Appunti su Franz Schubert e le sue opere

Panoramica

Franz Schubert (1797-1828) è stato un compositore austriaco che ha fatto da ponte tra l’epoca classica e quella romantica della musica occidentale. Nonostante la sua breve vita, fu straordinariamente prolifico, producendo un vasto corpus di opere che comprende sinfonie, musica da camera, opere per pianoforte, opere liriche, musica sacra e oltre 600 Lieder (canzoni d’arte). Schubert è particolarmente celebrato per il suo genio melodico e per la sua capacità di trasmettere emozioni profonde attraverso la musica.

Vita iniziale

Luogo di nascita: Vienna, Austria.
Famiglia: Schubert era il dodicesimo figlio di un maestro di scuola e dimostrò un talento musicale fin dalla più tenera età. Ricevette una formazione in pianoforte, violino e composizione.
Istruzione: Studiò allo Stadtkonvikt (Seminario Imperiale) di Vienna, dove fu esposto alle opere di Mozart, Haydn e Beethoven.

La carriera

La vita di Schubert fu segnata da difficoltà finanziarie e durante la sua vita non fu molto riconosciuto.
Si guadagnò una vita modesta attraverso l’insegnamento, le esibizioni private e il sostegno di amici e mecenati.
Molte delle sue opere rimasero inedite durante la sua vita, ottenendo un riconoscimento postumo.

Opere principali

Lieder (canzoni d’arte):

Schubert rivoluzionò il genere del Lied, abbinando melodie espressive a testi poetici.
Cicli di canzoni famosi: Die schöne Müllerin (1823) e Winterreise (1827), basati su poesie di Wilhelm Müller.
Altre canzoni degne di nota: Erlkönig, Ave Maria e Gretchen am Spinnrade.

Sinfonie:

Completò nove sinfonie, tra cui la “Sinfonia incompiuta” (n. 8) e la “Grande” Sinfonia in do maggiore (n. 9).
Le sue sinfonie combinano la struttura classica con l’espressività romantica.

Musica da camera:

Opere come il Quintetto per archi in do maggiore e il quartetto La morte e la fanciulla sono considerate capolavori del repertorio.

Musica per pianoforte:

Gli Impromptus e i Moments Musicaux di Schubert sono dei punti fermi del repertorio pianistico.
Le sue ultime tre sonate per pianoforte (D. 958-960) sono molto apprezzate.

Musica sacra:

Compose messe, tra cui la Messa in sol maggiore e la Messa in mi bemolle maggiore.

Stile e eredità

Stile: La musica di Schubert è nota per il suo lirismo, l’innovazione armonica e la profondità emotiva. Spesso esplorava i temi dell’amore, della natura e del desiderio esistenziale.
Influenza: L’opera di Schubert influenzò compositori come Brahms, Schumann e, più tardi, Mahler.
Eredità: Dopo la sua morte, la musica di Schubert ottenne un riconoscimento più ampio, soprattutto grazie agli sforzi di compositori e musicologi del XIX secolo.

La morte

Schubert morì nel 1828 all’età di 31 anni, probabilmente a causa di una febbre tifoidea o di complicazioni dovute alla sifilide. Fu sepolto vicino a Beethoven, che ammirava profondamente.

Storia

Franz Schubert nacque il 31 gennaio 1797 in un modesto sobborgo di Vienna, in Austria. Figlio di un maestro di scuola, crebbe in una famiglia che apprezzava l’istruzione e la musica. Fin da piccolo Schubert dimostrò uno straordinario talento musicale. Il padre gli insegnò le basi della musica, mentre il fratello maggiore gli impartì lezioni di violino. All’età di 11 anni, il potenziale di Schubert gli valse un posto al prestigioso Stadtkonvikt, un collegio di Vienna che offriva una rigorosa educazione musicale.

Allo Stadtkonvikt, Schubert si immerse nella musica, suonando nell’orchestra della scuola e studiando composizione. Qui incontrò per la prima volta le sinfonie di Haydn, Mozart e Beethoven, che lasciarono in lui un’impressione duratura. Tuttavia, l’istinto creativo di Schubert superò presto i confini della formazione accademica. All’età di 15 anni lasciò la scuola per seguire un percorso più indipendente.

Schubert si formò per un breve periodo come maestro di scuola, seguendo le orme del padre, ma si rese presto conto che la sua vera passione era la composizione. Alla fine dell’adolescenza, Schubert produceva già un numero sorprendente di opere. Nel 1814, a soli 17 anni, compose il suo primo capolavoro, Gretchen am Spinnrade, un’ambientazione del testo di Goethe che rivelò la sua capacità di fondere testo e musica in modo da commuovere profondamente gli ascoltatori.

Gli anni successivi segnarono un periodo di immensa creatività per Schubert. Egli compose a un ritmo quasi ossessivo, spesso sotto l’influenza del suo affiatato gruppo di amici, che ammiravano il suo genio e sostenevano il suo lavoro. Questi amici, tra cui poeti, artisti e colleghi musicisti, furono fondamentali per aiutare Schubert a guadagnarsi un pubblico, dato che il riconoscimento formale gli sfuggiva. Nonostante la sua prolifica produzione, gran parte della sua musica rimase inedita durante la sua vita.

La vita di Schubert fu costellata da instabilità finanziaria e problemi di salute. Per sbarcare il lunario si affidò spesso all’insegnamento o a esibizioni private, anche se non amava le costrizioni di queste occupazioni. La sua fortuna iniziò a cambiare a metà degli anni ’20 del XIX secolo, quando alcune delle sue opere, in particolare le sue canzoni, ottennero una maggiore attenzione. La pubblicazione di Die schöne Müllerin nel 1823 segnò una svolta, consacrando Schubert come maestro del genere del Lied.

Sebbene la reputazione di Schubert crescesse lentamente, la sua salute declinò rapidamente. Nel 1822 soffrì di sifilide, una condizione che avrebbe oscurato i suoi ultimi anni. Nonostante ciò, continuò a comporre febbrilmente, creando alcune delle sue opere più profonde e durature durante questo periodo. Tra queste, la Sinfonia incompiuta, il Quintetto per archi in do maggiore e l’ossessionante ciclo di canzoni Winterreise, una cruda meditazione sull’alienazione e la disperazione.

La morte di Schubert, avvenuta il 19 novembre 1828 all’età di 31 anni, fu la tragica conclusione di una vita piena di promesse non mantenute. All’epoca era ampiamente oscurato da Beethoven, che era morto l’anno prima. Tuttavia, Schubert aveva chiesto di essere sepolto vicino a Beethoven, che venerava come il più grande compositore dell’epoca.

Solo dopo la morte di Schubert si cominciò a capire il suo vero significato. Amici e ammiratori lavorarono instancabilmente per portare alla luce le sue opere inedite e compositori come Brahms e Schumann sostennero la sua musica. Oggi Schubert è celebrato come uno dei grandi maestri della musica occidentale, un compositore la cui opera getta un ponte tra l’epoca classica e quella romantica con un lirismo e una profondità emotiva senza pari.

Cronologia

1797: nasce il 31 gennaio a Vienna, in Austria.
1804: Inizia a studiare il violino dal padre e il pianoforte dal fratello.
1808: Viene ammesso allo Stadtkonvikt (Seminario Imperiale) di Vienna, dove studia musica e suona nell’orchestra.
1810: Compone le sue prime canzoni e opere da camera.
1813: Lascia lo Stadtkonvikt e inizia a studiare come insegnante, pur continuando a comporre.
1814: Scrive la sua prima canzone importante, Gretchen am Spinnrade, basata su un testo di Goethe.
1815: Compone oltre 140 canzoni in un anno, tra cui Erlkönig, un’altra ambientazione di Goethe, e la sua seconda sinfonia.
1817: lascia l’insegnamento e si dedica a tempo pieno alla composizione, sostenuto da amici.
1818: Trascorre un’estate lavorando come insegnante di musica presso una famiglia nobile in Ungheria, ottenendo una breve stabilità finanziaria.
1820: Scrive diverse opere liriche e teatrali di successo, anche se la maggior parte non raggiunge la popolarità.
1823: Pubblica il suo primo ciclo di canzoni, Die schöne Müllerin, che ottiene l’attenzione della critica.
1824: Compone il Quartetto Rosamunde e l’Ottetto in fa maggiore, ampliando il suo lavoro nella musica da camera.
1825: Scrive la “Grande” Sinfonia in do maggiore (n. 9), una delle sue migliori opere sinfoniche.
1827: compone il ciclo di canzoni Winterreise, un’opera cupa e introspettiva che riflette il declino della sua salute.
1828: scrive le sue ultime tre sonate per pianoforte (D. 958-960), il Quintetto per archi in do maggiore e la Messa in mi bemolle maggiore.
1828: muore il 19 novembre all’età di 31 anni, probabilmente per febbre tifoidea o complicazioni della sifilide.
Anni 1830-1850: Le sue opere inedite, tra cui la Sinfonia incompiuta e molti Lieder, vengono gradualmente scoperte ed eseguite.
Fine del XIX secolo: Schubert viene riconosciuto come uno dei più grandi compositori dell’epoca romantica.

Caratteristiche della musica

La musica di Franz Schubert è celebre per la sua combinazione unica di struttura classica ed espressività romantica. Le sue opere sono note per la profondità emotiva, la bellezza lirica e l’approccio innovativo all’armonia e alla forma. Ecco le caratteristiche principali della musica di Schubert:

1. Lirismo e bellezza melodica

Le melodie di Schubert sono profondamente liriche, spesso simili a canzoni, anche nelle sue opere strumentali. Questa qualità rende la sua musica altamente espressiva e memorabile.
Il suo dono per la creazione di melodie è particolarmente evidente nei Lieder (canzoni d’arte), dove la linea vocale si integra perfettamente con il testo poetico.

2. Profondità emotiva

La musica di Schubert esplora spesso un’ampia gamma di emozioni, dalla gioia e dalla tenerezza alla disperazione e alla nostalgia.
Aveva un’eccezionale capacità di trasmettere la vulnerabilità umana e l’introspezione, in particolare nelle sue ultime opere (Winterreise, Quintetto per archi in do maggiore).

3. Armonia innovativa

Schubert ampliò il potenziale espressivo dell’armonia, utilizzando modulazioni e cromatismi inaspettati per creare paesaggi emotivi unici.
Le sue progressioni armoniche spesso evocano sentimenti di tensione, risoluzione e commozione, contribuendo alla sensibilità romantica della sua musica.

4. Integrazione tra testo e musica

Nei suoi Lieder, Schubert ha elevato il rapporto tra poesia e musica. Le sue ambientazioni esaltano il significato del testo, utilizzando l’accompagnamento pianistico per illustrare emozioni, immagini o elementi narrativi.
Ad esempio, in Erlkönig, il pianoforte rappresenta il cavallo al galoppo, mentre a ogni personaggio (narratore, padre, figlio ed Erlking) viene data un’identità musicale distinta.

5. Innovazione strutturale

Pur rispettando le forme classiche, Schubert spesso le amplia o le reimmagina. Per esempio:
Le sue sinfonie (Sinfonia incompiuta, Grande Sinfonia in do maggiore) mantengono l’equilibrio classico ma sono più espansive e cariche di emozioni.
Le sue forme di sonata a volte prendono deviazioni armoniche inaspettate, creando un senso di esplorazione.

6. Ricchezza di trame nell’accompagnamento

Schubert utilizzava l’accompagnamento pianistico nelle sue canzoni non solo come supporto alla voce, ma come partner alla pari, arricchendo il contenuto emotivo e narrativo.
Nella sua musica strumentale, creava trame lussureggianti e stratificate, come si vede nei suoi Impromptus e Moments Musicaux.

7. Natura e temi romantici

Molte opere di Schubert riflettono il fascino romantico della natura, del soprannaturale e delle domande esistenziali.
I suoi cicli di canzoni, come Die schöne Müllerin e Winterreise, ruotano attorno ai temi dell’amore, della perdita e del legame umano con la natura.

8. Ritmi di danza

Schubert ha spesso incorporato nella sua musica ritmi di danza di ispirazione popolare, in particolare nei valzer, nelle danze tedesche e negli impromptus.
Queste danze aggiungono alle sue composizioni una qualità affascinante e concreta.

9. Intimità ed espressione personale

La musica di Schubert è spesso profondamente personale, come se condividesse un momento intimo con l’ascoltatore. Questa qualità è particolarmente evidente nella sua musica da camera e nei Lieder.
Anche le opere di più ampio respiro, come le sinfonie, mantengono un senso di calore e umanità.

10. Influenza della poesia

Molte opere di Schubert, soprattutto i Lieder, sono state ispirate dalla poesia contemporanea di Goethe, Schiller, Wilhelm Müller e altri.
La sua capacità di interpretare e trasformare la poesia in musica stabilì un nuovo standard per la composizione di canzoni.

Sintesi

La musica di Schubert è una profonda miscela di bellezza, innovazione e intuizione emotiva. È un ponte tra l’epoca classica e quella romantica, che unisce l’eleganza formale alla profonda espressione personale. Che si tratti di sinfonie, opere per pianoforte o lieder, la musica di Schubert continua a risuonare con il pubblico per la sua capacità di catturare l’essenza dell’esperienza umana.

Compositore del periodo classico o della musica romantica?

Franz Schubert è spesso considerato un compositore di transizione, a cavallo tra il periodo classico e l’epoca romantica della musica occidentale. Le sue opere presentano caratteristiche di entrambi i periodi, rendendolo una figura cardine della storia della musica.

Influenze classiche

Schubert ereditò le strutture formali e le proporzioni equilibrate del periodo classico, esemplificate da compositori come Haydn, Mozart e Beethoven.
Le sue prime sinfonie e opere da camera aderiscono alle forme classiche, come la sonata-allegro e le strutture in quattro movimenti.
Esempio: La Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore è leggera, elegante e strettamente allineata allo stile classico.

Qualità romantiche

La musica di Schubert è profondamente espressiva ed esplora la profondità emotiva, l’individualità e il lirismo caratteristici dell’epoca romantica.
Ha ampliato il linguaggio armonico con modulazioni e cromatismi inaspettati, spingendosi oltre le convenzioni classiche.
I suoi Lieder (canzoni d’arte) e le opere strumentali successive, come la Sinfonia incompiuta e la Winterreise, incarnano gli ideali romantici di intensità emotiva e di legame con la natura.

Perché entrambi?

Mentre le sue prime opere si avvicinano maggiormente allo stile classico, quelle successive – soprattutto quelle della metà del 1820 – riflettono la ricchezza emotiva, l’audacia armonica e la sensibilità poetica della musica romantica.
Schubert visse in un periodo di transizione musicale (1797-1828), che lo collocò naturalmente tra questi due periodi stilistici.

In sintesi, Schubert è spesso classificato come un compositore romantico, ma la sua musica mantiene forti radici nella tradizione classica, rendendolo un ponte unico tra le due epoche.

Relazioni con altri compositori

I rapporti di Franz Schubert con altri compositori durante la sua vita furono relativamente limitati, poiché visse una vita breve e modesta e non fu molto conosciuto al di fuori di Vienna. Tuttavia, ammirò e fu influenzato da diverse figure chiave e interagì direttamente con alcuni di loro. Ecco una panoramica:

Rapporti diretti

Ludwig van Beethoven

Ammirazione: Schubert idolatrava Beethoven, considerandolo il più grande compositore del suo tempo. Secondo quanto riferito, portò una torcia al funerale di Beethoven nel 1827, appena un anno prima della sua morte.
Influenza indiretta: Pur vivendo nella stessa città (Vienna), non ci sono prove di incontri personali. Tuttavia, Schubert inviò a Beethoven una raccolta delle sue canzoni, che Beethoven avrebbe apprezzato.
Eredità: Schubert chiese di essere sepolto accanto a Beethoven, il che riflette il suo profondo rispetto per lui. Questo desiderio fu esaudito; i due riposano fianco a fianco nel Cimitero Centrale di Vienna.

Antonio Salieri

Insegnante: Schubert studiò composizione con Antonio Salieri, una delle figure musicali più importanti di Vienna, tra il 1812 e il 1817.
Influenza: Salieri fornì a Schubert una solida base nelle tecniche classiche, in particolare nella composizione vocale e drammatica.

Johann Michael Vogl

Collaboratore: Vogl, un importante baritono, divenne un amico intimo e un sostenitore dei Lieder di Schubert.
Promozione delle canzoni: Vogl eseguì spesso le canzoni di Schubert, contribuendo a farle conoscere a un pubblico più vasto.

Franz Liszt

Campione postumo: Anche se non si incontrarono, Liszt ammirava la musica di Schubert e trascrisse molti dei suoi Lieder per pianoforte, come Ave Maria e Erlkönig, contribuendo a rendere popolare l’opera di Schubert a livello internazionale.

Relazioni e influenze indirette

Wolfgang Amadeus Mozart

Schubert fu profondamente ispirato dallo stile lirico ed elegante di Mozart, soprattutto nelle sue prime opere. La sua Sinfonia n. 5 riflette l’influenza della chiarezza e del fascino sinfonico di Mozart.

Joseph Haydn

Uno dei pilastri del classicismo viennese, l’influenza di Haydn è evidente nelle prime sinfonie e nella musica da camera di Schubert, in particolare per l’equilibrio formale e lo sviluppo motivazionale.

Carl Maria von Weber

Le innovazioni di Weber nell’opera e nello stile romantico influenzarono probabilmente gli sforzi di Schubert nella composizione operistica, anche se le opere di Schubert ebbero meno successo.

Johann Wolfgang von Goethe

Sebbene Goethe fosse un poeta e non un compositore, il rapporto di Schubert con i testi di Goethe (ad esempio Erlkönig, Gretchen am Spinnrade) ha plasmato profondamente la sua identità musicale. Tuttavia, Goethe non riconobbe mai le sue composizioni poetiche, cosa che Schubert trovò deludente.

Felix Mendelssohn

Mendelssohn non conobbe Schubert personalmente, ma in seguito diresse e sostenne la sua musica, compresa la Sinfonia incompiuta, che contribuì alla fama postuma di Schubert.

Robert Schumann

Schumann, un altro ammiratore, scoprì e promosse le opere trascurate di Schubert, tra cui la “Grande” Sinfonia in do maggiore. I suoi sforzi furono fondamentali per garantire l’eredità di Schubert.

Sintesi

Interazioni dirette: Salieri (insegnante), Vogl (collaboratore) e Beethoven (legame indiretto).
Relazioni postume: Liszt, Mendelssohn e Schumann furono figure chiave nel portare la musica di Schubert a un pubblico più ampio dopo la sua morte.
Influenze: Mozart, Haydn, Beethoven e Goethe hanno influenzato in modo significativo il suo sviluppo musicale e artistico.

Compositori simili

La musica di Franz Schubert si colloca a cavallo tra il periodo classico e quello romantico, rendendolo una figura unica nella storia della musica. I compositori simili possono essere identificati in base alle sue influenze stilistiche, ai suoi contemporanei e ai suoi successori che hanno condiviso le sue qualità liriche, armoniche o espressive. Ecco un elenco di compositori simili a Schubert:

1. Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Legame: Beethoven influenzò notevolmente Schubert, in particolare nella musica sinfonica e da camera. Entrambi i compositori hanno enfatizzato la profondità emotiva e lo sviluppo tematico.
Somiglianze: Le opere successive di Schubert, come la “Grande” Sinfonia in Do maggiore, riflettono le strutture espansive e l’intensità drammatica di Beethoven.

2. Robert Schumann (1810-1856)

Legame: Schumann ammirava Schubert e sostenne la sua musica postuma.
Somiglianze: Entrambi i compositori eccellevano nei Lieder (canzoni d’arte) e condividevano il dono per il ricco linguaggio armonico e l’espressività romantica. I cicli di canzoni di Schumann (Dichterliebe, Frauenliebe e Leben) rispecchiano la profondità narrativa di Schubert in opere come Winterreise.

3. Felix Mendelssohn (1809-1847)

Collegamento: Mendelssohn diresse la “Grande” Sinfonia in do maggiore di Schubert, accrescendone la fama.
Somiglianze: Mendelssohn e Schubert condividono l’eleganza melodica e l’equilibrio tra chiarezza classica e lirismo romantico.

4. Johannes Brahms (1833-1897)

Legame: Brahms ammirava Schubert e ha curato alcune delle sue opere. Faceva parte della generazione romantica che venerava la musica di Schubert.
Somiglianze: Entrambi i compositori scrissero opere profondamente liriche e contribuirono in modo significativo alla musica da camera. Le opere pianistiche di Brahms, come i suoi Intermezzi, riecheggiano gli Impromptus e i Moments Musicaux di Schubert.

5. Franz Liszt (1811-1886)

Connessione: Liszt trascrisse molte canzoni di Schubert per pianoforte solo, contribuendo a renderle popolari.
Somiglianza: Liszt condivide la sensibilità lirica e il linguaggio armonico esteso di Schubert, anche se la sua musica è più virtuosistica e drammatica.

6. Hector Berlioz (1803-1869)

Legame: Berlioz ammirava le innovazioni armoniche e la bellezza melodica di Schubert.
Somiglianze: Sebbene la musica di Berlioz sia più teatrale e programmatica, entrambi i compositori esplorarono l’espressività romantica e l’orchestrazione innovativa.

7. Carl Maria von Weber (1786-1826)

Legame: Schubert e Weber erano contemporanei ed entrambi furono influenzati dalle tradizioni popolari e dagli ideali romantici.
Somiglianze: Lo stile lirico ed espressivo di Weber, in particolare nelle sue opere (Der Freischütz), si allinea alle opere vocali e pianistiche di Schubert.

8. Frédéric Chopin (1810-1849)

Collegamento: Sebbene non vi sia un legame diretto, entrambi i compositori condividono il talento per le melodie liriche e l’inventiva armonica.
Somiglianze: Le miniature per pianoforte di Chopin (Notturni, Mazurche) ricordano l’intimità e la natura poetica delle opere per pianoforte di Schubert (Impromptus, Moments Musicaux).

9. Hugo Wolf (1860-1903)

Legame: Wolf si ispirò profondamente ai Lieder di Schubert e ne ampliò la tradizione.
Somiglianze: Entrambi i compositori elevarono le canzoni d’arte a una forma d’arte elevata, enfatizzando l’espressione del testo e l’integrazione pianoforte-voce.

10. Joseph Haydn (1732-1809) e Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Connessione: Questi maestri classici influenzarono pesantemente Schubert, in particolare nelle sue prime sinfonie e nella musica da camera.
Somiglianze: Schubert ereditò la loro chiarezza di forme ed equilibrio, fondendo questi tratti classici con il suo lirismo romantico.

Paralleli regionali o stilistici

Edvard Grieg (1843-1907): Le opere pianistiche e le canzoni di Grieg riflettono le stesse qualità intime e folkloristiche di Schubert.
Gabriel Fauré (1845-1924): Le sue mélodies francesi condividono il lirismo e la sottile espressione emotiva di Schubert.
Clara Schumann (1819-1896): I suoi Lieder e pezzi per pianoforte sono stilisticamente vicini al carattere intimo e romantico di Schubert.

Sintesi

Se apprezzate la bellezza melodica, l’armonia espressiva e la profondità emotiva di Schubert, è probabile che compositori come Schumann, Brahms, Mendelssohn e Chopin siano in sintonia con voi.

Come esecutore e direttore d’orchestra

Franz Schubert, benché ampiamente celebrato come compositore, non era noto come esecutore o direttore d’orchestra di spicco durante la sua vita. Il suo talento come pianista e il suo ruolo nelle riunioni musicali, tuttavia, contribuirono alla sua identità artistica.

Schubert come pianista

Livello di competenza:

Schubert era un pianista competente, anche se non un virtuoso al livello di contemporanei come Beethoven o Liszt. Il suo modo di suonare il pianoforte era intimo ed espressivo, in linea con lo stile delle sue composizioni.
Era più adatto alle esibizioni nei salotti che ai grandi concerti pubblici, poiché il suo modo di suonare era più incentrato sulla profondità emotiva che sulla brillantezza tecnica.

Stile esecutivo:

Lo stile di Schubert enfatizzava il lirismo e una profonda connessione con il contenuto emotivo della musica. Le sue esecuzioni intime risuonavano con gli amici e gli ammiratori più stretti.
Le sue composizioni per pianoforte, come gli Impromptus e i Moments Musicaux, riflettono le qualità liriche e canore del suo modo di suonare.

Improvvisazione:

Schubert era un improvvisatore di talento, che spesso creava musica spontaneamente durante gli incontri sociali, una pratica comune all’epoca.
Molte delle sue opere pianistiche sono probabilmente nate dal suo talento improvvisativo.

Ambienti di esecuzione:

Schubert partecipava regolarmente a incontri musicali informali noti come “Schubertiades”, dove suonava il pianoforte e presentava le sue opere in anteprima tra amici intimi e sostenitori.
Si trattava di incontri privati, che enfatizzavano il cameratismo e il piacere della musica piuttosto che l’acclamazione pubblica.

Schubert come direttore d’orchestra

Ruolo limitato come direttore d’orchestra:

Schubert non era un direttore d’orchestra professionista e raramente dirigeva le esecuzioni delle sue opere. A differenza di Beethoven, che fu profondamente coinvolto nella presentazione pubblica delle sue sinfonie, la musica di Schubert fu spesso eseguita da altri o rimase inedita durante la sua vita.
La mancanza di risorse finanziarie e di conoscenze gli permise di avere poche opportunità di dirigere grandi ensemble.

Direzione corale:

In gioventù Schubert diresse occasionalmente dei cori, in particolare durante il periodo trascorso allo Stadtkonvikt (Seminario Imperiale) di Vienna.
La sua esperienza nella musica corale influenzò le sue composizioni successive, in particolare le opere sacre come le Messe.

Ostacoli all’esecuzione o alla direzione di coro

Salute e personalità:

La personalità timida e introversa di Schubert, unita ai suoi problemi di salute, probabilmente ostacolarono la sua capacità di intraprendere una carriera come esecutore pubblico o direttore d’orchestra.
Preferiva concentrarsi sulla composizione e su ambienti musicali intimi piuttosto che
alla ricerca delle luci della ribalta.

Limitazioni alla carriera:

Le difficoltà finanziarie di Schubert e la mancanza di mecenatismo limitarono il suo accesso a importanti luoghi di esibizione o orchestre.
Molte delle sue opere orchestrali, tra cui la Sinfonia incompiuta e la “Grande” Sinfonia in do maggiore, non furono mai eseguite durante la sua vita, lasciandogli poche opportunità di dirigerle.

L’eredità di Schubert come esecutore

Sebbene Schubert non fosse un celebre esecutore o direttore d’orchestra, le sue capacità di pianista e il suo ruolo negli incontri musicali intimi furono parte integrante della sua carriera. La sua musica, in particolare le opere pianistiche e vocali, riflette la sua profonda comprensione dell’esecuzione come mezzo di espressione personale ed emotiva.

Opere di rilievo per pianoforte solo

Le opere per pianoforte solo di Franz Schubert sono famose per la loro bellezza lirica, la profondità emotiva e il linguaggio armonico innovativo. Sebbene non fosse un pianista virtuoso, le sue composizioni per pianoforte sono profondamente espressive e spesso intime. Ecco alcune delle sue più importanti opere per pianoforte solo:

1. Improvvisi, D. 899 (Op. 90) e D. 935 (Op. 142)

Composti: 1827
Descrizione: Queste due serie di quattro pezzi ciascuna sono tra le opere pianistiche più famose di Schubert. Sono liriche, espressive e presentano un’ampia gamma di emozioni, dal tenero lirismo all’intensità drammatica.
Pezzi notevoli:
D. 899, n. 3 in sol bemolle maggiore: Conosciuto per la sua melodia serena e fluida.
D. 935, n. 2 in la bemolle maggiore: Un brano vivace, con fioriture virtuosistiche.

2. Moments Musicaux, D. 780 (Op. 94)

Composto: 1823-1828
Descrizione: Una serie di sei brevi pezzi per pianoforte, ognuno con un carattere distinto. Questi pezzi sono altamente lirici e vanno dal leggero e giocoso al profondamente commovente.
Pezzi notevoli:
No. 3 in fa minore: Famoso per la sua melodia struggente e il ritmo ripetitivo.
N. 6 in La bemolle maggiore: Un finale vivace e danzante.

3. Fantasia del Viandante, D. 760 (Op. 15)

Composta: 1822
Descrizione: Un’opera monumentale e virtuosistica basata sul tema della canzone Der Wanderer di Schubert. L’opera è composta da quattro movimenti collegati tra loro, che formano una narrazione continua.
Nota per le sue esigenze tecniche e la sua struttura innovativa, influenzò compositori successivi come Liszt.

4. Sonate per pianoforte

Schubert compose 21 sonate per pianoforte, anche se molte rimasero incompiute. Le ultime sonate, in particolare, sono opere monumentali del repertorio romantico.

Sonata per pianoforte in si bemolle maggiore, D. 960 (1828):
Una delle sue ultime composizioni, quest’opera è lirica, introspettiva ed espansiva.
Il secondo movimento (Andante sostenuto) è particolarmente ammaliante e meditativo.
Sonata per pianoforte in la maggiore, D. 959 (1828):
Un altro capolavoro tardo, noto per i suoi contrasti drammatici e la sua profondità emotiva.
Sonata per pianoforte in do minore, D. 958 (1828):
Scritta all’ombra di Beethoven, questa sonata è tempestosa e intensa.

5. Klavierstücke (Pezzi per pianoforte), D. 946

Composto: 1828
Descrizione: Una serie di tre pezzi indipendenti per pianoforte scritti nell’ultimo anno di vita di Schubert. Si tratta di opere profondamente emotive e spesso malinconiche, che riflettono il suo stile tardo.

6. Allegretto in do minore, D. 915

Composto: 1827
Descrizione: Un brano breve ed espressivo, spesso considerato un gioiello in miniatura del repertorio pianistico di Schubert.

7. Ungarische Melodie (Melodia ungherese), D. 817
Composto: 1824
Descrizione: Un brano vivace e di ispirazione folkloristica che mette in luce il fascino di Schubert per la musica ungherese.

8. Musica da ballo

Schubert compose un gran numero di danze per pianoforte, tra cui valzer, landler ed écossaises, spesso eseguite in contesti sociali. Pur essendo generalmente più brevi e leggeri, questi brani mostrano il fascino melodico e la vitalità ritmica di Schubert.

Valses Nobles, D. 969
12 Danze tedesche, D. 790

9. Fantasia in fa minore, D. 940 (per pianoforte a quattro mani)

Anche se originariamente composta per pianoforte a quattro mani, quest’opera viene talvolta adattata per pianoforte solo.
Descrizione: Una delle opere più profonde di Schubert, che fonde bellezza lirica e intensità drammatica. È spesso considerata la sua più grande opera per duo pianistico.

10. Adagio in mi maggiore, D. 612

Composto: 1818
Descrizione: Un brano riflessivo e lirico che mette in evidenza il dono melodico di Schubert.

Conclusione

Le opere pianistiche di Schubert spaziano da miniature intime a capolavori su larga scala. La sua musica è altamente espressiva e spesso riflette le sue lotte ed emozioni personali.

Pianisti che suonano opere di Schubert

Molti pianisti famosi hanno eseguito e registrato le opere per pianoforte solo di Franz Schubert, evidenziando la profondità espressiva e la bellezza lirica della sua musica. Ecco alcuni famosi pianisti noti per le loro interpretazioni delle opere di Schubert:

1. Artur Schnabel (1882-1951)

Notevole per: Interprete innovativo delle sonate per pianoforte di Schubert, le registrazioni di Schnabel delle sonate per pianoforte (specialmente quelle in si bemolle maggiore, D. 960, e in la maggiore, D. 959) sono considerate tra le migliori mai realizzate. Ha fatto emergere le qualità liriche di Schubert mantenendo una forte integrità strutturale della musica.
Registrazioni famose:
Sonate per pianoforte D. 959, D. 960
Improvvisi D. 899

2. Alfred Brendel (1931-2020)

Notevole per: Brendel è uno dei pianisti più apprezzati per le opere di Schubert, in particolare per le Sonate per pianoforte e gli Improvvisi. Le sue interpretazioni sono note per la profondità intellettuale, la precisione e la sensibilità alla gamma emotiva di Schubert.
Registrazioni famose:
Sonate per pianoforte D. 959, D. 960
Improvvisi D. 899, D. 935
Momenti musicali D. 780

3. Wilhelm Kempff (1895-1991)

Notevole per: Kempff è stato uno dei principali interpreti dei compositori classici germanici e le sue registrazioni di Schubert sono amate per il loro calore, l’espressività e la chiarezza. Ha enfatizzato le qualità liriche di Schubert e spesso ha aggiunto il suo tocco personale alla musica.
Registrazioni famose:
Sonate per pianoforte D. 959, D. 960
Improvvisi D. 899
Momenti musicali D. 780

4. Murray Perahia (1947-oggi)

Notevole per: L’approccio di Perahia alle opere di Schubert è molto apprezzato per la sua sensibilità lirica e per la sua capacità di far emergere le ricche tessiture armoniche della musica per pianoforte di Schubert. Le sue esecuzioni sono note per la loro raffinatezza e chiarezza.
Registrazioni famose:
Sonate per pianoforte D. 958, D. 959
Improvvisi D. 899
Fantasia del Viandante D. 760

5. Franz Liszt (1811-1886)

Notevole per: Oltre che compositore, Liszt fu anche un leggendario pianista che suonò le opere di Schubert. I suoi arrangiamenti dei Lieder di Schubert per pianoforte e le sue esecuzioni delle opere pianistiche di Schubert, in particolare la Fantasia del Viandante, sono storicamente significativi.
Registrazioni famose:
Fantasia del Viandante D. 760 (arrangiata per pianoforte da Liszt)
Trascrizioni di lieder di Schubert-Liszt

6. Daniel Barenboim (1942-oggi)

Notevole per: Barenboim ha registrato molte opere pianistiche di Schubert, apportando un approccio profondamente umanistico alle sue interpretazioni. Il suo modo di suonare è caratterizzato da ricchezza e profondità, con un’enfasi sulle correnti emotive della musica di Schubert.
Registrazioni famose:
Sonate per pianoforte D. 960, D. 958
Improvvisi D. 899
Momenti musicali D. 780

7. Maria João Pires (1944-oggi)

Notevole per: La Pires è famosa per le sue interpretazioni sensibili e poetiche, in particolare di compositori romantici e del primo romanticismo. Le sue interpretazioni delle opere pianistiche di Schubert sottolineano le qualità liriche della sua musica.
Registrazioni famose:
Sonate per pianoforte D. 959, D. 960
Improvvisi D. 899, D. 935

8. Alfred Cortot (1877-1962)

Notevole per: Pianista francese noto per la sua profondità emotiva e le sue interpretazioni liriche, Cortot è stato uno dei primi pianisti a registrare molte opere di Schubert, tra cui le Sonate per pianoforte e gli Improvvisi.
Registrazioni famose:
Improvvisi D. 899
Sonate per pianoforte D. 960, D. 959

9. András Schiff (1953-oggi)

Notevole per: Schiff è noto per il suo approccio erudito a Schubert, che enfatizza la chiarezza e la trasparenza delle sue interpretazioni. Apporta una nuova prospettiva alla musica di Schubert, in particolare nelle sue registrazioni delle sonate per pianoforte.
Registrazioni famose:
Sonate per pianoforte D. 958, D. 959
Improvvisi D. 899
Fantasia del Viandante D. 760

10. Shura Cherkassky (1911-1995)

Notevole per: Cherkassky era noto per le sue interpretazioni poetiche ed espressive, che spesso portavano un senso di spontaneità e gioia nelle sue esecuzioni delle opere di Schubert.
Registrazioni famose:
Sonate per pianoforte D. 960, D. 959
Improvvisi D. 899

Conclusione

Questi pianisti hanno dato un contributo significativo all’interpretazione delle opere per pianoforte solo di Schubert, offrendo una varietà di approcci alla sua musica espressiva e profondamente emotiva. Le loro registrazioni rimangono fondamentali per qualsiasi collezione di musica per pianoforte di Schubert. Desiderate approfondire le registrazioni di questi artisti?

Grandi registrazioni di pianoforte solo

Ecco alcune delle più grandi registrazioni per pianoforte solo delle opere di Franz Schubert da parte di pianisti rinomati, che offrono una gamma di interpretazioni che catturano la bellezza, la profondità e l’emozione della sua musica:

1. Artur Schnabel – Schubert: Sonate per pianoforte e Improvvisi

Registrazioni:
Sonate per pianoforte D. 959, D. 960
Improvvisi D. 899, D. 935
Perché è fantastico: Le interpretazioni di Schnabel sono iconiche per il loro rigore intellettuale e la loro espressività emotiva. La sua attenta cura della struttura, che permette al contempo di far fiorire il lirismo di Schubert, rende le sue registrazioni dei punti di riferimento per le opere di Schubert.

2. Alfred Brendel – Schubert: Le Sonate per pianoforte e orchestra

Registrazioni:
Sonate per pianoforte D. 959, D. 960
Improvvisi D. 899, D. 935
Momenti musicali D. 780
Perché è fantastico: il ciclo completo di Brendel delle Sonate per pianoforte di Schubert mostra la sua comprensione della profondità emotiva e della raffinatezza armonica del compositore. Le sue registrazioni sono note per la loro chiarezza, l’attenzione ai dettagli e la qualità lirica.

3. Wilhelm Kempff – Schubert: Le Sonate per pianoforte

Registrazioni:
Sonate per pianoforte D. 959, D. 960
Impromptus D. 899
Momenti musicali D. 780
Perché è fantastico: Le registrazioni di Kempff sono piene di calore e sensibilità. Egli fa emergere il carattere intimo di Schubert, fondendo l’eleganza con una profonda risonanza emotiva. Il suo modo di suonare ha una qualità meditativa che si adatta perfettamente allo stile lirico di Schubert.

4. Murray Perahia – Schubert: Sonate per pianoforte e Improvvisi

Registrazioni:
Sonate per pianoforte D. 958, D. 959
Improvvisi D. 899, D. 935
Fantasia del Viandante D. 760
Perché è fantastico: Le registrazioni di Schubert di Perahia sono note per il loro equilibrio tra intelletto ed emozione. La sua tecnica è impeccabile, e porta uno squisito senso del lirismo e della gamma dinamica in ogni pezzo, rendendo le sue interpretazioni particolarmente accattivanti.

5. Daniel Barenboim – Schubert: Le Sonate per pianoforte e orchestra

Registrazioni:
Sonate per pianoforte D. 960, D. 958
Impromptus D. 899
Momenti musicali D. 780
Perché è fantastico: Barenboim conferisce un profondo senso di dramma e passione alle opere di Schubert. Le sue registrazioni si distinguono per il fraseggio ricco di sfumature e l’intensità emotiva, che evidenziano la complessità e la bellezza della musica di Schubert.

6. Maria João Pires – Schubert: Sonate per pianoforte e Improvvisi

Registrazioni:
Sonate per pianoforte D. 959, D. 960
Improvvisi D. 899, D. 935
Fantasia del Viandante D. 760
Perché è fantastico: Lo Schubert della Pires è caratterizzato da un approccio fluido ed espressivo che enfatizza il lirismo e la profondità emotiva della musica. Le sue interpretazioni sono personali e introspettive e sono ideali per chi cerca un ascolto contemplativo.

7. Shura Cherkassky – Schubert: Sonate per pianoforte e Improvvisi

Registrazioni:
Sonate per pianoforte D. 960, D. 959
Improvviso D. 899
Perché è fantastico: Le esecuzioni di Cherkassky sono note per la loro spontaneità, il calore e il profondo lirismo. Le sue registrazioni di Schubert catturano l’essenza poetica della musica con un raro senso di libertà e individualità.

8. András Schiff – Schubert: Sonate per pianoforte e orchestra

Registrazioni:
Sonate per pianoforte D. 958, D. 959
Improvvisi D. 899
Fantasia del Viandante D. 760
Perché è fantastico: Le registrazioni di Schubert di Schiff sono note per la loro precisione, chiarezza ed eleganza. Il suo approccio è informato dalle pratiche esecutive storiche, con il risultato di un’interpretazione trasparente e altamente espressiva delle opere.

9. Alfred Cortot – Schubert: Opere per pianoforte e orchestra

Registrazioni:
Improvvisi D. 899
Sonate per pianoforte D. 960, D. 959
Perché è fantastico: Le interpretazioni di Cortot di Schubert sono amate per il loro lirismo e la ricca profondità emotiva. Le sue esecuzioni hanno un senso di spontaneità e libertà poetica, con un’acuta sensibilità al fraseggio e alle dinamiche della musica di Schubert.

10. Jean-Yves Thibaudet – Schubert: Opere per pianoforte e orchestra

Registrazioni:
Improvvisi D. 899, D. 935
Sonate per pianoforte D. 959, D. 960
Perché è fantastico: Lo Schubert di Thibaudet è caratterizzato da brillantezza tecnica ed eleganza. Ha un’acuta capacità di far emergere le sottili sfumature emotive delle opere di Schubert, pur mantenendo un approccio fresco ed espressivo.

Conclusione

Queste registrazioni offrono una ricca varietà di interpretazioni, ognuna delle quali porta una prospettiva unica alla musica di Schubert. Dalle interpretazioni introspettive e liriche di Maria João Pires e Artur Schnabel a quelle appassionate e drammatiche di Murray Perahia e Wilhelm Kempff, c’è qualcosa per ogni ascoltatore che desidera esplorare le profonde opere pianistiche di Schubert.

Composizioni per pianoforte a quattro mani e due

Franz Schubert ha composto anche una serie di notevoli opere per pianoforte a quattro mani e due pianoforti, amate per la loro intimità, il fascino e la creatività armonica. Questi brani mettono spesso in evidenza il dono di Schubert per le melodie liriche, i ritmi giocosi e le ricche tessiture. Ecco alcune delle opere più significative di questi generi:

1. Fantasia in fa minore, D. 940 (per pianoforte a quattro mani)

Data: 1828
Descrizione: Uno degli ultimi capolavori di Schubert, quest’opera è un tour de force per due pianisti, caratterizzato da contrasti drammatici, temi lirici e passaggi brillanti. La Fantasia è talvolta considerata una delle migliori opere di Schubert per duo pianistico, ricca di profondità espressiva e raffinatezza armonica.
Caratteristiche salienti: Il brano è composto in modo integrale, senza movimenti separati. È drammatico, emotivo e tecnicamente impegnativo per entrambi gli esecutori, caratterizzato da un equilibrio molto sfumato tra i due pianisti.

2. Rondò in la maggiore, D. 951 (per pianoforte a quattro mani)

Data: 1828
Descrizione: Un brano vivace e giocoso che mette in luce la capacità di Schubert di fondere il lirismo con una qualità vivace e danzante. Questo Rondò, spesso visto come un’opera spensierata, contrasta con la grandiosità della Fantasia, ma mostra comunque la maestria di Schubert nella scrittura a quattro mani.
Caratteristiche degne di nota: L’opera è piena di fascino contagioso e presenta un tema ripetuto, quasi stravagante, con variazioni che mantengono la conversazione musicale coinvolgente tra i due pianisti.

3. Variazioni su un tema di Anton Diabelli, D. 718 (per pianoforte a quattro mani)

Data: 1823
Descrizione: Sebbene le più famose Variazioni di Diabelli (D. 960) siano state scritte per pianoforte solo, Schubert ne compose anche una versione per pianoforte a quattro mani. Il brano si basa su un tema del compositore Anton Diabelli e presenta una serie di variazioni giocose e molto inventive. È considerata una delle opere per duetto più divertenti e fantasiose di Schubert.
Caratteristiche salienti: Le variazioni esplorano un’ampia varietà di stati d’animo e stili, dall’umorismo alla profondità, mostrando l’uso inventivo di Schubert della trasformazione tematica.

4. Sonata in do maggiore, D. 812 (per pianoforte a quattro mani)

Data: 1824
Descrizione: Questa Sonata è una delle opere principali di Schubert per duo pianistico ed è nota per la sua bellezza lirica e la sua struttura ben equilibrata. Il brano è accessibile ma sofisticato, con un senso di vivacità ed eleganza nei suoi temi.
Caratteristiche salienti: La Sonata presenta un movimento di apertura Allegro che presenta un bellissimo tema, mentre il secondo movimento offre un contrasto più introspettivo e lirico. Il terzo movimento è un minuetto giocoso e il quarto movimento presenta un finale vivace.

5. Grand Duo in do maggiore, D. 812 (per pianoforte a quattro mani)

Data: 1824
Descrizione: Si tratta di un’altra grande opera per pianoforte a quattro mani composta da Schubert. Il Grand Duo è un’opera ampia, strutturata in due grandi movimenti, che mette in luce il talento di Schubert per l’invenzione melodica, il contrasto e il dialogo tra gli esecutori.
Caratteristiche salienti: L’opera è di grande respiro: il primo movimento è lirico ed espansivo, mentre il secondo è più energico e celebrativo, con un’intricata interazione tra le due parti.

6. Sei danze tedesche, D. 790 (per pianoforte a quattro mani)

Data: 1824
Descrizione: Queste sei vivaci danze sono spesso associate alla musica popolare austriaca e sono pezzi gioiosi e spiritosi che mostrano il fascino spensierato di Schubert. Le danze sono scritte con un tono colloquiale, il che le rende eccellenti per l’esecuzione da parte di due pianisti.
Caratteristiche salienti: I brani offrono un carattere vivace e allegro, con ritmi sincopati, melodie giocose e un senso di leggerezza che si presta bene al mezzo a quattro mani.

7. Allegro in la minore, D. 947 (per pianoforte a quattro mani)

Data: 1827
Descrizione: Opera in un solo movimento per duo pianistico, questo Allegro è pieno di energia e di contrasti e presenta scambi dinamici tra i due pianisti. È un brano tecnicamente impegnativo, con passaggi rapidi e vividi contrasti di tessitura.
Caratteristiche degne di nota: L’interazione tra i due interpreti crea un senso di dialogo, con linee veloci e cambi armonici espressivi.

8. Due pianoforti:

Schubert ha composto anche alcuni arrangiamenti per due pianoforti. Sebbene non siano così numerosi come i suoi lavori per pianoforte a quattro mani, ci sono alcune opere che vengono occasionalmente eseguite con due pianoforti.

Opere notevoli per due pianoforti:
Divertissement à la hongroise, D. 818: Un arrangiamento originariamente composto per orchestra, è stato adattato per due pianoforti e cattura uno spirito folkloristico ungherese.
Grand Duo in do maggiore, D. 812: Quest’opera è stata talvolta arrangiata per due pianoforti e può essere suonata in questa versione per fornire una texture ricca e spaziosa.

9. Marche Militaire, D. 733 (per pianoforte a quattro mani)

Data: 1818
Descrizione: Questa Marche Militaire è una delle opere più leggere di Schubert per pianoforte a quattro mani. È un pezzo spiritoso, simile a una marcia, che viene spesso eseguito in modo allegro e spensierato. L’opera è semplice, ma mette in evidenza l’abilità di Schubert nel creare melodie memorabili e danzanti.
Caratteristiche degne di nota: Il brano è ritmicamente forte, con un ritmo ripetuto che imita una marcia militare e scambi giocosi tra i due esecutori.

10. Fantasie in fa minore, D. 940 (per pianoforte a quattro mani)

Data: 1828
Descrizione: Un altro pezzo dall’intensità drammatica, questa Fantasie rimane una delle preferite nel repertorio per duetti per i suoi ampi contrasti d’umore, le armonie lussureggianti e la ricchezza tematica. È un brano profondamente emotivo che richiede una grande coordinazione e comunicazione espressiva tra i due pianisti.
Caratteristiche degne di nota: È noto per la sua struttura fluida, che alterna momenti tranquilli e riflessivi a passaggi altamente drammatici.

Conclusione

Le opere di Schubert per pianoforte a quattro mani e due pianoforti sono capolavori del repertorio romantico. Combinano l’intimità della musica da camera con le possibilità espressive del pianoforte. Questi brani presentano spesso ricche tessiture armoniche, temi lirici e un intricato dialogo tra gli esecutori.

Sonate per violino degne di nota

Franz Schubert ha composto diverse sonate per violino di grande rilievo, celebri per la loro bellezza lirica, profondità espressiva e ricchezza armonica. Sebbene sia più famoso per le sue opere sinfoniche e vocali, le sue sonate per violino si distinguono come capolavori del repertorio cameristico. Ecco alcune delle più importanti e amate sonate per violino di Schubert:

1. Sonata per violino in la maggiore, D. 574

Data: 1817
Descrizione: Questa sonata è una delle prime sonate per violino di Schubert e si distingue per la sua ricchezza melodica e per l’interazione tra violino e pianoforte. L’opera è in tre movimenti: un Allegro brillante ed energico, un Andante lirico e un finale vivace, Rondo: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: La sonata ha un carattere giocoso e ottimista, con melodie splendidamente intrecciate che permettono a entrambi gli strumenti di brillare. È particolarmente nota per il suo secondo movimento lirico e per il finale vivace.

2. Sonata per violino in la minore, D. 385

Data: 1823
Descrizione: La Sonata in la minore è una delle opere più sostanziose di Schubert per violino e pianoforte. È scritta in tre movimenti, con il primo movimento particolarmente drammatico. Il secondo movimento, Andante, è lirico e ammaliante, mentre il movimento finale, Rondò: Allegro, è vivace e brioso.
Caratteristiche degne di nota: Questa sonata è caratterizzata da una certa intensità oscura, soprattutto nel primo movimento. Il secondo movimento è notevole per la sua profonda espressività e il movimento finale ha una qualità vibrante e danzante.

3. Sonata per violino in re maggiore, D. 384

Data: 1816
Descrizione: La Sonata in re maggiore è una delle prime opere di Schubert per violino e pianoforte. Si caratterizza per la sua luminosità e il senso di ottimismo, e i suoi tre movimenti (Allegro, Andante, Rondo: Allegro) evidenziano il dono di Schubert per la melodia.
Caratteristiche degne di nota: Il primo movimento della sonata è pieno di energia, mentre il secondo movimento, Andante, è più lirico e intimo. Il finale è leggero, con ritmi giocosi e danzanti.

4. Sonata per violino in sol minore, D. 408

Data: 1824
Descrizione: Questa sonata è talvolta indicata come una delle opere “incompiute” di Schubert, poiché il manoscritto è incompleto. Nonostante ciò, le parti rimaste sono considerate altamente espressive, con temi lirici e melodici e ardite progressioni armoniche.
Caratteristiche degne di nota: L’atmosfera della sonata è più cupa e contemplativa rispetto ad altre sonate per violino. Le sezioni esistenti rivelano un senso di struggimento e malinconia, tipico dello stile tardo di Schubert.

5. Sonata per violino in mi bemolle maggiore, D. 572

Data: 1817
Descrizione: Questa sonata è spesso ammirata per la sua eleganza e grazia. È composta da tre movimenti, con un primo movimento vivace, un secondo movimento bello e lirico (Andante) e un vivace Rondo finale.
Caratteristiche degne di nota: La sonata è caratterizzata da un equilibrio tra i due strumenti, con il violino che spesso assume un ruolo di primo piano, ma che comunque dialoga con il pianoforte. Il secondo movimento è particolarmente noto per la sua profondità espressiva.

6. Sonata per violino in si bemolle maggiore, D. 568

Data: 1817
Descrizione: La Sonata in si bemolle maggiore è un’opera affascinante e virtuosistica con una chiara struttura in tre movimenti. È un’opera vivace e allegra, con idee melodiche che riflettono lo stile distintivo di Schubert nella scrittura per violino e pianoforte.
Caratteristiche salienti: Il primo movimento è vivace ed energico, il secondo movimento è lirico e tenero, e il finale è vibrante con un carattere di danza.

7. Sonata per violino in sol maggiore, D. 1

Data: 1810
Descrizione: Una delle prime composizioni di Schubert per violino e pianoforte, questa sonata è relativamente breve ma dimostra la sua capacità di creare melodie ricche. L’opera è in due movimenti: Allegro e Andante.
Caratteristiche degne di nota: Il primo movimento è brillante ed energico, mentre il secondo movimento, l’Andante, è lento e lirico, e fornisce un contrasto di umore.

8. Sonata per violino in do maggiore, D. 343

Data: 1816
Descrizione: Opera di eleganza e raffinatezza, la Sonata in do maggiore è un lavoro in tre movimenti che bilancia fascino e lirismo. Presenta un primo movimento vivace, un secondo movimento struggente e un finale giocoso.
Caratteristiche degne di nota: La sonata è nota per la sua struttura chiara e classica, e la parte del violino è espressiva e ricca di melodie fluide, soprattutto nel secondo movimento.

9. Sonata per violino in mi maggiore, D. 61

Data: 1815
Descrizione: Questo primo lavoro per violino e pianoforte è leggero e lirico, con un carattere distintamente giovanile. È in due movimenti, Allegro e Andante, ed è più semplice nella sua costruzione rispetto alle successive sonate per violino di Schubert.
Caratteristiche degne di nota: La sonata è brillante e piena di fascino, con il violino e il pianoforte che interagiscono con grazia. Manca la complessità drammatica delle opere successive di Schubert, ma rivela comunque le sue doti liriche.

10. Sonata per violino in fa maggiore, D. 574

Data: 1817
Descrizione: La Sonata per violino in fa maggiore è un’opera giovanile per il duo violino e pianoforte, con una struttura chiara e lineare e un carattere caldo e lirico.
Caratteristiche degne di nota: Si distingue per la chiarezza e l’interazione coinvolgente tra i due strumenti, con un primo movimento vivace, un secondo movimento introspettivo e un finale energico.

Conclusione

Le sonate per violino di Schubert abbracciano i suoi primi e gli ultimi anni creativi e, sebbene non siano conosciute come le sue opere sinfoniche o liriche, offrono un profondo pozzo di bellezza, emozione e innovazione. Le sonate per violino degli ultimi anni, in particolare, riflettono la profondità e l’espressività del suo stile successivo, che fonde lirismo e complessità armonica.

Opere notevoli per il trio per pianoforte

I trii per pianoforte di Franz Schubert sono capolavori significativi nel repertorio della musica da camera. Queste opere, tipicamente scritte per pianoforte, violino e violoncello, evidenziano la sua inventiva melodica, la ricchezza armonica e la capacità di fondere le voci dei tre strumenti senza soluzione di continuità. Di seguito sono riportate alcune delle più importanti opere per trio pianistico di Schubert, ognuna delle quali mette in luce diverse sfaccettature del suo stile e della sua creatività.

1. Trio per pianoforte e orchestra in si bemolle maggiore, D. 898 (Op. 99)

Data: 1827
Descrizione: Spesso considerato come una delle più grandi opere di musica da camera di Schubert, questo trio si caratterizza per la sua bellezza lirica, i contrasti drammatici e gli innovativi cambi armonici. L’opera è in tre movimenti: un Allegro vivace, un Andante un poco mosso profondamente espressivo e un finale (Allegro) pieno di spirito.
Caratteristiche degne di nota: Il secondo movimento del trio, Andante un poco mosso, è particolarmente famoso per il suo tema profondamente emotivo e lirico. Il brano nel suo complesso rappresenta Schubert all’apice della sua creatività, con ogni strumento che svolge un ruolo integrale nell’espressione emotiva dell’opera.

2. Trio per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore, D. 929 (Op. 100)

Data: 1828
Descrizione: Scritto nell’anno della morte di Schubert, questo trio è una delle sue ultime opere da camera ed è considerato il culmine del suo stile cameristico. È scritto in quattro movimenti: un grande Allegro, un Andante lirico con moto, un energico Scherzo e un gioioso Finale: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Questo trio è particolarmente apprezzato per il suo equilibrio e la sua profondità emotiva. Il primo movimento è ampio e maestoso, mentre il secondo movimento presenta un bellissimo tema simile a una canzone. Il terzo movimento, Scherzo, è giocoso e vivace, mentre il movimento finale è energico e conclude l’opera con una nota di giubilo.

3. Trio per pianoforte e orchestra in si minore, D. 810 (“Notturno”)

Data: 1827
Descrizione: Questo trio è spesso descritto come un “notturno” per il suo carattere pacifico e contemplativo. Si compone di un unico movimento lento contrassegnato da Notturno (Andante con moto), con una melodia serena e lirica.
Caratteristiche salienti: Il brano è una meditazione lirica, con il pianoforte, il violino e il violoncello che lavorano insieme per creare un suono ricco, quasi orchestrale. Il trio ha una melodia ammaliante e una qualità pacifica, quasi onirica.

4. Trio per pianoforte e orchestra in re maggiore, D. 581

Data: 1817
Descrizione: Uno dei primi trii per pianoforte di Schubert, il Trio in re maggiore è un’opera più leggera e giocosa, che mette in mostra il suo primo estro melodico. Si compone di tre movimenti: un Allegro brillante, un Andante lirico e un vivace Rondò: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Il primo movimento è vivace e gioioso, pieno di energia giocosa, mentre il secondo movimento è più lirico e contemplativo. Il terzo movimento ha un carattere vivace e danzante, rendendo il trio un’opera affascinante e accessibile.

5. Trio per pianoforte e orchestra in la minore, D. 821 (Op. 132)

Data: 1825
Descrizione: Conosciuto come “Sonata in la minore per trio di pianoforti”, questo trio è una delle opere più drammatiche di Schubert. È composto da tre movimenti: un Allegro, un Andante lirico e un Rondò: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Il primo movimento ha un tono più serio e cupo, in contrasto con la bellezza lirica del secondo movimento. Il terzo movimento è giocoso e vivace e bilancia la profondità emotiva dei primi due movimenti.

6. Trio per pianoforte e orchestra in Mi bemolle maggiore, D. 929

Data: 1828
Descrizione: Questo trio, talvolta indicato come il trio pianistico “finale”, è un’altra delle ultime composizioni da camera di Schubert. Come il precedente Trio in mi bemolle (D. 929), quest’opera è ricca delle melodie distintive di Schubert, della sua creatività armonica e del suo profondo contenuto emotivo.
Caratteristiche salienti: Il linguaggio armonico maturo di Schubert risplende in questo trio e l’interazione tra pianoforte, violino e violoncello è finemente bilanciata, con ogni strumento che contribuisce alla profondità emotiva dell’opera.

7. Trio per pianoforte e orchestra in do maggiore, D. 581

Data: 1817
Descrizione: Questo primo trio di Schubert è brillante ed energico. L’opera è composta da tre movimenti: un Allegro, un Andante e un vivace finale.
Caratteristiche degne di nota: Questo trio è spesso celebrato per il suo umore vivace e per il modo fluido in cui gli strumenti dialogano tra loro, con il pianoforte che fornisce una ricca base per il violino e il violoncello.

8. Trio per pianoforte e orchestra in fa minore, D. 510

Data: 1816
Descrizione: Il Trio per pianoforte in fa minore è un’altra importante opera giovanile, con armonie ricche e un tono leggermente malinconico. Il brano è strutturato in tre movimenti: Allegro, Andante e Rondò.
Caratteristiche degne di nota: Il trio è più introspettivo di alcune delle opere successive di Schubert, soprattutto nel primo movimento, caratterizzato da un senso di struggimento e malinconia. Il secondo movimento è lirico e riflessivo, mentre il terzo movimento porta il brano a una conclusione vivace.

9. Trio per pianoforte e orchestra in sol minore, D. 19

Data: 1812
Descrizione: Questo trio per pianoforte è stato composto da Schubert in giovane età e presenta un carattere energico e giovanile. È strutturato in tre movimenti: Allegro, Andante e Rondò.
Caratteristiche degne di nota: Il primo movimento è brillante e pieno di energia, con il pianoforte che accompagna vivacemente il violino e il violoncello. Il secondo movimento ha un carattere più introspettivo e lirico, mentre il terzo movimento è vivace e brioso.

10. Trio per pianoforte e orchestra in mi minore, D. 612

Data: 1818
Descrizione: Il Trio per pianoforte in mi minore è una delle opere meno conosciute di Schubert, ma è un ottimo esempio del suo dono melodico. L’opera è composta da tre movimenti: Allegro, Andante e Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Il trio ha un tono leggermente più scuro rispetto ad altri trii per pianoforte di Schubert, soprattutto nel primo movimento. Il secondo movimento è lirico e contemplativo, mentre il movimento finale è vivace ed energico.

Conclusione

I trii per pianoforte di Schubert sono tra le opere più amate e durature del repertorio cameristico. La sua capacità di fondere le voci del violino, del violoncello e del pianoforte e di creare melodie ampie e contenuti emotivi profondi, rende questi trii dei capolavori. Il Trio per pianoforte e orchestra in si bemolle maggiore (D. 898) e il Trio per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore (D. 929) sono spesso considerati i suoi massimi risultati in questo genere, dimostrando tutta la profondità delle sue capacità compositive.

Opere notevoli di quartetto per pianoforte

I quartetti per pianoforte di Franz Schubert sono gemme del repertorio della musica da camera, in cui si fondono melodie liriche, armonie ricche e trame intricate. I contributi di Schubert a questo genere, sebbene in numero minore rispetto alle altre opere da camera, sono notevoli per la loro profondità emotiva e per le strutture innovative. Ecco i quartetti per pianoforte più significativi di Schubert:

1. Quartetto per pianoforte in do minore, D. 703 (“Grand Duo”)

Data: 1824
Descrizione: Spesso indicato come il Grande Duo, questo è il più famoso e monumentale quartetto per pianoforte di Schubert. È scritto in due grandi movimenti, con il primo movimento contrassegnato dall’Allegro e il secondo movimento con una sezione lenta contrastante, con un Allegro finale.
Caratteristiche degne di nota: Il Grand Duo è noto per i suoi contrasti drammatici, la struttura espansiva e l’intricata interazione tra gli strumenti. L’opera combina passaggi virtuosistici per tutti gli esecutori con melodie liriche e scelte armoniche audaci, creando un’opera dinamica ed emotivamente carica.

2. Quartetto per pianoforte e orchestra in Mi bemolle maggiore, D. 887

Data: 1827
Descrizione: Scritto nello stesso anno del Quintetto della trota e nell’ultima fase della vita di Schubert, questo quartetto per pianoforte è spesso considerato uno dei migliori lavori di musica da camera di Schubert. È strutturato in quattro movimenti: Allegro, Andante, Scherzo: Allegro e Rondo: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Il primo movimento del quartetto è espansivo e lirico, con temi ampi, mentre il secondo movimento è un Andante profondamente espressivo, pieno di emozioni struggenti. Lo Scherzo è giocoso e leggero, in netto contrasto con la profondità emotiva del secondo movimento, mentre il finale è vivace e conclude il pezzo con una nota di giubilo. L’opera mette in luce il genio di Schubert per l’invenzione melodica e l’esplorazione armonica.

3. Quartetto per pianoforte in la maggiore, D. 504

Data: 1816
Descrizione: Questo primo quartetto per pianoforte è un’opera deliziosa e relativamente semplice in tre movimenti: Allegro, Andante e Finale: Allegro. Ha un carattere brillante e allegro e si distingue per le sue graziose melodie.
Caratteristiche degne di nota: L’opera è piena di fascino e di energia giovanile, con una struttura chiara e un’interazione relativamente semplice ma efficace tra il pianoforte e gli archi. Il primo movimento è brillante ed energico, il secondo movimento è lirico e tenero, mentre il terzo movimento conclude l’opera in modo giocoso.

4. Quartetto per pianoforte e orchestra in Re maggiore, D. 618

Data: 1818
Descrizione: Il Quartetto per pianoforte e orchestra in re maggiore è un’altra importante opera giovanile di Schubert. Quest’opera si distingue per la chiarezza delle linee melodiche e l’equilibrio della struttura. Si compone di tre movimenti: Allegro, Andante e Rondò: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Il primo movimento è vivace e pieno di energia, con un tema caratteristico e accattivante. Il secondo movimento è più introspettivo e lirico, mentre il movimento finale è vivace e giocoso. L’opera mette in luce il primo stile di Schubert e la sua crescente abilità nella scrittura per l’ensemble.

5. Quartetto per pianoforte in fa minore, D. 937

Data: 1828 (incompiuto)
Descrizione: Schubert iniziò questo quartetto nel 1828, ma non completò l’opera prima della sua morte. Nonostante il suo stato di incompiuto, le porzioni esistenti del quartetto mostrano una grande promessa e profondità. L’opera è tipicamente considerata nella sua forma frammentaria.
Caratteristiche degne di nota: Il quartetto incompiuto è caratterizzato da armonie cupe e drammatiche e da una profonda intensità emotiva, soprattutto nelle sezioni superstiti. I frammenti esistenti fanno pensare a un’opera che sarebbe stata un’aggiunta significativa alla produzione cameristica di Schubert, con un’intensità e una complessità non riscontrabili nei suoi quartetti precedenti.

6. Quartetto per pianoforte in sol minore, D. 18

Data: 1812
Descrizione: Questo primo quartetto per pianoforte è un’opera giovanile piena di energia e di melodie chiare. Si compone di tre movimenti: Allegro, Andante e Rondò: Allegro. Mostra i primi tentativi di Schubert di scrivere per l’ensemble del quartetto per pianoforte.
Caratteristiche degne di nota: L’opera è spensierata e giocosa, con la parte del pianoforte spesso protagonista e gli archi che la accompagnano. Il primo movimento è energico e pieno di vita, mentre il secondo movimento è più lirico e riflessivo. Il movimento finale conclude l’opera in modo brillante e giocoso.

7. Quartetto per pianoforte in la minore, D. 7

Data: 1810
Descrizione: Una delle prime composizioni di Schubert per quartetto con pianoforte, quest’opera è breve e meno sviluppata rispetto ai suoi quartetti successivi. Si compone di due movimenti: Allegro e Andante.
Caratteristiche degne di nota: L’opera è giovanile, con progressioni armoniche semplici e melodie chiare. Il primo movimento è leggero ed energico, mentre il secondo movimento è più lento e lirico, in contrasto con il primo.

Conclusione

I quartetti per pianoforte di Schubert, sebbene in numero limitato, sono ricchi di espressione lirica e profondità armonica. Il Quartetto per pianoforte e orchestra in do minore, D. 703 (“Grand Duo”) e il Quartetto per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore, D. 887, sono considerati i suoi massimi successi in questo genere, e mostrano la sua maestria nel fondere il pianoforte con gli archi. Il Grand Duo è particolarmente celebrato per la sua grande scala e per l’interazione drammatica tra gli strumenti, mentre il successivo Quartetto per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore è lodato per la sua profondità emotiva e la sua struttura innovativa.

Quartetti per pianoforte notevoli

I quintetti per pianoforte di Franz Schubert sono tra i più apprezzati nel repertorio della musica da camera. I suoi contributi al genere del quintetto per pianoforte si distinguono per la bellezza lirica, la profondità emotiva e l’intricata interazione tra pianoforte e archi. Schubert è noto per aver scritto un quintetto per pianoforte molto influente e celebre, il Quintetto per pianoforte in la maggiore, D. 667 (“Trota”). Tuttavia, la sua produzione minore di quintetti per pianoforte comprende alcuni pezzi importanti:

1. Quintetto per pianoforte in la maggiore, D. 667 (“Trota”)

Data: 1819
Descrizione: Il Quintetto “Trota” di Schubert è senza dubbio il suo quintetto per pianoforte più famoso e iconico. È scritto per pianoforte, violino, viola, violoncello e contrabbasso e si compone di cinque movimenti:
Allegro
Andante
Scherzo: Presto
Andante (Variazione sulla canzone “Die Forelle”)
Finale: Allegro
Caratteristiche degne di nota: Il Quintetto “Trota” si distingue per il suo carattere gioioso e vivace, insieme all’invenzione melodica tipica di Schubert. Il fulcro dell’opera è il quarto movimento, un tema e variazioni basato sulla canzone di Schubert “Die Forelle” (La trota), in cui il contrabbasso assume un ruolo di primo piano, spesso in modo giocoso e sorprendente. Il quintetto è ricco di contrasti, con una combinazione di momenti lirici e passaggi energici. Rimane una delle opere più popolari nel repertorio della musica da camera ed è lodato per la sua invenzione, la sua struttura e il suo stato d’animo.

2. Quintetto per pianoforte in do maggiore, D. 956 (incompiuto)

Data: 1828
Descrizione: Schubert iniziò a lavorare a questo quintetto per pianoforte nell’estate del 1828, ma morì prima di poterlo completare. Del quintetto sopravvivono solo due movimenti:
Allegro
Andante
Caratteristiche degne di nota: Nonostante sia incompiuto, il Quintetto in do maggiore è considerato una delle più grandi opere di musica da camera di Schubert. I movimenti superstiti mostrano il caratteristico lirismo di Schubert, con il primo movimento grandioso ed espansivo, pieno di ampie melodie e ricche armonie. Il secondo movimento, Andante, è profondamente espressivo e malinconico e mostra la profondità emotiva e la sensibilità di Schubert. La natura incompleta dell’opera ci lascia immaginare come si sarebbe sviluppata, ma anche nella sua forma frammentaria rimane una delle opere più ammirate del genere del quintetto per pianoforte.

3. Quintetto per pianoforte in fa minore, D. 505 (frammentario)

Data: 1816
Descrizione: Altro quintetto per pianoforte precoce e frammentario, il Quintetto per pianoforte in fa minore di Schubert fu lasciato incompleto. L’opera comprende solo una parte del primo movimento.
Caratteristiche degne di nota: Sebbene sia solo un frammento, l’opera dimostra le prime capacità compositive di Schubert, in particolare nel trattamento del pianoforte e degli archi. Il frammento è scuro e intenso, caratterizzato da contrasti tra il pianoforte e gli archi. La natura incompleta del brano fa sì che non sia molto eseguito, ma mostra un lato diverso dell’espressione musicale di Schubert rispetto alle sue opere più liriche e allegre come il Quintetto “Trota”.

4. Quintetto per pianoforte in do minore, D. 575 (frammento)

Data: 1817
Descrizione: Come il Quintetto in fa minore, il Quintetto per pianoforte in do minore di Schubert è un’altra opera giovanile rimasta incompleta. I frammenti superstiti fanno pensare a un’opera di grande intensità drammatica.
Caratteristiche degne di nota: I frammenti esistenti mostrano i primi tentativi di Schubert di creare un quintetto per pianoforte più intenso e drammatico. Sebbene sia incompleto, il lavoro mostra i segni della crescente maestria di Schubert nel fondere il pianoforte con gli strumenti a corda, con una forte atmosfera emotiva.

Conclusione

Sebbene la produzione di quintetti per pianoforte di Schubert sia limitata, il suo Quintetto per pianoforte in la maggiore, D. 667 (“Trota”) è una delle opere più amate nel repertorio della musica da camera. È noto per il suo fascino, la melodia e il carattere gioioso. Il Quintetto per pianoforte e orchestra in do maggiore, D. 956 (incompiuto) e i frammentari Quintetti per pianoforte e orchestra in fa minore e in do minore offrono uno sguardo sul lato più introspettivo e drammatico di Schubert, con opere incompiute che ci lasciano interrogare sulla portata della sua creatività.

Opere da concerto per pianoforte e orchestra

Franz Schubert ha composto diversi concerti per pianoforte e orchestra, anche se non è famoso per questo genere come per le sue sinfonie o opere da camera. I suoi concerti per pianoforte e orchestra, tuttavia, sono un contributo significativo al repertorio pianistico classico, in cui si fondono melodie liriche, armonie ricche e un’interazione tra il solista e l’orchestra che è caratteristica del suo stile. Di seguito sono riportati i principali concerti per pianoforte di Schubert:

1. Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore, D. 467

Data: 1816
Descrizione: Il Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore di Schubert è uno dei suoi primi concerti e rimane uno dei più eseguiti. È scritto in tre movimenti: Allegro, Andante e Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Questo concerto mette in mostra il primo stile di Schubert, ricco di melodie affascinanti e coinvolgenti. Il primo movimento è gioioso ed energico, mentre il secondo movimento, Andante, è lirico e profondamente espressivo. Il movimento finale, Allegro, è vivace e porta l’opera a una conclusione esuberante. Il concerto fonde le forme classiche con il dono unico di Schubert per la melodia e il lirismo.

2. Concerto per pianoforte e orchestra in la maggiore, D. 488

Data: 1816
Descrizione: Il Concerto per pianoforte e orchestra in la maggiore è un altro concerto giovanile, scritto poco dopo il Concerto in do maggiore. Si compone di tre movimenti: Allegro, Andante e Rondò: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Questo concerto è luminoso, ottimista e pieno di temi lirici. Il primo movimento si distingue per l’eleganza e l’energia ritmica, mentre il secondo movimento è caratterizzato da una bella e fluida melodia. Il finale è vivace e giocoso e mette in evidenza la capacità di Schubert di scrivere musica coinvolgente e leggera. Il concerto è spesso noto per il suo splendido equilibrio tra il solista e l’orchestra.

3. Concerto per pianoforte e orchestra in re minore, D. 534

Data: 1817
Descrizione: Il Concerto per pianoforte e orchestra in re minore è un’opera più drammatica, con un carattere più cupo e intenso rispetto agli altri concerti di Schubert. È strutturato in tre movimenti: Allegro, Andante e Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Questo concerto si distingue per le scelte armoniche audaci e i contrasti drammatici tra pianoforte e orchestra. Il primo movimento è potente e pieno di tensione, mentre il secondo movimento, Andante, è più lirico e contemplativo. Il movimento finale è energico e conclude l’opera con un senso di trionfo. Il concerto è un primo esempio dell’esplorazione da parte di Schubert di paesaggi emotivi più complessi.

4. Concerto per pianoforte e orchestra in Mi bemolle maggiore, D. 654 (Concerto per due pianoforti)

Data: 1819
Descrizione: Questo concerto, spesso chiamato Concerto per due pianoforti di Schubert, è un’opera unica nel suo genere, scritta per due pianoforti anziché per uno tradizionale. È composto da tre movimenti: Allegro, Andante e Finale: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: L’opera si distingue per la sua struttura innovativa e per il modo in cui tratta le due parti del pianoforte come voci soliste uguali, impegnandosi in un ricco dialogo. Il primo movimento è brillante ed energico, mentre il secondo movimento è profondamente lirico ed espressivo. Il movimento finale è vivace e pieno di vitalità ritmica. Il formato a due pianoforti conferisce al concerto un suono caratteristico e permette una complessa interazione tra i due pianoforti.

5. Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore, D. 453

Data: 1816
Descrizione: Il Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore di Schubert è un concerto giovanile, composto all’incirca nello stesso periodo dei suoi primi due concerti per pianoforte e orchestra. È strutturato in tre movimenti: Allegro, Andante e Allegro.
Caratteristiche notevoli: Il concerto è spensierato e pieno di fascino, con un’enfasi sulle melodie aggraziate e sull’interazione tra il solista e l’orchestra. Il primo movimento è giocoso ed energico, il secondo movimento è lirico e riflessivo, e il movimento finale porta l’opera a una vivace conclusione.

6. Concerto per pianoforte e orchestra in fa minore, D. 625

Data: 1821
Descrizione: Il Concerto per pianoforte e orchestra in fa minore di Schubert è uno dei suoi concerti per pianoforte e orchestra più drammatici e ambiziosi. È composto da tre movimenti: Allegro, Andante e Finale: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Il concerto ha un tono più scuro e intenso rispetto agli altri concerti per pianoforte di Schubert. Il primo movimento è drammatico e pieno di tensione, il secondo movimento è espressivo e struggente, e il movimento finale è energico e trionfale. Il concerto mostra la capacità di Schubert di fondere la bellezza lirica con contrasti drammatici e armonie complesse.

7. Concerto per pianoforte e orchestra in si bemolle maggiore, D. 452

Data: 1816
Descrizione: Il Concerto per pianoforte e orchestra in si bemolle maggiore è un altro dei primi concerti di Schubert e ha un carattere più leggero e gioviale. Si compone di tre movimenti: Allegro, Andante e Finale: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Questo concerto è pieno di grazia e fascino, con melodie fluide e un’atmosfera luminosa e solare. Il primo movimento è vivace ed energico, mentre il secondo movimento è lirico e introspettivo. Il movimento finale porta l’opera a una conclusione energica e giocosa.

8. Concerto per pianoforte e orchestra in la minore, D. 845

Data: 1825
Descrizione: Questo concerto è spesso considerato come una delle opere più mature di Schubert in questo genere. È scritto in tre movimenti: Allegro, Andante e Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Il concerto ha un carattere più cupo e drammatico rispetto alle opere precedenti, con un primo movimento ampio e malinconico e un secondo movimento profondamente espressivo. Il movimento finale è vivace ed energico e porta il pezzo a una conclusione gioiosa. L’interazione tra il solista e l’orchestra è sofisticata e l’opera mette in mostra il linguaggio armonico maturo e lo stile lirico di Schubert.

Conclusione

Sebbene Schubert sia conosciuto principalmente per le sue sinfonie, i lieder e la musica da camera, i concerti per pianoforte e orchestra sono una parte importante della sua produzione. Il Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore (D. 467) e il Concerto per pianoforte e orchestra in la maggiore (D. 488) sono tra i suoi più eseguiti, mentre i concerti successivi, come il Concerto per pianoforte e orchestra in fa minore (D. 625), dimostrano la sua crescente raffinatezza e profondità emotiva.

Qaurtet per archi di rilievo

Franz Schubert è ampiamente celebrato per i suoi quartetti per archi, che sono considerati tra le opere più belle del repertorio cameristico. I quartetti di Schubert abbracciano tutta la sua carriera compositiva e mostrano il suo dono per la melodia, la creatività armonica e la padronanza della forma. Ecco alcuni dei più importanti quartetti per archi di Schubert:

1. Quartetto per archi in re minore, D. 810 (“La morte e la fanciulla”)

Data: 1824
Descrizione: Uno dei quartetti per archi più famosi di Schubert, il quartetto “La morte e la fanciulla” è noto per la sua profondità emotiva e intensità drammatica. È composto da quattro movimenti: Allegro, Andante con moto, Menuetto: Grazioso e Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Il secondo movimento, Andante con moto, è basato sulla precedente canzone di Schubert “La morte e la fanciulla” ed è uno dei movimenti più famosi e più belli del repertorio per quartetto d’archi. Il primo movimento è drammatico, con un senso di urgenza, mentre il Menuetto è più lirico. Il movimento finale è energico ed esuberante, in contrasto con il resto dell’opera.

2. Quartetto per archi in do maggiore, D. 46

Data: 1816
Descrizione: Questo primo quartetto per archi di Schubert è un esempio del suo stile giovanile e classico. È composto da tre movimenti: Allegro, Andante e Menuetto: Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Il quartetto è vivace e pieno di fascino, con chiare forme classiche e melodie coinvolgenti. Il primo movimento è energico e gioioso, mentre il secondo è più lirico e riflessivo. Il movimento Menuetto aggiunge un elemento giocoso e danzante all’opera.

3. Quartetto per archi in la minore, D. 804 (“Rosamunde”)

Data: 1824
Descrizione: Il quartetto “Rosamunde”, composto nello stesso anno della Morte e della Fanciulla, è un’opera ricca di melodia ed espressività. È scritto in quattro movimenti: Allegro, Andante, Menuetto e Allegro.
Caratteristiche degne di nota: Il quartetto è ricco dello stile lirico caratteristico di Schubert, soprattutto nel secondo movimento, Andante, che è profondamente espressivo. Il primo movimento è vibrante e pieno di energia, mentre il Menuetto presenta un grazioso ritmo di danza. Il movimento finale è vivace e brioso e porta l’opera a una conclusione gioiosa.

4. Quartetto per archi in sol maggiore, D. 887

Data: 1826
Descrizione: Questo quartetto, composto negli ultimi anni di Schubert, è spesso considerato una delle sue migliori opere da camera. È composto da quattro movimenti: Allegro, Andante, Menuetto: Grazioso e Allegro.
Caratteristiche salienti: Il primo movimento è ampio, con ampie melodie e un forte senso di sviluppo armonico. Il secondo movimento, Andante, è uno dei più lirici e struggenti mai composti da Schubert. Il Menuetto è elegante e raffinato, mentre il movimento finale è energico e vivace e rappresenta la giusta conclusione del quartetto.

5. Quartetto per archi in si bemolle maggiore, D. 112

Data: 1814
Descrizione: Questo primo quartetto per archi è un’opera giovanile che dimostra il talento nascente di Schubert. Si compone di tre movimenti: Allegro, Andante e Menuetto.
Caratteristiche degne di nota: Il quartetto è spensierato e grazioso, con melodie giocose e forme classiche semplici. Il primo movimento è gioioso ed energico, mentre il secondo è lirico ed espressivo. Il movimento Menuetto ha una qualità affascinante, simile alla danza.

6. Quartetto per archi in mi bemolle maggiore, D. 87

Data: 1813
Descrizione: Composto in giovane età, questo quartetto per archi è un primo esempio dell’invenzione melodica di Schubert. È composto in tre movimenti: Allegro, Andante e Menuetto.
Caratteristiche salienti: Il primo movimento è vivace e pieno di energia, mentre il secondo movimento è lirico e contemplativo. Il Menuetto conferisce al quartetto un carattere vivace e danzante. Quest’opera è meno matura dei successivi quartetti di Schubert, ma mette comunque in evidenza la sua naturale capacità di creare temi belli e memorabili.

7. Quartetto per archi in re maggiore, D. 810 (“Quartettsatz”)

Data: 1820
Descrizione: Il “Quartettsatz” è un quartetto per archi in un unico movimento composto da Schubert e, sebbene sia incompleto, è comunque un’opera notevole e molto apprezzata. È scritto in forma di sonata.
Caratteristiche notevoli: Il “Quartettsatz” è drammatico e intenso, con potenti contrasti tra i diversi temi e sezioni. Inizia con un tema audace ed energico e progredisce attraverso sezioni contrastanti. Schubert non terminò mai il quartetto, ma il singolo movimento è considerato un capolavoro a sé stante.

8. Quartetto per archi in do maggiore, D. 46

Data: 1816
Descrizione: Questo primo quartetto è pieno di energia e fascino giovanile. Si compone di tre movimenti: Allegro, Andante e Menuetto.
Caratteristiche degne di nota: Il primo movimento è vivace e pieno di temi brillanti. Il secondo movimento, Andante, è lirico e più introspettivo, mentre il terzo movimento (Menuetto) offre una qualità giocosa e danzante.

9. Quartetto per archi in fa maggiore, D. 68

Data: 1813
Descrizione: Questo quartetto è una delle prime opere di Schubert e rappresenta un primo esempio della sua maestria nella scrittura per archi. È composto da tre movimenti: Allegro, Andante e Rondò.
Caratteristiche salienti: Il primo movimento è leggero e aggraziato, mentre il secondo movimento è più lirico ed espressivo. Il movimento finale, giocoso ed energico, conclude gioiosamente l’opera.

10. Quartetto per archi in fa minore, D. 417

Data: 1816
Descrizione: Questo quartetto, composto nei primi anni di vita di Schubert, è più cupo e intenso di altre sue opere giovanili. Si compone di tre movimenti: Allegro, Andante e Finale.
Caratteristiche salienti: Il primo movimento è drammatico e cupo, con un senso di urgenza, mentre il secondo movimento è più lirico e riflessivo. Il finale porta il quartetto a una conclusione vivace ed energica.

Conclusione

I quartetti per archi di Schubert sono tra i migliori del repertorio cameristico. Il Quartetto per archi in re minore, D. 810 (“La morte e la fanciulla”) e il Quartetto per archi in sol maggiore, D. 887, sono spesso considerati il coronamento dei suoi quartetti, mostrando la sua notevole capacità di fondere profondità emotiva e strutture complesse. Sia nei primi quartetti, come il Quartetto per archi in si bemolle maggiore, D. 112, sia nelle opere più mature, i quartetti di Schubert sono pieni di bellezza lirica e di profonda risonanza emotiva.

Sinfonie notevoli

Franz Schubert è noto per le sue sinfonie, caratterizzate da melodie liriche, esplorazione armonica e profondità emotiva. Sebbene abbia composto diverse sinfonie durante la sua vita, solo alcune di esse hanno ottenuto una fama diffusa durante la sua vita, mentre le altre sono state apprezzate postume. Ecco alcune delle sinfonie più importanti di Schubert:

1. Sinfonia n. 8 in si minore, D. 759 (“Incompiuta”)

Data: 1822
Descrizione: La Sinfonia “Incompiuta” è una delle opere più famose ed enigmatiche di Schubert. Nonostante il nome, la sinfonia non è incompleta nel senso convenzionale del termine, ma piuttosto Schubert smise di comporre dopo il secondo movimento, lasciandola incompiuta.
Caratteristiche salienti: I due movimenti della sinfonia (Allegro e Andante con moto) sono tra i più emotivamente profondi e ben realizzati di Schubert. Il primo movimento è cupo e drammatico, con temi lirici contrastati da passaggi turbolenti. Il secondo movimento è lirico e profondamente espressivo, con un senso di struggimento e malinconia. La natura incompiuta della sinfonia ha affascinato il pubblico e gli studiosi e rimane una delle opere più eseguite del repertorio sinfonico.

2. Sinfonia n. 9 in do maggiore, D. 944 (“La Grande”)

Data: 1825-1826
Descrizione: Spesso chiamata “La Grande” per distinguerla dalle opere precedenti, la Sinfonia n. 9 di Schubert è la sua opera sinfonica più ambiziosa e monumentale. È composta da cinque movimenti:
Andante con moto – Allegro
Andante con moto
Menuetto: Grazioso
Allegro vivace
Finale: Allegro
Caratteristiche degne di nota: Questa sinfonia è ampia e ricca di armonie lussureggianti e melodie ampie. Il primo movimento è grandioso e maestoso, con un tema iniziale di sorprendente semplicità che contrasta con le sezioni più complesse. Il secondo movimento è un tema bellissimo e lirico, pieno di profondità emotiva. Il Menuetto offre un elegante contrasto prima che il vivace ed energico finale porti la sinfonia a una conclusione gioiosa e trionfale. La maestria di Schubert nell’orchestrazione e nell’invenzione melodica è qui pienamente esposta e la sinfonia è considerata uno dei vertici del repertorio sinfonico.

3. Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore, D. 485

Data: 1816
Descrizione: La Sinfonia n. 5 di Schubert è un’opera giovanile, composta a soli 19 anni. È scritta in quattro movimenti:
Allegro
Andante con moto
Menuetto: Grazioso
Allegro vivace
Caratteristiche degne di nota: La sinfonia è brillante e vivace, con una struttura in stile classico che ricorda le opere sinfoniche di Mozart. Il primo movimento è energico e giocoso, mentre il secondo movimento è più lirico e giocoso. Il Menuetto offre un delizioso contrasto, mentre il finale conclude la sinfonia in modo brioso. Questa sinfonia, benché giovanile, mette in evidenza la precoce padronanza della forma e il dono melodico di Schubert.

4. Sinfonia n. 3 in re maggiore, D. 200

Data: 1815
Descrizione: La Sinfonia n. 3 di Schubert è un’altra opera giovanile, composta quando Schubert aveva 18 anni. Si compone di quattro movimenti:
Allegro
Andante
Menuetto
Allegro vivace
Caratteristiche degne di nota: Questa sinfonia è luminosa e gioiosa, con un primo movimento vivace e pieno di energia ed esuberanza giovanile. Il secondo movimento ha un carattere lirico e cantilenante, mentre il Menuetto è leggero ed elegante. Il finale è vivace e brioso e rappresenta una conclusione soddisfacente dell’opera.

5. Sinfonia n. 6 in do maggiore, D. 589

Data: 1817
Descrizione: La Sinfonia n. 6 di Schubert fu composta nel 1817 ed è spesso considerata un ponte tra il suo precedente stile sinfonico e le sue opere più mature.
Allegro
Andante con moto
Menuetto: Grazioso
Finale: Allegro
Caratteristiche degne di nota: La sinfonia è lussureggiante e pastorale, con un primo movimento lirico e un secondo movimento che evoca un senso di tranquillità. Il Menuetto è giocoso e il finale è vivace ed energico. Mostra la caratteristica invenzione melodica e l’abile orchestrazione di Schubert e, sebbene sia meno famosa di alcune delle sue ultime sinfonie, è molto apprezzata da chi conosce la sua produzione sinfonica.

6. Sinfonia n. 4 in do minore, D. 417 (“Tragica”)

Data: 1816
Descrizione: La Sinfonia n. 4 di Schubert, spesso definita “Tragica”, è un’opera drammatica ed emotivamente intensa. È composta da quattro movimenti:
Allegro
Andante
Menuetto: Allegretto
Finale: Allegro
Caratteristiche degne di nota: La sinfonia è più cupa di molte altre opere di Schubert, con il primo movimento caratterizzato da contrasti drammatici tra le sezioni orchestrali. Il secondo movimento è più lirico, con un senso di tristezza e riflessione. Il Menuetto è giocoso, ma conserva un sottofondo di tensione. Il finale porta l’opera a una conclusione energica e in qualche modo trionfale. La sinfonia mostra la capacità di Schubert di scrivere con profondità emotiva e contrasti.

7. Sinfonia n. 7 in mi maggiore, D. 729 (incompiuta)

Data: 1821
Descrizione: La Sinfonia n. 7 di Schubert è incompleta, con solo una parte del primo movimento.
Caratteristiche degne di nota: Il frammento superstite suggerisce che la sinfonia doveva essere un’opera su larga scala, forse in uno stile più lirico o pastorale. Il primo movimento, sebbene incompleto, mostra la caratteristica esplorazione armonica e lo sviluppo tematico di Schubert.

8. Sinfonia n. 2 in si bemolle maggiore, D. 125

Data: 1815
Descrizione: La Sinfonia n. 2 di Schubert è un’opera giovanile composta quando era ancora adolescente. Si compone di quattro movimenti:
Adagio – Allegro
Andante
Menuetto
Allegro vivace
Caratteristiche degne di nota: La sinfonia è luminosa e ottimista, con il primo movimento caratterizzato da un tema vivace ed energico. Il secondo movimento è lirico e cantabile, mentre il Menuetto offre un’eleganza simile alla danza. Il finale, energico e giocoso, conclude con gioia la sinfonia. Pur non avendo la profondità delle sue ultime sinfonie, mostra il talento naturale di Schubert per la melodia e la forma.

9. Sinfonia n. 1 in re maggiore, D. 82

Data: 1813
Descrizione: La Sinfonia n. 1 di Schubert è la sua prima opera sinfonica, composta all’età di 16 anni. Si compone di quattro movimenti:
Adagio – Allegro
Andante
Menuetto
Allegro vivace
Caratteristiche degne di nota: La sinfonia è leggera, luminosa e piena di energia giovanile. Il primo movimento è vivace, con un senso di gioia ed esuberanza. Il secondo movimento è lirico, mentre il Menuetto ha una qualità classica, simile alla danza. Il finale è una conclusione vigorosa e spiritosa della sinfonia. Pur essendo chiaramente influenzata dalla tradizione classica, la sinfonia rivela le prime promesse di Schubert.

Conclusione

Le sinfonie di Schubert racchiudono un’ampia gamma di profondità emotiva e di innovazione. La Sinfonia “Incompiuta” e la monumentale Sinfonia “Grande” sono le sue opere più famose, ma le sinfonie precedenti, come la Sinfonia n. 5 e la Sinfonia n. 6, mostrano la sua evoluzione come compositore. Le sinfonie di Schubert sono note per la loro bellezza melodica, la ricchezza armonica e la gamma emotiva, che le rendono centrali nel repertorio sinfonico.

Perché la Sinfonia n. 8 “Incompiuta” di Schubert è rimasta incompiuta?

Le ragioni per cui la Sinfonia n. 8 in si minore, D. 759 (“Incompiuta”) di Schubert rimase incompiuta non sono del tutto chiare, ma è probabile che diversi fattori abbiano contribuito a rendere l’opera incompleta. La sinfonia fu composta nel 1822, durante un periodo della vita di Schubert segnato da lotte personali e professionali. Ecco alcune potenziali ragioni per cui Schubert potrebbe aver lasciato la sinfonia incompiuta:

1. Problemi di salute e malattia
Schubert fu spesso in cattive condizioni di salute per tutta la vita, soffrendo di varie malattie, tra cui una lunga battaglia con la sifilide, che alla fine lo portò alla morte prematura nel 1828 all’età di 31 anni. Nel 1822, quando Schubert stava lavorando alla Sinfonia “Incompiuta”, la sua salute si stava deteriorando ed è possibile che le sue condizioni fisiche abbiano contribuito a non fargli completare l’opera.

2. Vincoli di tempo e altre esigenze compositive
Schubert era un compositore prolifico, ma era anche spesso sotto pressione dal punto di vista finanziario, poiché lottava per guadagnarsi da vivere con la sua musica. In questo periodo componeva una grande quantità di musica, tra cui sinfonie, opere, lavori da camera e canzoni. Le esigenze di questi vari progetti e la costante necessità di assicurarsi un sostegno finanziario potrebbero averlo indotto ad accantonare la Sinfonia “Incompiuta” prima di completarla.

3. Incertezza artistica o autocritica
È possibile che Schubert si sentisse semplicemente insoddisfatto dei progressi compiuti con la Sinfonia o che fosse incerto sulla sua direzione. Nel corso della sua carriera, Schubert era noto per essere molto autocritico e occasionalmente lottava con un senso di dubbio sulla qualità del suo lavoro. È plausibile che abbia abbandonato la sinfonia perché non era soddisfatto di come si stava sviluppando, o semplicemente perché aveva scelto di passare ad altri progetti.

4. Cambio di direzione musicale
Un’altra teoria è che lo stile compositivo di Schubert si stesse evolvendo rapidamente in questo periodo e che egli volesse esplorare idee musicali diverse. La Sinfonia “Incompiuta” è segnata da temi cupi e cupi nei primi due movimenti, che sono molto diversi dallo stile più lirico ed espansivo che si trova nelle sue opere sinfoniche successive, come la Sinfonia n. 9 in do maggiore, D. 944 (“La Grande”). È possibile che Schubert abbia ritenuto che la Sinfonia “Incompiuta” non fosse più in linea con la direzione in cui voleva portare la sua scrittura sinfonica, il che lo ha indotto a lasciarla incompleta.

5. Possibile mancanza di supporto o di opportunità esecutive
All’epoca in cui Schubert compose la Sinfonia “Incompiuta”, non aveva ancora ottenuto un riconoscimento significativo come compositore in ambito orchestrale e le sue opere venivano eseguite raramente. È possibile che Schubert, consapevole della mancanza di opportunità di esecuzione per le sue opere sinfoniche, non si sia sentito motivato a completare la sinfonia. Inoltre, le sue difficoltà finanziarie lo costrinsero spesso a concentrarsi su musiche che avevano maggiori probabilità di essere eseguite e di portare guadagni, come le canzoni e le opere più piccole.

6. Perdita del manoscritto o disorganizzazione
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che Schubert avesse inizialmente pianificato di completare la sinfonia, ma che avesse perso il manoscritto o non fosse riuscito a organizzare correttamente gli appunti. In assenza di prove definitive, questa rimane una teoria più speculativa, ma non è del tutto fuori dal campo delle possibilità, dati i frequenti spostamenti e le difficoltà finanziarie del compositore.

Conclusioni:
Sebbene le ragioni esatte per cui Schubert lasciò incompleta la sua Sinfonia “Incompiuta” rimangano poco chiare, è probabile che una combinazione di problemi di salute, incertezze artistiche, vincoli di tempo e cambiamenti di direzione musicale abbiano giocato un ruolo nella decisione. Nonostante il suo stato di incompiutezza, la Sinfonia “Incompiuta” è ampiamente considerata come una delle opere più potenti e durature di Schubert, e i due movimenti superstiti continuano ad affascinare il pubblico di oggi.

Altre opere degne di nota

Oltre alle famose sinfonie, alla musica da camera e alle opere per pianoforte di cui abbiamo già parlato, Franz Schubert ha composto un’ampia varietà di musica che ha continuato ad affascinare il pubblico per secoli. Le sue composizioni coprono molti generi, tra cui lieder (canzoni), opere, musica religiosa e opere orchestrali oltre alle sinfonie. Ecco alcune altre opere notevoli di Schubert che non sono state elencate sopra:

1. Lieder (canzoni)
Schubert è forse più noto per il suo contributo al genere della canzone d’arte, con oltre 600 lieder a suo nome. Queste canzoni sono note per la loro profonda profondità emotiva, la bellezza lirica e la perfetta integrazione tra voce e accompagnamento al pianoforte.

“Erlkönig”, D. 328 (1815) – Uno dei lieder più famosi di Schubert, basato su una poesia di Johann Wolfgang von Goethe. Il brano è drammatico e intenso e rappresenta un padre e un figlio che incontrano la misteriosa e sinistra figura dell’Erlking.
“Gretchen am Spinnrade”, D. 118 (1814) – Canzone basata sul Faust di Goethe, è nota per l’accompagnamento ipnotico e rotante del pianoforte che rispecchia i pensieri ansiosi del narratore.
“Ave Maria”, D. 839 (1825) – Una delle opere più amate di Schubert, questo brano viene spesso eseguito come inno o canto devozionale. È caratterizzato da una melodia serena e fluida che lo ha reso un punto fermo della musica vocale classica.
“An die Musik”, D. 547 (1817) – Un bellissimo omaggio alla musica stessa, questo brano esprime la gratitudine di Schubert per la capacità della musica di elevare e ispirare.
“Die Forelle” (La trota), D. 550 (1817) – Un’altra canzone popolare, che divenne il tema del Quintetto ‘Trota’ di Schubert. È un brano spensierato e giocoso, basato su una poesia di Christian Friedrich Daniel Schubart.

2. Opere liriche

Schubert scrisse diverse opere, anche se molte di esse non furono rappresentate durante la sua vita e rimasero poco conosciute fino a molto tempo dopo. Ecco un paio di opere degne di nota:

“Die Zauberharfe” (L’arpa magica), D. 644 (1820) – l’unica opera di Schubert in stile Singspiel, una forma di dramma musicale tedesco che include sia il dialogo parlato che il canto. L’opera è una storia leggera e fiabesca con elementi folkloristici.
“Fierrabras”, D. 796 (1823-1824) – Quest’opera è il più grande lavoro operistico di Schubert e presenta una struttura grandiosa e drammatica. Sebbene non sia mai stata messa in scena durante la vita di Schubert, ha guadagnato maggiore attenzione nelle rappresentazioni moderne.

3. Musica sacra

Schubert era profondamente interessato alla musica religiosa e le sue opere sacre hanno una particolare profondità emotiva e spirituale. Tra le sue composizioni sacre più importanti ricordiamo:

Messa n. 2 in sol maggiore, D. 167 (1815) – Questa messa si distingue per l’esuberanza giovanile e le armonie vocali. Ha un carattere più vivace e celebrativo rispetto ad alcune delle opere sacre successive di Schubert.
Messa n. 6 in mi bemolle maggiore, D. 950 (1828) – Una composizione tarda e profondamente commovente che mostra la maturità di Schubert nella scrittura orchestrale e corale.
Requiem in do minore, D. 703 (1828) – Requiem incompiuto di Schubert, incompleto ma contenente alcune delle sue musiche più profonde ed emotivamente toccanti.

4. Opere per pianoforte (ulteriori composizioni degne di nota)

I contributi di Schubert alla musica per pianoforte sono vasti e variegati e comprendono impromptus, sonate e altre opere solistiche:

Improvvisi, D. 899 e D. 935 (1827-1828) – Queste raccolte di improvvisi sono tra le opere pianistiche più amate di Schubert. I brani sono lirici, ricchi di armonia e mettono in mostra la sua inventiva melodica.
Sonata per pianoforte in si bemolle maggiore, D. 960 (1828) – L’ultima sonata per pianoforte di Schubert, scritta poco prima della sua morte, è un’opera profonda ed estesa. La sua profondità, la ricchezza armonica e la qualità lirica ne hanno fatto una delle sonate per pianoforte più venerate del repertorio classico.
Sonata per pianoforte in la minore, D. 784 (1823) – Questa sonata è caratterizzata da profondità emotiva, con stati d’animo contrastanti tra i suoi movimenti, che mostrano la sensibilità di Schubert nella composizione pianistica.

5. Musica da camera (altre opere degne di nota)

Oltre al quintetto per pianoforte e ai trii per pianoforte, Schubert compose altre importanti opere di musica da camera:

Quintetto per archi in do maggiore, D. 956 (1828) – Una delle ultime composizioni di Schubert, questo quintetto è un capolavoro del repertorio cameristico. È ricco di sviluppo tematico e profondità emotiva.
Quartetto per archi in re minore, D. 810 (“La morte e la fanciulla”) (1824) – Questo quartetto è una delle opere da camera più drammatiche e intense di Schubert. Il suo secondo movimento, un tema e variazioni, è particolarmente famoso e ossessionante.
Quartetto per archi in sol maggiore, D. 887 (1826) – Un altro quartetto tardo di Schubert, considerato uno dei suoi più grandi contributi al genere del quartetto per archi, che mette in mostra il suo stile maturo e il suo complesso linguaggio armonico.
Trio per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore, D. 929 (1827) – Opera tarda del genere del trio per pianoforte e orchestra, questo trio è una composizione ricca ed espansiva, con una profonda espressione emotiva e un’intricata interazione tra il pianoforte e gli archi.

6. Musica orchestrale (oltre le sinfonie)

Schubert scrisse anche diverse opere orchestrali che spesso vengono messe in ombra dalle sue sinfonie, ma che restano comunque degne di nota:

Ouverture in si minore, D. 836 (1825) – Questa ouverture è un’opera cupa e drammatica, che mette in luce il talento di Schubert per il colore orchestrale e lo sviluppo tematico.
Ouverture in stile italiano, D. 591 (1817) – Un’ouverture più leggera e giocosa che riflette la capacità di Schubert di comporre in una varietà di forme stilistiche.
Entr’actes, D. 940 (1827) – Una raccolta di brani orchestrali che Schubert compose come intermezzi per la sua opera incompiuta “Fierrabras”. Queste opere dimostrano la forza lirica e tematica di Schubert nella scrittura orchestrale.

7. Fantasie e opere varie

Le composizioni fantasiose di Schubert vanno oltre le forme convenzionali:

Fantasia in do maggiore per pianoforte, D. 760 (“Fantasia del vagabondo”) (1822) – Un’opera virtuosistica ed espansiva che mette in luce la capacità di Schubert di sviluppare temi e la sua scrittura pianistica lirica.
Fantasia in fa minore per pianoforte, D. 940 (1828) – Opera tarda per pianoforte solo, questo brano è ricco di contrasti, con passaggi lirici e ampi alternati a sezioni tempestose e intense.
Rondò in la maggiore, D. 951 (1828) – Un’opera breve e affascinante per pianoforte, che mette in luce la capacità di Schubert di creare melodie coinvolgenti e accattivanti.

Conclusione

La musica di Franz Schubert abbraccia molti generi e forme ed è stata un maestro del lirismo, dell’esplorazione armonica e della profondità emotiva. Le sue opere di lieder, musica sacra, musica da camera, musica per pianoforte e musica orchestrale (al di fuori delle sue sinfonie) rimangono punti fermi del canone della musica classica. L’eredità di Schubert non si limita a un singolo genere, ma piuttosto all’ampiezza della sua produzione musicale e alla sua capacità di infondere in tutte le sue opere un inconfondibile senso di lirismo e complessità emotiva.

(Questo articolo è stato generato da ChatGPT. È solo un documento di riferimento per scoprire la musica che non conoscete ancora.)

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Apuntes sobre Franz Schubert y sus obras

Presentación

Franz Schubert (1797-1828) fue un compositor austriaco que tendió un puente entre las épocas clásica y romántica de la música occidental. A pesar de su corta vida, fue extraordinariamente prolífico y produjo una vasta obra que incluye sinfonías, música de cámara, obras para piano, óperas, música sacra y más de 600 Lieder (canciones artísticas). Schubert es especialmente célebre por su genio melódico y su capacidad para transmitir profundas emociones a través de la música.

Vida temprana

Lugar de nacimiento: Viena, Austria.
Familia: Schubert era el duodécimo hijo de un maestro de escuela y mostró talento musical a una edad temprana. Recibió clases de piano, violín y composición.
Formación: Estudió en el Stadtkonvikt (Seminario Imperial) de Viena, donde conoció las obras de Mozart, Haydn y Beethoven.

Carrera:

La vida de Schubert estuvo marcada por las dificultades económicas y no gozó de gran reconocimiento en vida.
Se ganaba la vida modestamente gracias a la enseñanza, las actuaciones privadas y el apoyo de amigos y mecenas.
Muchas de sus obras quedaron inéditas en vida, obteniendo reconocimiento póstumo.

Principales obras

Lieder (Canciones artísticas):

Schubert revolucionó el género del lied, combinando melodías expresivas con textos poéticos.
Ciclos de canciones célebres: Die schöne Müllerin (1823) y Winterreise (1827), basados en poemas de Wilhelm Müller.
Otras canciones notables: Erlkönig, Ave Maria y Gretchen am Spinnrade.

Sinfonías:

Completó nueve sinfonías, entre ellas la «Sinfonía inacabada» (nº 8) y la «Gran» Sinfonía en do mayor (nº 9).
Sus sinfonías combinan la estructura clásica con la expresividad romántica.

Música de cámara:

Obras como el Quinteto de cuerda en do mayor y el cuarteto La muerte y la doncella se consideran obras maestras del repertorio.

Música para piano:

Los Impromptus y Moments Musicaux de Schubert son obras fundamentales del repertorio pianístico.
Sus tres últimas sonatas para piano (D. 958-960) son muy veneradas.

Música sacra:

Compuso misas, entre ellas la Misa en sol mayor y la Misa en mi bemol mayor.

Estilo y legado

Estilo: La música de Schubert es conocida por su lirismo, innovación armónica y profundidad emocional. A menudo exploró temas de amor, naturaleza y anhelo existencial.
Influencia: La obra de Schubert influyó en compositores como Brahms, Schumann y, más tarde, Mahler.
Legado: Tras su muerte, la música de Schubert obtuvo un mayor reconocimiento, en gran parte gracias a los esfuerzos de compositores y musicólogos del siglo XIX.

Muerte

Schubert murió en 1828 a la edad de 31 años, probablemente de fiebre tifoidea o complicaciones de la sífilis. Fue enterrado cerca de Beethoven, a quien admiraba profundamente.

Historia

Franz Schubert nació el 31 de enero de 1797 en un modesto suburbio de Viena (Austria). Hijo de un maestro de escuela, creció en un hogar que valoraba la educación y la música. Desde muy temprana edad, Schubert mostró un extraordinario talento musical. Su padre le enseñó los fundamentos de la música, mientras que su hermano mayor le daba clases de violín. A los 11 años, el potencial de Schubert le había valido una plaza en el prestigioso Stadtkonvikt, un internado de Viena que ofrecía una rigurosa educación musical.

En el Stadtkonvikt, Schubert se sumergió en la música, tocando en la orquesta de la escuela y estudiando composición. Allí conoció por primera vez las sinfonías de Haydn, Mozart y Beethoven, que le causaron una profunda impresión. Sin embargo, los instintos creativos de Schubert pronto superaron los límites de la formación académica. A los 15 años, abandonó la escuela para seguir un camino más independiente.

Schubert se formó brevemente como maestro de escuela, siguiendo los pasos de su padre, pero pronto se dio cuenta de que su verdadera pasión era componer. Al final de su adolescencia, Schubert ya producía un asombroso número de obras. En 1814, con sólo 17 años, compuso su primera obra maestra, Gretchen am Spinnrade, una adaptación del texto de Goethe que reveló su habilidad para combinar texto y música de forma que conmoviera profundamente a los oyentes.

Los años siguientes marcaron un periodo de inmensa creatividad para Schubert. Compuso a un ritmo casi obsesivo, a menudo bajo la influencia de su unido grupo de amigos, que admiraban su genio y apoyaban su trabajo. Estos amigos, entre los que se encontraban poetas, artistas y músicos, contribuyeron decisivamente a que Schubert se hiciera con un público, ya que el reconocimiento formal le era esquivo. A pesar de su prolífica producción, gran parte de su música permaneció inédita durante su vida.

La vida de Schubert estuvo plagada de inestabilidad económica y problemas de salud. A menudo recurría a la enseñanza o a actuaciones privadas para llegar a fin de mes, aunque no le gustaban las limitaciones de estas ocupaciones. Su suerte empezó a cambiar a mediados de la década de 1820, cuando algunas de sus obras -sobre todo sus canciones- recibieron una mayor atención. La publicación de Die schöne Müllerin en 1823 marcó un punto de inflexión, al consagrar a Schubert como maestro del género del lied.

Aunque la reputación de Schubert creció lentamente, su salud empeoró con rapidez. En 1822 padecía sífilis, una enfermedad que ensombrecería sus últimos años. A pesar de ello, continuó componiendo febrilmente, creando algunas de sus obras más profundas y duraderas. Entre ellas se encuentran la Sinfonía inacabada, el Quinteto de cuerda en do mayor y el inquietante ciclo de canciones Winterreise, una cruda meditación sobre la alienación y la desesperación.

La muerte de Schubert el 19 de noviembre de 1828, a la edad de 31 años, fue el trágico final de una vida llena de promesas incumplidas. En aquel momento, se vio eclipsado por Beethoven, que había muerto el año anterior. Sin embargo, Schubert había pedido ser enterrado cerca de Beethoven, a quien veneraba como el mejor compositor de su época.

Sólo después de la muerte de Schubert comenzó a comprenderse su verdadera importancia. Amigos y admiradores trabajaron incansablemente para sacar a la luz sus obras inéditas, y compositores como Brahms y Schumann defendieron su música. Hoy en día, Schubert es considerado uno de los grandes maestros de la música occidental, un compositor cuya obra tiende puentes entre las épocas clásica y romántica con un lirismo y una profundidad emocional sin parangón.

Cronología

1797: Nace el 31 de enero en Viena, Austria.
1804: Empieza a aprender violín con su padre y piano con su hermano.
1808: Ingresa en el Stadtkonvikt (Seminario Imperial) de Viena, donde estudia música y toca en la orquesta.
1810: Compone sus primeras canciones y obras de cámara.
1813: Abandona el Stadtkonvikt y comienza a formarse como maestro de escuela sin dejar de componer.
1814: Escribe su primera gran canción, Gretchen am Spinnrade, basada en un texto de Goethe.
1815: Compone más de 140 canciones en un año, entre ellas Erlkönig, otra composición de Goethe, y su segunda sinfonía.
1817: Abandona su puesto de profesor y se dedica a la composición a tiempo completo, apoyado por amigos.
1818: Pasa un verano trabajando como profesor de música para una familia noble de Hungría, con lo que consigue una breve estabilidad económica.
1820: Escribe varias obras operísticas y teatrales de éxito, aunque la mayoría no alcanzan la popularidad.
1823: Publica su primer ciclo de canciones, Die schöne Müllerin, que atrae la atención de la crítica.
1824: Compone el Cuarteto Rosamunde y el Octeto en fa mayor, ampliando su trabajo en la música de cámara.
1825: Escribe la «Gran» Sinfonía en do mayor (nº 9), una de sus mejores obras sinfónicas.
1827: compone el ciclo de canciones Winterreise, una obra oscura e introspectiva que refleja el deterioro de su salud.
1828: escribe sus tres últimas sonatas para piano (D. 958-960), el Quinteto de cuerda en do mayor y la Misa en mi bemol mayor.
1828: Muere el 19 de noviembre a la edad de 31 años, probablemente de fiebre tifoidea o de complicaciones de sífilis.
Años 1830-1850: Sus obras inéditas, entre ellas la Sinfonía inacabada y numerosos Lieder, son descubiertas e interpretadas progresivamente.
Finales del siglo XIX: Schubert es reconocido como uno de los más grandes compositores del Romanticismo.

Características de la música

La música de Franz Schubert es célebre por su combinación única de estructura clásica y expresividad romántica. Sus obras son conocidas por su profundidad emocional, su belleza lírica y su innovador enfoque de la armonía y la forma. Éstas son las principales características de la música de Schubert:

1. Lirismo y belleza melódica

Las melodías de Schubert son profundamente líricas, a menudo como canciones, incluso en sus obras instrumentales. Esta cualidad hace que su música sea muy expresiva y memorable.
Su don para crear melodías es particularmente evidente en sus Lieder (canciones artísticas), donde la línea vocal complementa a la perfección el texto poético.

2. Profundidad emocional

La música de Schubert explora a menudo una amplia gama de emociones, desde la alegría y la ternura hasta la desesperación y la nostalgia.
Tenía una capacidad excepcional para transmitir la vulnerabilidad humana y la introspección, sobre todo en sus últimas obras (Winterreise, Quinteto de cuerda en do mayor).

3. Armonía innovadora

Schubert amplió el potencial expresivo de la armonía, utilizando modulaciones y cromatismos inesperados para crear paisajes emocionales únicos.
Sus progresiones armónicas evocan a menudo sentimientos de tensión, resolución y conmoción, contribuyendo a la sensibilidad romántica de su música.

4. Integración de texto y música

En sus Lieder, Schubert eleva la relación entre poesía y música. Sus composiciones realzan el significado del texto, utilizando el acompañamiento del piano para ilustrar emociones, imágenes o elementos narrativos.
Por ejemplo, en Erlkönig, el piano representa el galope del caballo, mientras que cada personaje (narrador, padre, hijo y Erlking) recibe una identidad musical distinta.

5. Innovación estructural

Aunque Schubert respetaba las formas clásicas, a menudo las ampliaba o reimaginaba. Por ejemplo:
Sus sinfonías (Sinfonía Inacabada, Gran Sinfonía en Do Mayor) mantienen el equilibrio clásico, pero son más expansivas y tienen una mayor carga emocional.
Sus formas de sonata a veces toman desvíos armónicos inesperados, creando una sensación de exploración.

6. Texturas ricas en el acompañamiento

Schubert utilizó el acompañamiento de piano en sus canciones no sólo como apoyo a la voz, sino como un socio igual, enriqueciendo el contenido emocional y narrativo.
En su música instrumental, creó texturas exuberantes y estratificadas, como se aprecia en sus Impromptus y Moments Musicaux.

7. Naturaleza y temas románticos

Muchas de las obras de Schubert reflejan la fascinación romántica por la naturaleza, lo sobrenatural y las cuestiones existenciales.
Sus ciclos de canciones, como Die schöne Müllerin y Winterreise, giran en torno a temas como el amor, la pérdida y la conexión humana con la naturaleza.

8. Ritmos de danza

Schubert incorporó a menudo a su música ritmos de danza de inspiración folclórica, sobre todo en sus valses, danzas alemanas e impromptus.
Estas danzas aportan a sus composiciones un toque encantador y realista.

9. Intimidad y expresión personal

La música de Schubert es a menudo profundamente personal, como si compartiera un momento íntimo con el oyente. Esta cualidad es especialmente evidente en su música de cámara y en sus Lieder.
Incluso sus obras de mayor envergadura, como sus sinfonías, mantienen una sensación de calidez y humanidad.

10. Influencia de la poesía

Muchas de las obras de Schubert, especialmente sus Lieder, se inspiran en la poesía contemporánea de Goethe, Schiller, Wilhelm Müller y otros.
Su capacidad para interpretar y transformar la poesía en música estableció un nuevo estándar para la composición de canciones.

Resumen

La música de Schubert es una profunda mezcla de belleza, innovación y perspicacia emocional. Aúna las épocas clásica y romántica, combinando la elegancia formal con una profunda expresión personal. Ya sea en sus sinfonías, obras para piano o Lieder, la música de Schubert sigue resonando entre el público por su capacidad para captar la esencia de la experiencia humana.

¿Compositor de música clásica o romántica?

A menudo se considera a Franz Schubert un compositor de transición entre el periodo clásico y el romántico de la música occidental. Sus obras presentan características de ambos periodos, lo que le convierte en una figura fundamental de la historia de la música.

Influencias clásicas

Schubert heredó las estructuras formales y las proporciones equilibradas del periodo clásico, ejemplificadas por compositores como Haydn, Mozart y Beethoven.
Sus primeras sinfonías y obras de cámara se adhieren a las formas clásicas, como la sonata-allegro y las estructuras de cuatro movimientos.
Ejemplo: La Sinfonía nº 5 en si bemol mayor es ligera, elegante y muy acorde con el estilo clásico.

Cualidades románticas

La música de Schubert es profundamente expresiva y explora la profundidad emocional, la individualidad y el lirismo característicos de la era romántica.
Amplió el lenguaje armónico con modulaciones y cromatismos inesperados, yendo más allá de las convenciones clásicas.
Sus Lieder (canciones artísticas) y obras instrumentales posteriores, como la Sinfonía Inacabada y Winterreise, encarnan los ideales románticos de intensidad emocional y conexión con la naturaleza.

¿Por qué ambos?

Mientras que sus primeras obras se inclinan más hacia el estilo clásico, las posteriores -especialmente las de mediados de la década de 1820- reflejan la riqueza emocional, la audacia armónica y la sensibilidad poética de la música romántica.
Schubert vivió durante una época de transición en la música (1797-1828), lo que naturalmente le situó entre estos dos periodos estilísticos.

En resumen, Schubert suele clasificarse como compositor romántico, pero su música conserva fuertes raíces en las tradiciones clásicas, lo que le convierte en un puente único entre ambas épocas.

Relaciones con otros compositores

Las relaciones de Franz Schubert con otros compositores durante su vida fueron relativamente limitadas, ya que vivió una vida corta y modesta y no fue muy reconocido fuera de Viena. Sin embargo, admiró y se dejó influir por varias figuras clave, y se relacionó directamente con unas cuantas. He aquí un resumen:

Relaciones directas

Ludwig van Beethoven

Admiración: Schubert idolatraba a Beethoven, al que consideraba el mejor compositor de su época. Al parecer, llevó una antorcha al funeral de Beethoven en 1827, justo un año antes de su propia muerte.
Influencia indirecta: Aunque vivían en la misma ciudad (Viena), no hay pruebas de encuentros personales. Sin embargo, Schubert envió a Beethoven una colección de sus canciones, que Beethoven habría apreciado.
Legado: Schubert pidió ser enterrado junto a Beethoven, lo que refleja el profundo respeto que le profesaba. Su deseo fue cumplido; descansan uno junto al otro en el Cementerio Central de Viena.

Antonio Salieri

Maestro: Schubert estudió composición con Antonio Salieri, una de las figuras musicales más destacadas de Viena, entre 1812 y 1817.
Influencia: Salieri proporcionó a Schubert una sólida formación en técnicas clásicas, especialmente en composición vocal y dramática.

Johann Michael Vogl

Colaborador: Vogl, destacado barítono, se convirtió en amigo íntimo y defensor de los Lieder de Schubert.
Promoción de las canciones: Vogl interpretó con frecuencia las canciones de Schubert, contribuyendo a darlas a conocer a un público más amplio.

Franz Liszt

Campeón póstumo: Aunque no se conocieron, Liszt admiraba la música de Schubert y transcribió muchos de sus Lieder para piano, como Ave Maria y Erlkönig, ayudando a popularizar la obra de Schubert a nivel internacional.

Relaciones e influencias indirectas

Wolfgang Amadeus Mozart

Schubert se inspiró profundamente en el estilo lírico y elegante de Mozart, especialmente en sus primeras obras. Su Sinfonía nº 5 refleja la influencia de la claridad y el encanto sinfónicos de Mozart.

Joseph Haydn

Como uno de los pilares del clasicismo vienés, la influencia de Haydn es evidente en las primeras sinfonías y música de cámara de Schubert, especialmente en su equilibrio formal y desarrollo motívico.

Carl Maria von Weber

Las innovaciones de Weber en la ópera y el estilo romántico probablemente influyeron en los esfuerzos de Schubert por componer óperas, aunque las óperas de Schubert tuvieron menos éxito.

Johann Wolfgang von Goethe

Aunque Goethe era poeta y no compositor, la relación de Schubert con los textos de Goethe (por ejemplo, Erlkönig, Gretchen am Spinnrade) marcó profundamente su identidad musical. Sin embargo, Goethe nunca reconoció las adaptaciones que Schubert hizo de su poesía, lo que decepcionó a Schubert.

Felix Mendelssohn

Mendelssohn no conoció personalmente a Schubert, pero más tarde dirigió y defendió su música, incluida la Sinfonía inacabada, que contribuyó a la fama póstuma de Schubert.

Robert Schumann

Schumann, otro admirador, descubrió y promocionó las obras olvidadas de Schubert, incluida la «Gran» Sinfonía en do mayor. Sus esfuerzos fueron cruciales para asegurar el legado de Schubert.

Resumen

Interacciones directas: Salieri (maestro), Vogl (colaborador) y Beethoven (relación indirecta).
Relaciones póstumas: Liszt, Mendelssohn y Schumann fueron figuras clave para dar a conocer la música de Schubert a un público más amplio tras su muerte.
Influencias: Mozart, Haydn, Beethoven y Goethe influyeron significativamente en su desarrollo musical y artístico.

Compositores similares

La música de Franz Schubert tiende un puente entre los periodos clásico y romántico, lo que le convierte en una figura única en la historia de la música. Se pueden identificar compositores similares en función de sus influencias estilísticas, contemporáneos y sucesores que compartieron sus cualidades líricas, armónicas o expresivas. He aquí una lista de compositores similares a Schubert:

1. Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Relación: Beethoven influyó mucho en Schubert, sobre todo en la música sinfónica y de cámara. Ambos compositores hacían hincapié en la profundidad emocional y el desarrollo temático.
Similitudes: Las últimas obras de Schubert, como su «Gran» Sinfonía en Do Mayor, reflejan las estructuras expansivas y la intensidad dramática de Beethoven.

2. Robert Schumann (1810-1856)

Conexión: Schumann admiraba a Schubert y defendió su música póstumamente.
Similitudes: Ambos compositores destacaron en los Lieder (canciones artísticas) y compartieron un don para el lenguaje armónico rico y la expresividad romántica. Los ciclos de canciones de Schumann (Dichterliebe, Frauenliebe und Leben) reflejan la profundidad narrativa de Schubert en obras como Winterreise.

3. Felix Mendelssohn (1809-1847)

Conexión: Mendelssohn dirigió la «Gran» Sinfonía en Do Mayor de Schubert, impulsando su fama.
Similitudes: Mendelssohn y Schubert comparten una elegancia melódica y un equilibrio entre la claridad clásica y el lirismo romántico.

4. Johannes Brahms (1833-1897)

Conexión: Brahms admiraba a Schubert y editó algunas de sus obras. Formó parte de la generación romántica que veneraba la música de Schubert.
Similitudes: Ambos compositores escribieron obras profundamente líricas y contribuyeron significativamente a la música de cámara. Las obras para piano de Brahms, como sus Intermezzi, se hacen eco de los Impromptus y Moments Musicaux de Schubert.

5. Franz Liszt (1811-1886)

Conexión: Liszt transcribió muchas de las canciones de Schubert para piano solo, contribuyendo a popularizarlas.
Similitudes: Liszt comparte la sensibilidad lírica y el lenguaje armónico ampliado de Schubert, aunque su música es más virtuosa y dramática.

6. Hector Berlioz (1803-1869)

Conexión: Berlioz admiraba las innovaciones armónicas y la belleza melódica de Schubert.
Similitudes: Aunque la música de Berlioz es más teatral y programática, ambos compositores exploraron la expresividad romántica y la orquestación innovadora.

7. Carl Maria von Weber (1786-1826)

Conexión: Schubert y Weber fueron contemporáneos, y ambos se vieron influidos por las tradiciones populares y los ideales románticos.
Similitudes: El estilo lírico y expresivo de Weber, especialmente en sus óperas (Der Freischütz), coincide con las obras vocales y para piano de Schubert.

8. Frédéric Chopin (1810-1849)

Relación: Aunque no existe un vínculo directo, ambos compositores compartían el talento para las melodías líricas y la inventiva armónica.
Similitudes: Las miniaturas para piano de Chopin (Nocturnos, Mazurkas) se asemejan a la intimidad y la naturaleza poética de las obras para piano de Schubert (Impromptus, Moments Musicaux).

9. Hugo Wolf (1860-1903)

Conexión: Wolf se inspiró profundamente en los Lieder de Schubert y amplió la tradición.
Similitudes: Ambos compositores elevaron las canciones artísticas a una forma de arte elevado, enfatizando la expresión del texto y la integración piano-vocal.

10. Joseph Haydn (1732-1809) y Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Relación: Estos maestros clásicos influyeron mucho en Schubert, sobre todo en sus primeras sinfonías y música de cámara.
Similitudes: Schubert heredó su claridad formal y su equilibrio, combinando estos rasgos clásicos con su lirismo romántico.

Paralelismos regionales o estilísticos

Edvard Grieg (1843-1907): Las obras para piano y las canciones de Grieg reflejan las mismas cualidades íntimas y folclóricas que Schubert.
Gabriel Fauré (1845-1924): Sus melodías francesas comparten el lirismo y la sutil expresión emocional de Schubert.
Clara Schumann (1819-1896): Sus Lieder y piezas para piano se acercan estilísticamente al carácter íntimo y romántico de Schubert.

Resumen

Si aprecia la belleza melódica, la armonía expresiva y la profundidad emocional de Schubert, es probable que compositores como Schumann, Brahms, Mendelssohn y Chopin resuenen con usted.

Como intérprete y director

Franz Schubert, a pesar de su fama como compositor, no fue conocido en vida como intérprete o director de orquesta destacado. Sin embargo, su talento como pianista y su papel en las reuniones musicales contribuyeron a su identidad artística.

Schubert como pianista

Nivel de habilidad:

Schubert era un pianista competente, aunque no un virtuoso al nivel de contemporáneos como Beethoven o Liszt. Su forma de tocar el piano era íntima y expresiva, en consonancia con el estilo de sus composiciones.
Se adaptaba mejor a las actuaciones de salón que a los grandes conciertos públicos, ya que su forma de tocar tenía más que ver con la profundidad emocional que con la brillantez técnica.

Estilo interpretativo:

El estilo de Schubert enfatizaba el lirismo y una profunda conexión con el contenido emocional de la música. Sus interpretaciones íntimas resonaban entre amigos íntimos y admiradores.
Sus composiciones para piano, como los Impromptus y los Moments Musicaux, reflejan las cualidades líricas y canoras de su interpretación.

Improvisación:

Schubert era un improvisador dotado, que a menudo creaba música espontáneamente durante las reuniones sociales, una práctica común en la época.
Muchas de sus obras para piano surgieron probablemente de su talento para la improvisación.

Escenarios de interpretación:

Schubert participaba regularmente en reuniones musicales informales conocidas como «Schubertiades», donde tocaba el piano y estrenaba sus obras entre amigos íntimos y seguidores.
Estas reuniones eran privadas y hacían hincapié en la camaradería y el disfrute de la música más que en la aclamación pública.

Schubert como director de orquesta

Papel limitado como director de orquesta:

Schubert no era director de orquesta profesional y rara vez dirigía interpretaciones de sus obras. A diferencia de Beethoven, que se implicó mucho en la presentación pública de sus sinfonías, la música de Schubert a menudo era interpretada por otros o permanecía inédita durante su vida.
Su falta de recursos económicos y de contactos le limitaron las oportunidades de dirigir grandes conjuntos.

Dirección coral:

En su juventud, Schubert dirigió ocasionalmente coros, especialmente durante su estancia en el Stadtkonvikt (Seminario Imperial) de Viena.
Su experiencia en la música coral influyó en sus composiciones posteriores, sobre todo en sus obras sacras, como las Misas.

Obstáculos para actuar o dirigir

Salud y personalidad:

La personalidad tímida e introvertida de Schubert, unida a sus problemas de salud, probablemente dificultaron su carrera como intérprete o director de orquesta.
Prefería centrarse en la composición y en entornos musicales íntimos en lugar de
buscar el centro de atención.

Limitaciones de su carrera:

Las dificultades económicas de Schubert y su falta de patrocinio limitaron su acceso a las grandes orquestas.
Muchas de sus obras orquestales, como la Sinfonía inacabada y la «Gran» Sinfonía en do mayor, nunca se interpretaron en vida del compositor, por lo que apenas tuvo oportunidad de dirigirlas.

El legado de Schubert como intérprete

Aunque Schubert no fue un célebre intérprete o director de orquesta, sus dotes como pianista y su papel en reuniones musicales íntimas fueron parte integral de su carrera. Su música, especialmente sus obras para piano y canto, refleja su profundo conocimiento de la interpretación como medio de expresión personal y emocional.

Obras notables para piano solo

Las obras para piano solo de Franz Schubert son famosas por su belleza lírica, su profundidad emocional y su innovador lenguaje armónico. Aunque no era un pianista virtuoso, sus composiciones para piano son profundamente expresivas y a menudo íntimas. He aquí algunas de sus obras para piano solo más notables:

1. Impromptus, D. 899 (Op. 90) y D. 935 (Op. 142)

Compuestos: 1827
Descripción: Estos dos conjuntos de cuatro piezas cada uno se encuentran entre las obras para piano más famosas de Schubert. Son líricas, expresivas y muestran una amplia gama de emociones, desde el tierno lirismo hasta la intensidad dramática.
Piezas notables:
D. 899, nº 3 en sol bemol mayor: Conocida por su melodía serena y fluida.
D. 935, nº 2 en la bemol mayor: Una pieza animada con florituras virtuosísticas.

2. Momentos musicales, D. 780 (Op. 94)

Composición: 1823-1828
Descripción: Conjunto de seis piezas cortas para piano, cada una con un carácter distinto. Estas piezas son muy líricas y van de lo ligero y juguetón a lo profundamente conmovedor.
Piezas notables:
Nº 3 en fa menor: Famosa por su melodía lastimera y su ritmo repetitivo.
Nº 6 en la bemol mayor: Un final animado y danzante.

3. Fantasía Errante, D. 760 (Op. 15)

Compuesta: 1822
Descripción: Una obra monumental y virtuosística basada en el tema de la canción de Schubert Der Wanderer. La obra consta de cuatro movimientos conectados entre sí, formando una narración continua.
Conocida por sus exigencias técnicas y su estructura innovadora, influyó en compositores posteriores como Liszt.

4. Sonatas para piano

Schubert compuso 21 sonatas para piano, aunque varias quedaron inacabadas. Las últimas sonatas, en particular, son obras monumentales del repertorio romántico.

Sonata para piano en si bemol mayor, D. 960 (1828):
Una de sus últimas composiciones, esta obra es lírica, introspectiva y expansiva.
El segundo movimiento (Andante sostenuto) es especialmente evocador y meditativo.
Sonata para piano en la mayor, D. 959 (1828):
Otra obra maestra tardía, conocida por sus contrastes dramáticos y su profundidad emocional.
Sonata para piano en do menor, D. 958 (1828):
Escrita a la sombra de Beethoven, esta sonata es tormentosa e intensa.

5. Klavierstücke (Piezas para piano), D. 946

Compuesta: 1828
Descripción: Conjunto de tres piezas independientes para piano escritas en el último año de vida de Schubert. Estas obras son profundamente emotivas y a menudo melancólicas, reflejando su estilo tardío.

6. Allegretto en do menor, D. 915

Compuesta: 1827
Descripción: Una pieza corta y expresiva a menudo considerada una joya en miniatura del repertorio pianístico de Schubert.

7. Ungarische Melodie (Melodía Húngara), D. 817
Compuesta: 1824
Descripción: Una pieza animada y de inspiración folclórica que muestra la fascinación de Schubert por la música húngara.

8. Música de baile

Schubert compuso una gran cantidad de danzas para piano, incluyendo valses, landler y écossaises, a menudo interpretadas en entornos sociales. Aunque suelen ser más breves y ligeras, muestran el encanto melódico y la vitalidad rítmica de Schubert.

Valses Nobles, D. 969
12 Danzas Alemanas, D. 790

9. Fantasía en fa menor, D. 940 (para piano a cuatro manos)

Aunque compuesta originalmente para piano a cuatro manos, esta obra se adapta a veces para piano solo.
Descripción: Una de las obras más profundas de Schubert, que combina belleza lírica e intensidad dramática. A menudo se considera su mejor obra para dúo de pianos.

10. Adagio en Mi Mayor, D. 612

Compuesta: 1818
Descripción: Una pieza reflexiva y lírica que resalta el don melódico de Schubert.

Conclusión

Las obras para piano de Schubert abarcan desde miniaturas íntimas hasta obras maestras a gran escala. Su música es muy expresiva y a menudo refleja sus luchas y emociones personales.

Pianistas interpretan obras de Schubert

Muchos pianistas de renombre han interpretado y grabado obras para piano solo de Franz Schubert, poniendo de relieve la profundidad expresiva y la belleza lírica de su música. He aquí algunos pianistas famosos conocidos por sus interpretaciones de obras de Schubert:

1. Artur Schnabel (1882-1951)

Notable por: Intérprete pionero de las sonatas para piano de Schubert, las grabaciones de Schnabel de las sonatas para piano (especialmente las de Si bemol mayor, D. 960, y La mayor, D. 959) están consideradas como algunas de las mejores jamás realizadas. Puso de relieve las cualidades líricas de Schubert, manteniendo al mismo tiempo una fuerte integridad estructural en la música.
Grabaciones famosas:
Sonatas para piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899

2. Alfred Brendel (1931-2020)

Notable por: Brendel es uno de los pianistas más respetados para las obras de Schubert, en particular sus sonatas para piano e Impromptus. Sus interpretaciones son conocidas por su profundidad intelectual, precisión y sensibilidad hacia la gama emocional de Schubert.
Grabaciones famosas:
Sonatas para piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899, D. 935
Momentos musicales D. 780

3. Wilhelm Kempff (1895-1991)

Notable por: Kempff fue uno de los principales intérpretes de los compositores clásicos germánicos, y sus grabaciones de Schubert son muy apreciadas por su calidez, expresividad y claridad. Destacaba las cualidades líricas de Schubert y a menudo añadía su toque personal a la música.
Grabaciones famosas:
Sonatas para piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899
Momentos musicales D. 780

4. Murray Perahia (1947-actualidad)

Notable por: La aproximación de Perahia a las obras de Schubert es muy apreciada por su sensibilidad lírica y su capacidad para resaltar las ricas texturas armónicas de la música para piano de Schubert. Sus interpretaciones son conocidas por su refinamiento y claridad.
Grabaciones famosas:
Sonatas para piano D. 958, D. 959
Impromptus D. 899
Fantasía del Errante D. 760

5. Franz Liszt (1811-1886)

Notable por: Aunque el propio Liszt fue compositor, también fue un pianista legendario que interpretó obras de Schubert. Sus arreglos de los Lieder de Schubert para piano y sus interpretaciones de las obras para piano de Schubert, especialmente la Fantasía del Errante, son históricamente significativas.
Grabaciones famosas:
Fantasía Wanderer D. 760 (arreglada para piano por Liszt)
Transcripciones de lieder de Schubert y Liszt

6. Daniel Barenboim (1942-actualidad)

Notable por: Barenboim ha grabado muchas de las obras para piano de Schubert, aportando un enfoque profundamente humanista a sus interpretaciones. Su interpretación está marcada por la riqueza y la profundidad, con un énfasis en las corrientes emocionales de la música de Schubert.
Grabaciones famosas:
Sonatas para piano D. 960, D. 958
Impromptus D. 899
Momentos musicales D. 780

7. Maria João Pires (1944-actualidad)

Notable por: Pires es célebre por sus interpretaciones sensibles y poéticas, especialmente de compositores románticos y del primer romanticismo. Sus interpretaciones de las obras para piano de Schubert enfatizan las cualidades líricas de su música.
Grabaciones famosas:
Sonatas para piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899, D. 935

8. Alfred Cortot (1877-1962)

Notable por: Pianista francés conocido por su profundidad emocional y sus interpretaciones líricas, Cortot fue uno de los primeros pianistas en grabar muchas de las obras de Schubert, incluidas las sonatas para piano y los Impromptus.
Grabaciones célebres:
Impromptus D. 899
Sonatas para piano D. 960, D. 959

9. András Schiff (1953-actualidad)

Notable por: Schiff es conocido por su enfoque erudito de Schubert, haciendo hincapié en la claridad y transparencia de sus interpretaciones. Aporta una nueva perspectiva a la música de Schubert, especialmente en sus grabaciones de las sonatas para piano.
Grabaciones famosas:
Sonatas para piano D. 958, D. 959
Impromptus D. 899
Fantasía del Errante D. 760

10. Shura Cherkassky (1911-1995)

Notable por: Cherkassky era conocido por sus interpretaciones poéticas y expresivas, aportando a menudo una sensación de espontaneidad y alegría a sus interpretaciones de las obras de Schubert.
Grabaciones famosas:
Sonatas para piano D. 960, D. 959
Impromptus D. 899

Conclusión

Estos pianistas han contribuido significativamente a la interpretación de las obras para piano solo de Schubert, ofreciendo una variedad de enfoques de su música expresiva y profundamente emocional. Sus grabaciones siguen siendo fundamentales en cualquier colección de música para piano de Schubert. ¿Desea explorar con más detalle las grabaciones de alguno de estos artistas?

Grandes grabaciones de piano solo

He aquí algunas de las mejores grabaciones para piano solo de obras de Franz Schubert realizadas por pianistas de renombre, que ofrecen una gama de interpretaciones que capturan la belleza, la profundidad y la emoción de su música:

1. Artur Schnabel – Schubert: Sonatas para piano e Impromptus

Grabaciones:
Sonatas para piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899, D. 935
Por qué es genial: Las interpretaciones de Schnabel son icónicas por su rigor intelectual y su expresividad emocional. Su cuidadosa atención a la estructura, al tiempo que permite que aflore el lirismo de Schubert, convierte sus grabaciones en referentes de las obras de Schubert.

2. Alfred Brendel – Schubert: Las Sonatas para Piano

Grabaciones:
Sonatas para piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899, D. 935
Momentos musicales D. 780
Por qué es genial: El ciclo completo de Brendel de las sonatas para piano de Schubert muestra su comprensión de la profundidad emocional y la sofisticación armónica del compositor. Sus grabaciones son conocidas por su claridad, atención al detalle y calidad lírica.

3. Wilhelm Kempff – Schubert: Las Sonatas para Piano

Grabaciones:
Sonatas para piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899
Momentos musicales D. 780
Por qué es genial: Las grabaciones de Kempff están llenas de calidez y sensibilidad. Destaca el carácter íntimo de Schubert, combinando la elegancia con una profunda resonancia emocional. Su interpretación tiene una calidad meditativa que se adapta perfectamente al estilo lírico de Schubert.

4. Murray Perahia – Schubert: Sonatas para piano e Impromptus

Grabaciones:
Sonatas para piano D. 958, D. 959
Impromptus D. 899, D. 935
Fantasía del Errante D. 760
Por qué es genial: Las grabaciones de Schubert de Perahia son conocidas por su equilibrio entre intelecto y emoción. Su técnica es impecable, y aporta un exquisito sentido del lirismo y rango dinámico a cada pieza, lo que hace que sus interpretaciones sean particularmente cautivadoras.

5. Daniel Barenboim – Schubert: Las sonatas para piano

Grabaciones:
Sonatas para piano D. 960, D. 958
Impromptus D. 899
Momentos musicales D. 780
Por qué es genial: Barenboim aporta un profundo sentido del drama y la pasión a las obras de Schubert. Sus grabaciones destacan por su fraseo lleno de matices y su intensidad emocional, que resaltan la complejidad y la belleza de la música de Schubert.

6. Maria João Pires – Schubert: Sonatas para piano e Impromptus

Grabaciones:
Sonatas para piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899, D. 935
Fantasía del Errante D. 760
Por qué es genial: El Schubert de Pires está marcado por un enfoque fluido y expresivo que enfatiza el lirismo y la profundidad emocional de la música. Sus interpretaciones son personales e introspectivas, ideales para quienes buscan una escucha contemplativa.

7. Shura Cherkassky – Schubert: Sonatas para piano e Impromptus

Grabaciones:
Sonatas para piano D. 960, D. 959
Impromptus D. 899
Por qué es genial: Las interpretaciones de Cherkassky son conocidas por su espontaneidad, calidez y profundo lirismo. Sus grabaciones de Schubert captan la esencia poética de la música con una rara sensación de libertad e individualidad.

8. András Schiff – Schubert: Sonatas para piano

Grabaciones:
Sonatas para piano D. 958, D. 959
Impromptus D. 899
Fantasía Wanderer D. 760
Por qué es genial: Las grabaciones de Schubert de Schiff son conocidas por su precisión, claridad y elegancia. Su enfoque se inspira en las prácticas interpretativas históricas, dando como resultado una interpretación transparente y altamente expresiva de las obras.

9. Alfred Cortot – Schubert: Obras para piano

Grabaciones:
Impromptus D. 899
Sonatas para piano D. 960, D. 959
Por qué es genial: Las interpretaciones de Cortot de Schubert son muy apreciadas por su lirismo y su rica profundidad emocional. Sus interpretaciones tienen un sentido de espontaneidad y libertad poética, con una aguda sensibilidad para el fraseo y la dinámica de la música de Schubert.

10. Jean-Yves Thibaudet – Schubert: Obras para piano

Grabaciones:
Impromptus D. 899, D. 935
Sonatas para piano D. 959, D. 960
Por qué es genial: El Schubert de Thibaudet se caracteriza por su brillantez técnica y su elegancia. Tiene una aguda habilidad para resaltar los sutiles matices emocionales de las obras de Schubert, manteniendo al mismo tiempo un enfoque fresco y expresivo.

Conclusión

Estas grabaciones ofrecen una rica variedad de interpretaciones, cada una de las cuales aporta una perspectiva única a la música de Schubert. Desde las interpretaciones introspectivas y líricas de Maria João Pires y Artur Schnabel hasta las apasionadas y dramáticas de Murray Perahia y Wilhelm Kempff, hay algo para cada oyente que desee explorar las profundas obras para piano de Schubert.

Composiciones para cuatro manos y dos obras para piano

Franz Schubert también compuso una serie de notables obras para piano a cuatro manos y dos pianos, muy apreciadas por su intimidad, encanto y creatividad armónica. Estas piezas muestran a menudo el don de Schubert para las melodías líricas, los ritmos juguetones y las ricas texturas. He aquí algunas de las obras más notables de estos géneros:

1. Fantasía en fa menor, D. 940 (para piano a cuatro manos)

Fecha: 1828
Descripción: Una de las obras maestras tardías de Schubert, esta obra es un tour de force para dos pianistas, con contrastes dramáticos, temas líricos y pasajes brillantes. La Fantasía se considera a veces una de las mejores obras de Schubert para dúo de pianos, rica en profundidad expresiva y sofisticación armónica.
Características notables: La obra está compuesta en su totalidad, sin movimientos separados. Es dramática, emocional y técnicamente desafiante para ambos intérpretes, presentando un equilibrio muy matizado entre los dos pianistas.

2. Rondo en la mayor, D. 951 (para piano a cuatro manos)

Fecha: 1828
Descripción: Una pieza alegre y juguetona que muestra la habilidad de Schubert para combinar el lirismo con una cualidad boyante y danzante. Este Rondo, a menudo visto como una obra desenfadada, contrasta con la grandeza de la Fantasía, pero sigue mostrando la maestría de Schubert en la escritura para cuatro manos.
Características notables: La obra está llena de encanto contagioso y presenta un tema repetido, casi caprichoso, con variaciones que mantienen la conversación musical atractiva entre ambos pianistas.

3. Variaciones sobre un tema de Anton Diabelli, D. 718 (para piano a cuatro manos)

Fecha: 1823
Descripción: Aunque las más famosas Variaciones Diabelli de Schubert (D. 960) fueron escritas para piano solo, también compuso una versión para piano a cuatro manos. La pieza se basa en un tema del compositor Anton Diabelli y presenta un conjunto de variaciones juguetonas y muy inventivas. Se considera una de las obras para dúo más divertidas e imaginativas de Schubert.
Características notables: Las variaciones exploran una amplia variedad de estados de ánimo y estilos, desde humorísticos hasta profundos, mostrando el uso inventivo de Schubert de la transformación temática.

4. Sonata en Do Mayor, D. 812 (para piano a cuatro manos)

Fecha: 1824
Descripción: Esta Sonata es una de las principales obras de Schubert para dúo de pianos y es conocida por su belleza lírica y su estructura bien equilibrada. La pieza es accesible a la vez que sofisticada, con un sentido de flotabilidad y elegancia en sus temas.
Características notables: La Sonata cuenta con un movimiento de apertura Allegro que presenta un hermoso tema, mientras que el segundo movimiento ofrece un contraste más introspectivo y lírico. El tercer movimiento es un juguetón minueto, y el cuarto movimiento presenta un animado final.

5. Gran Dúo en Do Mayor, D. 812 (para piano a cuatro manos)

Fecha: 1824
Descripción: Esta es otra gran obra para piano a cuatro manos compuesta por Schubert. El Gran Dúo es una obra expansiva, estructurada en dos grandes movimientos, que muestra el talento de Schubert para la invención melódica, el contraste y el diálogo entre los intérpretes.
Características notables: La obra es grandiosa en escala, siendo el primer movimiento lírico y expansivo, mientras que el segundo es más enérgico y festivo, con una intrincada interacción entre ambas partes.

6. Seis Danzas Alemanas, D. 790 (para piano a cuatro manos)

Fecha: 1824
Descripción: Estas seis danzas animadas se asocian a menudo con la música folclórica de Austria y son piezas alegres y animadas que muestran el encanto desenfadado de Schubert. Las danzas están escritas con un aire conversacional, lo que las hace excelentes para ser interpretadas por dos pianistas.
Características notables: Las piezas ofrecen un carácter vivo y boyante, con ritmos sincopados, melodías juguetonas y una sensación de ligereza que se presta bien al medio a cuatro manos.

7. Allegro en la menor, D. 947 (para piano a cuatro manos)

Fecha: 1827
Descripción: Obra de un solo movimiento para dúo de pianos, este Allegro está lleno de energía y contrastes, y presenta intercambios dinámicos entre los dos pianistas. Es una pieza técnicamente exigente, con rápidos pasajes y vivos contrastes en la textura.
Características notables: La interacción de la obra entre los dos intérpretes crea una sensación de diálogo, con líneas de movimiento rápido y cambios armónicos expresivos.

8. Dos pianos:

Schubert también compuso algunos arreglos para dos pianos. Aunque no son tan numerosas como sus obras para piano a cuatro manos, hay algunas obras que se interpretan ocasionalmente con dos pianos.

Obras notables para dos pianos:
Divertissement à la hongroise, D. 818: Un arreglo compuesto originalmente para orquesta, ha sido adaptado para dos pianos y captura un espíritu de inspiración folclórica húngara.
Gran dúo en do mayor, D. 812: Esta obra se arregló en ocasiones para dos pianos y puede interpretarse en esta versión para ofrecer una textura rica y espaciosa.

9. Marche Militaire, D. 733 (para piano a cuatro manos)

Fecha: 1818
Descripción: Esta Marche Militaire es una de las obras más ligeras de Schubert para piano a cuatro manos. Es una pieza animada, tipo marcha, que a menudo se interpreta de manera alegre y desenfadada. La obra es sencilla pero muestra la habilidad de Schubert para crear melodías memorables y bailables.
Características notables: La pieza es rítmicamente fuerte, con un ritmo repetido que imita una marcha militar e intercambios juguetones entre los dos intérpretes.

10. Fantasía en fa menor, D. 940 (para piano a cuatro manos)

Fecha: 1828
Descripción: Otra pieza con intensidad dramática, esta Fantasía sigue siendo una de las favoritas en el repertorio de dúo por sus amplios contrastes en el estado de ánimo, exuberantes armonías y riqueza temática. Es una pieza profundamente emocional que requiere una gran coordinación y comunicación expresiva entre los dos pianistas.
Características notables: Destaca por su estructura fluida, que alterna momentos tranquilos y reflexivos con pasajes de gran dramatismo.

Conclusión

Las obras de Schubert para piano a cuatro manos y dos pianos son obras maestras del repertorio romántico. Combinan la intimidad de la música de cámara con las posibilidades expresivas del piano. Estas piezas presentan a menudo ricas texturas armónicas, temas líricos e intrincados diálogos entre los intérpretes.

Sonatas para violín notables

Franz Schubert compuso varias sonatas para violín notables, célebres por su belleza lírica, profundidad expresiva y riqueza armónica. Aunque es más famoso por sus obras sinfónicas y vocales, sus sonatas para violín destacan como obras maestras del repertorio de música de cámara. He aquí algunas de las sonatas para violín más importantes y queridas de Schubert:

1. Sonata para violín en la mayor, D. 574

Fecha: 1817
Descripción: Esta sonata es una de las primeras sonatas para violín de Schubert y destaca por su riqueza melódica y la interacción entre el violín y el piano. La obra consta de tres movimientos: un Allegro brillante y enérgico, un Andante lírico y un animado final, Rondo: Allegro.
Características notables: La sonata tiene un carácter lúdico y optimista, con melodías bellamente entrelazadas que permiten brillar a ambos instrumentos. Es especialmente conocida por su lírico segundo movimiento y su animado final.

2. Sonata para violín en la menor, D. 385

Fecha: 1823
Descripción: La Sonata en la menor es una de las obras más sustanciosas de Schubert para violín y piano. Está escrita en tres movimientos, siendo el primero especialmente dramático. El segundo movimiento, Andante, es inquietantemente lírico, y el movimiento final, Rondo: Allegro, es enérgico y animado.
Características notables: Esta sonata está marcada por una cierta intensidad oscura, especialmente en el primer movimiento. El segundo movimiento destaca por su profunda expresividad, y el movimiento final tiene una vibrante calidad danzada.

3. Sonata para violín en re mayor, D. 384

Fecha: 1816
Descripción: La Sonata en Re Mayor es una de las primeras obras de Schubert para violín y piano. Se caracteriza por su brillo y sentido del optimismo, y sus tres movimientos (Allegro, Andante, Rondo: Allegro) ponen de relieve el don de Schubert para la melodía.
Características notables: El primer movimiento de la sonata está lleno de energía boyante, mientras que el segundo movimiento, Andante, es más lírico e íntimo. El final es desenfadado, con ritmos juguetones y danzantes.

4. Sonata para violín en sol menor, D. 408

Fecha: 1824
Descripción: A veces se hace referencia a esta sonata como una de las obras «inacabadas» de Schubert, ya que el manuscrito está incompleto. A pesar de ello, las partes que se conservan se consideran muy expresivas, con temas líricos y melódicos y audaces progresiones armónicas.
Características notables: El ambiente de la sonata es más oscuro y contemplativo que el de otras sonatas para violín. Las secciones conservadas revelan un sentimiento de anhelo y melancolía, típico del estilo tardío de Schubert.

5. Sonata para violín en mi bemol mayor, D. 572

Fecha: 1817
Descripción: Esta sonata es a menudo admirada por su elegancia y gracia. Se compone de tres movimientos, con un animado primer movimiento, un bello y lírico segundo movimiento (Andante), y un animado Rondo final.
Características notables: La sonata presenta un equilibrio entre ambos instrumentos, con el violín asumiendo a menudo un papel protagonista pero manteniendo un rico diálogo con el piano. El segundo movimiento es especialmente conocido por su profundidad expresiva.

6. Sonata para violín en si bemol mayor, D. 568

Fecha: 1817
Descripción: La Sonata en si bemol mayor es una obra encantadora y virtuosística con una estructura clara en tres movimientos. Es una obra viva y alegre, con ideas melódicas que reflejan el estilo distintivo de Schubert de escribir para violín y piano.
Características notables: El primer movimiento es boyante y enérgico, el segundo movimiento es lírico y tierno, y el final es vibrante con un carácter de danza.

7. Sonata para violín en sol mayor, D. 1

Fecha: 1810
Descripción: Esta sonata, una de las primeras composiciones de Schubert para violín y piano, es relativamente corta pero muestra su habilidad para crear ricas melodías. La obra consta de dos movimientos: Allegro y Andante.
Características notables: El primer movimiento es brillante y enérgico, mientras que el segundo movimiento, Andante, es lento y lírico, proporcionando un contraste de humor.

8. Sonata para violín en do mayor, D. 343

Fecha: 1816
Descripción: Obra de elegancia y refinamiento, la Sonata en do mayor es una obra de tres movimientos que equilibra encanto y lirismo. Presenta un animado primer movimiento, un conmovedor segundo movimiento y un juguetón final.
Características notables: La sonata es conocida por su estructura clara y clásica, y la parte del violín es expresiva y llena de melodías fluidas, especialmente en el segundo movimiento.

9. Sonata para violín en mi mayor, D. 61

Fecha: 1815
Descripción: Esta temprana obra para violín y piano es ligera y lírica, con un marcado carácter juvenil. Consta de dos movimientos, Allegro y Andante, y su construcción es más sencilla en comparación con las últimas sonatas para violín de Schubert.
Características notables: La sonata es brillante y llena de encanto, con el violín y el piano interactuando con gracia. Carece de la complejidad dramática de las últimas obras de Schubert, pero aún así revela sus dotes líricas.

10. Sonata para violín en fa mayor, D. 574

Fecha: 1817
Descripción: La Sonata para violín en fa mayor es una obra temprana para dúo de violín y piano, con una estructura clara y directa y un carácter cálido y lírico.
Características notables: Destaca por su claridad y la atractiva interacción entre los dos instrumentos, con un animado primer movimiento, un segundo movimiento introspectivo y un enérgico final.

Conclusión

Las sonatas para violín de Schubert abarcan desde sus primeros años de creación hasta los últimos, y aunque no son tan conocidas como sus obras sinfónicas u operísticas, ofrecen un profundo pozo de belleza, emoción e innovación. Las sonatas para violín de sus últimos años, en particular, reflejan la profundidad y expresividad de su último estilo, que combina el lirismo con la complejidad armónica.

Obras notables para trío con piano

Los tríos con piano de Franz Schubert son importantes obras maestras del repertorio de música de cámara. Estas obras, escritas normalmente para piano, violín y violonchelo, ponen de relieve su inventiva melódica, su riqueza armónica y su capacidad para combinar a la perfección las voces de los tres instrumentos. A continuación se presentan algunas de las obras para trío con piano más notables de Schubert, cada una de las cuales muestra diferentes facetas de su estilo y creatividad.

1. Trío con piano en si bemol mayor, D. 898 (Op. 99)

Fecha: 1827
Descripción: A menudo considerada como una de las mejores obras de música de cámara de Schubert, este trío se caracteriza por su belleza lírica, sus contrastes dramáticos y sus innovadores cambios armónicos. La obra consta de tres movimientos: un Allegro vivace, un Andante un poco mosso profundamente expresivo y un animado final (Allegro).
Características notables: El segundo movimiento del trío, Andante un poco mosso, es especialmente famoso por su tema profundamente emotivo y lírico. La pieza en su conjunto representa a Schubert en la cima de sus poderes creativos, con cada instrumento desempeñando un papel integral en la expresión emocional de la obra.

2. Trío para piano en mi bemol mayor, D. 929 (Op. 100)

Fecha: 1828
Descripción: Escrito el año de la muerte de Schubert, este trío es una de sus últimas obras de cámara y se considera la culminación de su estilo camerístico. Está escrito en cuatro movimientos: un gran Allegro, un lírico Andante con moto, un enérgico Scherzo y un alegre Finale: Allegro.
Características notables: Este trío es particularmente admirado por su equilibrio y profundidad emocional. El primer movimiento es expansivo y majestuoso, mientras que el segundo presenta un bello tema en forma de canción. El tercer movimiento, Scherzo, es juguetón y animado, y el movimiento final es enérgico, terminando la obra con una nota jubilosa.

3. Trío en si menor, D. 810 («Notturno»)

Fecha: 1827
Descripción: Este trío se describe a menudo como un «notturno» debido a su carácter apacible y contemplativo. Consta de un único movimiento lento marcado Notturno (Andante con moto), con una melodía serena y lírica.
Características notables: La pieza es una meditación lírica, con el piano, el violín y el violonchelo trabajando juntos para crear un sonido rico, casi orquestal. El trío tiene una melodía inquietantemente hermosa y una calidad pacífica, casi onírica a lo largo de toda la pieza.

4. Trío con piano en re mayor, D. 581

Fecha: 1817
Descripción: Uno de los primeros tríos para piano de Schubert, el Trío en re mayor es una obra más ligera y juguetona, que muestra su temprano instinto melódico. Consta de tres movimientos: un brillante Allegro, un lírico Andante y un animado Rondo: Allegro.
Características notables: El primer movimiento es alegre y lleno de energía, mientras que el segundo es más lírico y contemplativo. El tercer movimiento tiene un carácter brioso y danzante, lo que convierte al trío en una obra encantadora y accesible.

5. Trío en la menor, D. 821 (Op. 132)

Fecha: 1825
Descripción: Conocida como «Sonata en la menor para trío con piano», este trío es una de las obras más dramáticas de Schubert. Está compuesta en tres movimientos: un Allegro, un Andante lírico y un Rondo: Allegro.
Características notables: El primer movimiento tiene un tono más serio y sombrío, que contrasta con la belleza lírica del segundo movimiento. El tercer movimiento es juguetón y animado, equilibrando la profundidad emocional de los dos primeros movimientos.

6. Trío para piano en mi bemol mayor, D. 929

Fecha: 1828
Descripción: Este trío, a veces llamado el «último» trío con piano, es otra de las últimas composiciones de cámara de Schubert. Al igual que el anterior Trío en Mi bemol (D. 929), esta obra está llena de melodías distintivas de Schubert, creatividad armónica y profundo contenido emocional.
Características notables: El lenguaje armónico maduro de Schubert brilla en este trío, y la interacción entre el piano, el violín y el violonchelo está finamente equilibrada, con cada instrumento contribuyendo a la profundidad emocional de la obra.

7. Trío en do mayor, D. 581

Fecha: 1817
Descripción: Este trío anterior de Schubert es brillante y enérgico. La obra se compone de tres movimientos: un Allegro, un Andante y un animado final.
Características notables: Este trío es a menudo celebrado por su humor boyante y la forma fluida en que los instrumentos conversan entre sí, con el piano proporcionando una rica base para el violín y el violonchelo.

8. Trío en fa menor, D. 510

Fecha: 1816
Descripción: El Trío para piano en fa menor es otra importante obra temprana, con ricas armonías y un tono ligeramente melancólico. La obra está estructurada en tres movimientos: Allegro, Andante y Rondo.
Características notables: El trío es más introspectivo que algunas de las obras posteriores de Schubert, especialmente el primer movimiento, marcado por una sensación de anhelo y melancolía. El segundo movimiento es lírico y reflexivo, mientras que el tercer movimiento lleva la pieza a una conclusión animada.

9. Trío para piano en sol menor, D. 19

Fecha: 1812
Descripción: Schubert compuso este trío para piano a una edad temprana, y presenta un carácter enérgico y juvenil. Está estructurado en tres movimientos: Allegro, Andante y Rondo.
Características notables: El primer movimiento es brillante y lleno de energía, con el piano proporcionando un animado acompañamiento al violín y al violonchelo. El segundo movimiento tiene un carácter más introspectivo y lírico, mientras que el tercer movimiento es vivo y animado.

10. Trío con piano en mi menor, D. 612

Fecha: 1818
Descripción: El Trío para piano en mi menor es una de las obras menos conocidas de Schubert, pero es un buen ejemplo de su don melódico. La obra consta de tres movimientos: Allegro, Andante y Allegro.
Características notables: El trío tiene un tono ligeramente más oscuro en comparación con otros tríos para piano de Schubert, sobre todo en el primer movimiento. El segundo movimiento es lírico y contemplativo, mientras que el movimiento final es vivo y enérgico.

Conclusión

Los tríos con piano de Schubert son algunas de las obras más queridas y duraderas del repertorio de música de cámara. Su habilidad para combinar las voces del violín, el violonchelo y el piano, y para crear melodías arrolladoras y un profundo contenido emocional, convierten a estos tríos en obras maestras. El Trío con piano en si bemol mayor (D. 898) y el Trío con piano en mi bemol mayor (D. 929) se consideran a menudo sus mayores logros en este género, demostrando toda la profundidad de sus habilidades compositivas.

Obras notables para cuarteto con piano

Los cuartetos con piano de Franz Schubert son joyas del repertorio de música de cámara, que combinan melodías líricas, ricas armonías e intrincadas texturas. Las contribuciones de Schubert a este género, aunque menos numerosas en comparación con sus otras obras de cámara, destacan por su profundidad emocional y sus estructuras innovadoras. He aquí los cuartetos para piano más significativos de Schubert:

1. Cuarteto con piano en do menor, D. 703 («Gran dúo»)

Fecha: 1824
Descripción: Conocido a menudo como el Gran Dúo, es el cuarteto para piano más famoso y monumental de Schubert. Está escrito en dos grandes movimientos, con el primer movimiento marcado Allegro, y el segundo movimiento una sección lenta contrastante, con un Allegro final.
Características notables: El Gran Dúo es conocido por sus contrastes dramáticos, su estructura expansiva y la intrincada interacción entre los instrumentos. La obra combina pasajes virtuosísticos para todos los intérpretes con melodías líricas y audaces elecciones armónicas, creando una obra dinámica y cargada de emoción.

2. Cuarteto con piano en mi bemol mayor, D. 887

Fecha: 1827
Descripción: Escrito el mismo año que el Quinteto de truchas y en la fase final de la vida de Schubert, este cuarteto para piano se considera a menudo una de las mejores obras de música de cámara de Schubert. Está estructurado en cuatro movimientos: Allegro, Andante, Scherzo: Allegro, y Rondo: Allegro.
Características notables: El primer movimiento del cuarteto es expansivo y lírico, con temas arrolladores, mientras que el segundo movimiento es un Andante profundamente expresivo, lleno de conmovedora emoción. El Scherzo es juguetón y ligero, ofreciendo un marcado contraste con la profundidad emocional del segundo movimiento, y el final es animado, terminando la pieza con una nota jubilosa. La obra muestra el genio de Schubert para la invención melódica y la exploración armónica.

3. Cuarteto para piano en la mayor, D. 504

Fecha: 1816
Descripción: Este cuarteto para piano anterior es una obra encantadora y relativamente sencilla en tres movimientos: Allegro, Andante y Finale: Allegro. Tiene un carácter brillante y alegre y destaca por sus elegantes melodías.
Características notables: La obra está llena de encanto y energía juvenil, con una estructura clara y una interacción relativamente sencilla pero eficaz entre el piano y las cuerdas. El primer movimiento es brillante y enérgico, el segundo movimiento es lírico y tierno, y el tercer movimiento lleva la obra a una conclusión juguetona.

4. Cuarteto con piano en re mayor, D. 618

Fecha: 1818
Descripción: El Cuarteto con piano en re mayor es otra importante obra temprana en la producción de cuartetos con piano de Schubert. Esta obra destaca por sus líneas melódicas claras y su estructura equilibrada. Consta de tres movimientos: Allegro, Andante y Rondo: Allegro.
Características notables: El primer movimiento es animado y lleno de energía, con un tema distintivo y pegadizo. El segundo movimiento es más introspectivo y lírico, mientras que el movimiento final es enérgico y juguetón. La obra muestra el estilo temprano de Schubert y su creciente habilidad para escribir para el conjunto.

5. Cuarteto con piano en fa menor, D. 937

Fecha: 1828 (inacabado)
Descripción: Schubert comenzó este cuarteto en 1828, pero no completó la obra antes de su muerte. A pesar de su estado inacabado, las partes existentes del cuarteto muestran una gran promesa y profundidad. La obra suele considerarse en su forma fragmentaria.
Características notables: El cuarteto inacabado se caracteriza por armonías oscuras y dramáticas y una profunda intensidad emocional, especialmente en las secciones que se conservan. Los fragmentos que existen sugieren una obra que habría sido una adición significativa a la producción de música de cámara de Schubert, con una intensidad y complejidad no vistas en sus cuartetos anteriores.

6. Cuarteto con piano en sol menor, D. 18

Fecha: 1812
Descripción: Este temprano cuarteto para piano es una obra juvenil llena de energía y melodías claras. Consta de tres movimientos: Allegro, Andante y Rondo: Allegro. Muestra los primeros intentos de Schubert de escribir para cuarteto de piano.
Características notables: La obra es desenfadada y juguetona, con la parte del piano a menudo tomando la iniciativa y las cuerdas proporcionando acompañamiento. El primer movimiento es enérgico y lleno de vida, mientras que el segundo es más lírico y reflexivo. El último movimiento lleva la obra a una conclusión brillante y juguetona.

7. Cuarteto para piano en la menor, D. 7

Fecha: 1810
Descripción: Una de las primeras composiciones de Schubert para cuarteto con piano, esta obra es corta y menos desarrollada en comparación con sus cuartetos posteriores. Consta de dos movimientos: Allegro y Andante.
Características notables: La obra es juvenil, con progresiones armónicas sencillas y melodías claras. El primer movimiento es ligero y enérgico, mientras que el segundo es más lento y lírico, y contrasta con el primero.

Conclusión

Los cuartetos para piano de Schubert, aunque limitados en número, son ricos en expresión lírica y profundidad armónica. El Cuarteto con piano en do menor, D. 703 («Gran Dúo») y el Cuarteto con piano en mi bemol mayor, D. 887, se consideran sus mayores logros en este género, y muestran su maestría en la combinación del piano con las cuerdas. El Gran Dúo es especialmente célebre por su gran escala y la dramática interacción entre los instrumentos, mientras que el posterior Cuarteto con piano en mi bemol mayor es alabado por su profundidad emocional y su innovadora estructura.

Cuartetos con piano notables

Las obras para quinteto con piano de Franz Schubert se encuentran entre las más veneradas del repertorio de música de cámara. Sus contribuciones al género del quinteto para piano destacan por su belleza lírica, su profundidad emocional y la intrincada interacción entre el piano y las cuerdas. Se sabe que Schubert escribió un quinteto para piano muy influyente y célebre, el Quinteto para piano en la mayor, D. 667 («Trucha»). Sin embargo, su producción más reducida de quintetos para piano incluye algunas piezas importantes:

1. Quinteto con piano en la mayor, D. 667 («Trucha»)

Fecha: 1819
Descripción: El Quinteto «Trucha» de Schubert es sin duda su quinteto para piano más famoso y emblemático. Está escrito para piano, violín, viola, violonchelo y contrabajo, y consta de cinco movimientos:
Allegro
Andante
Scherzo: Presto
Andante (Variación sobre la canción «Die Forelle»)
Finale: Allegro
Características notables: El Quinteto «Trucha» destaca por su carácter alegre y vivaz, junto con la invención melódica característica de Schubert. La pieza central de la obra es el cuarto movimiento, un tema y variaciones basado en la canción de Schubert «Die Forelle» (La trucha), en el que el contrabajo adquiere un papel destacado, a menudo de forma juguetona y sorprendente. El quinteto está lleno de contrastes, con una combinación de momentos líricos y pasajes enérgicos. Sigue siendo una de las obras más populares del repertorio de música de cámara y es elogiada por su invención, estructura y estado de ánimo.

2. Quinteto para piano en do mayor, D. 956 (inacabado)

Fecha: 1828
Descripción: Schubert comenzó a trabajar en este quinteto para piano en el verano de 1828, pero murió antes de poder terminarlo. Sólo se conservan dos movimientos del quinteto:
Allegro
Andante
Características notables: A pesar de estar inacabado, el Quinteto en do mayor está considerado como una de las mejores obras de música de cámara de Schubert. Los movimientos conservados muestran el lirismo característico de Schubert, con un primer movimiento grandioso y expansivo, lleno de melodías arrolladoras y ricas armonías. El segundo movimiento, Andante, es profundamente expresivo y melancólico, y muestra la profundidad emocional y la sensibilidad de Schubert. La naturaleza incompleta de la obra nos deja imaginar cómo se habría desarrollado, pero incluso en su forma fragmentaria, sigue siendo una de las obras más admiradas del género de quintetos para piano.

3. Quinteto para piano en fa menor, D. 505 (Fragmentario)

Fecha: 1816
Descripción: Otro quinteto para piano temprano y fragmentario, el Quinteto para piano en fa menor de Schubert quedó incompleto. La obra incluye sólo parte del primer movimiento.
Características notables: Aunque sólo es un fragmento, la obra demuestra las tempranas habilidades compositivas de Schubert, particularmente en su tratamiento del piano y las cuerdas. El fragmento es oscuro e intenso, marcado por los contrastes entre el piano y las cuerdas. La naturaleza incompleta de la pieza hace que no sea tan interpretada, pero muestra un lado diferente de la expresión musical de Schubert en comparación con sus obras más líricas y optimistas como el Quinteto «Trucha».

4. Quinteto para piano en do menor, D. 575 (Fragmento)

Fecha: 1817
Descripción: Al igual que el Quinteto en fa menor, el Quinteto para piano en do menor de Schubert es otra obra temprana que permanece incompleta. Los fragmentos que se conservan de la pieza sugieren una obra de intensidad dramática.
Características notables: Los fragmentos existentes muestran los primeros intentos de Schubert de crear un quinteto para piano más intenso y dramático. Aunque está incompleta, la obra muestra signos de la creciente maestría de Schubert en la mezcla del piano con instrumentos de cuerda, con una fuerte atmósfera emocional.

Conclusión

Aunque la producción de quintetos para piano de Schubert es limitada, su Quinteto para piano en la mayor, D. 667 («Trucha») se erige como una de las obras más queridas del repertorio de música de cámara. Es conocido por su encanto, su melodía y su carácter alegre. El Quinteto con piano en do mayor, D. 956 (inacabado) y los Quintetos con piano fragmentarios en fa menor y do menor permiten vislumbrar la faceta más introspectiva y dramática de Schubert, con obras inacabadas que nos hacen preguntarnos sobre el alcance total de su creatividad.

Obras notables de conciertos para piano

Franz Schubert compuso varios conciertos para piano, aunque no es tan conocido por este género como por sus sinfonías o sus obras de cámara. Sin embargo, sus conciertos para piano son contribuciones significativas al repertorio pianístico clásico, ya que combinan melodías líricas, ricas armonías y una interacción entre el solista y la orquesta que es característica de su estilo. A continuación se enumeran los conciertos para piano más destacados de Schubert:

1. Concierto para piano en do mayor, D. 467

Fecha: 1816
Descripción: El Concierto para piano en do mayor de Schubert es uno de sus primeros conciertos y sigue siendo una de las obras más interpretadas de sus conciertos para piano. Está escrito en tres movimientos: Allegro, Andante y Allegro.
Características notables: Este concierto muestra el estilo temprano de Schubert, lleno de melodías encantadoras y atractivas. El primer movimiento es alegre y enérgico, mientras que el segundo, Andante, es lírico y profundamente expresivo. El último movimiento, Allegro, es vivaz y lleva la obra a una conclusión exuberante. El concierto combina las formas clásicas con el don único de Schubert para la melodía y el lirismo.

2. Concierto para piano en la mayor, D. 488

Fecha: 1816
Descripción: El Concierto para piano en la mayor es otro concierto temprano, escrito poco después del concierto en do mayor. Consta de tres movimientos: Allegro, Andante y Rondo: Allegro.
Características notables: Este concierto es brillante, optimista y lleno de temas líricos. El primer movimiento se caracteriza por su elegancia y energía rítmica, mientras que el segundo presenta una melodía hermosa y fluida. El final es alegre y juguetón, mostrando la habilidad de Schubert para escribir música atractiva y desenfadada. El concierto destaca a menudo por su bello equilibrio entre el solista y la orquesta.

3. Concierto para piano en re menor, D. 534

Fecha: 1817
Descripción: El Concierto para piano en re menor es una obra más dramática, con un carácter más oscuro e intenso en comparación con otros conciertos de Schubert. Está estructurado en tres movimientos: Allegro, Andante y Allegro.
Características notables: Este concierto destaca por sus audaces elecciones armónicas y sus dramáticos contrastes entre el piano y la orquesta. El primer movimiento es potente y lleno de tensión, mientras que el segundo, Andante, es más lírico y contemplativo. El movimiento final es enérgico y concluye la obra con una sensación de triunfo. El concierto es un ejemplo temprano de la exploración de Schubert de paisajes emocionales más complejos.

4. Concierto para piano en mi bemol mayor, D. 654 (Concierto para dos pianos)

Fecha: 1819
Descripción: Este concierto, a menudo llamado Concierto para dos pianos de Schubert, es una obra única que fue escrita para dos pianos, en lugar del tradicional. Está compuesto en tres movimientos: Allegro, Andante y Finale: Allegro.
Características notables: La obra destaca por su estructura innovadora y la forma en que trata las dos partes de piano como voces solistas iguales, entablando un rico diálogo. El primer movimiento es brillante y enérgico, y el segundo es profundamente lírico y expresivo. El último movimiento es vivo y lleno de vitalidad rítmica. El formato para dos pianos del concierto le confiere un sonido distintivo y permite una compleja interacción entre los dos pianos.

5. Concierto para piano en sol mayor, D. 453

Fecha: 1816
Descripción: El Concierto para piano en sol mayor de Schubert es un concierto temprano que fue compuesto más o menos al mismo tiempo que sus dos primeros conciertos para piano. Está estructurado en tres movimientos: Allegro, Andante y Allegro.
Características notables: El concierto es desenfadado y lleno de encanto, con un énfasis en las melodías elegantes y la interacción entre el solista y la orquesta. El primer movimiento es juguetón y enérgico, el segundo movimiento es lírico y reflexivo, y el movimiento final lleva la obra a una conclusión animada.

6. Concierto para piano en fa menor, D. 625

Fecha: 1821
Descripción: El Concierto para piano en fa menor de Schubert es uno de sus conciertos para piano más dramáticos y ambiciosos. Está compuesto en tres movimientos: Allegro, Andante y Finale: Allegro.
Características notables: El concierto tiene un tono más oscuro e intenso en comparación con otros conciertos para piano de Schubert. El primer movimiento es dramático y lleno de tensión, el segundo movimiento es expresivo y conmovedor, y el movimiento final es enérgico y triunfante. El concierto muestra la habilidad de Schubert para mezclar la belleza lírica con contrastes dramáticos y armonías complejas.

7. Concierto para piano en si bemol mayor, D. 452

Fecha: 1816
Descripción: El Concierto para piano en si bemol mayor es otro de los primeros conciertos de Schubert y tiene un carácter más ligero y jovial. Consta de tres movimientos: Allegro, Andante y Finale: Allegro.
Características notables: Este concierto está lleno de gracia y encanto, con melodías fluidas y una atmósfera luminosa y soleada. El primer movimiento es vivo y enérgico, mientras que el segundo es lírico e introspectivo. El movimiento final lleva la obra a una conclusión enérgica y juguetona.

8. Concierto para piano en la menor, D. 845

Fecha: 1825
Descripción: Este concierto se considera a menudo como una de las obras más maduras de Schubert en el género. Está escrito en tres movimientos: Allegro, Andante y Allegro.
Características notables: El concierto tiene un carácter más oscuro y dramático en comparación con sus obras anteriores, con un primer movimiento melancólico y un segundo movimiento profundamente expresivo. El movimiento final es vivo y enérgico, llevando la pieza a una conclusión alegre. La interacción entre el solista y la orquesta es sofisticada, y la obra muestra la madurez del lenguaje armónico y el estilo lírico de Schubert.

Conclusión

Aunque Schubert es conocido principalmente por sus sinfonías, lieder y música de cámara, sus conciertos para piano son una parte importante de su producción. El Concierto para piano en do mayor (D. 467) y el Concierto para piano en la mayor (D. 488) se encuentran entre los más interpretados, y sus últimos conciertos, como el Concierto para piano en fa menor (D. 625), demuestran su creciente sofisticación y profundidad emocional.

Qaurtets de cuerda notables

Franz Schubert es célebre por sus cuartetos de cuerda, considerados algunas de las mejores obras del repertorio de música de cámara. Los cuartetos de Schubert abarcan toda su carrera compositiva y muestran su don para la melodía, su creatividad armónica y su dominio de la forma. He aquí algunos de los cuartetos de cuerda más notables de Schubert:

1. Cuarteto de cuerda en re menor, D. 810 («La muerte y la doncella»)

Fecha: 1824
Descripción: Uno de los cuartetos de cuerda más famosos de Schubert, el cuarteto «La muerte y la doncella» es conocido por su profundidad emocional y su intensidad dramática. Se compone de cuatro movimientos: Allegro, Andante con moto, Menuetto: Grazioso, y Allegro.
Características notables: El segundo movimiento, Andante con moto, se basa en la canción anterior de Schubert «La muerte y la doncella» y es uno de los movimientos más famosos e inquietantemente bellos del repertorio para cuarteto de cuerda. El primer movimiento es dramático, con una sensación de urgencia, mientras que el Menuetto es más lírico. El movimiento final es enérgico y jubiloso, y contrasta con el resto de la obra.

2. Cuarteto de cuerda en do mayor, D. 46

Fecha: 1816
Descripción: Este cuarteto de cuerda temprano de Schubert es un ejemplo de su estilo juvenil y clásico. Se compone de tres movimientos: Allegro, Andante y Menuetto: Allegro.
Características notables: El cuarteto es vivaz y lleno de encanto, con formas clásicas claras y melodías atractivas. El primer movimiento es enérgico y alegre, mientras que el segundo es más lírico y reflexivo. El movimiento Menuetto añade un elemento juguetón y danzante a la obra.

3. Cuarteto de cuerda en la menor, D. 804 («Rosamunde»)

Fecha: 1824
Descripción: El cuarteto «Rosamunde», compuesto el mismo año que «La muerte y la doncella», es una obra de gran riqueza melódica y expresiva. Está escrito en cuatro movimientos: Allegro, Andante, Menuetto y Allegro.
Características notables: El cuarteto está lleno del estilo lírico característico de Schubert, especialmente en el segundo movimiento, Andante, que es profundamente expresivo. El primer movimiento es vibrante y lleno de energía, mientras que el Menuetto presenta un elegante ritmo de danza. El movimiento final es animado y enérgico, llevando la obra a una conclusión alegre.

4. Cuarteto de cuerda en sol mayor, D. 887

Fecha: 1826
Descripción: Este cuarteto, compuesto en los últimos años de Schubert, se considera a menudo como una de sus mejores obras de cámara. Consta de cuatro movimientos: Allegro, Andante, Menuetto: Grazioso, y Allegro.
Características notables: El primer movimiento es expansivo, con amplias melodías y un fuerte sentido del desarrollo armónico. El segundo movimiento, Andante, es uno de los más líricos y conmovedores que Schubert haya compuesto jamás. El Menuetto es elegante y refinado, mientras que el movimiento final es enérgico y optimista, proporcionando una conclusión adecuada al cuarteto.

5. Cuarteto de cuerda en si bemol mayor, D. 112

Fecha: 1814
Descripción: Este temprano cuarteto de cuerda es una obra juvenil que demuestra el incipiente talento de Schubert. Consta de tres movimientos: Allegro, Andante y Menuetto.
Características notables: El cuarteto es desenfadado y elegante, con melodías juguetonas y formas clásicas sencillas. El primer movimiento es alegre y enérgico, mientras que el segundo es lírico y expresivo. El movimiento Menuetto es encantador y danzante.

6. Cuarteto de cuerda en mi bemol mayor, D. 87

Fecha: 1813
Descripción: Compuesto a una edad temprana, este cuarteto de cuerda es un ejemplo temprano de la invención melódica de Schubert. Está compuesto en tres movimientos: Allegro, Andante y Menuetto.
Características notables: El primer movimiento es enérgico y lleno de energía, mientras que el segundo es lírico y contemplativo. El Menuetto aporta al cuarteto un carácter vivo y danzado. Esta obra es menos madura que los cuartetos posteriores de Schubert, pero sigue mostrando su habilidad natural para crear temas bellos y memorables.

7. Cuarteto de cuerda en re mayor, D. 810 («Quartettsatz»)

Fecha: 1820
Descripción: El «Quartettsatz» es un cuarteto de cuerda de un solo movimiento que Schubert compuso, y aunque está incompleto, sigue siendo una obra notable y muy apreciada. Está escrito en forma sonata.
Características notables: El «Quartettsatz» es dramático e intenso, con poderosos contrastes entre los diferentes temas y secciones. Comienza con un tema audaz y enérgico y avanza a través de secciones contrastantes. Schubert nunca terminó el cuarteto, pero el único movimiento se considera una obra maestra por derecho propio.

8. Cuarteto de cuerda en do mayor, D. 46

Fecha: 1816
Descripción: Este cuarteto temprano está lleno de energía juvenil y encanto. Consta de tres movimientos: Allegro, Andante y Menuetto.
Características notables: El primer movimiento es animado y lleno de temas brillantes. El segundo movimiento, Andante, es lírico y más introspectivo, mientras que el tercer movimiento (Menuetto) ofrece una cualidad lúdica y danzante.

9. Cuarteto de cuerda en fa mayor, D. 68

Fecha: 1813
Descripción: Este cuarteto es una de las primeras obras de Schubert y un ejemplo temprano de su maestría en la escritura para cuerda. Se compone de tres movimientos: Allegro, Andante y Rondo.
Características notables: El primer movimiento es ligero y elegante, mientras que el segundo es más lírico y expresivo. El movimiento final es juguetón y enérgico, ofreciendo una conclusión alegre a la obra.

10. Cuarteto de cuerda en fa menor, D. 417

Fecha: 1816
Descripción: Este cuarteto, compuesto en los primeros años de Schubert, es más oscuro e intenso que otras de sus primeras obras. Consta de tres movimientos: Allegro, Andante y Finale.
Características notables: El primer movimiento es dramático y melancólico, con una sensación de urgencia, mientras que el segundo movimiento es más lírico y reflexivo. El final lleva al cuarteto a una conclusión viva y enérgica.

Conclusión

Los cuartetos de cuerda de Schubert figuran entre los mejores del repertorio de música de cámara. Su Cuarteto de cuerda en Re menor, D. 810 («La muerte y la doncella») y el Cuarteto de cuerda en Sol mayor, D. 887, se consideran a menudo los logros más destacados de sus cuartetos, y muestran su notable capacidad para combinar la profundidad emocional con estructuras complejas. Tanto en sus primeros cuartetos, como el Cuarteto de cuerda en si bemol mayor, D. 112, como en sus obras más maduras, los cuartetos de Schubert están llenos de belleza lírica y profunda resonancia emocional.

Sinfonías notables

Franz Schubert es conocido por sus sinfonías, marcadas por melodías líricas, exploración armónica y profundidad emocional. Aunque compuso varias sinfonías a lo largo de su vida, sólo unas pocas alcanzaron gran fama en vida del compositor, mientras que el resto fueron más apreciadas a título póstumo. He aquí algunas de las sinfonías más notables de Schubert:

1. Sinfonía nº 8 en si menor, D. 759 («Inacabada»)

Fecha: 1822
Descripción: La Sinfonía «Inacabada» es una de las obras más famosas y enigmáticas de Schubert. A pesar de su nombre, la sinfonía no está incompleta en el sentido convencional, sino que Schubert dejó de componer después del segundo movimiento, dejándola inacabada.
Características notables: Los dos movimientos de la sinfonía (Allegro y Andante con moto) se encuentran entre los más emotivos y profundos de Schubert. El primer movimiento es oscuro y dramático, con temas líricos contrastados por pasajes turbulentos. El segundo movimiento es lírico y profundamente expresivo, con una sensación de anhelo y melancolía. La naturaleza inacabada de la sinfonía ha fascinado al público y a los estudiosos por igual, y sigue siendo una de las obras más interpretadas del repertorio sinfónico.

2. Sinfonía nº 9 en do mayor, D. 944 («La Grande»)

Fecha: 1825-1826
Descripción: A menudo llamada «La Gran» Sinfonía para distinguirla de sus obras anteriores, la Sinfonía nº 9 de Schubert es su obra sinfónica más ambiciosa y monumental. Consta de cinco movimientos:
Andante con moto – Allegro
Andante con moto
Menuetto: Grazioso
Allegro vivace
Finale: Allegro
Características notables: Esta sinfonía es expansiva y está llena de armonías exuberantes y melodías arrolladoras. El primer movimiento es grandioso y majestuoso, con un tema inicial de sorprendente sencillez que contrasta con las secciones más complejas. El segundo movimiento es un tema bello y lírico, lleno de arrolladora profundidad emocional. El Menuetto ofrece un elegante contraste antes de que el animado y enérgico final lleve a la sinfonía a una conclusión alegre y triunfal. La maestría de Schubert en la orquestación y la invención melódica está aquí plenamente demostrada, y la sinfonía está considerada como una de las cumbres del repertorio sinfónico.

3. Sinfonía nº 5 en si bemol mayor, D. 485

Fecha: 1816
Descripción: La Sinfonía nº 5 de Schubert es una obra de juventud, compuesta cuando sólo tenía 19 años. Está escrita en cuatro movimientos:
Allegro
Andante con moto
Menuetto: Grazioso
Allegro vivace
Características notables: La sinfonía es brillante y vivaz, con una estructura de estilo clásico que recuerda a las obras sinfónicas de Mozart. El primer movimiento es enérgico y juguetón, mientras que el segundo es más lírico. El Menuetto ofrece un contraste delicioso, y el final lleva la sinfonía a una conclusión enérgica. Esta sinfonía, aunque juvenil, muestra el temprano dominio de la forma y el don melódico de Schubert.

4. Sinfonía nº 3 en re mayor, D. 200

Fecha: 1815
Descripción: La Sinfonía nº 3 de Schubert es otra obra temprana, compuesta cuando Schubert tenía 18 años. Consta de cuatro movimientos:
Allegro
Andante
Menuetto
Allegro vivace
Características notables: Esta sinfonía es brillante y alegre, con un primer movimiento vivaz lleno de energía y exuberancia juvenil. El segundo movimiento es de carácter lírico y cantarín, mientras que el Menuetto es ligero y elegante. El final es animado y enérgico, proporcionando una conclusión satisfactoria a la obra.

5. Sinfonía nº 6 en do mayor, D. 589

Fecha: 1817
Descripción: La Sinfonía nº 6 de Schubert fue compuesta en 1817, y a menudo se considera un puente entre su estilo sinfónico anterior y sus obras más maduras.
Allegro
Andante con moto
Menuetto: Grazioso
Finale: Allegro
Características notables: La sinfonía es exuberante y pastoral, con un primer movimiento lírico y un segundo movimiento que evoca una sensación de tranquilidad. El Menuetto es juguetón, y el final es vivo y enérgico. Muestra la invención melódica característica de Schubert y su hábil orquestación, y aunque es menos famosa que algunas de sus sinfonías posteriores, es muy apreciada por quienes están familiarizados con su producción sinfónica.

6. Sinfonía nº 4 en do menor, D. 417 («Trágica»)

Fecha: 1816
Descripción: La Sinfonía nº 4 de Schubert, a menudo conocida como la Sinfonía «Trágica», es una obra dramática y emocionalmente intensa. Consta de cuatro movimientos:
Allegro
Andante
Menuetto: Allegretto
Finale: Allegro
Características notables: La sinfonía es más oscura que muchas otras obras de Schubert. El primer movimiento presenta contrastes dramáticos entre las secciones orquestales. El segundo movimiento es más lírico, con una sensación de tristeza y reflexión. El Menuetto es juguetón, pero conserva un trasfondo de tensión. El final lleva la obra a una conclusión enérgica y un tanto triunfal. La sinfonía muestra la capacidad de Schubert para escribir con profundidad emocional y contrastes.

7. Sinfonía nº 7 en mi mayor, D. 729 (Incompleta)

Fecha: 1821
Descripción: La Sinfonía nº 7 de Schubert está incompleta, y sólo se conserva parte del primer movimiento.
Características notables: El fragmento conservado sugiere que la sinfonía estaba destinada a ser una obra a gran escala, posiblemente en un estilo más lírico o pastoral. El primer movimiento, aunque incompleto, muestra la exploración armónica y el desarrollo temático característicos de Schubert.

8. Sinfonía nº 2 en si bemol mayor, D. 125

Fecha: 1815
Descripción: La Sinfonía nº 2 de Schubert es una obra temprana compuesta cuando aún era un adolescente. Consta de cuatro movimientos:
Adagio – Allegro
Andante
Menuetto
Allegro vivace
Características notables: La sinfonía es luminosa y optimista, con un primer movimiento marcado por un tema vivo y enérgico. El segundo movimiento es lírico y canoro, mientras que el Menuetto aporta una elegancia danzada. El final es enérgico y juguetón, una conclusión alegre de la sinfonía. Aunque carece de la profundidad de sus últimas sinfonías, muestra el talento natural de Schubert para la melodía y la forma.

9. Sinfonía nº 1 en re mayor, D. 82

Fecha: 1813
Descripción: La Sinfonía nº 1 de Schubert es su obra sinfónica más temprana, compuesta a la edad de 16 años. Consta de cuatro movimientos:
Adagio – Allegro
Andante
Menuetto
Allegro vivace
Características notables: La sinfonía es ligera, brillante y llena de energía juvenil. El primer movimiento es animado, con una sensación de alegría y exuberancia. El segundo movimiento es lírico, mientras que el Menuetto tiene un aire clásico y danzado. El final es una conclusión vigorosa y enérgica de la sinfonía. Aunque está claramente influida por la tradición clásica, la sinfonía revela las primeras promesas de Schubert.

Conclusión

Las sinfonías de Schubert abarcan una amplia gama de profundidad emocional e innovación. La Sinfonía «Inacabada» y la monumental Sinfonía «Grande» son sus obras más famosas, pero sus primeras sinfonías, como la Sinfonía nº 5 y la Sinfonía nº 6, muestran su evolución como compositor. Las sinfonías de Schubert son conocidas por su belleza melódica, su riqueza armónica y su gama emocional, lo que las convierte en obras fundamentales del repertorio sinfónico.

¿Por qué quedó inacabada la Sinfonía nº 8 «Inacabada» de Schubert?

Las razones por las que la Sinfonía nº 8 en si menor, D. 759 («Inacabada») de Schubert quedó inacabada no están del todo claras, pero es probable que varios factores contribuyeran a que la obra quedara incompleta. La sinfonía fue compuesta en 1822, durante un periodo de la vida de Schubert marcado por luchas personales y profesionales. He aquí algunas posibles razones por las que Schubert pudo dejar la sinfonía inacabada:

1. 1. Problemas de salud y enfermedad
A lo largo de su vida, Schubert tuvo problemas de salud y padeció varias enfermedades, incluida una larga batalla contra la sífilis, que le llevó a una muerte prematura en 1828, a la edad de 31 años. En 1822, cuando Schubert estaba trabajando en la Sinfonía «Inacabada», su salud se estaba deteriorando, y es posible que su estado físico contribuyera a que no completara la obra.

2. Limitaciones de tiempo y otras exigencias compositivas
Schubert era un compositor prolífico, pero a menudo se encontraba bajo presión financiera, ya que luchaba por ganarse la vida con su música. En esta época, componía una gran cantidad de música, incluyendo sinfonías, óperas, obras de cámara y canciones. Las exigencias de estos diversos proyectos, así como su constante necesidad de asegurar el apoyo financiero, pueden haberle llevado a dejar de lado la Sinfonía «Inacabada» antes de completarla.

3. Incertidumbre artística o autocrítica
Es posible que Schubert simplemente se sintiera insatisfecho con el progreso de la sinfonía o inseguro sobre su dirección. A lo largo de su carrera, Schubert fue conocido por ser muy autocrítico y en ocasiones luchó con un sentimiento de duda sobre la calidad de su trabajo. Es plausible que abandonara la sinfonía porque no estaba contento con cómo se estaba desarrollando, o simplemente prefirió pasar a otros proyectos.

4. Cambio de dirección musical
Otra teoría es que el estilo compositivo de Schubert estaba evolucionando rápidamente durante este periodo, y puede que quisiera explorar diferentes ideas musicales. La Sinfonía «Inacabada» está marcada por temas oscuros y melancólicos en los dos primeros movimientos, que son bastante diferentes del estilo más lírico y expansivo que se encuentra en sus obras sinfónicas posteriores, como la Sinfonía nº 9 en do mayor, D. 944 («La Grande»). Schubert pudo haber sentido que la Sinfonía «Inacabada» ya no se alineaba con la dirección en la que quería llevar su escritura sinfónica, lo que le llevó a dejarla incompleta.

5. Posible falta de apoyo o de oportunidades de interpretación
En la época en que Schubert compuso la Sinfonía «Inacabada», aún no había obtenido un reconocimiento significativo como compositor en el ámbito orquestal, y sus obras rara vez se interpretaban. Es posible que Schubert, consciente de la falta de oportunidades para interpretar sus obras sinfónicas, no se sintiera motivado para completar la sinfonía. Además, sus dificultades económicas le obligaron a centrarse en la música que tenía más posibilidades de ser interpretada y de generar ingresos, como las canciones y las obras de menor envergadura.

6. Pérdida del manuscrito o desorganización
Algunos estudiosos han especulado con la posibilidad de que Schubert planeara inicialmente completar la sinfonía pero perdiera el manuscrito o no organizara bien sus notas. A falta de pruebas definitivas, ésta sigue siendo una teoría más especulativa, pero no está totalmente fuera de lo posible, dadas las frecuentes mudanzas y dificultades financieras del compositor.

Conclusión:
Aunque las razones exactas por las que Schubert dejó incompleta su Sinfonía «Inacabada» siguen sin estar claras, es probable que una combinación de problemas de salud, incertidumbres artísticas, limitaciones de tiempo y cambios de dirección musical influyeran en la decisión. A pesar de su estado inacabado, la Sinfonía «Inacabada» está ampliamente considerada como una de las obras más poderosas y duraderas de Schubert, y los dos movimientos supervivientes siguen cautivando al público hoy en día.

Otras obras notables

Además de las famosas sinfonías, música de cámara y obras para piano de las que ya hemos hablado, Franz Schubert compuso una amplia variedad de música que ha seguido cautivando al público durante siglos. Sus composiciones abarcan muchos géneros, como lieder (canciones), óperas, música religiosa y obras orquestales más allá de sus sinfonías. He aquí otras obras notables de Schubert que no se han enumerado anteriormente:

1. 1. Lieder (Canciones)
Schubert es quizás más conocido por sus contribuciones al género de la canción artística, con más de 600 lieder a su nombre. Estas canciones son conocidas por su profunda profundidad emocional, su belleza lírica y la perfecta integración de la voz y el acompañamiento de piano.

«Erlkönig», D. 328 (1815) – Uno de los lieder más famosos de Schubert, basado en un poema de Johann Wolfgang von Goethe. La canción es dramática e intensa, y describe el encuentro de un padre y su hijo con la misteriosa y siniestra figura del Erlking.
«Gretchen am Spinnrade», D. 118 (1814) – Canción basada en el Fausto de Goethe, conocida por su hipnótico acompañamiento de piano giratorio que refleja los angustiosos pensamientos del narrador.
«Ave María», D. 839 (1825) – Una de las obras más queridas de Schubert, esta pieza se interpreta a menudo como un himno o una canción devocional. Presenta una melodía serena y fluida que la ha convertido en un elemento básico de la música vocal clásica.
«An die Musik», D. 547 (1817) – Esta canción, un bello tributo a la propia música, expresa la gratitud de Schubert por la capacidad de la música para elevar e inspirar.
«Die Forelle» (La Trucha), D. 550 (1817) – Otra canción popular, que se convirtió en el tema del Quinteto “La Trucha” de Schubert. Es una pieza desenfadada y juguetona, basada en un poema de Christian Friedrich Daniel Schubart.

2. Óperas

Schubert escribió varias óperas, aunque muchas de ellas no se representaron en vida y siguieron siendo poco conocidas hasta mucho más tarde. He aquí un par de óperas notables:

«Die Zauberharfe» (El arpa mágica), D. 644 (1820) – La única ópera de Schubert en el estilo Singspiel, una forma de drama musical alemán que incluye diálogo hablado y canto. La ópera es una historia ligera, parecida a un cuento de hadas, con elementos folclóricos.
«Fierrabras», D. 796 (1823-1824) – Esta ópera es la mayor obra operística de Schubert y presenta una estructura grandiosa y dramática. Aunque nunca se representó en vida de Schubert, ha ganado más atención en las representaciones modernas.

3. Música sacra

Schubert estaba profundamente interesado en la música religiosa, y sus obras sacras tienen una particular profundidad emocional y espiritual. Algunas de sus composiciones sacras más notables son:

Misa nº 2 en sol mayor, D. 167 (1815) – Esta misa destaca por su exuberancia juvenil y sus armonías vocales. Tiene un carácter más animado y festivo que algunas de las obras sacras posteriores de Schubert.
Misa nº 6 en mi bemol mayor, D. 950 (1828) – Una composición tardía y profundamente conmovedora que muestra la madurez de Schubert tanto en la escritura orquestal como coral.
Réquiem en do menor, D. 703 (1828) – El Réquiem inacabado de Schubert, está incompleto pero contiene parte de su música más profunda y emotiva.

4. Obras para piano (Otras composiciones notables)

Las contribuciones de Schubert a la música para piano son vastas y variadas, incluyendo impromptus, sonatas y otras obras para solista:

Impromptus, D. 899 y D. 935 (1827-1828) – Estas colecciones de impromptus se encuentran entre las obras para piano más queridas de Schubert. Las piezas son líricas, ricas en armonía y muestran su inventiva melódica.
Sonata para piano en si bemol mayor, D. 960 (1828) – La última sonata para piano de Schubert, escrita justo antes de su muerte, es una obra profunda y expansiva. Su profundidad, riqueza armónica y calidad lírica la han convertido en una de las sonatas para piano más veneradas del repertorio clásico.
Sonata para piano en la menor, D. 784 (1823) – Esta sonata está marcada por la profundidad emocional, con contrastes de humor entre sus movimientos, mostrando la sensibilidad de Schubert en la composición pianística.

5. Música de cámara (otras obras notables)

Además de su quinteto para piano y sus tríos para piano, Schubert compuso otras importantes obras de música de cámara:

Quinteto de cuerda en do mayor, D. 956 (1828) – Una de las últimas composiciones de Schubert, este quinteto es una obra maestra del repertorio de música de cámara. Es rico en desarrollo temático y profundidad emocional.
Cuarteto de cuerda en re menor, D. 810 («La muerte y la doncella») (1824) – Este cuarteto es una de las obras de cámara más dramáticas e intensas de Schubert. Su segundo movimiento, un tema y variaciones, es particularmente famoso e inquietante.
Cuarteto de cuerda en sol mayor, D. 887 (1826) – Otro cuarteto tardío de Schubert, está considerado como una de sus mayores contribuciones al género del cuarteto de cuerda, mostrando su estilo maduro y su complejo lenguaje armónico.
Trío con piano en mi bemol mayor, D. 929 (1827) – Una obra tardía en el género de trío con piano, este trío es una composición rica y expansiva con una profunda expresión emocional y una intrincada interacción entre el piano y las cuerdas.

6. Música orquestal (más allá de las sinfonías)

Schubert también escribió varias obras orquestales que a menudo quedan eclipsadas por sus sinfonías, pero que siguen siendo dignas de mención:

Obertura en si menor, D. 836 (1825) – Esta obertura es una obra oscura y dramática, que muestra el talento de Schubert para el color orquestal y el desarrollo temático.
Obertura en estilo italiano, D. 591 (1817) – Una obertura más ligera y juguetona que refleja la habilidad de Schubert para componer en una variedad de formas estilísticas.
Entr’actes, D. 940 (1827) – Una colección de piezas orquestales que Schubert compuso como interludios para su inacabada ópera «Fierrabras». Estas obras demuestran la fuerza lírica y temática de Schubert en la escritura orquestal.

7. Fantasías y obras misceláneas

Las imaginativas composiciones de Schubert van más allá de las formas convencionales:

Fantasía en do mayor para piano, D. 760 («Fantasía del caminante») (1822) – Una obra virtuosa y expansiva que muestra la capacidad de Schubert para el desarrollo temático y su lírica escritura pianística.
Fantasía en fa menor para piano, D. 940 (1828) – Obra tardía para piano solo, esta pieza está llena de contrastes, con pasajes líricos y arrebatadores que alternan con secciones tormentosas e intensas.
Rondó en la mayor, D. 951 (1828) – Una obra corta y encantadora para piano, que muestra la habilidad de Schubert para crear melodías atractivas y cautivadoras.

Conclusión

La música de Franz Schubert abarca muchos géneros y formas, y fue un maestro del lirismo, la exploración armónica y la profundidad emocional. Sus obras de lieder, música sacra, música de cámara, música para piano y música orquestal (al margen de sus sinfonías) siguen siendo elementos básicos del canon de la música clásica. El legado de Schubert no se limita a un solo género, sino a la amplitud de su producción musical y a su capacidad para infundir a todas sus obras un inconfundible sentido del lirismo y complejidad emocional.

(Este artículo ha sido generado por ChatGPT. Es sólo un documento de referencia para descubrir música que aún no conoce.)

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Mémoires sur Franz Schubert et ses ouvrages

Vue d’ensemble

Franz Schubert (1797-1828) est un compositeur autrichien qui a jeté un pont entre les époques classique et romantique de la musique occidentale. Malgré sa courte vie, il a été remarquablement prolifique, produisant une vaste œuvre qui comprend des symphonies, de la musique de chambre, des œuvres pour piano, des opéras, de la musique sacrée et plus de 600 lieder (chansons d’art). Schubert est particulièrement célèbre pour son génie mélodique et sa capacité à transmettre des émotions profondes à travers la musique.

Début de la vie

Lieu de naissance : Vienne, Autriche.
Famille : Douzième enfant d’un maître d’école, Schubert fait preuve de talents musicaux dès son plus jeune âge. Il reçoit une formation en piano, en violon et en composition.
Études : Il étudie au Stadtkonvikt (séminaire impérial) de Vienne, où il découvre les œuvres de Mozart, de Haydn et de Beethoven.

Carrière

La vie de Schubert a été marquée par des difficultés financières et il n’a pas été largement reconnu de son vivant.
Il gagne modestement sa vie grâce à l’enseignement, à des représentations privées et au soutien d’amis et de mécènes.
Nombre de ses œuvres n’ont pas été publiées de son vivant, ce qui lui a valu une reconnaissance posthume.

Principales œuvres

Lieder (chansons d’art) :

Schubert a révolutionné le genre du lied en associant des mélodies expressives à des textes poétiques.
Cycles de lieds célèbres : Die schöne Müllerin (1823) et Winterreise (1827), sur des poèmes de Wilhelm Müller.
Autres chansons remarquables : Erlkönig, Ave Maria et Gretchen am Spinnrade.

Symphonies :

Il a achevé neuf symphonies, dont la « Symphonie inachevée » (n° 8) et la « Grande » Symphonie en ut majeur (n° 9).
Ses symphonies allient la structure classique à l’expressivité romantique.

Musique de chambre :

Des œuvres telles que le quintette à cordes en do majeur et le quatuor Death and the Maiden sont considérées comme des chefs-d’œuvre du répertoire.

Musique pour piano :

Les Impromptus et les Moments musicaux de Schubert sont des incontournables du répertoire pour piano.
Ses trois dernières sonates pour piano (D. 958-960) sont très appréciées.

Musique sacrée :

Il a composé des messes, notamment la Messe en sol majeur et la Messe en mi bémol majeur.

Style et héritage

Le style : La musique de Schubert est connue pour son lyrisme, son innovation harmonique et sa profondeur émotionnelle. Il a souvent exploré les thèmes de l’amour, de la nature et de la nostalgie existentielle.
Influence : L’œuvre de Schubert a influencé des compositeurs comme Brahms, Schumann et, plus tard, Mahler.
Héritage : Après sa mort, la musique de Schubert a été plus largement reconnue, en grande partie grâce aux efforts des compositeurs et des musicologues du XIXe siècle.

La mort

Schubert meurt en 1828 à l’âge de 31 ans, probablement des suites d’une fièvre typhoïde ou de complications liées à la syphilis. Il est enterré près de Beethoven, qu’il admirait profondément.

Histoire

Franz Schubert est né le 31 janvier 1797 dans un modeste faubourg de Vienne, en Autriche. Fils d’un maître d’école, il grandit dans un foyer qui valorise l’éducation et la musique. Dès son plus jeune âge, Schubert fait preuve d’un talent musical extraordinaire. Son père lui enseigne les rudiments de la musique, tandis que son frère aîné lui donne des leçons de violon. À l’âge de 11 ans, le potentiel de Schubert lui vaut d’être admis au prestigieux Stadtkonvikt, un pensionnat de Vienne qui dispense une éducation musicale rigoureuse.

Au Stadtkonvikt, Schubert se plonge dans la musique, jouant dans l’orchestre de l’école et étudiant la composition. C’est là qu’il découvre les symphonies de Haydn, Mozart et Beethoven, qui lui laissent une impression durable. Cependant, les instincts créatifs de Schubert dépassent rapidement les limites de la formation académique. À l’âge de 15 ans, il quitte l’école pour suivre une voie plus indépendante.

Schubert suit brièvement une formation d’instituteur, sur les traces de son père, mais il se rend vite compte que sa véritable passion est la composition. À la fin de son adolescence, Schubert produisait déjà un nombre étonnant d’œuvres. En 1814, alors qu’il n’a que 17 ans, il compose son premier chef-d’œuvre, Gretchen am Spinnrade, une mise en musique du texte de Goethe qui révèle sa capacité à marier texte et musique de manière à émouvoir profondément les auditeurs.

Les années qui suivent marquent une période d’immense créativité pour Schubert. Il compose à un rythme presque obsessionnel, souvent sous l’influence de son groupe d’amis très uni, qui admire son génie et soutient son travail. Ces amis, parmi lesquels des poètes, des artistes et des musiciens, ont joué un rôle déterminant en aidant Schubert à se faire un public, alors que la reconnaissance officielle lui échappait. Malgré sa production prolifique, une grande partie de sa musique est restée inédite de son vivant.

La vie de Schubert est marquée par l’instabilité financière et les problèmes de santé. Pour joindre les deux bouts, il a souvent recours à l’enseignement ou à des représentations privées, bien qu’il n’aime pas les contraintes de ces occupations. Sa fortune commence à changer au milieu des années 1820, lorsque certaines de ses œuvres – en particulier ses chansons – attirent l’attention du public. La publication de Die schöne Müllerin en 1823 marque un tournant, en faisant de Schubert un maître du lied.

Si la réputation de Schubert grandit lentement, sa santé décline rapidement. En 1822, il souffrait de la syphilis, une maladie qui allait assombrir ses dernières années. Malgré cela, il continue à composer fiévreusement, créant certaines de ses œuvres les plus profondes et les plus durables à cette époque. Parmi celles-ci figurent la Symphonie inachevée, le Quintette à cordes en do majeur et l’envoûtant cycle de chansons Winterreise, une méditation brutale sur l’aliénation et le désespoir.

La mort de Schubert le 19 novembre 1828, à l’âge de 31 ans, marque la fin tragique d’une vie remplie de promesses inachevées. À l’époque, il était largement éclipsé par Beethoven, qui était mort l’année précédente. Pourtant, Schubert avait demandé à être enterré près de Beethoven, qu’il considérait comme le plus grand compositeur de l’époque.

Ce n’est qu’après la mort de Schubert que l’on a commencé à comprendre sa véritable importance. Ses amis et admirateurs ont travaillé sans relâche pour faire connaître ses œuvres inédites, et des compositeurs tels que Brahms et Schumann ont défendu sa musique. Aujourd’hui, Schubert est célébré comme l’un des grands maîtres de la musique occidentale, un compositeur dont l’œuvre jette un pont entre les époques classique et romantique avec un lyrisme et une profondeur émotionnelle inégalés.

Chronologie

1797 : naissance le 31 janvier à Vienne, en Autriche.
1804 : Il commence à apprendre le violon avec son père et le piano avec son frère.
1808 : Admis au Stadtkonvikt (Séminaire impérial) de Vienne, où il étudie la musique et joue dans l’orchestre.
1810 : Il compose ses premières chansons et œuvres de chambre.
1813 : Quitte le Stadtkonvikt et commence une formation d’instituteur tout en continuant à composer.
1814 : Écrit sa première grande chanson, Gretchen am Spinnrade, d’après le texte de Goethe.
1815 : Il compose plus de 140 chansons en un an, dont Erlkönig, une autre adaptation de Goethe, et sa deuxième symphonie.
1817 : Quitte son poste d’enseignant et se consacre à la composition à plein temps, soutenu par des amis.
1818 : Il passe un été à travailler comme professeur de musique pour une famille noble en Hongrie, ce qui lui permet d’acquérir brièvement une certaine stabilité financière.
1820 : Écrit plusieurs œuvres lyriques et théâtrales à succès, bien que la plupart d’entre elles n’atteignent pas la popularité.
1823 : Il publie son premier cycle de chansons, Die schöne Müllerin, qui attire l’attention de la critique.
1824 : Il compose le Quatuor Rosamunde et l’Octuor en fa majeur, élargissant ainsi son travail dans le domaine de la musique de chambre.
1825 : Écrit la « Grande » Symphonie en do majeur (n° 9), l’une de ses plus belles œuvres symphoniques.
1827 : Il compose le cycle de chants Winterreise, une œuvre sombre et introspective qui reflète sa santé déclinante.
1828 : écrit ses trois dernières sonates pour piano (D. 958-960), le Quintette à cordes en do majeur et la Messe en mi bémol majeur.
1828 : meurt le 19 novembre à l’âge de 31 ans, probablement de la fièvre typhoïde ou de complications de la syphilis.
Années 1830-1850 : Ses œuvres inédites, dont la Symphonie inachevée et de nombreux lieder, sont progressivement découvertes et jouées.
Fin du XIXe siècle : Schubert est reconnu comme l’un des plus grands compositeurs de l’ère romantique.

Caractéristiques de la musique

La musique de Franz Schubert est célèbre pour sa combinaison unique de structure classique et d’expressivité romantique. Ses œuvres sont connues pour leur profondeur émotionnelle, leur beauté lyrique et leur approche novatrice de l’harmonie et de la forme. Voici les principales caractéristiques de la musique de Schubert :

1. Lyrisme et beauté mélodique

Les mélodies de Schubert sont profondément lyriques, souvent semblables à des chansons, même dans ses œuvres instrumentales. Cette qualité rend sa musique très expressive et mémorable.
Son don pour la création de mélodies est particulièrement évident dans ses Lieder (chansons d’art), où la ligne vocale complète harmonieusement le texte poétique.

2. Profondeur émotionnelle

La musique de Schubert explore souvent une large gamme d’émotions, allant de la joie et de la tendresse au désespoir et à la nostalgie.
Il avait une capacité exceptionnelle à exprimer la vulnérabilité humaine et l’introspection, en particulier dans ses dernières œuvres (Winterreise, Quintette à cordes en do majeur).

3. Harmonie novatrice

Schubert a élargi le potentiel expressif de l’harmonie, utilisant des modulations et des chromatismes inattendus pour créer des paysages émotionnels uniques.
Ses progressions harmoniques évoquent souvent des sentiments de tension, de résolution et d’émotion, contribuant à la sensibilité romantique de sa musique.

4. Intégration du texte et de la musique

Dans ses lieder, Schubert a mis en valeur la relation entre la poésie et la musique. Ses mises en scène renforcent le sens du texte, utilisant l’accompagnement au piano pour illustrer des émotions, des images ou des éléments narratifs.
Par exemple, dans Erlkönig, le piano représente le cheval au galop, tandis que chaque personnage (narrateur, père, fils et Erlking) se voit attribuer une identité musicale distincte.

5. Innovation structurelle

Tout en respectant les formes classiques, Schubert les a souvent élargies ou réimaginées. C’est le cas, par exemple, de ses symphonies (Inachevée) :
Ses symphonies (Symphonie inachevée, Grande symphonie en do majeur) conservent l’équilibre classique mais sont plus expansives et chargées d’émotion.
Ses sonates prennent parfois des détours harmoniques inattendus, créant ainsi un sentiment d’exploration.

6. Richesse des textures de l’accompagnement

Dans ses lieder, Schubert utilise l’accompagnement au piano non seulement pour soutenir la voix, mais aussi comme un partenaire à part entière, enrichissant le contenu émotionnel et narratif.
Dans sa musique instrumentale, il créait des textures luxuriantes et stratifiées, comme en témoignent ses Impromptus et ses Moments musicaux.

7. Nature et thèmes romantiques

De nombreuses œuvres de Schubert reflètent la fascination romantique pour la nature, le surnaturel et les questions existentielles.
Ses cycles de mélodies, comme Die schöne Müllerin et Winterreise, tournent autour des thèmes de l’amour, de la perte et du lien entre l’homme et la nature.

8. Rythmes de danse

Schubert a souvent intégré à sa musique des rythmes de danse d’inspiration folklorique, en particulier dans ses valses, ses danses allemandes et ses impromptus.
Ces danses confèrent à ses compositions un caractère charmant et terre-à-terre.

9. Intimité et expression personnelle

La musique de Schubert donne souvent l’impression d’être profondément personnelle, comme s’il partageait un moment intime avec l’auditeur. Cette qualité est particulièrement évidente dans sa musique de chambre et ses lieder.
Même ses œuvres de plus grande envergure, telles que ses symphonies, conservent un sentiment de chaleur et d’humanité.

10. L’influence de la poésie

De nombreuses œuvres de Schubert, en particulier ses lieder, ont été inspirées par la poésie contemporaine de Goethe, Schiller, Wilhelm Müller et d’autres.
Sa capacité à interpréter et à transformer la poésie en musique a établi une nouvelle norme pour la composition de lieds.

Résumé

La musique de Schubert est un profond mélange de beauté, d’innovation et de perspicacité émotionnelle. Elle fait le lien entre les époques classique et romantique, alliant l’élégance formelle à une profonde expression personnelle. Qu’il s’agisse de ses symphonies, de ses œuvres pour piano ou de ses lieder, la musique de Schubert continue de trouver un écho auprès du public en raison de sa capacité à capturer l’essence de l’expérience humaine.

Compositeur de la période classique ou de la musique romantique ?

Franz Schubert est souvent considéré comme un compositeur de transition entre la période classique et l’ère romantique de la musique occidentale. Ses œuvres présentent des caractéristiques des deux périodes, ce qui fait de lui une figure centrale de l’histoire de la musique.

Influences classiques

Schubert a hérité des structures formelles et des proportions équilibrées de la période classique, illustrées par des compositeurs comme Haydn, Mozart et Beethoven.
Ses premières symphonies et œuvres de chambre respectent les formes classiques, telles que la sonate-allegro et les structures en quatre mouvements.
En voici un exemple : La Symphonie n° 5 en si bémol majeur est légère, élégante et étroitement liée au style classique.

Qualités romantiques

La musique de Schubert est profondément expressive, explorant la profondeur émotionnelle, l’individualité et le lyrisme caractéristiques de l’ère romantique.
Il élargit le langage harmonique par des modulations et des chromatismes inattendus, dépassant ainsi les conventions classiques.
Ses lieder (chansons d’art) et ses œuvres instrumentales ultérieures, comme la Symphonie inachevée et le Winterreise, incarnent les idéaux romantiques d’intensité émotionnelle et de lien avec la nature.

Pourquoi les deux ?

Alors que ses premières œuvres penchent davantage vers le style classique, ses dernières – en particulier celles du milieu des années 1820 – reflètent la richesse émotionnelle, l’audace harmonique et la sensibilité poétique de la musique romantique.
Schubert a vécu à une époque de transition dans la musique (1797-1828), ce qui le place naturellement entre ces deux périodes stylistiques.

En résumé, Schubert est souvent considéré comme un compositeur romantique, mais sa musique reste fortement ancrée dans les traditions classiques, ce qui fait de lui un pont unique entre les deux époques.

Relations avec d’autres compositeurs

Les relations de Franz Schubert avec d’autres compositeurs de son vivant ont été relativement limitées, car il a vécu une vie courte et modeste et n’était pas très connu en dehors de Vienne. Cependant, il admirait et était influencé par plusieurs personnalités importantes, et il a eu des relations directes avec quelques-unes d’entre elles. En voici un aperçu :

Relations directes

Ludwig van Beethoven

Admiration : Schubert idolâtre Beethoven, qu’il considère comme le plus grand compositeur de son temps. Il aurait porté un flambeau aux funérailles de Beethoven en 1827, un an avant sa propre mort.
Influence indirecte : Bien qu’ils aient vécu dans la même ville (Vienne), il n’existe aucune preuve de rencontres personnelles. Toutefois, Schubert a envoyé à Beethoven un recueil de ses chansons, que Beethoven aurait apprécié.
Héritage : Schubert a demandé à être enterré à côté de Beethoven, ce qui témoigne du profond respect qu’il lui portait. Ce souhait a été honoré ; ils reposent côte à côte au cimetière central de Vienne.

Antonio Salieri

Professeur : Entre 1812 et 1817, Schubert étudie la composition avec Antonio Salieri, l’une des figures musicales les plus en vue de Vienne.
Influence : Salieri a donné à Schubert de solides bases en techniques classiques, notamment en composition vocale et dramatique.

Johann Michael Vogl

Collaborateur : Vogl, éminent baryton, devient un ami proche et un défenseur des lieder de Schubert.
Promotion des lieder : Vogl interprète fréquemment les lieds de Schubert, contribuant ainsi à les faire connaître à un public plus large.

Franz Liszt

Champion posthume : Bien qu’ils ne se soient pas rencontrés, Liszt admirait la musique de Schubert et a transcrit plusieurs de ses lieder pour piano, tels que Ave Maria et Erlkönig, contribuant ainsi à populariser l’œuvre de Schubert à l’échelle internationale.

Relations et influences indirectes

Wolfgang Amadeus Mozart

Schubert a été profondément inspiré par le style lyrique et élégant de Mozart, en particulier dans ses premières œuvres. Sa Symphonie n° 5 reflète l’influence de la clarté et du charme symphoniques de Mozart.

Joseph Haydn

L’influence de Haydn, l’un des piliers du classicisme viennois, est évidente dans les premières symphonies et la musique de chambre de Schubert, notamment en ce qui concerne l’équilibre formel et le développement des motifs.

Carl Maria von Weber

Les innovations de Weber en matière d’opéra et de style romantique ont probablement influencé les efforts de Schubert en matière de composition d’opéras, bien que les opéras de Schubert aient eu moins de succès.

Johann Wolfgang von Goethe

Bien que Goethe ait été poète et non compositeur, la relation de Schubert avec les textes de Goethe (par exemple Erlkönig, Gretchen am Spinnrade) a profondément façonné son identité musicale. Cependant, Goethe n’a jamais reconnu les mises en musique de ses poèmes par Schubert, ce que ce dernier a trouvé décevant.

Felix Mendelssohn

Mendelssohn n’a pas connu Schubert personnellement, mais il a plus tard dirigé et défendu sa musique, notamment la Symphonie inachevée, qui a contribué à la renommée posthume de Schubert.

Robert Schumann

Schumann, un autre admirateur, a découvert et promu les œuvres négligées de Schubert, notamment la « Grande » Symphonie en ut majeur. Ses efforts ont été déterminants pour assurer l’héritage de Schubert.

Résumé

Interactions directes : Salieri (professeur), Vogl (collaborateur) et Beethoven (lien indirect).
Relations posthumes : Liszt, Mendelssohn et Schumann ont joué un rôle clé dans la diffusion de la musique de Schubert auprès d’un public plus large après sa mort.
Influences : Mozart, Haydn, Beethoven et Goethe ont joué un rôle important dans son développement musical et artistique.

Compositeurs similaires

La musique de Franz Schubert fait le lien entre les périodes classique et romantique, ce qui en fait une figure unique dans l’histoire de la musique. Les compositeurs similaires peuvent être identifiés en fonction de ses influences stylistiques, de ses contemporains et de ses successeurs qui partageaient ses qualités lyriques, harmoniques ou expressives. Voici une liste de compositeurs similaires à Schubert :

1. Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Lien : Beethoven a beaucoup influencé Schubert, en particulier dans le domaine de la musique symphonique et de la musique de chambre. Les deux compositeurs ont mis l’accent sur la profondeur émotionnelle et le développement thématique.
Similitude : Les dernières œuvres de Schubert, comme sa « Grande » Symphonie en do majeur, reflètent les structures expansives et l’intensité dramatique de Beethoven.

2. Robert Schumann (1810-1856)

Lien : Schumann admirait Schubert et a défendu sa musique à titre posthume.
Similitude : Les deux compositeurs excellaient dans les lieder (chansons d’art) et partageaient un don pour un langage harmonique riche et l’expressivité romantique. Les cycles de lieder de Schumann (Dichterliebe, Frauenliebe und Leben) reflètent la profondeur narrative de Schubert dans des œuvres comme Winterreise.

3. Felix Mendelssohn (1809-1847)

Lien : Mendelssohn a dirigé la « Grande » Symphonie en ut majeur de Schubert, ce qui a contribué à sa renommée.
Similitude : Mendelssohn et Schubert partagent une élégance mélodique et un équilibre entre la clarté classique et le lyrisme romantique.

4. Johannes Brahms (1833-1897)

Lien : Brahms admirait Schubert et a édité certaines de ses œuvres. Il faisait partie de la génération romantique qui vénérait la musique de Schubert.
Similitude : Les deux compositeurs ont écrit des œuvres profondément lyriques et ont contribué de manière significative à la musique de chambre. Les œuvres pour piano de Brahms, comme ses Intermezzi, font écho aux Impromptus et Moments musicaux de Schubert.

5. Franz Liszt (1811-1886)

Lien : Liszt a transcrit de nombreuses chansons de Schubert pour piano solo, contribuant ainsi à les populariser.
Similitude : Liszt partage la sensibilité lyrique et le langage harmonique étendu de Schubert, bien que sa musique soit plus virtuose et dramatique.

6. Hector Berlioz (1803-1869)

Lien : Berlioz admire les innovations harmoniques et la beauté mélodique de Schubert.
Similitude : Si la musique de Berlioz est plus théâtrale et programmatique, les deux compositeurs ont exploré l’expressivité romantique et l’orchestration novatrice.

7. Carl Maria von Weber (1786-1826)

Lien : Schubert et Weber étaient contemporains et tous deux ont été influencés par les traditions folkloriques et les idéaux romantiques.
Similitude : Le style lyrique et expressif de Weber, en particulier dans ses opéras (Der Freischütz), correspond aux œuvres vocales et pianistiques de Schubert.

8. Frédéric Chopin (1810-1849)

Lien : Bien qu’il n’y ait pas de lien direct, les deux compositeurs partagent un talent pour les mélodies lyriques et l’inventivité harmonique.
Similitude : Les miniatures pour piano de Chopin (Nocturnes, Mazurkas) ressemblent à l’intimité et à la nature poétique des œuvres pour piano de Schubert (Impromptus, Moments musicaux).

9. Hugo Wolf (1860-1903)

Lien : Wolf a été profondément inspiré par les lieder de Schubert et a élargi la tradition.
Similitude : Les deux compositeurs ont élevé la chanson d’art au rang de forme artistique supérieure, en mettant l’accent sur l’expression du texte et l’intégration piano-voix.

10. Joseph Haydn (1732-1809) et Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Lien : Ces maîtres classiques ont fortement influencé Schubert, en particulier dans ses premières symphonies et sa musique de chambre.
Similitude : Schubert a hérité de la clarté des formes et de l’équilibre de Mozart, mêlant ces traits classiques à son lyrisme romantique.

Parallèles régionaux ou stylistiques

Edvard Grieg (1843-1907) : Les œuvres pour piano et les chansons de Grieg reflètent les mêmes qualités d’intimité et d’inspiration folklorique que celles de Schubert.
Gabriel Fauré (1845-1924) : Ses mélodies françaises partagent le lyrisme et l’expression émotionnelle subtile de Schubert.
Clara Schumann (1819-1896) : Ses lieder et ses pièces pour piano sont stylistiquement proches du caractère intime et romantique de Schubert.

Résumé

Si vous appréciez la beauté mélodique, l’harmonie expressive et la profondeur émotionnelle de Schubert, des compositeurs comme Schumann, Brahms, Mendelssohn et Chopin trouveront probablement un écho chez vous.

En tant que joueur et chef d’orchestre

Franz Schubert, bien que largement célébré en tant que compositeur, n’était pas connu de son vivant comme un interprète ou un chef d’orchestre de premier plan. Ses talents de pianiste et son rôle dans les rassemblements musicaux ont toutefois contribué à son identité artistique.

Schubert en tant que pianiste

Niveau de compétence :

Schubert était un pianiste compétent, mais pas un virtuose au même titre que des contemporains comme Beethoven ou Liszt. Son jeu de piano était intime et expressif, en accord avec le style de ses compositions.
Il convenait mieux aux salons qu’aux grands concerts publics, car son jeu était plus axé sur la profondeur émotionnelle que sur la brillance technique.

Style d’interprétation :

Le style de Schubert mettait l’accent sur le lyrisme et un lien profond avec le contenu émotionnel de la musique. Ses interprétations intimes trouvaient un écho auprès de ses amis proches et de ses admirateurs.
Ses compositions pour piano, telles que les Impromptus et les Moments musicaux, reflètent les qualités lyriques et chantantes de son jeu.

L’improvisation :

Schubert était un improvisateur doué, qui créait souvent de la musique spontanément lors de rencontres sociales, ce qui était une pratique courante à l’époque.
Nombre de ses œuvres pour piano sont probablement nées de ses talents d’improvisateur.

Lieux d’exécution :

Schubert participait régulièrement à des rencontres musicales informelles connues sous le nom de « Schubertiades », au cours desquelles il jouait du piano et créait ses œuvres parmi ses amis proches et ses partisans.
Ces réunions étaient privées et mettaient l’accent sur la camaraderie et le plaisir de la musique plutôt que sur les acclamations publiques.

Schubert en tant que chef d’orchestre

Un rôle limité en tant que chef d’orchestre :

Schubert n’était pas un chef d’orchestre professionnel et dirigeait rarement des représentations de ses œuvres. Contrairement à Beethoven, qui était très impliqué dans la présentation publique de ses symphonies, la musique de Schubert était souvent interprétée par d’autres ou restait inédite de son vivant.
En raison de son manque de ressources financières et de relations, il n’a eu que peu d’occasions de diriger de grands ensembles.

Direction de chorale :

Dans sa jeunesse, Schubert a occasionnellement dirigé des chœurs, en particulier pendant son séjour au Stadtkonvikt (Séminaire impérial) de Vienne.
Son expérience de la musique chorale a influencé ses compositions ultérieures, en particulier ses œuvres sacrées telles que les messes.

Obstacles à l’exercice du métier de musicien ou de chef de chœur

Santé et personnalité :

La personnalité timide et introvertie de Schubert, combinée à ses problèmes de santé, l’a probablement empêché de poursuivre une carrière d’interprète ou de chef d’orchestre.
Il préférait se consacrer à la composition et à l’intimité musicale plutôt que de rechercher les feux de la rampe.
plutôt que de rechercher les feux de la rampe.

Limites de la carrière :

Les difficultés financières de Schubert et l’absence de mécénat ont limité son accès aux grandes salles de concert et aux orchestres.
Nombre de ses œuvres orchestrales, dont la Symphonie inachevée et la « Grande » Symphonie en ut majeur, n’ont jamais été jouées de son vivant, ce qui lui a laissé peu d’occasions de les diriger.

L’héritage de Schubert en tant qu’interprète

Bien que Schubert n’ait pas été un interprète ou un chef d’orchestre célèbre, ses talents de pianiste et son rôle dans les réunions musicales intimes ont fait partie intégrante de sa carrière. Sa musique, en particulier ses œuvres pour piano et ses œuvres vocales, reflète sa profonde compréhension de l’interprétation en tant que moyen d’expression personnelle et émotionnelle.

Oeuvres remarquables pour piano solo

Les œuvres pour piano solo de Franz Schubert sont réputées pour leur beauté lyrique, leur profondeur émotionnelle et leur langage harmonique novateur. Bien qu’il n’ait pas été un pianiste virtuose, ses compositions pour piano sont profondément expressives et souvent intimes. Voici quelques-unes de ses œuvres pour piano solo les plus remarquables :

1. Impromptus, D. 899 (op. 90) et D. 935 (op. 142)

Composés : 1827
Description : Ces deux séries de quatre pièces chacune comptent parmi les œuvres pour piano les plus célèbres de Schubert. Elles sont lyriques, expressives et présentent une large palette d’émotions, du lyrisme tendre à l’intensité dramatique.
Pièces notables :
D. 899, no 3 en sol bémol majeur : Connue pour sa mélodie sereine et fluide.
D. 935, no 2 en la bémol majeur : Une pièce vive avec des fioritures virtuoses.

2. Moments musicaux, D. 780 (op. 94)

Composé : 1823-1828
Description : Un ensemble de six courtes pièces pour piano, chacune ayant un caractère distinct. Ces pièces sont très lyriques et vont du léger et enjoué au profondément poignant.
Pièces notables :
No 3 en fa mineur : Célèbre pour sa mélodie plaintive et son rythme répétitif.
No 6 en la bémol majeur : Un final vif et dansant.

3. Fantaisie Wanderer, D. 760 (op. 15)

Composée : 1822
Description : Une œuvre monumentale et virtuose basée sur le thème de la chanson Der Wanderer de Schubert. L’œuvre est composée de quatre mouvements reliés entre eux, formant une narration continue.
Connue pour ses exigences techniques et sa structure novatrice, elle a influencé des compositeurs ultérieurs comme Liszt.

4. Sonates pour piano

Schubert a composé 21 sonates pour piano, dont plusieurs sont restées inachevées. Les dernières sonates, en particulier, sont des œuvres monumentales du répertoire romantique.

Sonate pour piano en si bémol majeur, D. 960 (1828) :
L’une de ses dernières compositions, cette œuvre est lyrique, introspective et expansive.
Le deuxième mouvement (Andante sostenuto) est particulièrement obsédant et méditatif.
Sonate pour piano en la majeur, D. 959 (1828) :
Un autre chef-d’œuvre tardif, connu pour ses contrastes dramatiques et sa profondeur émotionnelle.
Sonate pour piano en do mineur, D. 958 (1828) :
Écrite dans l’ombre de Beethoven, cette sonate est orageuse et intense.

5. Klavierstücke (Pièces pour piano), D. 946

composées : 1828
Description : Un ensemble de trois pièces pour piano indépendantes écrites au cours de la dernière année de Schubert. Ces œuvres sont profondément émotionnelles et souvent mélancoliques, reflétant son style tardif.

6. Allegretto en do mineur, D. 915

Composé : 1827
Description : Une pièce courte et expressive souvent considérée comme un joyau miniature du répertoire pianistique de Schubert.

7. Ungarische Melodie (Mélodie hongroise), D. 817
Composée : 1824
Description : Une pièce vivante et d’inspiration folklorique qui illustre la fascination de Schubert pour la musique hongroise.

8. Musique de danse

Schubert a composé une multitude de danses pour piano, notamment des valses, des landler et des écossaises, souvent interprétées dans des contextes sociaux. Bien qu’elles soient généralement plus courtes et plus légères, elles témoignent du charme mélodique et de la vitalité rythmique de Schubert.

Valses Nobles, D. 969
12 Danses allemandes, D. 790

9. Fantaisie en fa mineur, D. 940 (pour piano à quatre mains)

Bien que composée à l’origine pour piano à quatre mains, cette œuvre est parfois adaptée pour piano solo.
Description : L’une des œuvres les plus profondes de Schubert, mêlant beauté lyrique et intensité dramatique. Elle est souvent considérée comme sa plus grande œuvre pour duo de piano.

10. Adagio en mi majeur, D. 612

Composé : 1818
Description : Une pièce lyrique et réfléchie qui met en valeur le talent mélodique de Schubert.

Conclusion

Les œuvres pour piano de Schubert vont des miniatures intimes aux grands chefs-d’œuvre. Sa musique est très expressive et reflète souvent ses luttes et ses émotions personnelles.

Des pianistes jouent des œuvres de Schubert

De nombreux pianistes de renom ont interprété et enregistré les œuvres pour piano seul de Franz Schubert, mettant en valeur la profondeur expressive et la beauté lyrique de sa musique. Voici quelques pianistes célèbres pour leurs interprétations des œuvres de Schubert :

1. Artur Schnabel (1882-1951)

Remarquable pour : Interprète novateur des sonates pour piano de Schubert, ses enregistrements des sonates pour piano (en particulier celles en si bémol majeur, D. 960, et en la majeur, D. 959) sont considérés comme parmi les meilleurs jamais réalisés. Il a fait ressortir les qualités lyriques de Schubert tout en maintenant une forte intégrité structurelle de la musique.
Enregistrements célèbres :
Sonates pour piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899

2. Alfred Brendel (1931-2020)

Remarquable pour : Brendel est l’un des pianistes les plus respectés pour les œuvres de Schubert, en particulier ses sonates pour piano et ses Impromptus. Ses interprétations sont connues pour leur profondeur intellectuelle, leur précision et leur sensibilité à la gamme émotionnelle de Schubert.
Enregistrements célèbres :
Sonates pour piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899, D. 935
Moments musicaux D. 780

3. Wilhelm Kempff (1895-1991)

Remarquable pour : Kempff était l’un des principaux interprètes des compositeurs classiques germaniques, et ses enregistrements de Schubert sont appréciés pour leur chaleur, leur expressivité et leur clarté. Il mettait l’accent sur les qualités lyriques de Schubert et ajoutait souvent sa touche personnelle à la musique.
Enregistrements célèbres :
Sonates pour piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899
Moments musicaux D. 780

4. Murray Perahia (1947-aujourd’hui)

Remarquable pour : L’approche de Perahia des œuvres de Schubert est très appréciée pour sa sensibilité lyrique et sa capacité à faire ressortir les riches textures harmoniques de la musique pour piano de Schubert. Ses interprétations sont connues pour leur raffinement et leur clarté.
Enregistrements célèbres :
Sonates pour piano D. 958, D. 959
Impromptus D. 899
Fantaisie pour vagabonds D. 760

5. Franz Liszt (1811-1886)

Remarquable pour : Si Liszt était lui-même compositeur, il était aussi un pianiste légendaire qui jouait les œuvres de Schubert. Ses arrangements des lieder de Schubert pour le piano et ses interprétations des œuvres pour piano de Schubert, en particulier la Wanderer Fantasy, sont historiquement significatifs.
Enregistrements célèbres :
Wanderer Fantasy D. 760 (arrangé pour piano par Liszt)
Transcriptions de lieder de Schubert-Liszt

6. Daniel Barenboim (1942-aujourd’hui)

Remarquable pour : Barenboim a enregistré de nombreuses œuvres pour piano de Schubert, apportant une approche profondément humaniste à ses interprétations. Son jeu est marqué par la richesse et la profondeur, et met l’accent sur les courants émotionnels sous-jacents de la musique de Schubert.
Enregistrements célèbres :
Sonates pour piano D. 960, D. 958
Impromptus D. 899
Moments musicaux D. 780

7. Maria João Pires (1944-aujourd’hui)

Remarquable pour : Pires est célèbre pour ses interprétations sensibles et poétiques, en particulier des compositeurs romantiques et du début du romantisme. Ses interprétations des œuvres pour piano de Schubert soulignent les qualités lyriques de sa musique.
Enregistrements célèbres :
Sonates pour piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899, D. 935

8. Alfred Cortot (1877-1962)

Remarquable pour : Pianiste français connu pour sa profondeur émotionnelle et ses interprétations lyriques, Cortot fut l’un des premiers pianistes à enregistrer de nombreuses œuvres de Schubert, notamment les sonates pour piano et les Impromptus.
Enregistrements célèbres :
Impromptus D. 899
Sonates pour piano D. 960, D. 959

9. András Schiff (1953-aujourd’hui)

Remarquable pour : Schiff est connu pour son approche érudite de Schubert, mettant l’accent sur la clarté et la transparence dans ses interprétations. Il apporte une perspective nouvelle à la musique de Schubert, en particulier dans ses enregistrements des sonates pour piano.
Enregistrements célèbres :
Sonates pour piano D. 958, D. 959
Impromptus D. 899
Fantaisie pour vagabonds D. 760

10. Shura Cherkassky (1911-1995)

Remarquable pour : Cherkassky était connu pour ses interprétations poétiques et expressives, apportant souvent un sentiment de spontanéité et de joie à ses interprétations des œuvres de Schubert.
Enregistrements célèbres :
Sonates pour piano D. 960, D. 959
Impromptus D. 899

Conclusion

Ces pianistes ont contribué de manière significative à l’interprétation des œuvres pour piano seul de Schubert, offrant une variété d’approches de sa musique expressive et profondément émotionnelle. Leurs enregistrements restent essentiels à toute collection de musique pour piano de Schubert. Souhaitez-vous découvrir plus en détail les enregistrements de l’un de ces artistes ?

Grands enregistrements de piano solo

Voici quelques-uns des plus grands enregistrements pour piano solo des œuvres de Franz Schubert, réalisés par des pianistes de renom, offrant un éventail d’interprétations qui capturent la beauté, la profondeur et l’émotion de sa musique :

1. Artur Schnabel – Schubert : Sonates pour piano et Impromptus

Enregistrements :
Sonates pour piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899, D. 935
Pourquoi c’est génial : Les interprétations de Schnabel sont emblématiques pour leur rigueur intellectuelle et leur expressivité émotionnelle. L’attention qu’il porte à la structure, tout en permettant au lyrisme de Schubert de s’épanouir, fait de ses enregistrements des références pour les œuvres de Schubert.

2. Alfred Brendel – Schubert : Les Sonates pour piano

Enregistrements :
Sonates pour piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899, D. 935
Moments musicaux D. 780
Pourquoi c’est génial : Le cycle complet des sonates pour piano de Schubert réalisé par Brendel témoigne de sa compréhension de la profondeur émotionnelle et de la sophistication harmonique du compositeur. Ses enregistrements sont réputés pour leur clarté, leur souci du détail et leur qualité lyrique.

3. Wilhelm Kempff – Schubert : Les Sonates pour piano

Enregistrements :
Sonates pour piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899
Moments musicaux D. 780
Pourquoi c’est génial : Les enregistrements de Kempff sont remplis de chaleur et de sensibilité. Il fait ressortir le caractère intime de Schubert, alliant l’élégance à une profonde résonance émotionnelle. Son jeu a une qualité méditative qui convient parfaitement au style lyrique de Schubert.

4. Murray Perahia – Schubert : Sonates pour piano et Impromptus

Enregistrements :
Sonates pour piano D. 958, D. 959
Impromptus D. 899, D. 935
Fantaisie pour vagabonds D. 760
Pourquoi c’est génial : Les enregistrements de Schubert de Perahia sont connus pour leur équilibre entre l’intellect et l’émotion. Sa technique est irréprochable et il apporte à chaque morceau un sens exquis du lyrisme et de la dynamique, ce qui rend ses interprétations particulièrement captivantes.

5. Daniel Barenboim – Schubert : Les Sonates pour piano

Enregistrements :
Sonates pour piano D. 960, D. 958
Impromptus D. 899
Moments musicaux D. 780
Pourquoi c’est génial : Barenboim apporte un sens profond du drame et de la passion aux œuvres de Schubert. Ses enregistrements se distinguent par leur phrasé nuancé et leur intensité émotionnelle, qui mettent en valeur la complexité et la beauté de la musique de Schubert.

6. Maria João Pires – Schubert : Sonates pour piano et Impromptus

Enregistrements :
Sonates pour piano D. 959, D. 960
Impromptus D. 899, D. 935
Fantaisie pour vagabonds D. 760
Pourquoi c’est génial : Le Schubert de Pires est marqué par une approche fluide et expressive qui met en valeur le lyrisme et la profondeur émotionnelle de la musique. Ses interprétations sont personnelles et introspectives, ce qui les rend idéales pour ceux qui recherchent une écoute contemplative.

7. Shura Cherkassky – Schubert : The Piano Sonatas & Impromptus

Enregistrements :
Sonates pour piano D. 960, D. 959
Impromptus D. 899
Pourquoi c’est génial : Les interprétations de Cherkassky sont connues pour leur spontanéité, leur chaleur et leur profond lyrisme. Ses enregistrements de Schubert capturent l’essence poétique de la musique avec un rare sens de la liberté et de l’individualité.

8. András Schiff – Schubert : Sonates pour piano

Enregistrements :
Sonates pour piano D. 958, D. 959
Impromptus D. 899
Fantaisie pour vagabonds D. 760
Pourquoi c’est génial : Les enregistrements de Schubert par Schiff sont connus pour leur précision, leur clarté et leur élégance. Son approche s’inspire des pratiques d’interprétation historiques, ce qui se traduit par une interprétation transparente et très expressive des œuvres.

9. Alfred Cortot – Schubert : Piano Works

Enregistrements :
Impromptus D. 899
Sonates pour piano D. 960, D. 959
Pourquoi c’est génial : Les interprétations de Schubert par Alfred Cortot sont appréciées pour leur lyrisme et leur grande profondeur émotionnelle. Ses interprétations ont un sens de la spontanéité et de la liberté poétique, avec une sensibilité aiguë au phrasé et à la dynamique de la musique de Schubert.

10. Jean-Yves Thibaudet – Schubert : Piano Works

Enregistrements :
Impromptus D. 899, D. 935
Sonates pour piano D. 959, D. 960
Pourquoi c’est génial : Le Schubert de Thibaudet se caractérise par sa brillance technique et son élégance. Il est capable de faire ressortir les subtiles nuances émotionnelles des œuvres de Schubert, tout en conservant une approche fraîche et expressive.

Conclusion

Ces enregistrements offrent une riche variété d’interprétations, chacune apportant une perspective unique à la musique de Schubert. Des interprétations introspectives et lyriques de Maria João Pires et Artur Schnabel aux interprétations passionnées et dramatiques de Murray Perahia et Wilhelm Kempff, il y en a pour tous les auditeurs qui souhaitent explorer les profondes œuvres pour piano de Schubert.

Compositions pour quatre mains et deux pianos

Franz Schubert a également composé un certain nombre d’œuvres remarquables pour piano à quatre mains et deux pianos, qui sont appréciées pour leur intimité, leur charme et leur créativité harmonique. Ces œuvres mettent souvent en évidence le don de Schubert pour les mélodies lyriques, les rythmes enjoués et les riches textures. Voici quelques-unes des œuvres les plus remarquables dans ces genres :

1. Fantaisie en fa mineur, D. 940 (pour piano à quatre mains)

Date : 1828
Description : L’un des derniers chefs-d’œuvre de Schubert, cette œuvre est un tour de force pour deux pianistes, avec des contrastes dramatiques, des thèmes lyriques et des passages brillants. La Fantasia est parfois considérée comme l’une des meilleures œuvres de Schubert pour duo de piano, riche en profondeur expressive et en sophistication harmonique.
Caractéristiques notables : L’œuvre est composée de bout en bout, sans mouvements distincts. Elle est dramatique, émotionnelle et techniquement difficile pour les deux interprètes, avec un équilibre très nuancé entre les deux pianistes.

2. Rondo en la majeur, D. 951 (pour piano à quatre mains)

Date : 1828
Description : Une pièce vive et enjouée qui met en évidence la capacité de Schubert à mélanger le lyrisme avec une qualité flottante et dansante. Ce rondo, souvent considéré comme une œuvre légère, contraste avec la grandeur de la Fantaisie, mais démontre toujours la maîtrise de Schubert dans l’écriture pour quatre mains.
Caractéristiques remarquables : L’œuvre est pleine d’un charme contagieux et présente un thème répété, presque fantaisiste, avec des variations qui maintiennent la conversation musicale entre les deux pianistes.

3. Variations sur un thème d’Anton Diabelli, D. 718 (pour piano à quatre mains)

Date : 1823
Description : Si les plus célèbres Variations Diabelli de Schubert (D. 960) ont été écrites pour piano solo, il en a également composé une version pour piano à quatre mains. La pièce est basée sur un thème du compositeur Anton Diabelli et présente une série de variations ludiques et très inventives. Elle est considérée comme l’une des œuvres pour duo les plus amusantes et les plus imaginatives de Schubert.
Caractéristiques notables : Les variations explorent une grande variété d’ambiances et de styles, de l’humour à la profondeur, mettant en valeur l’utilisation inventive de la transformation thématique par Schubert.

4. Sonate en do majeur, D. 812 (pour piano à quatre mains)

Date : 1824
Description : Cette sonate est l’une des plus importantes de Schubert : Cette sonate, l’une des œuvres majeures de Schubert pour piano à quatre mains, est connue pour sa beauté lyrique et sa structure bien équilibrée. L’œuvre est à la fois accessible et sophistiquée, avec un sens de l’équilibre et de l’élégance dans ses thèmes.
Caractéristiques notables : La sonate débute par un Allegro qui présente un thème magnifique, tandis que le deuxième mouvement offre un contraste plus introspectif et lyrique. Le troisième mouvement est un menuet enjoué, et le quatrième mouvement présente un final plein d’entrain.

5. Grand Duo en do majeur, D. 812 (pour piano à quatre mains)

Date : 1824
Description : Voici une autre œuvre majeure pour piano à quatre mains composée par Schubert. Le Grand Duo est une œuvre de grande envergure, structurée en deux grands mouvements, qui met en valeur le talent de Schubert pour l’invention mélodique, les contrastes et le dialogue entre les interprètes.
Caractéristiques notables : L’œuvre est de grande envergure, le premier mouvement étant lyrique et expansif, tandis que le second est plus énergique et festif, avec une interaction complexe entre les deux parties.

6. Six danses allemandes, D. 790 (pour piano à quatre mains)

Date : 1824
Description : Ces six danses entraînantes sont souvent associées à la musique folklorique autrichienne et sont des pièces joyeuses et pleines d’entrain qui témoignent du charme léger de Schubert. Les danses sont écrites dans un esprit de conversation, ce qui les rend idéales pour être jouées par deux pianistes.
Caractéristiques notables : Les pièces ont un caractère vif et enjoué, avec des rythmes syncopés, des mélodies enjouées et un sens de la légèreté qui se prête bien au jeu à quatre mains.

7. Allegro en la mineur, D. 947 (pour piano à quatre mains)

Date : 1827
Description : Œuvre en un seul mouvement pour duo de pianos, cet Allegro est rempli d’énergie et de contrastes, et présente des échanges dynamiques entre les deux pianistes. Il s’agit d’une pièce techniquement exigeante, avec des passages rapides et de vifs contrastes de texture.
Caractéristiques remarquables : L’interaction entre les deux interprètes crée une impression de dialogue, avec des lignes rapides et des changements harmoniques expressifs.

8. Deux pianos :

Schubert a également composé quelques arrangements pour deux pianos. Bien qu’elles ne soient pas aussi nombreuses que ses œuvres pour piano à quatre mains, quelques œuvres sont parfois jouées à deux pianos.

Œuvres notables pour deux pianos :
Divertissement à la hongroise, D. 818 : Cet arrangement composé à l’origine pour orchestre a été adapté pour deux pianos et s’inspire de la musique folklorique hongroise.
Grand Duo en do majeur, D. 812 : Cette œuvre a parfois été arrangée pour deux pianos et peut être jouée dans cette version pour offrir une texture riche et spacieuse.

9. Marche militaire, D. 733 (pour piano à quatre mains)

Date : 1818
Description : Cette Marche militaire est l’une des œuvres les plus légères de Schubert pour piano à quatre mains. Il s’agit d’une pièce pleine d’entrain, semblable à une marche, qui est souvent interprétée de manière joyeuse et légère. L’œuvre est simple mais met en valeur le talent de Schubert pour créer des mélodies mémorables et dansantes.
Caractéristiques notables : La pièce est rythmiquement forte, avec un rythme répété qui imite une marche militaire et des échanges enjoués entre les deux musiciens.

10. Fantaisie en fa mineur, D. 940 (pour piano à quatre mains)

Date : 1828
Description : Autre pièce d’une grande intensité dramatique, cette Fantaisie reste l’une des préférées du répertoire pour duo en raison de ses grands contrastes d’humeur, de ses harmonies luxuriantes et de sa richesse thématique. Il s’agit d’une pièce profondément émotive qui exige une grande coordination et une communication expressive entre les deux pianistes.
Caractéristiques notables : Cette pièce se distingue par sa structure fluide, qui alterne entre des moments calmes et réfléchis et des passages très dramatiques.

Conclusion

Les œuvres de Schubert pour piano à quatre mains et deux pianos sont des chefs-d’œuvre du répertoire romantique. Elles allient l’intimité de la musique de chambre aux possibilités expressives du piano. Ces pièces présentent souvent de riches textures harmoniques, des thèmes lyriques et un dialogue complexe entre les interprètes.

Sonates pour violon notables

Franz Schubert a composé plusieurs sonates pour violon célèbres pour leur beauté lyrique, leur profondeur expressive et leur richesse harmonique. S’il est plus connu pour ses œuvres symphoniques et vocales, ses sonates pour violon sont des chefs-d’œuvre du répertoire de musique de chambre. Voici quelques-unes des sonates pour violon les plus importantes et les plus appréciées de Schubert :

1. Sonate pour violon en la majeur, D. 574

Date : 1817
Description : Cette sonate est l’une des plus importantes de Schubert : Cette sonate est l’une des premières sonates pour violon de Schubert et se distingue par sa richesse mélodique et l’interaction entre le violon et le piano. L’œuvre comporte trois mouvements : un Allegro vif et énergique, un Andante lyrique et un finale animé, Rondo : Allegro.
Caractéristiques notables : La sonate a un caractère enjoué et optimiste, avec des mélodies magnifiquement entrelacées qui permettent aux deux instruments de briller. Elle est particulièrement connue pour son deuxième mouvement lyrique et son final plein d’entrain.

2. Sonate pour violon en la mineur, D. 385

Date : 1823
Description : La sonate en la mineur est l’un des plus grands succès de l’histoire de la musique : La Sonate en la mineur est l’une des œuvres les plus substantielles de Schubert pour violon et piano. Elle est écrite en trois mouvements, le premier étant particulièrement dramatique. Le deuxième mouvement, Andante, est d’un lyrisme envoûtant, et le dernier mouvement, Rondo : Allegro, est plein d’entrain et de vivacité.
Caractéristiques notables : Cette sonate est marquée par une certaine intensité sombre, en particulier dans le premier mouvement. Le deuxième mouvement se distingue par sa profonde expressivité, et le dernier mouvement a une qualité vibrante et dansante.

3. Sonate pour violon en ré majeur, D. 384

Date : 1816
Description : La sonate en ré majeur est l’une des plus belles œuvres de l’histoire de la musique : La Sonate en ré majeur est l’une des premières œuvres pour violon et piano de Schubert. Elle se caractérise par sa luminosité et son optimisme, et ses trois mouvements (Allegro, Andante, Rondo : Allegro) mettent en évidence le talent mélodique de Schubert.
Caractéristiques remarquables : Le premier mouvement de la sonate est plein d’énergie, tandis que le deuxième mouvement, Andante, est plus lyrique et intime. Le finale est léger, avec des rythmes enjoués et dansants.

4. Sonate pour violon en sol mineur, D. 408

Date : 1824
Description : Cette sonate est parfois appelée « sonate en sol mineur » : Cette sonate est parfois considérée comme l’une des œuvres « inachevées » de Schubert, car le manuscrit est incomplet. Malgré cela, les parties qui restent sont considérées comme très expressives, avec des thèmes lyriques et mélodiques et des progressions harmoniques audacieuses.
Caractéristiques remarquables : L’atmosphère de la sonate est plus sombre et plus contemplative que celle de certaines autres sonates pour violon. Les sections conservées révèlent un sentiment d’aspiration et de mélancolie, typique du style tardif de Schubert.

5. Sonate pour violon en mi bémol majeur, D. 572

Date : 1817
Description : Cette sonate est souvent admirée pour son élégance et sa grâce. Elle est composée de trois mouvements : un premier mouvement vif, un deuxième mouvement (Andante) beau et lyrique, et un Rondo final plein d’entrain.
Caractéristiques notables : La sonate présente un équilibre entre les deux instruments, le violon jouant souvent le rôle principal tout en s’engageant dans un riche dialogue avec le piano. Le deuxième mouvement est particulièrement connu pour sa profondeur d’expression.

6. Sonate pour violon en si bémol majeur, D. 568

Date : 1817
Description : La sonate en si bémol majeur, D. 568 La Sonate en si bémol majeur est une œuvre charmante et virtuose avec une structure claire en trois mouvements. C’est une œuvre vivante et joyeuse, avec des idées mélodiques qui reflètent le style distinctif de Schubert dans l’écriture pour violon et piano.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement est dynamique et énergique, le deuxième mouvement est lyrique et tendre, et le finale est vibrant et a un caractère dansant.

7. Sonate pour violon en sol majeur, D. 1

Date : 1810
Description : L’une des premières compositions de Schubert pour violon et piano, cette sonate est relativement courte, mais elle témoigne de son aptitude à créer de riches mélodies. L’œuvre est en deux mouvements : Allegro et Andante.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement est vif et énergique, tandis que le deuxième mouvement, Andante, est lent et lyrique, ce qui crée un contraste d’humeur.

8. Sonate pour violon en do majeur, D. 343

Date : 1816
Description : Œuvre d’élégance et de raffinement, la Sonate en do majeur est une œuvre en trois mouvements qui allie charme et lyrisme. Elle comporte un premier mouvement vif, un deuxième mouvement poignant et un finale enjoué.
Caractéristiques notables : La sonate est connue pour sa structure claire et classique, et la partie de violon est expressive et pleine de mélodies fluides, en particulier dans le deuxième mouvement.

9. Sonate pour violon en mi majeur, D. 61

Date : 1815
Description : Cette œuvre de jeunesse pour violon et piano est légère et lyrique, avec un caractère juvénile distinctif. Elle comporte deux mouvements, Allegro et Andante, et sa construction est plus simple que celle des dernières sonates pour violon de Schubert.
Caractéristiques remarquables : La sonate est lumineuse et pleine de charme, le violon et le piano interagissant avec grâce. Elle n’a pas la complexité dramatique des dernières œuvres de Schubert, mais révèle néanmoins ses dons lyriques.

10. Sonate pour violon en fa majeur, D. 574

Date : 1817
Description : La Sonate pour violon en fa majeur, D. 574 La Sonate pour violon en fa majeur est une œuvre de jeunesse pour duo violon-piano, à la structure claire et directe et au caractère chaleureux et lyrique.
Caractéristiques remarquables : Elle se distingue par sa clarté et l’interaction captivante entre les deux instruments, avec un premier mouvement vif, un deuxième mouvement introspectif et un finale énergique.

Conclusion

Les sonates pour violon de Schubert couvrent ses premières et ses dernières années de création et, bien qu’elles ne soient pas aussi connues que ses œuvres symphoniques ou opératiques, elles offrent un puits profond de beauté, d’émotion et d’innovation. Les sonates pour violon de ses dernières années, en particulier, reflètent la profondeur et l’expressivité de son style tardif, mêlant lyrisme et complexité harmonique.

Ouvrages notables pour trio avec piano

Les trios avec piano de Franz Schubert sont des chefs-d’œuvre importants du répertoire de musique de chambre. Ces œuvres, généralement écrites pour piano, violon et violoncelle, mettent en évidence son inventivité mélodique, sa richesse harmonique et sa capacité à marier harmonieusement les voix des trois instruments. Voici quelques-unes des œuvres pour trio avec piano les plus remarquables de Schubert, chacune mettant en valeur différentes facettes de son style et de sa créativité.

1. Trio avec piano en si bémol majeur, D. 898 (op. 99)

Date : 1827
Description : Souvent considéré comme l’une des plus grandes œuvres de musique de chambre de Schubert, ce trio se caractérise par sa beauté lyrique, ses contrastes dramatiques et ses changements harmoniques novateurs. L’œuvre comporte trois mouvements : un Allegro vif, un Andante un poco mosso profondément expressif et un finale (Allegro) plein d’entrain.
Points forts : Le deuxième mouvement du trio, Andante un poco mosso, est particulièrement célèbre pour son thème profondément émotionnel et lyrique. La pièce dans son ensemble représente Schubert au sommet de sa puissance créatrice, chaque instrument jouant un rôle intégral dans l’expression émotionnelle de l’œuvre.

2. Trio avec piano en mi bémol majeur, D. 929 (op. 100)

Date : 1828
Description : Écrit l’année de la mort de Schubert, ce trio est l’une de ses dernières œuvres de musique de chambre et est considéré comme l’aboutissement de son style de musique de chambre. Il est composé de quatre mouvements : un grand Allegro, un Andante con moto lyrique, un Scherzo énergique et un Finale joyeux : Allegro.
Caractéristiques remarquables : Ce trio est particulièrement admiré pour son équilibre et sa profondeur émotionnelle. Le premier mouvement est expansif et majestueux, tandis que le deuxième mouvement présente un beau thème en forme de chanson. Le troisième mouvement, Scherzo, est enjoué et vivant, et le dernier mouvement est énergique, terminant l’œuvre sur une note jubilatoire.

3. Trio avec piano en si mineur, D. 810 (« Notturno »)

Date : 1827
Description : Ce trio est souvent qualifié de « notturno » en raison de son caractère paisible et contemplatif. Il se compose d’un seul mouvement lent marqué Notturno (Andante con moto), dont la mélodie est sereine et lyrique.
Caractéristiques notables : La pièce est une méditation lyrique, le piano, le violon et le violoncelle travaillant ensemble pour créer un son riche, presque orchestral. Le trio présente une mélodie d’une beauté envoûtante et une qualité paisible, presque onirique, tout au long de l’œuvre.

4. Trio avec piano en ré majeur, D. 581

Date : 1817
Description : L’un des premiers trios avec piano de Schubert, le Trio en ré majeur est une œuvre plus légère et plus enjouée, qui met en valeur le flair mélodique de Schubert à ses débuts. Il se compose de trois mouvements : un Allegro lumineux, un Andante lyrique et un Rondo : Allegro plein d’entrain.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement est enjoué et joyeux, plein d’énergie ludique, tandis que le deuxième mouvement est plus lyrique et contemplatif. Le troisième mouvement a un caractère fougueux et dansant, ce qui fait du trio une œuvre charmante et accessible.

5. Trio avec piano en la mineur, D. 821 (Op. 132)

Date : 1825
Description : Connu sous le nom de « Sonate en la mineur pour trio avec piano », ce trio est l’une des œuvres les plus dramatiques de Schubert. Il est composé de trois mouvements : un Allegro, un Andante lyrique et un Rondo : Allegro.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement a un ton plus sérieux et sombre, contrastant avec la beauté lyrique du deuxième mouvement. Le troisième mouvement est enjoué et vif, équilibrant la profondeur émotionnelle des deux premiers mouvements.

6. Trio avec piano en mi bémol majeur, D. 929

Date : 1828
Description : Ce trio, parfois appelé le « dernier » trio pour piano, est une autre des dernières compositions de chambre de Schubert. Comme le Trio en mi bémol (D. 929), cette œuvre regorge de mélodies caractéristiques de Schubert, de créativité harmonique et d’un profond contenu émotionnel.
Caractéristiques notables : La maturité du langage harmonique de Schubert transparaît dans ce trio, et l’interaction entre le piano, le violon et le violoncelle est finement équilibrée, chaque instrument contribuant à la profondeur émotionnelle de l’œuvre.

7. Trio avec piano en do majeur, D. 581

Date : 1817
Description : Ce premier trio de Schubert est vif et énergique. L’œuvre est composée de trois mouvements : un Allegro, un Andante et un finale plein d’entrain.
Caractéristiques notables : Ce trio est souvent célébré pour son humeur enjouée et la fluidité avec laquelle les instruments dialoguent entre eux, le piano fournissant une base riche pour le violon et le violoncelle.

8. Trio avec piano en fa mineur, D. 510

Date : 1816
Description : Le Trio pour piano en fa mineur est une autre œuvre de jeunesse importante, aux riches harmonies et au ton légèrement mélancolique. L’œuvre est structurée en trois mouvements : Allegro, Andante et Rondo.
Caractéristiques notables : Le trio est plus introspectif que certaines des œuvres ultérieures de Schubert, en particulier le premier mouvement, qui est marqué par un sentiment d’aspiration et de mélancolie. Le deuxième mouvement est lyrique et réfléchi, tandis que le troisième mouvement conclut l’œuvre avec vivacité.

9. Trio pour piano en sol mineur, D. 19

Date : 1812
Description : Schubert a composé ce trio pour piano à un jeune âge, et il présente un caractère énergique et juvénile. Il est structuré en trois mouvements : Allegro, Andante et Rondo.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement est lumineux et plein d’énergie, le piano accompagnant avec vivacité le violon et le violoncelle. Le deuxième mouvement a un caractère plus introspectif et lyrique, tandis que le troisième mouvement est vif et plein d’entrain.

10. Trio avec piano en mi mineur, D. 612

Date : 1818
Description : Le Trio pour piano en mi mineur est l’une des œuvres les moins connues de Schubert, mais c’est un excellent exemple de son talent mélodique. L’œuvre se compose de trois mouvements : Allegro, Andante et Allegro.
Caractéristiques notables : Le trio a un ton légèrement plus sombre que certains autres trios avec piano de Schubert, en particulier dans le premier mouvement. Le deuxième mouvement est lyrique et contemplatif, tandis que le dernier mouvement est vif et énergique.

Conclusion

Les trios avec piano de Schubert comptent parmi les œuvres les plus aimées et les plus durables du répertoire de musique de chambre. Son habileté à marier les voix du violon, du violoncelle et du piano, à créer des mélodies puissantes et un contenu émotionnel profond, fait de ces trios des chefs-d’œuvre. Le Trio pour piano en si bémol majeur (D. 898) et le Trio pour piano en mi bémol majeur (D. 929) sont souvent considérés comme ses plus belles réussites dans ce genre, car ils démontrent toute la profondeur de ses talents de compositeur.

Ouvrages notables pour quatuor avec piano

Les quatuors avec piano de Franz Schubert sont des joyaux du répertoire de musique de chambre, mêlant mélodies lyriques, riches harmonies et textures complexes. Les contributions de Schubert à ce genre, bien que moins nombreuses que ses autres œuvres de musique de chambre, se distinguent par leur profondeur émotionnelle et leurs structures novatrices. Voici les quatuors avec piano les plus importants de Schubert :

1. Quatuor avec piano en do mineur, D. 703 (« Grand Duo »)

Date : 1824
Description : Souvent appelé Grand Duo, ce quatuor à piano est le plus célèbre et le plus monumental de Schubert. Il est composé de deux grands mouvements, le premier étant marqué Allegro, et le deuxième, une section lente contrastante, avec un Allegro final.
Caractéristiques notables : Le Grand Duo est connu pour ses contrastes dramatiques, sa structure expansive et l’interaction complexe entre les instruments. L’œuvre combine des passages virtuoses pour tous les instrumentistes avec des mélodies lyriques et des choix harmoniques audacieux, créant ainsi une œuvre dynamique et chargée d’émotion.

2. Quatuor avec piano en mi bémol majeur, D. 887

Date : 1827
Description : Écrit la même année que le Quintette de la truite et dans la dernière phase de la vie de Schubert, ce quatuor avec piano est souvent considéré comme l’une des meilleures œuvres de musique de chambre de Schubert. Il est structuré en quatre mouvements : Allegro, Andante, Scherzo : Allegro, et Rondo : Allegro.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement du quatuor est expansif et lyrique, avec de vastes thèmes, tandis que le deuxième mouvement est un Andante profondément expressif, empreint d’une émotion poignante. Le Scherzo est enjoué et léger, offrant un contraste saisissant avec la profondeur émotionnelle du deuxième mouvement, et le finale est vif, concluant l’œuvre sur une note jubilatoire. L’œuvre met en évidence le génie de Schubert pour l’invention mélodique et l’exploration harmonique.

3. Quatuor avec piano en la majeur, D. 504

Date : 1816
Description : Ce premier quatuor pour piano est une œuvre délicieuse et relativement simple en trois mouvements : Allegro, Andante et Finale : Allegro. Il a un caractère brillant et joyeux et se distingue par ses mélodies gracieuses.
Caractéristiques notables : L’œuvre est pleine de charme et d’énergie juvénile, avec une structure claire et une interaction relativement simple mais efficace entre le piano et les cordes. Le premier mouvement est vif et énergique, le deuxième mouvement est lyrique et tendre, et le troisième mouvement conclut l’œuvre de manière enjouée.

4. Quatuor avec piano en ré majeur, D. 618

Date : 1818
Description : Le Quatuor avec piano en ré majeur est une autre œuvre de jeunesse importante dans la production de quatuors avec piano de Schubert. Cette œuvre se distingue par ses lignes mélodiques claires et sa structure équilibrée. Elle se compose de trois mouvements : Allegro, Andante et Rondo : Allegro.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement est vif et plein d’énergie, avec un thème distinctif et entraînant. Le deuxième mouvement est plus introspectif et lyrique, tandis que le dernier mouvement est fougueux et enjoué. L’œuvre met en évidence le style précoce de Schubert et son habileté croissante à écrire pour l’ensemble.

5. Quatuor avec piano en fa mineur, D. 937

Date : 1828 (inachevé)
Description : Schubert a commencé ce quatuor en 1828, mais il ne l’a pas achevé avant sa mort. Malgré son inachèvement, les parties existantes du quatuor sont très prometteuses et d’une grande profondeur. L’œuvre est généralement considérée dans sa forme fragmentaire.
Caractéristiques remarquables : Le quatuor inachevé se caractérise par des harmonies sombres et dramatiques et une profonde intensité émotionnelle, en particulier dans les sections qui subsistent. Les fragments qui existent suggèrent une œuvre qui aurait été un ajout important à la production de musique de chambre de Schubert, avec une intensité et une complexité que l’on ne retrouve pas dans ses premiers quatuors.

6. Quatuor avec piano en sol mineur, D. 18

Date : 1812
Description : Ce premier quatuor avec piano est une œuvre de jeunesse pleine d’énergie et de mélodies claires. Il se compose de trois mouvements : Allegro, Andante et Rondo : Allegro. Il témoigne des premières tentatives de Schubert d’écrire pour l’ensemble de quatuors à piano.
Caractéristiques notables : L’œuvre est légère et enjouée, la partie de piano prenant souvent l’initiative et les cordes assurant l’accompagnement. Le premier mouvement est énergique et plein de vie, tandis que le deuxième est plus lyrique et réfléchi. Le dernier mouvement conclut l’œuvre de façon lumineuse et enjouée.

7. Quatuor avec piano en la mineur, D. 7

Date : 1810
Description : L’une des premières compositions de Schubert pour quatuor à piano, cette œuvre est courte et moins développée que ses quatuors ultérieurs. Elle se compose de deux mouvements : Allegro et Andante.
Caractéristiques notables : L’œuvre est jeune, avec des progressions harmoniques simples et des mélodies claires. Le premier mouvement est léger et énergique, tandis que le deuxième mouvement, plus lent et plus lyrique, contraste avec le premier.

Conclusion

Les quatuors avec piano de Schubert, bien que peu nombreux, sont riches en expression lyrique et en profondeur harmonique. Le Quatuor avec piano en do mineur, D. 703 ( » Grand Duo ») et le Quatuor avec piano en mi bémol majeur, D. 887 sont considérés comme ses plus belles réussites dans ce genre, car ils témoignent de sa maîtrise dans le mariage du piano et des cordes. Le Grand Duo est particulièrement apprécié pour son ampleur et l’interaction dramatique entre les instruments, tandis que le Quatuor avec piano en mi bémol majeur, plus tardif, est loué pour sa profondeur émotionnelle et sa structure novatrice.

Quatuors avec piano notables

Les quintettes avec piano de Franz Schubert comptent parmi les œuvres les plus vénérées du répertoire de musique de chambre. Ses contributions au genre du quintette avec piano sont remarquables pour leur beauté lyrique, leur profondeur émotionnelle et l’interaction complexe entre le piano et les cordes. Schubert est connu pour avoir écrit un quintette pour piano très influent et célèbre, le Quintette pour piano en la majeur, D. 667 (« La Truite »). Cependant, sa production plus restreinte de quintettes pour piano comprend quelques pièces importantes :

1. Quintette avec piano en la majeur, D. 667 (« La Truite »)

Date : 1819
Description : Le quintette « La Truite » de Schubert est sans aucun doute son quintette avec piano le plus célèbre et le plus emblématique. Il est écrit pour piano, violon, alto, violoncelle et contrebasse, et comporte cinq mouvements :
Allegro
Andante
Scherzo : Presto
Andante (variation sur la chanson « Die Forelle »)
Finale : Allegro
Caractéristiques remarquables : Le Quintette « La truite » se distingue par son caractère joyeux et vivant, ainsi que par l’invention mélodique caractéristique de Schubert. La pièce maîtresse de l’œuvre est le quatrième mouvement, un thème et des variations basés sur la chanson de Schubert « Die Forelle » (La Truite), dans lequel la contrebasse joue un rôle prépondérant, souvent de manière ludique et surprenante. Le quintette est plein de contrastes, avec une combinaison de moments lyriques et de passages énergiques. Il reste l’une des œuvres les plus populaires du répertoire de musique de chambre et est loué pour son invention, sa structure et son atmosphère.

2. Quintette avec piano en do majeur, D. 956 (inachevé)

Date : 1828
Description : Schubert a commencé à travailler sur ce quintette pour piano : Schubert a commencé à travailler sur ce quintette pour piano au cours de l’été 1828, mais il est mort avant de pouvoir l’achever. Seuls deux mouvements du quintette ont survécu :
Allegro
Andante
Caractéristiques notables : Bien qu’inachevé, le Quintette en do majeur est considéré comme l’une des plus grandes œuvres de musique de chambre de Schubert. Les mouvements qui ont survécu montrent le lyrisme caractéristique de Schubert, le premier mouvement étant grandiose et expansif, rempli de vastes mélodies et de riches harmonies. Le deuxième mouvement, Andante, est profondément expressif et mélancolique, témoignant de la profondeur émotionnelle et de la sensibilité de Schubert. La nature incomplète de l’œuvre nous laisse imaginer comment elle se serait développée, mais même sous sa forme fragmentaire, elle reste l’une des œuvres les plus admirées dans le genre du quintette avec piano.

3. Quintette avec piano en fa mineur, D. 505 (fragmentaire)

Date : 1816
Description : Autre quintette pour piano précoce et fragmentaire, le Quintette pour piano en fa mineur de Schubert est resté inachevé. L’œuvre ne comprend qu’une partie du premier mouvement.
Caractéristiques remarquables : Bien qu’il ne s’agisse que d’un fragment, l’œuvre démontre les capacités de composition précoces de Schubert, en particulier dans son traitement du piano et des cordes. Le fragment est sombre et intense, marqué par des contrastes entre le piano et les cordes. La nature incomplète de l’œuvre signifie qu’elle n’est pas aussi largement jouée, mais elle montre un aspect différent de l’expression musicale de Schubert par rapport à ses œuvres plus lyriques et optimistes comme le Quintette « Trout ».

4. Quintette avec piano en do mineur, D. 575 (fragmentaire)

Date : 1817
Description : Comme le Quintette en fa mineur, le Quintette avec piano en do mineur de Schubert est une autre œuvre de jeunesse qui demeure incomplète. Les fragments qui subsistent de la pièce suggèrent une œuvre d’une grande intensité dramatique.
Caractéristiques remarquables : Les fragments existants illustrent les premières tentatives de Schubert pour créer un quintette avec piano plus intense et plus dramatique. Bien qu’elle soit incomplète, l’œuvre montre des signes de la maîtrise naissante de Schubert dans le mélange du piano et des instruments à cordes, avec une atmosphère émotionnelle forte.

Conclusion

Bien que la production de Schubert en matière de quintette avec piano soit limitée, son Quintette avec piano en la majeur, D. 667 ( » La Truite ») est l’une des œuvres les plus appréciées du répertoire de musique de chambre. Il est connu pour son charme, sa mélodie et son caractère joyeux. Le Quintette avec piano en do majeur, D. 956 (inachevé) et les Quintettes avec piano fragmentaires en fa mineur et en do mineur donnent un aperçu du côté plus introspectif et dramatique de Schubert, avec des œuvres inachevées qui nous laissent songeurs quant à l’étendue de sa créativité.

Ouvrages remarquables de concerto pour piano

Franz Schubert a composé plusieurs concertos pour piano, bien qu’il ne soit pas aussi connu pour ce genre que pour ses symphonies ou ses œuvres de chambre. Ses concertos pour piano constituent cependant des contributions importantes au répertoire classique pour piano, mêlant mélodies lyriques, riches harmonies et une interaction entre le soliste et l’orchestre qui est caractéristique de son style. Voici les principaux concertos pour piano de Schubert :

1. Concerto pour piano en do majeur, D. 467

Date : 1816
Description : Le Concerto pour piano en do majeur de Schubert est l’un de ses premiers concertos et reste l’une des œuvres les plus jouées. Il est écrit en trois mouvements : Allegro, Andante et Allegro.
Caractéristiques notables : Ce concerto met en valeur le style précoce de Schubert, plein de mélodies charmantes et engageantes. Le premier mouvement est joyeux et énergique, tandis que le deuxième, Andante, est lyrique et profondément expressif. Le dernier mouvement, Allegro, est vif et conclut l’œuvre de manière exubérante. Le concerto allie les formes classiques au don unique de Schubert pour la mélodie et le lyrisme.

2. Concerto pour piano en la majeur, D. 488

Date : 1816
Description : Le Concerto pour piano en la majeur est un autre concerto de jeunesse, écrit peu après le concerto en do majeur. Il se compose de trois mouvements : Allegro, Andante et Rondo : Allegro.
Caractéristiques remarquables : Ce concerto est lumineux, optimiste et rempli de thèmes lyriques. Le premier mouvement se distingue par son élégance et son énergie rythmique, tandis que le deuxième mouvement présente une belle mélodie fluide. Le finale est vif et enjoué, mettant en évidence la capacité de Schubert à écrire une musique engageante et légère. Le concerto est souvent remarqué pour son bel équilibre entre le soliste et l’orchestre.

3. Concerto pour piano en ré mineur, D. 534

Date : 1817
Description : Le Concerto pour piano en ré mineur est une œuvre plus dramatique, au caractère plus sombre et plus intense que les autres concertos de Schubert. Il est structuré en trois mouvements : Allegro, Andante et Allegro.
Caractéristiques remarquables : Ce concerto se distingue par ses choix harmoniques audacieux et ses contrastes dramatiques entre le piano et l’orchestre. Le premier mouvement est puissant et plein de tension, tandis que le deuxième mouvement, Andante, est plus lyrique et contemplatif. Le dernier mouvement est énergique et conclut l’œuvre sur un sentiment de triomphe. Le concerto est un exemple précoce de l’exploration par Schubert de paysages émotionnels plus complexes.

4. Concerto pour piano en mi bémol majeur, D. 654 (Concerto pour deux pianos)

Date : 1819
Description : Ce concerto, souvent appelé le Concerto pour deux pianos de Schubert, est une œuvre unique qui a été écrite pour deux pianos, plutôt qu’un seul comme le veut la tradition. Il est composé de trois mouvements : Allegro, Andante et Finale : Allegro.
Caractéristiques notables : L’œuvre se distingue par sa structure novatrice et la façon dont elle traite les deux parties de piano comme des voix solistes égales, s’engageant dans un riche dialogue. Le premier mouvement est vif et énergique, et le deuxième mouvement est profondément lyrique et expressif. Le dernier mouvement est vif et plein de vitalité rythmique. Le format à deux pianos du concerto lui confère une sonorité particulière et permet une interaction complexe entre les deux pianos.

5. Concerto pour piano en sol majeur, D. 453

Date : 1816
Description : Le Concerto pour piano en sol majeur de Schubert est un concerto de jeunesse composé à peu près en même temps que ses deux premiers concertos pour piano. Il est structuré en trois mouvements : Allegro, Andante et Allegro.
Caractéristiques notables : Le concerto est léger et plein de charme, et met l’accent sur des mélodies gracieuses et sur l’interaction entre le soliste et l’orchestre. Le premier mouvement est enjoué et énergique, le deuxième mouvement est lyrique et réfléchi, et le dernier mouvement conclut l’œuvre avec vivacité.

6. Concerto pour piano en fa mineur, D. 625

Date : 1821
Description : Le Concerto pour piano en fa mineur de Schubert est l’un de ses concertos pour piano les plus dramatiques et les plus ambitieux. Il est composé de trois mouvements : Allegro, Andante et Finale : Allegro.
Caractéristiques notables : Le concerto a une tonalité plus sombre et plus intense que les autres concertos pour piano de Schubert. Le premier mouvement est dramatique et plein de tension, le deuxième mouvement est expressif et poignant, et le dernier mouvement est énergique et triomphant. Ce concerto illustre la capacité de Schubert à mêler la beauté lyrique aux contrastes dramatiques et aux harmonies complexes.

7. Concerto pour piano en si bémol majeur, D. 452

Date : 1816
Description : Le Concerto pour piano en si bémol majeur, D. 452 Le Concerto pour piano en si bémol majeur est un autre concerto de jeunesse de Schubert, au caractère plus léger et plus jovial. Il se compose de trois mouvements : Allegro, Andante et Finale : Allegro.
Caractéristiques remarquables : Ce concerto est plein de grâce et de charme, avec des mélodies fluides et une atmosphère lumineuse et ensoleillée. Le premier mouvement est vif et énergique, tandis que le deuxième est lyrique et introspectif. Le dernier mouvement conclut l’œuvre de façon énergique et enjouée.

8. Concerto pour piano en la mineur, D. 845

Date : 1825
Description : Ce concerto est souvent considéré comme l’un des plus beaux de l’histoire de la musique : Ce concerto est souvent considéré comme l’une des œuvres les plus matures de Schubert dans ce genre. Il est écrit en trois mouvements : Allegro, Andante et Allegro.
Caractéristiques notables : Le concerto a un caractère plus sombre et plus dramatique que ses œuvres précédentes, avec un premier mouvement ample et mélancolique et un deuxième mouvement profondément expressif. Le dernier mouvement, vif et énergique, conclut l’œuvre dans la joie. L’interaction entre le soliste et l’orchestre est sophistiquée, et l’œuvre met en valeur le langage harmonique mature et le style lyrique de Schubert.

Conclusion

Si Schubert est principalement connu pour ses symphonies, ses lieder et sa musique de chambre, ses concertos pour piano constituent une part importante de son œuvre. Le Concerto pour piano en do majeur (D. 467) et le Concerto pour piano en la majeur (D. 488) sont parmi les plus joués, et ses derniers concertos, comme le Concerto pour piano en fa mineur (D. 625), témoignent de sa sophistication et de sa profondeur émotionnelle croissantes.

Qaurtets à cordes notables

Franz Schubert est largement célébré pour ses quatuors à cordes, qui sont considérés comme l’une des plus belles œuvres du répertoire de musique de chambre. Les quatuors de Schubert couvrent l’ensemble de sa carrière de compositeur et témoignent de son talent pour la mélodie, de sa créativité harmonique et de sa maîtrise de la forme. Voici quelques-uns des quatuors à cordes les plus remarquables de Schubert :

1. Quatuor à cordes en ré mineur, D. 810 (« La jeune fille et la mort »)

Date : 1824
Description : L’un des quatuors à cordes les plus célèbres de Schubert, le quatuor « La jeune fille et la mort » est connu pour sa profondeur émotionnelle et son intensité dramatique. Il est composé de quatre mouvements : Allegro, Andante con moto, Menuetto : Grazioso, et Allegro.
Caractéristiques notables : Le deuxième mouvement, Andante con moto, est basé sur la chanson « La jeune fille et la mort » de Schubert et est l’un des mouvements les plus célèbres et les plus beaux du répertoire pour quatuor à cordes. Le premier mouvement est dramatique, avec un sentiment d’urgence, tandis que le Menuetto est plus lyrique. Le dernier mouvement est énergique et jubilatoire, contrastant avec le reste de l’œuvre.

2. Quatuor à cordes en do majeur, D. 46

Date : 1816
Description : Ce premier quatuor à cordes de Schubert est un exemple de son style jeune et classique. Il est composé de trois mouvements : Allegro, Andante et Menuetto : Allegro.
Caractéristiques notables : Le quatuor est vif et plein de charme, avec des formes classiques claires et des mélodies attrayantes. Le premier mouvement est énergique et joyeux, tandis que le deuxième est plus lyrique et réfléchi. Le Menuetto ajoute un élément ludique et dansant à l’œuvre.

3. Quatuor à cordes en la mineur, D. 804 (« Rosamunde »)

Date : 1824
Description : Le quatuor « Rosamunde », composé la même année que La jeune fille et la mort, est une œuvre richement mélodique et expressive. Il est écrit en quatre mouvements : Allegro, Andante, Menuetto et Allegro.
Caractéristiques notables : Le quatuor est empreint du style lyrique caractéristique de Schubert, en particulier dans le deuxième mouvement, Andante, qui est profondément expressif. Le premier mouvement est vibrant et plein d’énergie, tandis que le Menuetto présente un rythme de danse gracieux. Le dernier mouvement, vif et enlevé, conclut l’œuvre dans la joie.

4. Quatuor à cordes en sol majeur, D. 887

Date : 1826
Description : Ce quatuor, composé dans les dernières années de la vie de Schubert, est souvent considéré comme l’une de ses meilleures œuvres de chambre. Il est composé de quatre mouvements : Allegro, Andante, Menuetto : Grazioso, et Allegro.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement est expansif, avec de vastes mélodies et un sens aigu du développement harmonique. Le deuxième mouvement, Andante, est l’un des plus lyriques et des plus poignants que Schubert ait jamais composés. Le Menuetto est élégant et raffiné, tandis que le dernier mouvement est énergique et optimiste, concluant ainsi le quatuor de manière appropriée.

5. Quatuor à cordes en si bémol majeur, D. 112

Date : 1814
Description : Ce premier quatuor à cordes est une œuvre de jeunesse : Ce quatuor à cordes de jeunesse témoigne du talent naissant de Schubert. Il se compose de trois mouvements : Allegro, Andante et Menuetto.
Caractéristiques remarquables : Le quatuor est léger et gracieux, avec des mélodies enjouées et des formes classiques simples. Le premier mouvement est joyeux et énergique, tandis que le deuxième est lyrique et expressif. Le mouvement Menuetto est charmant et s’apparente à une danse.

6. Quatuor à cordes en mi bémol majeur, D. 87

Date : 1813
Description : Composé à un jeune âge, ce quatuor à cordes est un exemple précoce de l’invention mélodique de Schubert. Il est composé de trois mouvements : Allegro, Andante et Menuetto.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement est fougueux et plein d’énergie, tandis que le deuxième est lyrique et contemplatif. Le Menuetto confère au quatuor un caractère vif et dansant. Cette œuvre est moins mature que les quatuors ultérieurs de Schubert, mais elle met en évidence sa capacité naturelle à créer des thèmes magnifiques et mémorables.

7. Quatuor à cordes en ré majeur, D. 810 (« Quartettsatz »)

Date : 1820
Description : Le « Quartettsatz » est un quatuor à cordes en ré majeur : Le « Quartettsatz » est un quatuor à cordes en un seul mouvement que Schubert a composé, et bien qu’il soit incomplet, il reste une œuvre remarquable et très appréciée. Il est écrit en forme de sonate.
Caractéristiques notables : Le « Quartettsatz » est dramatique et intense, avec de puissants contrastes entre les différents thèmes et sections. Il commence par un thème audacieux et énergique et progresse à travers des sections contrastées. Schubert n’a jamais terminé le quatuor, mais le mouvement unique est considéré comme un chef-d’œuvre en soi.

8. Quatuor à cordes en do majeur, D. 46

Date : 1816
Description : Ce quatuor de jeunesse est plein d’énergie et de charme. Il se compose de trois mouvements : Allegro, Andante et Menuetto.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement est vif et rempli de thèmes brillants. Le deuxième mouvement, Andante, est lyrique et plus introspectif, tandis que le troisième mouvement (Menuetto) est enjoué et dansant.

9. Quatuor à cordes en fa majeur, D. 68

Date : 1813
Description : Ce quatuor est l’un des plus grands quatuors à cordes de Schubert : Ce quatuor est l’une des premières œuvres de Schubert et un exemple précoce de sa maîtrise de l’écriture pour cordes. Il est composé de trois mouvements : Allegro, Andante et Rondo.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement est léger et gracieux, tandis que le deuxième est plus lyrique et expressif. Le dernier mouvement est enjoué et énergique, offrant une conclusion joyeuse à l’œuvre.

10. Quatuor à cordes en fa mineur, D. 417

Date : 1816
Description : Ce quatuor, composé dans les premières années de Schubert, est plus sombre et plus intense que certaines de ses autres œuvres de jeunesse. Il se compose de trois mouvements : Allegro, Andante et Finale.
Caractéristiques notables : Le premier mouvement est dramatique et sombre, avec un sentiment d’urgence, tandis que le deuxième mouvement est plus lyrique et réfléchi. Le finale conclut le quatuor de façon vivante et énergique.

Conclusion

Les quatuors à cordes de Schubert comptent parmi les plus beaux du répertoire de musique de chambre. Le Quatuor à cordes en ré mineur, D. 810 ( » La jeune fille et la mort ») et le Quatuor à cordes en sol majeur, D. 887, sont souvent considérés comme le couronnement de ses quatuors, car ils témoignent de sa remarquable capacité à allier profondeur émotionnelle et complexité des structures. Qu’il s’agisse de ses premiers quatuors, comme le Quatuor à cordes en si bémol majeur, D. 112, ou de ses œuvres plus mûres, les quatuors de Schubert sont empreints d’une beauté lyrique et d’une profonde résonance émotionnelle.

Symphonies notables

Franz Schubert est connu pour ses symphonies, marquées par des mélodies lyriques, des explorations harmoniques et une grande profondeur émotionnelle. Bien qu’il ait composé plusieurs symphonies au cours de sa vie, seules quelques-unes d’entre elles ont connu une grande notoriété de son vivant, les autres n’ayant été appréciées qu’à titre posthume. Voici quelques-unes des symphonies les plus remarquables de Schubert :

1. Symphonie n° 8 en si mineur, D. 759 (« Inachevée »)

Date : 1822
Description : La Symphonie « inachevée » est l’une des œuvres les plus célèbres et les plus énigmatiques de Schubert. Malgré son nom, la symphonie n’est pas incomplète au sens conventionnel du terme, mais Schubert a plutôt cessé de composer après le deuxième mouvement, la laissant inachevée.
Caractéristiques notables : Les deux mouvements de la symphonie (Allegro et Andante con moto) sont parmi les plus profonds sur le plan émotionnel et les mieux conçus de Schubert. Le premier mouvement est sombre et dramatique, avec des thèmes lyriques contrastant avec des passages turbulents. Le deuxième mouvement est lyrique et profondément expressif, avec un sentiment d’aspiration et de mélancolie. Le caractère inachevé de la symphonie a fasciné le public et les spécialistes, et elle reste l’une des œuvres les plus jouées du répertoire symphonique.

2. Symphonie no 9 en do majeur, D. 944 (« La Grande »)

Date : 1825-1826
Description : Souvent appelée « La Grande » pour la distinguer de ses œuvres antérieures, la Symphonie no 9 de Schubert est son œuvre symphonique la plus ambitieuse et la plus monumentale. Elle est composée de cinq mouvements :
Andante con moto – Allegro
Andante con moto
Menuetto : Grazioso
Allegro vivace
Finale : Allegro
Caractéristiques remarquables : Cette symphonie est vaste et pleine d’harmonies luxuriantes et de vastes mélodies. Le premier mouvement est grandiose et majestueux, avec un thème d’ouverture d’une simplicité frappante qui contraste avec les sections plus complexes. Le deuxième mouvement est un thème magnifique et lyrique, empreint d’une grande profondeur émotionnelle. Le Menuetto offre un contraste élégant avant que le final, vif et énergique, ne vienne conclure la symphonie dans la joie et le triomphe. La maîtrise de Schubert en matière d’orchestration et d’invention mélodique est ici pleinement mise en évidence, et la symphonie est considérée comme l’un des sommets du répertoire symphonique.

3. Symphonie n° 5 en si bémol majeur, D. 485

Date : 1816
Description : La Symphonie no 5 de Schubert est une œuvre de jeunesse, composée alors qu’il n’avait que 19 ans. Elle est écrite en quatre mouvements :
Allegro
Andante con moto
Menuetto : Grazioso
Allegro vivace
Caractéristiques remarquables : La symphonie est lumineuse et vivante, avec une structure de style classique qui rappelle les œuvres symphoniques de Mozart. Le premier mouvement est énergique et enjoué, tandis que le deuxième est plus lyrique. Le Menuetto offre un délicieux contraste, et le finale conclut la symphonie avec fougue. Cette symphonie, bien que jeune, met en évidence la maîtrise précoce de la forme et le don mélodique de Schubert.

4. Symphonie no 3 en ré majeur, D. 200

Date : 1815
Description : La Symphonie no 3 de Schubert est une autre œuvre de jeunesse, composée lorsque Schubert avait 18 ans. Elle se compose de quatre mouvements :
Allegro
Andante
Menuetto
Allegro vivace
Caractéristiques remarquables : Cette symphonie est lumineuse et joyeuse, avec un premier mouvement vif, plein d’énergie et d’exubérance juvénile. Le deuxième mouvement est lyrique et chantant, tandis que le Menuetto est léger et élégant. Le finale est vif et plein d’entrain, et conclut l’œuvre de manière satisfaisante.

5. Symphonie no 6 en do majeur, D. 589

Date : 1817
Description : La Symphonie no 6 de Schubert a été composée en 1817 et est souvent considérée comme un pont entre son style symphonique antérieur et ses œuvres plus mûres.
Allegro
Andante con moto
Menuetto : Grazioso
Finale : Allegro
Caractéristiques remarquables : La symphonie est luxuriante et pastorale, avec un premier mouvement lyrique et un deuxième mouvement qui évoque un sentiment de tranquillité. Le Menuetto est enjoué et le finale est vif et énergique. Elle témoigne de l’invention mélodique caractéristique de Schubert et d’une orchestration habile, et bien qu’elle soit moins célèbre que certaines de ses symphonies ultérieures, elle est très appréciée par ceux qui connaissent sa production symphonique.

6. Symphonie no 4 en do mineur, D. 417 ( » Tragique »)

Date : 1816
Description : La Symphonie no 4 de Schubert, souvent appelée Symphonie « tragique », est une œuvre dramatique et émotionnellement intense. Elle se compose de quatre mouvements :
Allegro
Andante
Menuetto : Allegretto
Finale : Allegro
Caractéristiques remarquables : La symphonie est plus sombre que beaucoup d’autres œuvres de Schubert, le premier mouvement présentant des contrastes dramatiques entre les sections orchestrales. Le deuxième mouvement est plus lyrique, avec un sentiment de tristesse et de réflexion. Le Menuetto est enjoué, mais conserve une tension sous-jacente. Le finale conclut l’œuvre de manière énergique et quelque peu triomphante. La symphonie met en évidence la capacité de Schubert à écrire avec une profondeur émotionnelle et des contrastes.

7. Symphonie no 7 en mi majeur, D. 729 (Incomplète)

Date : 1821
Description : La Symphonie no 7 de Schubert est incomplète, seule une partie du premier mouvement ayant survécu.
Caractéristiques remarquables : Le fragment qui subsiste suggère que la symphonie devait être une œuvre de grande envergure, peut-être dans un style plus lyrique ou pastoral. Le premier mouvement, bien qu’incomplet, montre l’exploration harmonique et le développement thématique caractéristiques de Schubert.

8. Symphonie no 2 en si bémol majeur, D. 125

Date : 1815
Description : La Symphonie no 2 de Schubert est une œuvre de jeunesse composée alors qu’il était encore adolescent. Elle se compose de quatre mouvements :
Adagio – Allegro
Andante
Menuetto
Allegro vivace
Caractéristiques remarquables : La symphonie est lumineuse et optimiste, le premier mouvement étant marqué par un thème vif et énergique. Le deuxième mouvement est lyrique et chantant, tandis que le Menuetto est d’une élégance qui rappelle la danse. Le finale, énergique et enjoué, conclut joyeusement la symphonie. Bien qu’elle n’ait pas la profondeur de ses dernières symphonies, elle montre le talent naturel de Schubert pour la mélodie et la forme.

9. Symphonie no 1 en ré majeur, D. 82

Date : 1813
Description : La Symphonie no 1 de Schubert est sa première œuvre symphonique, composée à l’âge de 16 ans. Elle se compose de quatre mouvements :
Adagio – Allegro
Andante
Menuetto
Allegro vivace
Caractéristiques remarquables : La symphonie est légère, lumineuse et pleine d’énergie juvénile. Le premier mouvement est vif, avec un sentiment de joie et d’exubérance. Le deuxième mouvement est lyrique, tandis que le Menuetto a des allures de danse classique. Le finale est une conclusion vigoureuse et fougueuse de la symphonie. Bien qu’elle soit clairement influencée par la tradition classique, la symphonie révèle les premières promesses de Schubert.

Conclusion

Les symphonies de Schubert couvrent un large éventail de profondeur émotionnelle et d’innovation. La Symphonie « inachevée “ et la monumentale ” Grande » Symphonie sont ses œuvres les plus célèbres, mais ses symphonies antérieures, comme la Symphonie no 5 et la Symphonie no 6, témoignent de son évolution en tant que compositeur. Les symphonies de Schubert sont connues pour leur beauté mélodique, leur richesse harmonique et leur portée émotionnelle, ce qui les place au cœur du répertoire symphonique.

Pourquoi la Symphonie n° 8 « Inachevée » de Schubert était-elle inachevée ?

Les raisons pour lesquelles la Symphonie n° 8 en si mineur, D. 759 (« Inachevée ») de Schubert est restée inachevée ne sont pas tout à fait claires, mais plusieurs facteurs ont probablement contribué à l’inachèvement de l’œuvre. La symphonie a été composée en 1822, au cours d’une période de la vie de Schubert marquée par des difficultés personnelles et professionnelles. Voici quelques raisons potentielles pour lesquelles Schubert a pu laisser la symphonie inachevée :

1. Problèmes de santé et maladie
Tout au long de sa vie, Schubert a souvent été en mauvaise santé, souffrant de diverses maladies, notamment d’une longue lutte contre la syphilis, qui l’a finalement conduit à une mort prématurée en 1828, à l’âge de 31 ans. En 1822, alors que Schubert travaillait sur la Symphonie « inachevée », sa santé se détériorait et il est possible que son état physique ait contribué à ce qu’il n’achève pas l’œuvre.

2. Contraintes de temps et autres exigences compositionnelles
Schubert était un compositeur prolifique, mais il était aussi souvent soumis à des contraintes financières, car il luttait pour vivre de sa musique. À cette époque, il compose une grande quantité de musique, notamment des symphonies, des opéras, des œuvres de chambre et des chansons. Les exigences de ces divers projets, ainsi que son besoin constant d’obtenir un soutien financier, l’ont peut-être amené à mettre de côté la Symphonie « inachevée » avant de l’achever.

3. Incertitude artistique ou autocritique
Il est possible que Schubert se soit simplement senti insatisfait des progrès accomplis dans la réalisation de la symphonie ou qu’il ait été incertain de sa direction. Tout au long de sa carrière, Schubert s’est montré très critique envers lui-même et a parfois eu des doutes sur la qualité de son travail. Il est plausible qu’il ait abandonné la symphonie parce qu’il n’était pas satisfait de son évolution, ou qu’il ait simplement choisi de passer à d’autres projets.

4. Changement de direction musicale
Une autre théorie veut que le style de composition de Schubert ait évolué rapidement au cours de cette période et qu’il ait voulu explorer d’autres idées musicales. La Symphonie « inachevée “ est marquée par des thèmes sombres et inquiétants dans les deux premiers mouvements, qui sont très différents du style plus lyrique et expansif que l’on retrouve dans ses œuvres symphoniques ultérieures, telles que la Symphonie no 9 en do majeur, D. 944 (” La Grande »). Schubert a peut-être estimé que la Symphonie « inachevée » ne correspondait plus à la direction qu’il souhaitait donner à son écriture symphonique, ce qui l’a conduit à la laisser inachevée.

5. Absence éventuelle de soutien ou de possibilités d’exécution
À l’époque où Schubert a composé la Symphonie « inachevée », il n’avait pas encore acquis une reconnaissance significative en tant que compositeur dans le domaine orchestral, et ses œuvres étaient rarement jouées. Il est possible que Schubert, conscient du manque de possibilités d’exécution de ses œuvres symphoniques, ne se soit pas senti motivé pour achever la symphonie. En outre, ses difficultés financières l’ont souvent contraint à se concentrer sur des œuvres plus susceptibles d’être jouées et de rapporter des revenus, telles que des chansons et des œuvres de moindre envergure.

6. Perte du manuscrit ou désorganisation
Certains spécialistes ont émis l’hypothèse que Schubert aurait initialement prévu d’achever la symphonie, mais aurait perdu le manuscrit ou n’aurait pas organisé ses notes correctement. En l’absence de preuves définitives, cette théorie reste plus spéculative, mais elle n’est pas totalement exclue, compte tenu des fréquents déménagements du compositeur et de ses difficultés financières.

Conclusion :
Bien que les raisons exactes pour lesquelles Schubert a laissé sa Symphonie « inachevée » restent floues, il est probable qu’une combinaison de problèmes de santé, d’incertitudes artistiques, de contraintes de temps et de changements d’orientation musicale ait joué un rôle dans cette décision. Malgré son inachèvement, la Symphonie « inachevée » est largement considérée comme l’une des œuvres les plus puissantes et les plus durables de Schubert, et les deux mouvements qui ont survécu continuent de captiver le public aujourd’hui.

Autres œuvres notables

Outre les célèbres symphonies, la musique de chambre et les œuvres pour piano que nous avons déjà évoquées, Franz Schubert a composé une grande variété d’œuvres musicales qui continuent de captiver le public depuis des siècles. Ses compositions couvrent de nombreux genres, notamment des lieder (chansons), des opéras, de la musique religieuse et des œuvres orchestrales au-delà de ses symphonies. Voici d’autres œuvres remarquables de Schubert qui n’ont pas été citées ci-dessus :

1. Lieder (chansons)
Schubert est peut-être le plus connu pour sa contribution au genre de la chanson d’art, avec plus de 600 lieder à son actif. Ces lieds sont connus pour leur profondeur émotionnelle, leur beauté lyrique et l’intégration parfaite de la voix et de l’accompagnement au piano.

« Erlkönig », D. 328 (1815) – L’un des lieder les plus célèbres de Schubert, basé sur un poème de Johann Wolfgang von Goethe. Ce lied, dramatique et intense, dépeint un père et son fils rencontrant la figure mystérieuse et sinistre de l’Erlking.
« Gretchen am Spinnrade », D. 118 (1814) – Chanson inspirée du Faust de Goethe, elle est connue pour son accompagnement hypnotique et tournoyant au piano, qui reflète les pensées anxieuses du narrateur.
« Ave Maria », D. 839 (1825) – Cette œuvre, l’une des plus aimées de Schubert, est souvent interprétée comme un hymne ou un chant de dévotion. Sa mélodie sereine et fluide en a fait un incontournable de la musique vocale classique.
« An die Musik », D. 547 (1817) – Magnifique hommage à la musique elle-même, ce morceau exprime la gratitude de Schubert pour la capacité de la musique à élever et à inspirer.
« Die Forelle « (La truite), D. 550 (1817) – Une autre chanson populaire qui est devenue le thème du Quintette “ La truite ” de Schubert. Il s’agit d’un morceau léger et enjoué, basé sur un poème de Christian Friedrich Daniel Schubart.

2. Opéras

Schubert a écrit plusieurs opéras, mais beaucoup d’entre eux n’ont pas été joués de son vivant et sont restés méconnus jusqu’à bien plus tard. En voici quelques-uns :

« Die Zauberharfe » (La Harpe magique), D. 644 (1820) – Le seul opéra de Schubert dans le style Singspiel, une forme de drame musical allemand qui comprend à la fois des dialogues parlés et des chants. L’opéra est une histoire légère, semblable à un conte de fées, avec des éléments folkloriques.
« Fierrabras », D. 796 (1823-1824) – Cet opéra est la plus grande œuvre lyrique de Schubert et présente une structure dramatique grandiose. Bien qu’il n’ait jamais été mis en scène du vivant de Schubert, il a gagné en importance dans les représentations modernes.

3. La musique sacrée

Schubert s’intéressait beaucoup à la musique religieuse, et ses œuvres sacrées ont une profondeur émotionnelle et spirituelle particulière. Parmi ses compositions sacrées les plus remarquables, citons

Messe n° 2 en sol majeur, D. 167 (1815) – Cette messe se distingue par son exubérance juvénile et ses harmonies vocales. Elle a un caractère plus vivant et plus festif que certaines des œuvres sacrées ultérieures de Schubert.
Messe no 6 en mi bémol majeur, D. 950 (1828) – Une composition tardive et profondément émouvante qui témoigne de la maturité de Schubert en matière d’écriture orchestrale et chorale.
Requiem en do mineur, D. 703 (1828) – Requiem inachevé de Schubert, il est incomplet mais contient certaines de ses musiques les plus profondes et les plus émouvantes.

4. Œuvres pour piano (autres compositions notables)

Les contributions de Schubert à la musique pour piano sont vastes et variées, comprenant des impromptus, des sonates et d’autres œuvres solistes :

Impromptus, D. 899 & D. 935 (1827-1828) – Ces recueils d’impromptus comptent parmi les œuvres pour piano les plus appréciées de Schubert. Ces pièces sont lyriques, riches en harmonie et mettent en valeur l’inventivité mélodique de Schubert.
Sonate pour piano en si bémol majeur, D. 960 (1828) – La dernière sonate pour piano de Schubert, écrite juste avant sa mort, est une œuvre profonde et expansive. Sa profondeur, sa richesse harmonique et sa qualité lyrique en ont fait l’une des sonates pour piano les plus vénérées du répertoire classique.
Sonate pour piano en la mineur, D. 784 (1823) – Cette sonate est marquée par la profondeur émotionnelle, avec des humeurs contrastées entre ses mouvements, mettant en évidence la sensibilité de Schubert dans la composition pour piano.

5. Musique de chambre (autres œuvres remarquables)

Outre son quintette avec piano et ses trios avec piano, Schubert a composé d’autres œuvres importantes de musique de chambre :

Quintette à cordes en do majeur, D. 956 (1828) – L’une des dernières compositions de Schubert, ce quintette est un chef-d’œuvre du répertoire de musique de chambre. Il est riche en développements thématiques et en profondeur émotionnelle.
Quatuor à cordes en ré mineur, D. 810 (« La jeune fille et la mort ») (1824) – Ce quatuor est l’une des œuvres de chambre les plus dramatiques et les plus intenses de Schubert. Son deuxième mouvement, un thème et des variations, est particulièrement célèbre et obsédant.
Quatuor à cordes en sol majeur, D. 887 (1826) – Autre quatuor tardif de Schubert, il est considéré comme l’une de ses plus grandes contributions au genre du quatuor à cordes, mettant en valeur son style mature et son langage harmonique complexe.
Trio avec piano en mi bémol majeur, D. 929 (1827) – Œuvre tardive dans le genre du trio avec piano, ce trio est une composition riche et expansive à l’expression émotionnelle profonde et à l’interaction complexe entre le piano et les cordes.

6. Musique orchestrale (au-delà des symphonies)

Schubert a également écrit plusieurs œuvres orchestrales qui sont souvent éclipsées par ses symphonies, mais qui n’en demeurent pas moins dignes d’intérêt :

Ouverture en si mineur, D. 836 (1825) – Cette ouverture est une œuvre sombre et dramatique, qui met en évidence le flair de Schubert pour les couleurs orchestrales et le développement thématique.
Ouverture dans le style italien, D. 591 (1817) – Une ouverture plus légère et plus enjouée qui reflète la capacité de Schubert à composer dans une variété de formes stylistiques.
Entr’actes, D. 940 (1827) – Recueil de pièces orchestrales que Schubert a composées comme interludes pour son opéra inachevé « Fierrabras ». Ces œuvres démontrent les forces lyriques et thématiques de Schubert dans l’écriture orchestrale.

7. Fantaisies et œuvres diverses

Les compositions imaginatives de Schubert vont au-delà des formes conventionnelles :

Fantaisie en do majeur pour piano, D. 760 ( » Fantaisie vagabonde ») (1822) – Une œuvre virtuose et expansive qui met en évidence la capacité de Schubert à développer des thèmes et son écriture lyrique pour le piano.
Fantaisie en fa mineur pour piano, D. 940 (1828) – Œuvre tardive pour piano seul, cette pièce est pleine de contrastes, avec des passages lyriques et amples alternant avec des sections orageuses et intenses.
Rondo en la majeur, D. 951 (1828) – Une œuvre courte et charmante pour piano, qui met en évidence la capacité de Schubert à créer des mélodies engageantes et attrayantes.

Conclusion

La musique de Franz Schubert couvre de nombreux genres et formes, et il était un maître du lyrisme, de l’exploration harmonique et de la profondeur émotionnelle. Ses œuvres de lieder, de musique sacrée, de musique de chambre, de musique pour piano et de musique orchestrale (en dehors de ses symphonies) restent des incontournables de la musique classique. L’héritage de Schubert ne se limite pas à un seul genre, mais plutôt à l’étendue de sa production musicale et à sa capacité à insuffler à toutes ses œuvres un sens inégalé du lyrisme et de la complexité émotionnelle.

(Cet article est généré par ChatGPT. Et ce n’est qu’un document de référence pour découvrir des musiques que vous ne connaissez pas encore.)

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