Appunti su Germaine Tailleferre e le sue opere

Panoramica

Germaine Tailleferre (1892-1983) era una compositrice francese, l’unica donna del famoso gruppo Les Six, insieme a Poulenc, Milhaud, Honegger, Auric e Durey. Questo collettivo rifiutava l’influenza del romanticismo wagneriano e dell’impressionismo debussyste, privilegiando una musica più leggera, chiara e accessibile, spesso tinta di umorismo e influenze popolari.

Tailleferre, formatasi al Conservatorio di Parigi, sviluppò uno stile raffinato, intriso di lirismo ed eleganza neoclassica. La sua opera attraversa diversi generi: musica per pianoforte, musica da camera, sinfonica, opera e musica da film. Tra i suoi pezzi più importanti figurano il Concerto per pianoforte (1924), la Sonata per arpa e Le marchand d’oiseaux, una suite orchestrale leggera e affascinante.

Nonostante il suo talento, non ottenne il riconoscimento di alcuni dei suoi colleghi maschi e visse spesso in condizioni precarie. Tuttavia, continuò a comporre fino alla fine della sua vita, lasciando un ricco catalogo, caratterizzato da una finezza melodica e una chiarezza di scrittura che meritano di essere riscoperte.

Storia

Germaine Tailleferre nasce nel 1892 con il nome di Germaine Tailefesse, in una famiglia in cui la musica non è incoraggiata. Suo padre disapprova il suo interesse per il pianoforte, ma lei persiste, sostenuta dalla madre, e finisce per entrare al Conservatorio di Parigi. Lì, stringe amicizia con compositori come Darius Milhaud, Arthur Honegger e Francis Poulenc, che, insieme a lei, formeranno in seguito Les Six, un gruppo che cerca di liberarsi dall’impressionismo di Debussy e dal romanticismo di Wagner. È in questo periodo che cambia il suo nome in Tailleferre, per segnare una rottura con suo padre.

Nella Parigi degli anni ’20, si muove in un mondo pieno di nuove idee, frequenta Cocteau, Stravinsky e Satie e compone opere in cui si mescolano eleganza e modernità. Il suo Concerto per pianoforte (1924) e il suo Concerto per arpa (1927) rivelano una scrittura al tempo stesso virtuosa e delicata, che le vale l’ammirazione dei suoi colleghi. Sposa un avvocato americano, Ralph Barton, ma il matrimonio dura poco: Barton è instabile e la loro relazione diventa un peso emotivo. Torna in Francia, segnata da questa esperienza.

Il secondo conflitto mondiale la costringe all’esilio negli Stati Uniti, dove fatica a trovare un posto. Dopo la guerra, torna in Francia e continua a comporre, anche se la sua carriera subisce un certo declino. Insegna, scrive musica per film e attraversa periodi finanziari difficili. Tuttavia, fino alla fine della sua vita, mantiene uno spirito vivace e un amore intatto per la musica.

Morì nel 1983, in modo discreto ma sempre attivo. Anche se non ha mai ricevuto il riconoscimento di alcuni dei suoi contemporanei, la sua opera, caratterizzata da chiarezza, grazia e inventiva, continua a essere riscoperta e celebrata.

Cronologia

1892 – Nascita

• Germaine Tailleferre nasce il 19 aprile a Saint-Maur-des-Fossés, nella periferia di Parigi.
• Suo padre, contrario al suo desiderio di diventare musicista, disapprova il suo apprendimento del pianoforte, ma sua madre la sostiene.

1904-1915 – Studi musicali

• Nel 1904 entra al Conservatorio di Parigi, dove eccelle in solfeggio, armonia e contrappunto.
• Qui incontra Darius Milhaud, Arthur Honegger e Francis Poulenc, che diventano suoi amici e futuri compagni all’interno del gruppo Les Six.
• Adotta il nome di Tailleferre in opposizione a quello di suo padre.

1917-1920 – Les Six e il successo

• Conosce Jean Cocteau ed Erik Satie, che influenzano il suo stile musicale.
• Nel 1920, si unisce a Les Six, un gruppo di compositori che condivide un’estetica musicale in rottura con il romanticismo e l’impressionismo.
• Partecipa all’album collettivo Les Mariés de la Tour Eiffel (1921).

1920-1930 – Anni di prosperità

• Compone il suo Concerto per pianoforte (1924), apprezzato per la sua eleganza e chiarezza.
• Crea il suo Concerto per arpa (1927), uno dei suoi lavori più eseguiti.
• Sposa nel 1926 Ralph Barton, un caricaturista americano, ma il matrimonio è un fallimento.

1930-1945 – Crisi ed esilio

• Rientra in Francia dopo il divorzio. Continua a comporre, ma attraversa difficoltà finanziarie.
• Durante la seconda guerra mondiale, si rifugia negli Stati Uniti (1942), dove compone soprattutto musica per film.

1946-1983 – Riscoperta e ultimi anni

• Tornata in Francia dopo la guerra, insegna e continua a comporre.
• Crea opere diverse, tra cui opere (Il était un petit navire, 1951) e musica da camera.
• Rimane ai margini del mondo musicale ufficiale e vive modestamente.
• Muore il 7 novembre 1983 a Parigi, lasciando un’opera caratterizzata da eleganza e modernità.

Sebbene meno famosa dei suoi colleghi maschi, Tailleferre è oggi riscoperta come una voce singolare del neoclassicismo francese.

Caratteristiche della musica

La musica di Germaine Tailleferre si distingue per la sua eleganza, chiarezza e una certa freschezza melodica. Si inserisce nell’estetica neoclassica pur mantenendo una sensibilità personale.

1. Chiarezza e semplicità neoclassica

Tailleferre rifiuta gli eccessi del romanticismo e l’opacità armonica dell’impressionismo, preferendo una scrittura limpida ed equilibrata. Il suo stile si ispira alla musica classica e barocca, ma con un tocco di modernità.

2. Melodie raffinate ed espressive

Le sue linee melodiche sono cantabili, spesso liriche, ma mai magniloquenti. A volte ricordano lo stile di Poulenc, con dolcezza e naturale eleganza.

3. Armonia sottile e colorata

Sebbene meno audace di quella di Debussy o Ravel, la sua armonia è raffinata, a volte tinta di tocchi impressionisti, ma sempre al servizio della chiarezza musicale.

4. Ritmi vivaci e fluidi

Tailleferre ama i movimenti rapidi e leggeri, con una scrittura ritmica flessibile e dinamica. Sa anche usare ritmi danzanti, influenzati dalla musica popolare e dal jazz.

5. Influenza della musica popolare

A volte integra elementi della musica popolare francese, del jazz o ispirazioni ispaniche, in particolare in alcuni brani orchestrali e nelle sue opere per pianoforte.

6. Virtuosismo discreto ma impegnativo

Le sue opere per pianoforte e arpa richiedono spesso una grande tecnica, ma senza ostentazione. L’esigenza tecnica è sempre al servizio della musicalità.

7. Umorismo e leggerezza

Come altri membri dei Sei, a volte introduce un tocco di umorismo o ironia nelle sue composizioni, evitando il pathos e privilegiando una certa spensieratezza.

Le sue opere come il Concerto per pianoforte (1924), la Sonata per arpa (1953) o la sua opera Il était un petit navire illustrano bene queste caratteristiche. Il suo stile rimane sempre elegante e fluido, senza cercare di impressionare, il che contribuisce alla singolarità della sua musica nel panorama del XX secolo.

Relazioni

Germaine Tailleferre (1892-1983) ha intrattenuto numerose relazioni dirette con compositori, interpreti, direttori d’orchestra e personalità di vari ambienti. Ecco una panoramica dei suoi legami più significativi:

1. Compositori

I Sei (Poulenc, Milhaud, Honegger, Auric, Durey): Membro del famoso gruppo dei Sei, era vicina a Francis Poulenc, che apprezzava il suo talento, e a Darius Milhaud, che la incoraggiava nelle sue composizioni. Arthur Honegger, sebbene più serio e attaccato al contrappunto, condivideva anche la sua ammirazione per Ravel.

Maurice Ravel: nutriva una grande ammirazione per Ravel, che la incoraggiò, anche se non ebbe un ruolo così diretto come per altri compositori.
Erik Satie: era una figura influente del gruppo dei Sei, anche se non ne faceva ufficialmente parte. Satie sosteneva Tailleferre e lo apprezzava per il suo spirito e la sua musica.
Igor Stravinsky: Ha incontrato Stravinsky, ma i loro stili erano diversi e non sembravano particolarmente vicini.
Jean Cocteau: È stato una figura importante del gruppo dei Sei e ha influenzato indirettamente la sua carriera, in particolare attraverso il suo influsso sull’estetica del gruppo.

2. Interpreti e direttori d’orchestra

Alfred Cortot: il pianista e pedagogo è stato uno dei suoi insegnanti alla Schola Cantorum.
Nadia Boulanger: sebbene avesse studiato alla Schola Cantorum, conosceva bene Nadia Boulanger, che ha influenzato molti compositori della sua generazione.
Charles Munch: ha diretto alcune delle sue opere orchestrali.
Pierre Monteux: ha anche contribuito a far conoscere alcuni dei suoi pezzi.
Marcelle Meyer: pianista vicina ai Sei, ha interpretato alcune delle sue opere.

3. Personalità non musiciste

Jean Cocteau: poeta, drammaturgo e regista, è stato una figura di spicco del gruppo dei Sei e ha influenzato la loro estetica artistica.
Paul Claudel: ha collaborato con lui a progetti musicali e letterari.
Le Corbusier: ha frequentato gli ambienti d’avanguardia in cui si incontravano la moderna architettura e la musica.

4. Collaborazioni con orchestre e istituzioni

Orchestre National de France: molte delle sue opere sono state eseguite qui.
Radio France: ha scritto numerose musiche per la radio e la televisione.
Opéra-Comique: Alcune delle sue opere sono state eseguite in questo teatro.

Germaine Tailleferre ha navigato in un mondo artistico in piena effervescenza, tessendo importanti legami con le figure più importanti della sua epoca.

Compositori simili

Germaine Tailleferre aveva uno stile musicale caratterizzato da una chiarezza neoclassica, una leggerezza spesso tinta di umorismo e un notevole influsso di Ravel e del gruppo dei Sei. Ecco alcuni compositori simili a lei, sia per l’estetica, sia per l’epoca o per il percorso:

1. Compositori vicini al gruppo dei Sei

Francis Poulenc (1899-1963): come Tailleferre, Poulenc combinava l’eleganza melodica con una certa giocosità, influenzata da Satie. Condivideva con lei un’affinità per le forme neoclassiche e una spiccata sensibilità francese.

Darius Milhaud (1892-1974): la sua scrittura politonale e il suo gusto per il jazz lo hanno contraddistinto, ma condivideva con Tailleferre un debole per l’inventiva e la fluidità orchestrale.

Arthur Honegger (1892-1955): più serio e drammatico di Tailleferre, Honegger si è comunque evoluto negli stessi circoli e ha condiviso alcune preoccupazioni neoclassiche.

Louis Durey (1888-1979) e Georges Auric (1899-1983): sebbene oggi meno noti, hanno esplorato, come Tailleferre, un linguaggio diretto, influenzato da Satie e Stravinsky.

2. Compositori neoclassici e modernisti francesi

Jean Françaix (1912-1997): erede dello stile dei Six, scrisse musica elegante e leggera, sulla scia di Tailleferre.

Henri Sauguet (1901-1989): il suo approccio melodico e la sua scrittura essenziale ricordano Tailleferre, con un tocco più malinconico.

Jacques Ibert (1890-1962): Il suo gusto per la chiarezza e l’umorismo nella musica orchestrale e da camera lo avvicina allo stile di Tailleferre.

3. Compositori influenzati da Ravel e dal neoclassicismo

Lili Boulanger (1893-1918): sebbene il suo stile fosse più lirico e talvolta più cupo di quello di Tailleferre, condivideva il gusto per la coloritura orchestrale e le armonie raffinate.

Maurice Delage (1879-1961): vicino a Ravel, scriveva musica elegante e sottile, a volte influenzata da sonorità esotiche.

Albert Roussel (1869-1937): il suo neoclassicismo energico e strutturato lo avvicina a Tailleferre.

4. Compositrici con un’estetica simile

Marcelle de Manziarly (1899-1989): Formatasi con Nadia Boulanger, ha scritto opere delicate e raffinate in uno spirito simile a quello di Tailleferre.

Marguerite Canal (1890-1978): Compositrice e direttrice d’orchestra, il suo linguaggio armonico e melodico presenta somiglianze con quello di Tailleferre.

Elsa Barraine (1910-1999): Più impegnata politicamente, la sua musica rimane influenzata dallo stesso modernismo francese.

Opere famose per pianoforte solo

Germaine Tailleferre ha composto diversi brani per pianoforte solo, alcuni dei quali sono diventati emblematici del suo stile elegante, raffinato e spesso malizioso. Ecco alcuni dei suoi brani più noti:

Opere famose per pianoforte solo

“Pastorale” (1919) – Un brano breve e delicato, influenzato dal neoclassicismo e dall’eredità di Ravel.

“Impromptu“ (1912, rivisto nel 1921) – Un’opera dalle raffinate armonie e dalla fluida eleganza.

“Valse lente” (1919) – Un valzer poetico che ricorda l’estetica di Satie e Ravel.

“Giochi all’aria aperta“ (1917-1928) – Una suite in più movimenti che evoca i giochi dei bambini con un tono leggero e giocoso.

“Fleurs de France” (1943) – Una serie di miniature espressive ispirate al folklore francese.

“Suite burlesque“ (1917-1920) – Un’opera piena di vivacità e umorismo, tipica dell’influenza del gruppo dei Sei.

“Partita” (1957) – Un’opera in più movimenti che illustra la sua padronanza del contrappunto e delle forme classiche.

“Image” (1918) – Un pezzo impressionista che ricorda Ravel, con un’atmosfera sognante.

“Due studi“ (1925-1970) – Brevi esercizi virtuosi che esplorano sonorità moderne.

“Larghetto” (1918) – Un pezzo lirico e intimo, di grande delicatezza armonica.

Famosi trii per pianoforte

Germaine Tailleferre ha composto diversi brani di musica da camera, tra cui alcuni trii per pianoforte, violino e violoncello. Ecco i suoi trii più noti:

1. Trio per pianoforte, violino e violoncello (1917, rivisto nel 1978)

È il suo trio più famoso e uno dei suoi capolavori.
Riflette l’influenza di Ravel e del neoclassicismo, con una scrittura elegante e fluida.
Composto nel 1917 e poi rivisto nel 1978, alterna passaggi lirici e sezioni piene di vivacità.

2. Trio per pianoforte, violino e violoncello (1978)

Si tratta di un secondo trio, meno conosciuto ma sempre caratterizzato dalla chiarezza e dalla leggerezza tipiche di Tailleferre.
L’influenza della sua scrittura tardiva è evidente, con uno stile più pulito ma sempre melodico.

Il Trio del 1917 rimane il più spesso suonato e registrato, ed è una bella illustrazione dello stile neoclassico francese del XX secolo!

Opere famose

Musica orchestrale

Concerto per pianoforte e orchestra (1924, rivisto nel 1926) – Un’opera brillante e colorata, influenzata dal neoclassicismo.

Concerto grosso per due pianoforti, otto voci soliste, sassofono contralto e orchestra (1952) – Un’opera ambiziosa che unisce classicismo e modernità.

Concerto per arpa e orchestra (1927-1928) – Molto raffinato e leggero, si inserisce nella tradizione francese dell’arpa.

Concerto per violino e orchestra (1934-1936) – Meno conosciuto ma di grande eleganza melodica.

Ouverture (1932) – Un pezzo orchestrale vivace e allegro.

Musica da camera

Sonata per violino e pianoforte (1951-1957) – Un’opera fluida e luminosa, con influenze impressioniste e neoclassiche.

Quartetto per archi (1917-1919, rivisto nel 1936) – Un’opera di grande finezza, che ricorda l’eredità di Ravel.

Sonata per arpa (1953) – Un pezzo delicato ed espressivo.

Sonata per clarinetto e pianoforte (1957) – Opera breve ma piena di fascino e agilità.

Musica vocale e corale

“Chansons françaises” (1929) – Un ciclo di melodie leggere e piene di spirito.

“Cantate du Narcisse“ (1942) – Opera per voce e orchestra, scritta su un testo di Paul Valéry.

“La piccola sirena” (1957-1959) – Un’opera da camera ispirata alla fiaba di Andersen.

Musica per il teatro e il cinema

“Zoulaïna“ (1923) – Balletto umoristico influenzato dallo spirito del gruppo dei Sei.

“Paris-Magie” (1949) – Musica da balletto vivace e frizzante.

Musica da film – Ha scritto diverse partiture per il cinema, in particolare per “Les Deux Timides” (1947) e “Le Petit chose” (1953).

Queste opere illustrano bene la diversità del talento di Tailleferre, che eccelleva nell’orchestra, nella musica da camera, nella voce e sulla scena.

(Questo articolo è stato generato da ChatGPT. È solo un documento di riferimento per scoprire la musica che non conoscete ancora.)

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