
Myaskovsky’s music is often melancholic and deeply expressive, like Medtner’s.

Similar works:

Piano Sonata No. 2 in F-sharp minor (shares Medtner’s introspective nature)
Symphony No. 27 (similar in atmosphere to Medtner’s larger works)

9. Ludvig Norman (1831–1885) – Scandinavian Romanticism

A lesser-known composer whose piano music has a lyrical, song-like quality similar to Medtner’s.
His works blend Romantic and Classical elements in a way that resembles Medtner’s balance of form and expressiveness.

Conclusion

Medtner’s music sits at the crossroads of Russian lyricism, German contrapuntal rigor, and Romantic expressiveness. If you enjoy his music, exploring the works of Rachmaninoff, Brahms, Glazunov, and Franck would be a natural next step.

As a Pianist

Nikolai Medtner was not only a composer but also a highly skilled pianist. Though he never achieved the international fame of virtuosos like Rachmaninoff or Horowitz, his playing was admired for its depth, clarity, and intellectual rigor. He was a pianist who prioritized musical integrity over showmanship, focusing on structural cohesion and expressive nuance rather than sheer bravura.

1. Pianistic Style and Technique

Emphasis on Clarity and Articulation: Medtner’s playing was noted for its transparency and precision, even in dense textures. His contrapuntal lines remained distinct, reflecting his admiration for Bach and Beethoven.
Deep, Singing Tone: Like Rachmaninoff, Medtner cultivated a warm and resonant tone, particularly in lyrical passages.
Controlled Virtuosity: While he possessed formidable technical ability, he rejected flashy or exaggerated gestures. His playing was often described as “pure,” with every note serving the music rather than personal display.
Strong Left Hand: Medtner’s compositions often feature intricate left-hand writing, and his own playing demonstrated remarkable control and independence between hands.
Rhythmic Flexibility: Though structurally disciplined, he allowed for subtle rhythmic freedom, particularly in his lyrical passages. His rubato was natural and unforced.

2. Performance Career and Challenges

Limited Concertizing: Unlike Rachmaninoff, Medtner was not a touring virtuoso. He preferred composing to performing and rarely sought widespread public attention.
Struggled with Stage Fright: He reportedly suffered from nerves before performances, which may have contributed to his reluctance to pursue an extensive concert career.
Best Known for Performing His Own Works: Most of his public performances featured his own compositions, particularly his Piano Sonatas and Fairy Tales (Skazki).
Declining Technique in Later Years: As he aged, his playing became less technically secure, possibly due to health problems and financial stress.

3. Legacy as a Performer

Recorded His Own Works: Medtner made several recordings in the 1930s and 1940s, largely thanks to the patronage of the Maharaja of Mysore. These include his three Piano Concertos and various solo works.
Admired by Fellow Musicians: Rachmaninoff, Moiseiwitsch, and others spoke highly of Medtner’s pianism, even if he did not reach the same level of fame.
Influenced Later Pianists: Pianists like Marc-André Hamelin and Geoffrey Tozer have championed Medtner’s music, following in his footsteps by emphasizing both the intellectual and emotional dimensions of his works.

4. Comparison with Other Pianists

Pianist Style Compared to Medtner

Sergei Rachmaninoff – More overtly virtuosic, broader dynamic range, more dramatic contrasts.
Alexander Scriabin – More mystical, impressionistic, and improvisatory.
Benno Moiseiwitsch – Shared a refined, non-flashy approach similar to Medtner.
Bach & Beethoven (as influences) – Medtner’s precise articulation and structural clarity stemmed from these composers.

5. Notable Recordings by Medtner

Some of his most important performances include:

Piano Concerto No. 2 in C minor, Op. 50 (recorded with Albert Coates conducting)
Piano Sonata in G minor, Op. 22
Fairy Tales (Skazki), Op. 20 & Op. 26
These recordings, though limited in number, give insight into his thoughtful and refined pianism.

Conclusion

Medtner was a pianist of deep intellect and expressive subtlety, valuing musical depth over virtuosity. While he never gained the public recognition of some of his peers, his recordings showcase an artist devoted to the integrity of his music. His playing remains a fascinating example of a composer-pianist dedicated to his own artistic vision rather than commercial success.

Forgotten Melodies, Op. 38 & Op. 39

Forgotten Melodies (Vergessene Weisen, Забытая мелодия) is a two-volume collection of piano pieces by Nikolai Medtner, composed between 1918 and 1922. The set is one of Medtner’s most significant contributions to piano literature, balancing lyrical introspection, virtuosic demands, and structural complexity.

The pieces are highly personal, with Medtner drawing inspiration from Russian folklore, poetry, and classical forms. Despite the title, the “forgotten melodies” are not literal quotations but rather evocative themes that feel nostalgic, as if recalling something distant and timeless.

Op. 38 (1919–1920) – 8 Pieces
This set contains eight pieces, ending with the famous Sonata Reminiscenza. It blends lyricism, folk-like melodies, and virtuosic writing.

1. Sonata Reminiscenza, Op. 38 No. 1

One of Medtner’s most well-known works and a masterpiece of Russian piano music.
A single-movement sonata filled with nostalgia, gentle flowing arpeggios, and a melancholy theme.
Features cyclic development, meaning the opening theme reappears in different variations.
Evokes a dreamy, wandering atmosphere, almost like a reverie.

2. Danza graziosa (Graceful Dance), Op. 38 No. 2

A delicate and elegant dance, with quick, light textures and subtle shifts in harmony.
Less dramatic than the first piece but full of charm.

3. Danza festiva (Festive Dance), Op. 38 No. 3

A joyful and rhythmic dance, much more forceful and dynamic than No. 2.
Filled with dotted rhythms and bold chords, resembling a Russian folk dance.

4. Canzona fluviala (River Song), Op. 38 No. 4

Flowing, liquid-like arpeggios and gentle, songful phrasing evoke an image of a river.
Medtner was known for creating music with a strong sense of movement and natural imagery.

5. Franticheskaya pesn’ (Frauenlied or French Song), Op. 38 No. 5

A tender and lyrical piece, evoking a French chanson.
Marked by subtle melancholy and delicate phrasing.

6. Feya (The Fairy), Op. 38 No. 6

Fast-moving, light, and magical—one of Medtner’s most whimsical pieces.
Rapid figurations in the right hand create an airy, almost impressionistic feel.

7. Ovod (The Gadfly), Op. 38 No. 7

A restless, agitated piece, with buzzing left-hand figures.
Short but highly rhythmic and intense.

8. Mephisto-Walzer, Op. 38 No. 8

A dark and mischievous waltz, similar in spirit to Liszt’s Mephisto Waltz.
Features sharp contrasts, sudden harmonic shifts, and devilish energy.

Op. 39 (1920–1922) – 4 Pieces

This set is shorter but includes one of Medtner’s most powerful sonatas. It continues the themes of the first volume but with a deeper, more philosophical tone.

1. Sonata tragica, Op. 39 No. 5

A dramatic, stormy one-movement sonata, full of heroic struggle and intensity.
Dense, Beethovenian textures, yet unmistakably Medtner in harmonic language.
Contains driving rhythms, passionate climaxes, and a tragic, defiant ending.

2. Danza jubilosa (Joyful Dance), Op. 39 No. 6

Bright and celebratory, acting as a contrast to the darkness of the previous sonata.
Full of sparkling figurations and playful rhythms.

3. Elégie, Op. 39 No. 7

A piece of deep sorrow and longing, almost like a musical lament.
Rich harmonic progressions and a singing melodic line create a sense of loss.

4. Canzona serenata, Op. 39 No. 8

A gentle, song-like finale to the collection, closing with lyrical simplicity.
Combines romantic nostalgia with clarity, serving as a farewell.

Musical and Stylistic Characteristics

Highly lyrical: Every piece is melodically rich, often resembling Russian folk songs or vocal lines.
Counterpoint & harmonic depth: Medtner’s love for Bach and Brahms is evident in the way voices interact.
Virtuosic but never flashy: The difficulty lies in voicing, phrasing, and emotional depth, rather than sheer speed.
Cyclic structures: Many themes reappear throughout the set in different forms.
Russian spirit: Medtner’s harmonies, rhythms, and forms remain deeply tied to Russian musical traditions.

Significance and Reception

Forgotten Melodies is one of Medtner’s greatest piano works and showcases his mature compositional voice.
Though not as famous as Rachmaninoff’s piano works, it has been highly respected among pianists for its depth and originality.
Sonata Reminiscenza and Sonata Tragica are often performed as standalone pieces due to their emotional power and structural brilliance.

Recommended Recordings

If you want to hear this work interpreted by great pianists, consider:

Marc-André Hamelin – One of the best recordings, with both power and nuance.
Nikolai Demidenko – A strong, highly expressive version.
Emil Gilels (historical recording) – Captures the Russian spirit of Medtner’s music.
Geoffrey Tozer – A complete Medtner specialist, offering deep insight into his works.

Conclusion

Forgotten Melodies represents Medtner at his most personal and expressive. Sonata Reminiscenza and Sonata Tragica are particularly important highlights, showcasing his ability to blend deep emotional expression with formal mastery. If you appreciate lyrical yet complex piano music, this collection is a must-listen.

Russian Fairy Tale, Op. 42 No. 1

Overview

“Russian Fairy Tale” (Русская сказка) is the first piece in Medtner’s Two Fairy Tales, Op. 42, composed in 1924. It is one of his most evocative and dramatic fairy tales (Skazki), a genre that Medtner uniquely developed as part of his piano output.

Though the piece does not narrate a specific Russian folktale, it captures the spirit of Russian folklore with its mystical atmosphere, modal harmonies, and energetic drive. The music conveys a sense of legendary heroism and enchanted landscapes, reminiscent of the world of Russian myths.

Musical Characteristics

Key: C-sharp minor
Time Signature: 6/8 (with sections in 9/8)
Tempo: Allegro molto
Form: Loose ternary (ABA) with dramatic contrast between sections

1. The Opening – Mysterious and Brooding

Begins with a dark, swirling left-hand accompaniment that suggests an enchanted, otherworldly setting.
The right hand introduces a haunting, folk-like melody, with ornamental turns and modal inflections that evoke Russian folk tunes.
The harmony is modal, often shifting unpredictably, creating a sense of magic and uncertainty.

2. The Middle Section – Heroic and Bold

A contrasting march-like theme emerges, featuring powerful chords and rhythmic propulsion.
The bassline moves in large leaps, reinforcing a sense of epic grandeur, possibly evoking a Russian bogatyr (knight or warrior) setting off on a quest.
The interplay between hands becomes increasingly complex, with the melody soaring above dramatic harmonic shifts.

3. The Return – Spirited and Unpredictable

The main theme returns with greater intensity, incorporating stormy triplets and syncopations.
Builds towards a whirlwind climax, then suddenly fades into mystery, leaving an impression of a story that continues beyond the music.

Stylistic Influences and Connections

Russian folk music: The use of modal melodies, irregular phrase structures, and ornamentation resembles traditional Russian folk songs.
Tchaikovsky & Rimsky-Korsakov: The fairy tale atmosphere recalls Tchaikovsky’s The Nutcracker or Rimsky-Korsakov’s Scheherazade, though Medtner’s approach is more abstract and piano-centered.
Scriabin & Rachmaninoff: The rich, chromatic harmonies and dramatic tension show similarities to these composers, though Medtner maintains a more classical sense of structure.

Interpretation and Performance Challenges

Balancing mystery and power: The performer must contrast the brooding, magical quality of the beginning with the bold, heroic middle section.
Complex texture: The swirling left-hand patterns and intricate right-hand ornamentation require clarity and control.
Rhythmic flexibility: The transitions between lyrical rubato and strict rhythmic drive must feel natural.

Notable Recordings

Marc-André Hamelin – Brilliant technical control and storytelling.
Geoffrey Tozer – Emphasizes Medtner’s lyricism and Russian character.
Nikolai Demidenko – A deeply expressive, authentic interpretation.

Conclusion

“Russian Fairy Tale” is a mystical, powerful piece that embodies Medtner’s ability to capture legendary storytelling through music. It remains one of his most captivating and evocative piano miniatures, blending Russian folk elements, virtuosic writing, and narrative depth into a unique and unforgettable work.

Two Fairy Tales, Op. 48

Two Fairy Tales, Op. 48 (Две сказки) is one of Medtner’s later piano works, composed in 1928–1929, during his exile in France. These pieces exemplify Medtner’s mature harmonic language, intricate textures, and deep lyricism, while still retaining the Russian fairy tale atmosphere that defines his Skazki (Fairy Tales).

Unlike some of his earlier Skazki, which are lighthearted or dance-like, the Op. 48 Fairy Tales are more philosophical, dramatic, and harmonically complex, reflecting the challenges he faced during his later years.

1. Fairy Tale in F minor, Op. 48 No. 1

Mood & Character

A dark, stormy piece with a narrative intensity resembling a heroic struggle.
The brooding, restless atmosphere suggests an epic Russian legend or tragic tale.

Musical Features

Opening: Begins with powerful, rolling chords that immediately create a sense of urgency.
Driving Rhythm: The relentless, galloping motion in the left hand propels the piece forward.
Chromatic Harmony: Features unpredictable harmonic shifts, adding mystery and tension.
Contrast: The middle section introduces a more lyrical, song-like melody, but the dramatic energy soon returns.
Virtuosic Demands: Requires strong articulation, precise control of rapid passages, and dynamic contrast.

Interpretation

The pianist must balance power and clarity, ensuring the agitated sections do not become muddy.
The lyrical interlude should provide contrast without losing momentum.

Comparison with Other Works

Similar to Medtner’s Sonata tragica in its drama and intensity.
The propulsive energy and dark harmonies are reminiscent of Rachmaninoff’s Études-Tableaux, though Medtner’s structure is more classical.

2. Fairy Tale in B-flat minor, Op. 48 No. 2

Mood & Character

A more lyrical, melancholic piece, with an elegiac quality.
Feels contemplative and nostalgic, possibly reflecting Medtner’s personal struggles in exile.

Musical Features

Gentle Opening: Begins with delicate, expressive phrasing, resembling a Russian folk song.
Flowing Arpeggios: The left hand often provides soft, rippling accompaniment, creating a dreamlike effect.
Rich, Chromatic Harmony: Subtle modulations and harmonic shifts add emotional depth.
Climactic Build-up: The melody becomes more passionate and intense, reaching a sweeping climax before fading away.

Interpretation

Requires deep lyrical expression and delicate voicing to bring out the inner emotional nuances.
The pianist must shape the dynamic arc carefully, ensuring the climax feels organic.

Comparison with Other Works

Shares similarities with Medtner’s Elégie (Op. 39 No. 7) in its introspective mood.
Has echoes of Chopin’s Nocturnes in its singing melody and harmonic subtlety.

Stylistic and Thematic Significance

Late-period Medtner: Shows his increasing harmonic complexity and structural refinement.
Russian spirit: Despite being in exile, Medtner retains a strong Russian folk influence in these works.
Emotional depth: Unlike earlier fairy tales that might evoke fantastical imagery, these pieces feel more introspective and tragic, as if telling a forgotten legend or personal reflection.

Notable Recordings

Marc-André Hamelin – Offers a highly polished, technically flawless interpretation.
Geoffrey Tozer – Captures Medtner’s lyrical phrasing and depth of emotion.
Nikolai Demidenko – Brings a powerful, Russian-style interpretation with dramatic contrasts.

Conclusion

Two Fairy Tales, Op. 48 represents Medtner’s mature style, blending virtuosic intensity with profound expressiveness. The first Fairy Tale is stormy and dramatic, while the second is lyrical and nostalgic, making them a complementary pair.

Romantic Sketches for the Young, Op. 54

Overview

“Romantic Sketches for the Young”, Op. 54 (Романтические наброски для юношества), is a collection of short piano pieces composed in 1932–1933. These works were written during Medtner’s later years while he was living in exile in France and England. Unlike his more complex, mature works, these miniatures are simpler, more accessible, and lyrical, intended for young pianists but still rich in Medtner’s signature style.

The pieces maintain a warm, Romantic character, similar to Schumann’s Album for the Young and Tchaikovsky’s Children’s Album. However, Medtner’s sketches are still deeply expressive and structurally refined, often containing hints of Russian folk melodies and fairy tale elements.

Structure and Musical Characteristics

Op. 54 consists of two books, each containing six pieces. These pieces vary in mood, tempo, and difficulty, offering young pianists an introduction to Medtner’s musical world.

Book 1 (Op. 54 No. 1–6)

Prologue – A majestic, noble opening piece, almost like an overture to the set.
Dialogue – A gentle, conversational exchange between two musical voices.
Danse Rustique – A light, folk-inspired dance, with playful rhythms and simple textures.
Canzona Matinata – A song-like morning piece, evocative of a peaceful sunrise.
Capriccio – A whimsical, lively piece with sudden shifts in dynamics and articulation.
Canzona Serenata – A lyrical, evening serenade, closing the first book with a sense of nostalgia.

Book 2 (Op. 54 No. 7–12)

Danse Masquerade – A mysterious and slightly mischievous dance, with a sense of theatrical drama.
Danse Champêtre – Another rustic, folk-like dance, but more rhythmically energetic.
Elégie – A poignant, expressive lament, one of the most emotionally deep pieces in the set.
Fughetta – A short fugue, showcasing Medtner’s love for counterpoint.
Valse Lente – A delicate, dreamlike waltz, with a touch of melancholy and nostalgia.
Epilogue – A reflective closing piece, bringing the set full circle with echoes of the Prologue.

Stylistic and Thematic Features

Romantic & Lyrical: Despite being written in the 20th century, the pieces embrace a late-Romantic idiom, rather than modernist trends.
Russian Folk Influence: Some pieces contain subtle modal melodies and dance rhythms reminiscent of Russian folk tunes.
Accessible but Meaningful: While technically simpler than Medtner’s major works, the pieces retain his depth of expression and harmonic richness.
Miniature Masterpieces: Like Schumann’s Kinderszenen or Tchaikovsky’s Children’s Album, these are not just for children—they hold expressive depth for more mature musicians as well.

Comparison with Medtner’s Other Works

Unlike his complex piano sonatas and concertos, these are more direct and accessible, yet still bear his signature harmonic language and melodic inventiveness.
Similar in intent to his other small-form pieces, such as the Fairy Tales (Skazki), though less intense and more lyrical.
Stands alongside Schumann’s and Tchaikovsky’s piano collections for young pianists, but with a more Russian and classical spirit.

Notable Recordings

Geoffrey Tozer – One of the most expressive recordings, capturing the charm of these pieces.
Hamonatuhara Shozo – Offers a delicate, poetic approach to Medtner’s writing.

Conclusion

“Romantic Sketches for the Young” is one of Medtner’s most approachable and charming piano collections, blending lyrical beauty, gentle playfulness, and subtle depth. It provides an excellent introduction to his music, particularly for younger pianists, while still holding expressive depth for seasoned musicians.

Eight Mood Pictures, Op. 1

Overview

“Eight Mood Pictures” (Восемь настроений) Op. 1 is Medtner’s first published work, written between 1895 and 1896 when he was still a student at the Moscow Conservatory. This collection consists of eight short character pieces, each capturing a distinct mood or atmosphere.

Despite being an early work, the Mood Pictures already showcase many hallmarks of Medtner’s mature style, including rich harmonic language, lyrical melodies, and intricate textures. The set reflects the Romantic tradition, influenced by Schumann, Chopin, and Brahms, yet it also hints at the composer’s later deeply personal and introspective voice.

Structure and Musical Characteristics
Each piece in this collection represents a specific emotional state, resembling musical sketches or poetic vignettes. The titles suggest impressions of nature, dreams, or inner emotions, akin to Schumann’s Carnaval or Kinderszenen.

1. Andante (E minor)

A soft, introspective opening, setting a contemplative tone.
Features delicate phrasing and chromatic harmonies, reminiscent of Chopin’s Nocturnes.

2. Allegro (F minor)

A dramatic, stormy piece with a restless, turbulent character.
Rapid, driving rhythms and dark harmonies create a sense of urgency.
Similar to Scriabin’s early Études in its virtuosic intensity.

3. Allegretto (A-flat major)

A graceful, waltz-like miniature with lyrical charm.
Flowing accompaniment and expressive rubato create a sense of elegance.
Has echoes of Schumann’s lyrical piano pieces.

4. Andante (D-flat major)

One of the most poetic and nostalgic pieces in the set.
The melody sings with Romantic expressiveness, supported by lush harmonies.
Resembles Tchaikovsky’s lyrical piano works, such as The Seasons.

5. Allegro (G minor)

A rhythmically driving, energetic piece.
Features sharp contrasts and bold dynamic shifts, resembling Brahms’ Capriccios.

6. Allegro non troppo (E-flat minor)

A brooding, melancholic piece, evoking a sense of longing or mystery.
The use of chromaticism and shifting harmonies foreshadows Medtner’s mature harmonic language.

7. Allegro con vivacità (C-sharp minor)

Lively and dramatic, featuring bold leaps and rhythmic syncopation.
Virtuosic in nature, requiring clear articulation and precise dynamic control.

8. Allegro molto (E major)

A joyful, uplifting conclusion to the set.
Features brilliant passagework and bright harmonies, closing on a radiant, triumphant note.

Stylistic and Thematic Features

Romantic Influence: The work is deeply rooted in Romantic piano traditions, particularly Chopin, Schumann, Brahms, and early Scriabin.
Narrative & Emotional Depth: Each piece functions like a musical poem, expressing a distinct emotion or scene.
Virtuosic Elements: While some pieces are lyrical and song-like, others demand technical brilliance, hinting at Medtner’s later virtuosic writing.
Hints of Medtner’s Mature Style: Even in this early work, we see Medtner’s characteristic rich harmonies, contrapuntal textures, and Russian lyricism.

Comparison with Other Composers & Works

Schumann’s Carnaval or Kinderszenen – Similar in its miniature, character-driven approach.
Chopin’s Preludes – Shares the short, expressive nature and variety of moods.
Scriabin’s Early Études & Preludes – Some pieces resemble Scriabin’s youthful energy and harmonic experimentation.

Significance in Medtner’s Oeuvre

First published work, marking the beginning of his career as a composer.
Already demonstrates a unique personal voice, despite clear Romantic influences.
While Medtner later moved towards more intricate structures (e.g., piano sonatas, fairy tales), this collection remains a beautiful, accessible introduction to his style.

Notable Recordings

Geoffrey Tozer – A definitive interpretation, capturing both lyrical beauty and technical brilliance.
Marc-André Hamelin – Highly polished, with clarity and expressive depth.

Conclusion

“Eight Mood Pictures” is a fascinating early work that already showcases Medtner’s lyrical expressiveness, rich harmonies, and emotional depth. It serves as an excellent gateway to his later, more complex works, offering a blend of poetic intimacy and virtuosic energy.

Other Piano Works

Nikolai Medtner was a prolific composer for the piano, and his works span a wide range of forms, from large-scale sonatas to short character pieces. Below is an overview of his major piano works, categorized by type.

1. Piano Sonatas (14 Sonatas)

Medtner’s sonatas are some of his most significant works, known for their dense counterpoint, harmonic richness, and lyrical expressiveness.

Sonata in F minor, Op. 5 (1896–1903) – Early but already dramatic and well-structured.

Sonata-Triad, Op. 11 (1904–1907) – Three sonatas forming a connected cycle.

No. 1 in C minor
No. 2 in F minor
No. 3 in E minor

Sonata in G minor, Op. 22 (1909–1910) – Medtner’s most concise and lyrical sonata.

Sonata-Skazka in C minor, Op. 25 No. 1 (1910–1911) – A fusion of his Fairy Tale style with sonata form.

Sonata romantica in B-flat minor, Op. 53 No. 1 (1930) – Passionate and expressive, reminiscent of Rachmaninoff.

Sonata minacciosa in F minor, Op. 53 No. 2 (1931) – A dark, dramatic work with an ominous character.

Sonata tragica in C minor, Op. 39 No. 5 (1918–1920) – A compact yet intense single-movement sonata.

Sonata-Ballade in F-sharp minor, Op. 27 (1912–1914) – A fusion of epic narrative and dramatic tension.

Sonata in A minor, Op. 30 (1914–1917) – Highly chromatic and emotionally charged.

Sonata-Idylle in G major, Op. 56 (1937) – Medtner’s most pastoral and serene sonata.

Sonata in E minor, Op. posth. (unfinished) – Medtner’s last work, left incomplete.

2. Fairy Tales (Skazki) – Short Character Pieces

Medtner’s Fairy Tales (Сказки) are among his most famous and beloved piano works, blending Russian folklore, fantasy, and deep expressiveness.

Op. 8 (1904) – Early set, with lyrical and dramatic elements.
Op. 9 (1905) – Expands on folk-inspired themes.
Op. 14 (1906) – Contains some of his most poetic miniatures.
Op. 20 (1909) – Features the famous “March of the Paladin”.
Op. 26 (1912) – More harmonically adventurous.
Op. 34 (1920) – Contains the well-known “Russian Fairy Tale”.
Op. 42 (1924) – Features the brilliant and technically challenging pieces.
Op. 48 (1928–1929) – The Two Fairy Tales are highly dramatic.
Op. 51 (1931–1932) – Late set, showing his mature harmonic language.

3. Other Major Solo Piano Works

These works showcase Medtner’s lyrical, poetic, and virtuosic writing outside of his sonatas and Fairy Tales.

Mood Pictures & Sketches

Eight Mood Pictures, Op. 1 (1895–1896) – Medtner’s first published work, reflecting Romantic influences.
Romantic Sketches for the Young, Op. 54 (1932–1933) – Lighter, accessible miniatures similar to Schumann’s Kinderszenen.

Larger Cycles

Forgotten Melodies I, Op. 38 (1918–1920) – Contains the famous “Sonata Reminiscenza” (No. 1).
Forgotten Melodies II, Op. 39 (1919–1920) – Features “Sonata tragica” (No. 5).
Forgotten Melodies III, Op. 40 (1920) – Concludes the trilogy with reflective miniatures.

Etudes & Variations

Three Novelles, Op. 17 (1907) – Short but deeply expressive pieces.
Three Intermezzi, Op. 46 (1928) – Meditative, somewhat Brahmsian.
Two Elegies, Op. 59 (1940–1941) – One of his last piano works, filled with nostalgia.
Two Improvisations, Op. 47 (1927) – Playful and experimental.
Three Hymns in Praise of Toil, Op. 49 (1929) – A philosophical work, expressing the struggle and dignity of labor.
Variations & Fugue, Op. 55 (1937) – Highly intricate and contrapuntal.

Final Thoughts

Medtner’s piano works represent a unique blend of Romanticism, Russian folk influence, and classical structure. While often compared to Rachmaninoff and Scriabin, his music has a more intricate, contrapuntal, and introspective quality.

Notable Works

1. Piano Concertos (Piano & Orchestra)

Medtner wrote three piano concertos, each showcasing his unique blend of Romantic lyricism, contrapuntal complexity, and virtuosity.

Piano Concerto No. 1 in C minor, Op. 33 (1914–1918)

A highly dramatic and lyrical work, rich in counterpoint and thematic development.
Features a single continuous movement divided into three sections.

Piano Concerto No. 2 in C minor, Op. 50 (1927)

More expansive and virtuosic, with long melodic lines and orchestral grandeur.
Dedicated to Rachmaninoff, who admired Medtner’s work.

Piano Concerto No. 3 in E minor, Op. 60 (“Ballade”) (1940–1943)

Medtner’s final large-scale work, filled with deep nostalgia and introspection.
More harmonically adventurous, incorporating folk-like elements.

2. Violin & Piano Works

Medtner wrote three violin sonatas, each notable for its expressive depth and contrapuntal textures.

Violin Sonata No. 1 in B minor, Op. 21 (1908–1910)

A deeply lyrical and passionate work.
Rich harmonies and a strong Russian character.

Violin Sonata No. 2 in G major, Op. 44 (“Sonata-Epica”) (1923–1925)

One of Medtner’s most expansive and dramatic compositions.
A grand, heroic piece requiring great technical skill from both violinist and pianist.

Violin Sonata No. 3 in E minor, Op. 57 (“Sonata-Ballade”) (1935–1938)

A late work, marked by elegant lyricism and poetic depth.
Evokes a sense of narrative storytelling, similar to his Fairy Tales.

3. Songs for Voice & Piano

Medtner was deeply influenced by Russian poetry, and he composed a significant number of art songs (romances). Many of these are based on texts by Pushkin, Tyutchev, Goethe, Heine, and other poets.

Notable Song Cycles & Collections

Eight Poems, Op. 24 (1913–1915) – Setting of Russian poetry with expressive piano accompaniment.
Four Poems, Op. 28 (1914–1917) – Includes songs filled with mystical and spiritual themes.
Second Cycle of Songs, Op. 36 (1921) – Medtner’s post-revolution works, with a more melancholic character.
Goethe Songs, Op. 39 (1920) – Settings of German texts, showing Medtner’s connection to European literary traditions.
Pushkin Songs, Op. 46 (1927) – Dedicated to Alexander Pushkin, Russia’s most celebrated poet.

Style & Characteristics:

Unlike Rachmaninoff, who emphasized melodic beauty, Medtner’s songs are often more intricate, with detailed piano accompaniments.
They are through-composed rather than strophic, meaning the music evolves continuously rather than repeating.

4. Chamber Works

While Medtner did not write string quartets or large chamber works, his pieces for violin and piano are among the finest in Russian chamber music.

Three Nocturnes for Violin & Piano (1898–1900, unpublished) – A set of early lyrical works.
“Duo-Sonate” for Two Pianos in E minor, Op. posth. (unfinished) – Intended as a major late work but left incomplete.

5. Choral & Orchestral Works

Medtner wrote very little for orchestra alone, as he strongly preferred piano as the central instrument. However, he did compose:

Cantata The Hymn to the Forces, Op. 49 (1928–1929) – One of his few choral works, based on a philosophical and spiritual text.
Three Hymns in Praise of Toil, Op. 49 (for piano & chorus) – A rare attempt at orchestral choral writing, showing his admiration for human perseverance.

Conclusion

Although Medtner’s piano solo works dominate his output, his violin sonatas, piano concertos, and vocal songs are equally important. His compositions often demand virtuosity, deep musical insight, and an appreciation for counterpoint.

(This article was generated by ChatGPT. And it’s just a reference document for discovering music you don’t know yet.)

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