Panoramica Generale
La Marche funèbre d’une marionnette (Marcia funebre di una marionetta) è uno dei brani più riconoscibili e singolari del compositore francese Charles Gounod. Composta intorno al 1872, quest’opera per pianoforte, spesso orchestrata in seguito, si distingue per il suo carattere umoristico e alquanto macabro.
Genesi e Contesto
Gounod scrisse questa marcia funebre come parodia delle tradizionali pompe funebri. Si dice che l’ispirazione gli sia venuta dopo aver visto una marionetta maltrattata da un bambino, immaginando allora le sue solenni esequie. Il brano era inizialmente destinato a far parte di una suite umoristica incompiuta intitolata Suite burlesque o Scènes de fantaisie, ma fu pubblicato separatamente nel 1879.
Struttura e Caratteristiche Musicali
La marcia è scritta nella tonalità di re minore e segue una forma ternaria (ABA’), tipica delle marce. Si caratterizza per:
- Un tema principale solenne e parodico: L’inizio del brano evoca chiaramente una marcia funebre, ma con elementi melodici e armonici che le conferiscono un tocco di ironia e leggerezza. Vi si percepisce una certa rigidità, come quella dei movimenti di una marionetta.
- Indicazioni di tempo e sfumature espressive: Gounod usa indicazioni come “Tempo di marcia funebre” ma anche “dolente” o “lamentoso”, spesso seguite da sfumature dinamiche contrastanti.
- Una sezione centrale più leggera e capricciosa: Questa parte contrasta con il tema principale essendo più veloce e fantasiosa. Può essere interpretata come i momenti di gioia e spensieratezza della marionetta defunta, o come una visione più caotica del mondo delle marionette.
- Interiezioni umoristiche: Gounod include pizzicati e staccati che imitano singhiozzi o sussulti, rafforzando l’aspetto comico e derisorio della scena.
Popolarità e Utilizzo
Sebbene inizialmente fosse un brano di carattere, la Marche funèbre d’une marionnette ha acquisito un’immensa popolarità, in particolare grazie al suo utilizzo come tema musicale per la serie televisiva Alfred Hitchcock Presenta (più tardi The Alfred Hitchcock Hour) dal 1955 al 1965. Questa associazione ha cementato la sua immagine di musica di suspense o umorismo nero.
In sintesi, l’opera di Gounod è un piccolo capolavoro di ingegno e originalità, che riesce a mescolare la serietà di una marcia funebre con un umorismo graffiante e una deliziosa ironia. È un brano che continua a affascinare per la sua capacità di evocare immagini vivide e contrastanti.
Caratteristiche della Musica
La Marche funèbre d’une marionnette di Charles Gounod è un brano unico che trae il suo carattere distintivo dalla combinazione astuta di diversi elementi musicali. Ecco un’analisi delle sue principali caratteristiche:
La composizione segue una classica forma ternaria di marcia, ABA’, con un’introduzione e una coda:
- Introduzione: Spesso breve e cupa, essa prepara l’atmosfera funebre.
- Sezione A (Tema Principale): È il cuore della marcia, presentando il tema “funebre” parodico.
- Sezione B (Trio): Un contrasto netto con la sezione A, spesso più leggero, più veloce e di carattere diverso.
- Sezione A’ (Ripresa del tema principale): Il tema iniziale ritorna, spesso con leggere variazioni o un’orchestrazione più piena.
- Coda: La conclusione del brano, che può riaffermare il tema principale o sfumare.
- Tonalità principale: Re minore. Questa tonalità è tradizionalmente associata alla tristezza e alla gravità, il che rafforza l’aspetto “funebre” della marcia.
- Utilizzo del modo minore: Il modo minore è predominante nelle sezioni A, contribuendo all’atmosfera malinconica e seria, anche se parodiata.
- Cambiamenti armonici semplici ma efficaci: L’armonia è relativamente semplice, basata su progressioni di accordi fondamentali, il che conferisce un senso di rigidità e formalità, come i movimenti di una marionetta.
- Contrasto armonico nella sezione B: La sezione B può modulare verso una tonalità maggiore relativa (Fa maggiore) o una tonalità più luminosa, creando un contrasto di atmosfera.
- Tema principale (Sezione A): La melodia è caratterizzata da frasi brevi, ritmiche e ripetitive. È sia solenne che leggermente goffa, evocando l’immagine di una marionetta. Vi si percepisce una certa dignità contraffatta. I contorni melodici possono essere angolari, suggerendo i movimenti a scatti di una marionetta.
- Tema del Trio (Sezione B): La melodia di questa sezione è generalmente più fluida, più lirica o più capricciosa. Può contenere elementi più gioiosi, veloci o anche un po’ clowneschi, rappresentando forse la “vita” o le buffonate della marionetta.
- Ritmo di marcia funebre: Il tempo generale è quello di una marcia lenta e misurata (spesso indicato “Tempo di marcia funebre”). La segnatura ritmica è generalmente 4/4 o 2/4, sottolineando il passo lento e regolare.
- Utilizzo di crome puntate e semicrome: Queste figure ritmiche contribuiscono alla solennità e all’aspetto “marciante” del tema principale.
- Contrasto ritmico nella sezione B: La sezione del trio può presentare un tempo più veloce, figure ritmiche più vivaci (come terzine o semicrome veloci), aggiungendo leggerezza e animazione.
- Effetti staccato e pizzicato: Particolarmente nelle orchestrazioni, Gounod utilizza note corte e staccate (staccato) o pizzicati (per gli archi) per imitare rumori di “legno” o “sussulti” comici della marionetta.
- Contrasti dinamici marcati: Gounod usa cambiamenti bruschi tra forte e piano per sottolineare l’effetto parodico. Il tema principale può iniziare piano per una finta solennità, poi salire in crescendo verso un forte drammatico e comico.
- Indicazioni espressive: Termini come “dolente” (doloroso), “lamentoso” (lamentoso), “risoluto” (risoluto) o anche “leggiero” (leggero) sono usati per guidare l’interpretazione e accentuare il carattere satirico dell’opera.
- Diminuendi e ritenuti: Utilizzati alla fine delle frasi o sezioni per creare un senso di completamento o decadenza, spesso con un tocco di ironia.
Sebbene composta originariamente per pianoforte, l’orchestrazione della Marche funèbre d’une marionnette è emblematica:
- Legni: Clarinetti, fagotti, oboi sono spesso usati per le melodie solenni e leggermente nasali. I flauti possono aggiungere tocchi più leggeri nella sezione B.
- Ottoni: Corni e tromboni apportano la maestosità e il peso tradizionali delle marce funebri, ma Gounod li usa a volte in modo leggermente esagerato per l’effetto comico.
- Archi: Gli archi sono essenziali per la texture. I violini suonano le melodie principali, i violoncelli e i contrabbassi assicurano il basso solenne, mentre i pizzicati possono imitare passi o gesti bruschi.
- Percussioni: La grancassa e i timpani sono spesso usati per marcare il ritmo della marcia, a volte con un effetto leggermente comico se il loro uso è troppo enfatico.
In sintesi, la Marche funèbre d’une marionnette è un piccolo gioiello musicale che gioca abilmente sulle convenzioni della marcia funebre per creare un’opera piena di spirito, umorismo e un tocco di malinconia assurda, il tutto al servizio di una parodia riuscita.
Analisi, Tutorial, Interpretazione e Punti Chiave per l’Esecuzione
I. Analisi della Partitura per il Pianista
Prima di mettere le dita sulla tastiera, una buona comprensione della struttura e delle intenzioni di Gounod è cruciale.
- Tonalità: Principalmente in Re minore (sezioni A e Coda), con un trio in Re maggiore (o a volte Fa maggiore a seconda delle edizioni/orchestrazioni, ma l’originale per pianoforte è spesso in Re maggiore per il trio, che è la relativa maggiore di Re minore se si considera che la melodia del trio è costruita sulla dominante di Re minore). Il passaggio da minore a maggiore sottolinea il contrasto di umore.
- Forma: Molto chiara, ABA’ + Coda.
- Introduzione (Misure 1–4): Quattro misure di accordi cupi e lenti, che creano l’atmosfera funebre.
- Sezione A (Misure 5–28): Il tema principale della marcia funebre parodica. Grave ma con inflessioni “da marionetta”.
- Sezione B (Trio – Misure 29–56): Contrasto maggiore, più leggero, più vivace, spesso in Re maggiore. Rappresenta una sorta di “ricordo gioioso” o un capriccio della marionetta.
- Sezione A’ (Misure 57–80): Ripresa del tema principale, spesso più forte e con alcune variazioni minori.
- Coda (Misure 81-Fine): Conclusione del brano, riprendendo elementi del tema A, con effetti di “caduta” o di “scomparsa”.
- Tempo e Carattere:
- Tempo di marcia funebre: Lento, ma non strascicato. Deve avere un impulso regolare.
- Indicazioni espressive: Dolente, Lamentoso, Marcato (marcato), Leggiero (leggero), Scherzando (scherzando). Sono essenziali per l’interpretazione.
- Armonia: Globalmente semplice, basata su accordi fondamentali. È l’uso di dissonanze passeggere e ritardi che crea l’effetto di ironia.
II. Tutorial Dettagliato per il Pianoforte
Concentriamoci sulle sfide tecniche e sui punti di attenzione.
Introduzione (Misure 1–4)
- Mano Sinistra (MS): Deve essere pesante e solenne, suonando ottave o accordi pieni nel grave. Assicurati che i bassi siano ben saldi.
- Mano Destra (MD): Accordi cupi. Presta attenzione alla sonorità delle voci interne. Il legato tra gli accordi è importante per la continuità dell’espressione.
- Pedale: Usa il pedale di sustain per legare gli accordi e dare profondità, ma fai attenzione a non creare confusione armonica. Cambialo chiaramente ad ogni cambio di accordo.
Sezione A (Misure 5–28)
- Ritmo di Marcia: La regolarità è fondamentale. Immagina i passi lenti e pesanti ma un po’ rigidi della marionetta. La figura croma-due semicrome deve essere precisa e costante.
- Articolazione:
- Il tema principale è spesso suonato legato per la melodia, ma i bassi della MS possono essere più staccati per dare questo aspetto di “passi”.
- Gli staccati (punti sopra le note) sono cruciali: creano un effetto di singhiozzo o di movimento a scatti, tipico delle marionette. Non trascurarli!
- Dinamica: Inizia piano o mezzo piano, con crescendi verso i punti culminanti delle frasi, e diminuendi per tornare indietro. I contrasti sono essenziali per l’umorismo.
- Mano Sinistra: Suona spesso il basso e i controcanti. La chiarezza delle linee è importante. A volte ottave per rafforzare la solennità.
- Fraseggio: Ogni piccola cellula melodica deve essere pensata come una frase. Gounod usa ripetizioni che devono essere trattate con sottili variazioni di dinamica per non diventare monotone.
Sezione B (Trio – Misure 29–56)
- Cambio di Carattere: È il contrasto che rende efficace questa sezione. Passa a un’atmosfera più leggera, più veloce, quasi dispettosa.
- Tempo: Un po’ più veloce della sezione A, ma non precipitoso. Deve rimanere nello spirito di una “danza” leggera.
- Articolazione: Principalmente leggiero e staccato o non legato. Immagina la marionetta che “torna in vita” brevemente o che ricorda i suoi giorni felici.
- Mano Destra: La melodia è spesso più virtuosistica con scale veloci o arpeggi. Il fraseggio deve essere fluido e cantabile, ma sempre con una certa “bizzarria”.
- Mano Sinistra: Accompagnamento più leggero, spesso accordi ripetuti o bassi semplici. Evita di appesantirlo.
- Pedale: Meno pedale che nella sezione A, per mantenere la chiarezza e la leggerezza. Usalo con parsimonia per colorare o sostenere alcune frasi.
Sezione A’ (Misure 57–80) e Coda (Misure 81-Fine)
- Ripresa del Tema A: Spesso più forte (forte o fortissimo) e più drammatica. È il ritorno inevitabile alla “realtà funebre”.
- Coda: Gounod usa spesso dissonanze o ritardi che si risolvono, creando un effetto di “sospiro” o di “caduta”. Le ultime note sono spesso un diminuendo verso un pianissimo, suggerendo la scomparsa della marionetta. Gli ultimi accordi possono essere molto staccati, come un “battito” finale.
- Effetto Drammatico/Comico: Le ultime misure possono essere suonate con un rallentando espressivo, ma non esagerato, per sottolineare la fine tragicomica.
III. Interpretazione: L’Arte del “Riso Amaro”
L’interpretazione della Marche funèbre d’une marionnette risiede nell’equilibrio tra il tragico e il comico.
- Il Carattere “da Marionetta”:
- Movimenti Rigidi: Pensa ai movimenti a scatti, agli arresti bruschi, ai gesti un po’ goffi di una marionetta. Ciò si traduce in staccati marcati, fraseggi che si “rompono” leggermente, e un ritmo regolare ma a volte “rigido”.
- Umorismo Nero: Non si tratta di una risata franca, ma di una satira. La musica deve essere al tempo stesso seria nella sua forma (marcia funebre) e assurda nel suo contenuto.
- Contrasti: Questa è la chiave dell’umorismo.
- Dinamiche: Passa bruscamente da forte a piano.
- Tempo: Il contrasto tra la solennità della sezione A e la leggerezza della sezione B.
- Articolazione: Il passaggio dal legato pesante allo staccato leggero.
- Narrazione: Immagina la storia che racconta la musica. I funerali di un essere inanimato sono intrinsecamente divertenti. La musica è il commento ironico di Gounod.
- Sonorità: Punta a una sonorità che possa essere sia piena e risonante (negli accordi funebri) sia fine e delicata (nei passaggi più leggeri). Il controllo del tocco è primordiale.
IV. Punti Importanti per Suonare al Pianoforte
- Memorizzazione del Testo: Data la chiarezza della struttura e la ripetitività dei temi, la memorizzazione è relativamente facile. Questo ti permetterà di concentrarti sull’espressività.
- Lavoro Ritmico Rigoroso: Usa un metronomo per padroneggiare il tempo della marcia e i cambiamenti di ritmo nel trio. Una pulsazione stabile è fondamentale.
- Precisione degli Staccati: Gli staccati sono elementi di carattere essenziali. Assicurati che siano netti e rimbalzanti.
- Gestione del Pedale: Non “rovinare” la musica con troppo pedale. Usalo per il legato, la profondità armonica, ma sii sempre chiaro nei cambiamenti. Per i passaggi leggeri, poco o nessun pedale.
- Ascolto Attivo: Registrati e ascolta. L’umorismo traspare? I contrasti sono chiari? Il carattere della marionetta è evidente?
- Il Piacere di Suonare: È un brano divertente! Lascia trasparire il tuo senso dell’umorismo nella tua interpretazione.
Storia
Charles Gounod, il celebre compositore dell’opera Faust, era un uomo dalle molteplici sfaccettature, capace di navigare tra il sublime e il leggero, il sacro e il profano. Verso il 1872, mentre viveva a Londra, una scena quotidiana e apparentemente insignificante catturò la sua attenzione e ispirò il suo genio. Si racconta che un giorno abbia osservato un bambino, forse il suo o un giovane parente, che giocava con una marionetta. Durante il gioco, la povera figurina subì dei danni – una gamba rotta, un filo strappato, o un altro “incidente fatale”. Il bambino, con la gravità e l’ingenuità proprie della sua età, decise allora di “organizzare” un funerale solenne per la sua marionetta defunta.
Questa piccola scena domestica, intrisa di una tenerezza infantile e di un tocco di assurdità, colpì Gounod. Si divertì all’idea di una cerimonia così solenne per un oggetto inanimato e decise di trasporla in musica. Immaginò allora i lamenti delle altre marionette, i loro passi pesanti e rigidi che accompagnavano il piccolo corpo spezzato, e la solennità contraffatta dell’evento. Da questa visione nacque la Marche funèbre d’une marionnette.
Inizialmente, Gounod concepì questo brano per pianoforte, immaginandolo come parte di una più ampia suite umoristica che talvolta chiamava Suite burlesque o Scènes de fantaisie, un’opera che, ahimè, non fu mai interamente completata né pubblicata in quella forma. La Marche funèbre, tuttavia, si distinse per il suo fascino unico e fu infine pubblicata separatamente nel 1879.
Fin dai suoi esordi, il brano rivelò il suo carattere particolare. Adottava tutte le convenzioni di una marcia funebre tradizionale: il tempo lento e misurato, la cupa tonalità minore, gli accenti gravi e i lamenti melodici. Eppure, Gounod vi infuse una deliziosa ironia. Le melodie erano solenni ma con una leggera goffaggine, i ritmi un po’ troppo rigidi, e le interiezioni di staccati davano l’impressione di singhiozzi o di movimenti a scatti, ricordando incessantemente la natura inanimata e un po’ ridicola del “defunto”. Poi, nel mezzo di questa parodica tristezza, inserì un trio, una sezione più leggera e gioiosa, come un lontano ricordo delle buffonate della marionetta, o forse il leggero vento dell’oblio che sfiora il dramma.
Ma la vera consacrazione della Marche funèbre d’une marionnette non venne dalle sale da concerto classiche, almeno non esclusivamente. Diversi decenni dopo, nel 1955, un maestro del suspense e dell’umorismo nero, Alfred Hitchcock, cercava una musica di apertura per la sua nuova serie televisiva, Alfred Hitchcock Presenta. Fu allora che scoprì la composizione di Gounod. Il brano corrispondeva perfettamente all’estetica di Hitchcock: era al tempo stesso macabro e ironico, evocando un leggero suspense e un’atmosfera di mistero venata di divertimento. Così, la Marche funèbre d’une marionnette divenne l’emblema sonoro della serie, imprimendosi nella memoria collettiva e assicurando a Gounod una popolarità inaspettata ben oltre i circoli della musica classica.
Dalla piccola aneddoto di un bambino che giocava con la sua marionetta rotta al suo status di icona musicale della televisione, la Marche funèbre d’une marionnette ha attraversato le epoche, testimoniando la capacità di Gounod di trasformare l’ordinario in un’opera d’arte piena di spirito e un tocco di adorabile assurdità.
Brano o Raccolta di Successo all’Epoca?
La Marche funèbre d’une marionnette di Charles Gounod ha avuto un successo notevole, ma è importante distinguere la nozione di “successo all’epoca della sua composizione” rispetto alla sua popolarità successiva.
All’epoca della sua composizione (circa 1872) e della sua pubblicazione (1879 per la versione pianistica, 1879 per l’orchestrazione):
La Marche funèbre d’une marionnette probabilmente non fu una “hit” immediata allo stesso modo delle sue grandi opere come Faust. Fu concepita come un brano di carattere, una parodia, e faceva persino parte di una “Suite burlesque” che Gounod non completò. Tuttavia, fin dalla sua pubblicazione da parte di H. Lemoine a Parigi, fu riconosciuta e apprezzata.
Diversi elementi indicano che ottenne un certo successo e che le partiture si vendettero bene:
- Pubblicazione e Orchestrazione: Il fatto che sia stata pubblicata come brano per pianoforte nel 1879 e che sia stata orchestrata dallo stesso Gounod nello stesso anno (1879) è un forte segno del suo potenziale e del suo fascino. Un compositore generalmente non orchestra un brano che non ha successo o interesse. L’orchestrazione permise all’opera di raggiungere un pubblico più ampio rispetto ai soli pianisti.
- Utilizzo nei film muti (fine anni ’20): Molto prima di Alfred Hitchcock, la marcia fu utilizzata per accompagnare diversi film muti alla fine degli anni ’20 (ad esempio, Aurora – Canto di due esseri umani, Habeas Corpus con Stanlio e Ollio, Hell’s Bells di Disney). Ciò suggerisce che il brano era già sufficientemente conosciuto e riconoscibile per essere scelto come musica di accompagnamento, il che implica una precedente diffusione di partiture e interpretazioni.
- Dedicazione ed edizione: La partitura per pianoforte fu dedicata a “Madame Viguier” e pubblicata da H. Lemoine, una rinomata casa editrice parigina. La disponibilità di diverse edizioni antiche della partitura per pianoforte, che si trovano ancora oggi in vendita su siti specializzati, testimonia una certa domanda.
- Carattere unico: La sua originalità, il suo umorismo e il suo aspetto parodico la rendevano probabilmente attraente per pianisti amatoriali e professionisti in cerca di brani di carattere.
Popolarità crescente e consacrazione:
Tuttavia, la popolarità della Marche funèbre d’une marionnette esplose veramente molto più tardi, a partire dal 1955, quando fu scelta come tema musicale per la serie televisiva americana Alfred Hitchcock Presenta. Fu questa associazione a renderla famosa in tutto il mondo e istantaneamente riconoscibile da milioni di persone. Questa massiccia esposizione rilanciò senza dubbio le vendite di partiture e le interpretazioni su una scala che Gounod probabilmente non avrebbe immaginato in vita.
In conclusione, sì, la Marche funèbre d’une marionnette era probabilmente un brano apprezzato e le sue partiture si vendettero bene all’epoca della sua uscita, grazie alla sua originalità e al fatto che Gounod, già un compositore celebre, l’avesse lui stesso orchestrata. Tuttavia, il suo status di opera iconica e la sua diffusione di massa sono inseparabili dal suo utilizzo successivo da parte di Alfred Hitchcock, che la proiettò a un livello di riconoscimento popolare senza precedenti.
Episodi e Aneddoti
Alcuni episodi e aneddoti divertenti o interessanti sulla Marche funèbre d’une marionnette di Charles Gounod:
L’aneddoto più celebre e affascinante riguardo alla genesi dell’opera è quello che coinvolge un bambino e una marionetta rotta. Gounod, che visse diversi anni a Londra negli anni Settanta dell’Ottocento, avrebbe assistito a una scena domestica toccante e divertente. Un bambino, forse uno dei suoi o un suo giovane parente, giocava con una marionetta. Durante il gioco, la povera figurina avrebbe subito dei danni – una gamba rotta, un filo spezzato, o un altro “incidente fatale”. Il bambino, con la serietà e il dolore autentici che i più piccoli possono manifestare per i loro giocattoli, avrebbe allora deciso di organizzare un “funerale” solenne per la sua marionetta defunta. Gounod, osservando questa piccola processione funebre piena di gravità infantile e di un tocco di assurdità, fu profondamente divertito e ispirato. Immaginò immediatamente la musica che avrebbe accompagnato un tale evento: una marcia funebre, sì, ma una marcia che si sarebbe gentilmente beffata della propria solennità, piena di spunti umoristici e di movimenti rigidi, come quelli di una marionetta.
La Marche funèbre d’une marionnette non era destinata ad essere un brano autonomo all’inizio. Gounod l’aveva concepita come parte di un insieme più vasto, una sorta di “Suite burlesque” o “Scènes de fantaisie”, che avrebbe raggruppato diversi brani di carattere umoristico. Sfortunatamente, Gounod non terminò mai questa suite. La Marche funèbre, tuttavia, era così compiuta e così unica nel suo genere che fu pubblicata separatamente nel 1879, assicurando così la sua sopravvivenza e la sua fama, indipendentemente dalla suite di cui avrebbe dovuto far parte. Si può immaginare quali altri “quadri” musicali burleschi Gounod avrebbe potuto creare!
Uno degli aspetti più ingegnosi della composizione di Gounod risiede nella sua capacità di imitare i movimenti e persino i “suoni” di una marionetta. Nella partitura, in particolare nella versione orchestrale, Gounod utilizza pizzicati (corde pizzicate) e staccati (note corte e staccate) che non sono semplici effetti di stile. Sono pensati per evocare i tintinnii del legno, i movimenti a scatti dei fili o i singhiozzi quasi umani di una marionetta in lutto (o piuttosto di una marionetta che “esala l’anima”). Questi piccoli tocchi sonori rafforzano l’aspetto comico e derisorio della scena funebre.
Questo è probabilmente l’episodio più significativo nella storia di questa marcia. Decenni dopo la sua composizione, nel 1955, il leggendario regista Alfred Hitchcock cercava una musica di apertura per la sua nuova serie televisiva, Alfred Hitchcock Presenta. Voleva qualcosa che fosse al tempo stesso immediatamente riconoscibile, un po’ sinistro, ma con un pizzico di umorismo nero e leggerezza. La Marche funèbre d’une marionnette corrispondeva perfettamente a questa descrizione. Il suo carattere al tempo stesso solenne e parodico, il suo lato da “thriller leggero”, e persino il suo ritmo di marcia misteriosa la rendevano la scelta ideale. Hitchcock adottò la marcia, e la sua sagoma iconica che appariva con questa musica divenne una delle sigle più celebri nella storia della televisione. È questa associazione che ha catapultato il brano di Gounod nella coscienza collettiva mondiale, ben oltre le sale da concerto, e che l’ha resa sinonimo di suspense malizioso.
Ancor prima di Hitchcock, la marcia di Gounod aveva già trovato il suo posto nell’universo dell’intrattenimento visivo. Già alla fine degli anni ’20, veniva frequentemente utilizzata come musica di sottofondo per film muti e cartoni animati, in particolare i cartoni Disney dell’epoca (come Hell’s Bells del 1929). Il suo carattere espressivo e la sua capacità di evocare situazioni drammatiche o comiche senza bisogno di dialoghi la rendevano perfetta per questi media. Ciò dimostra che l’umorismo e il potenziale narrativo del brano erano già riconosciuti ben prima della sua associazione con il maestro del suspense.
Questi aneddoti mostrano come una composizione nata da una piccola osservazione del quotidiano abbia saputo attraversare il tempo e i media per diventare un’opera di culto, celebrata tanto per la sua ingegnosità musicale quanto per il suo spirito.
Stile(i), Movimento(i) e Periodo di Composizione
Raccontare lo stile della Marche funèbre d’une marionnette di Charles Gounod significa esplorare un piccolo gioiello musicale che si annida comodamente nella sua epoca pur giocando con le proprie convenzioni.
Quando Gounod compone la Marche funèbre d’une marionnette intorno al 1872 (e la pubblica nel 1879), la musica si colloca pienamente nel periodo del Romanticismo, e più precisamente nella sua fase tarda o post-romantica. È un’epoca in cui i compositori esploravano i limiti dell’espressione emozionale, della narrazione musicale e delle forme stabilite.
Vediamo più in dettaglio lo stile di questo brano:
- Tradizionale nella sua forma: Il brano è radicato nella tradizione della marcia funebre, una forma ben consolidata all’epoca. Segue una struttura ternaria (ABA’) classica per le marce, con sezioni contrastanti. Allo stesso modo, la sua armonia è ampiamente tonale e non si discosta dalle convenzioni armoniche del Romanticismo.
- Innovativa nel suo approccio e nel suo spirito: Ciò che la rende innovativa non è una rivoluzione formale o armonica, ma il suo carattere parodico e il suo umorismo graffiante. Gounod prende una forma seria e solenne (la marcia funebre) e la sovverte con un’intenzione burlesca. L’idea di comporre una marcia funebre per una marionetta, con sonorità che imitano i suoi movimenti rigidi e i suoi “singhiozzi”, è assolutamente originale e fuori dagli schemi per l’epoca. È lo spirito e l’intenzione che sono nuovi, non il linguaggio musicale stesso.
La Marche funèbre d’une marionnette è prevalentemente di texture omofonica. Ciò significa che c’è una melodia principale chiaramente definita (spesso nella mano destra al pianoforte, o affidata a uno strumento solista nell’orchestrazione) accompagnata da accordi o figure ritmiche (spesso nella mano sinistra o negli altri registri). Sebbene possano esserci semplici linee contrappuntistiche o dialoghi tra le voci (particolarmente nella sezione del trio o in alcuni sviluppi), la chiarezza della melodia e del suo accompagnamento prevale, il che è tipico del Romanticismo.
Il brano si inserisce chiaramente nel Romanticismo per diverse ragioni:
- Espressività: Cerca di esprimere un’emozione (certo parodica, ma comunque un’emozione) e di raccontare una storia o un quadro.
- Contrasto e drammaticità: L’alternanza marcata tra la solennità finta della sezione A e la leggerezza capricciosa del Trio è una forte caratteristica romantica, che cerca di creare contrasti sorprendenti.
- Utilizzo del pianoforte: L’opera è concepita per il pianoforte, uno strumento re dell’era romantica, che permette una grande ricchezza di timbri e dinamiche.
- Armonia: L’armonia è ricca ed evocativa, utilizzando gli accordi di settima diminuita e modulazioni passeggere per colorare il discorso musicale, senza però spingersi verso l’atonalità o le dissonanze estreme dei compositori del XX secolo.
- L’idea di “brano di carattere”: Il Romanticismo ha visto l’emergere di numerosi brani brevi, spesso con titoli evocativi (Notturni, Improvvisi, ecc.), destinati a descrivere un umore, una scena o un personaggio. La Marche funèbre d’une marionnette ne è un perfetto esempio.
È nazionalista, impressionista, neoclassica, modernista?
- Nazionalista: No, non ci sono elementi stilistici specificamente francesi o l’uso di temi folcloristici. Gounod è un compositore francese, ma l’opera non si inserisce nel movimento nazionalista che cercava di promuovere identità musicali nazionali distinte (come Dvořák per la Boemia o Grieg per la Norvegia).
- Impressionista: No. L’Impressionismo (con Debussy e Ravel) emergerà un po’ più tardi. Lo stile di Gounod è molto più diretto, melodico e strutturalmente chiaro rispetto all’approccio diffuso e atmosferico dell’Impressionismo.
- Neoclassica: No. Il Neoclassicismo (Stravinsky, Les Six) è un movimento di inizio XX secolo che reagisce al Romanticismo tornando a forme più chiare e textures più leggere del periodo classico o barocco. Gounod è ben radicato nell’estetica romantica.
- Post-romantica / Fin de siècle: Questa è una descrizione molto appropriata. Il brano si colloca verso la fine dell’era romantica principale. Possiede l’opulenza orchestrale e la ricchezza espressiva di questo periodo, ma con un pizzico di ironia e raffinatezza che annuncia la svolta del secolo.
- Modernista: Assolutamente no. Il Modernismo, con le sue sperimentazioni radicali in atonalità, politonalità, ritmo asimmetrico (Stravinsky, Schoenberg, Bartók), è uno sviluppo del XX secolo, ben dopo Gounod.
In sintesi, lo stile della Marche funèbre d’une marionnette di Charles Gounod è un eccellente esempio della musica romantica tarda o post-romantica. È tradizionale nella sua struttura e nel suo linguaggio armonico, ma innovativa e unica nel suo carattere parodico e nel suo spirito ludico. La sua texture è principalmente omofonica, e incarna il brano di carattere romantico per eccellenza, unendo espressività e narrazione con un tocco di umorismo.
Composizioni Simili
È interessante cercare composizioni “simili” alla Marcia funebre di una marionetta (Marche funèbre d’une marionnette), perché è piuttosto unica nel suo mix di umorismo nero, parodia e carattere. Non si trovano molte opere che adottano esattamente lo stesso tono. Tuttavia, possiamo citare brani che condividono alcune delle sue caratteristiche: sia marce funebri che non sono totalmente serie, sia brani di carattere che usano l’umorismo o la satira.
Ecco alcune composizioni che possono essere considerate simili sotto certi aspetti:
1. Marce Funebri “Stravaganti” o Ironiche
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Marcia funebre dalla IX Sinfonia di Gustav Mahler (3° movimento): Sebbene molto più vasta e complessa, e non direttamente parodica come Gounod, questa marcia di Mahler contiene elementi di distorsione e grottesco che deformano il solito carattere solenne. C’è una certa ironia tragica, persino una derisione disincantata della pompa funebre che può richiamare lo spirito di Gounod.
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“Marcia Funebre“ dalla Suite n. 3 in Mi bemolle maggiore (Op. 55) ”Romantica" di Camille Saint-Saëns: Meno conosciuta, questa marcia di Saint-Saëns, sebbene nel complesso seria, è stata a volte interpretata con un leggero tocco di esagerazione o formalismo che può evocare una processione un po’ troppo ”corretta", sfiorando il burlesco involontario.
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Il tema della “Morte di un clown” in alcune opere o balletti: A volte si ritrovano nelle musiche di scena temi funebri associati a personaggi comici che conservano parte della loro natura ludica anche nella morte. È più un’idea che una composizione specifica, ma corrisponde allo spirito “tragicomico”.
2. Brani di Carattere Umoristici o Satirici
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Carnevale degli Animali di Camille Saint-Saëns (in particolare “I Fossili” o “Il Cigno” con una lettura ironica): Questa suite è un capolavoro dell’umorismo musicale. “I Fossili” parodia temi noti, mentre “Il Cigno” potrebbe essere ricontestualizzato con un’interpretazione sarcastica per richiamare la Marcia funebre di una marionetta nel suo uso delle convenzioni. Saint-Saëns eccelle nella caricatura musicale, proprio come Gounod qui.
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I brani per pianoforte di Erik Satie (es: Tre Gymnopédies o Tre Gnossiennes con titoli bizzarri, ma soprattutto Sports et divertissements o Morceaux en forme de poire): Satie è un maestro dell’umorismo assurdo e del commento insolito. Sebbene il suo linguaggio armonico sia diverso, il suo approccio alla musica come un gioco di spirito, con titoli eccentrici e indicazioni di esecuzione insolite, si avvicina allo spirito parodico di Gounod. Sports et divertissements, in particolare, sono miniature piene di umorismo e leggerezza.
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Alcune miniature di Michail Glinka o Pëtr Il’ič Čajkovskij: Compositori russi, in particolare Glinka con brani come la Komarinskaya (una fantasia orchestrale basata su arie folcloristiche che a volte sfiora l’assurdo gioioso) o Čajkovskij con alcuni dei suoi brani di carattere per pianoforte, possono avere momenti di umorismo o leggerezza inaspettati.
3. Brani che Utilizzano gli Strumenti per l’Effetto Comico
- Lo Scherzo dal Sogno di una Notte di Mezza Estate di Felix Mendelssohn: Sebbene non sia una marcia funebre, questo brano orchestrale è un esempio brillante di come Mendelssohn utilizzi l’orchestra (in particolare i legni e i pizzicati degli archi) per creare un’atmosfera fiabesca, leggera e a volte comica, con “salti” e “scatti” che ricordano i movimenti di creature fantastiche, un po’ come le marionette di Gounod.
È difficile trovare opere che riproducano perfettamente l’umorismo unico della Marcia funebre di una marionetta. È proprio questa originalità che l’ha resa un classico e una delle preferite dal pubblico.
(Questo articolo è stato generato da Gemini. È solo un documento di riferimento per scoprire la musica che non conoscete ancora.)
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