Elenco degli studi per pianoforte in ordine di grado dal principiante assoluto al virtuoso estremo

Vorschule im Klavierspiel, Op.101 (1850) von Ferdinand Beyer

Livello: Da principiante assoluto a principiante iniziale.

I Beyer Op. 101 sono i classici primi libri di metodo per pianoforte. Partono dai concetti più elementari: identificazione delle note, semplici esercizi con le dita in posizioni a cinque dita e ritmi elementari. È pensato per gli studenti che si avvicinano per la prima volta al pianoforte e non hanno alcuna esperienza precedente.

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Esercizi pratici per principianti, Op.599 (1839) di Carl Czerny

Livello: Da principiante assoluto a principiante iniziale.

Scopo: Questo è uno dei metodi fondamentali per i principianti. Inizia con note singole ed esercizi di base a cinque dita, introducendo gradualmente ritmi semplici e coordinazione delle mani. È pensato per gli studenti che hanno appena iniziato a suonare il pianoforte.

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Études enfantines, Op.37 (1841) de Henry Lemoine

Livello: Da principiante a intermedio.

Scopo: come “Studi per bambini”, questi sono stati concepiti per essere un leggero passo avanti rispetto ai primi libri per principianti come il Beyer o il Czerny Op. 599. Si concentrano sull’indipendenza delle dita, su linee melodiche semplici e sulla musicalità, senza introdurre richieste tecniche troppo complesse.

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Le pianiste virtuose (1873) di Charles-Louis Hanon

Livello: Da intermedio ad avanzato (in termini di richiesta fisica e di costanza).

Scopo: Hanon è unico in questo elenco. Non si tratta di un libro di brani musicali, ma piuttosto di una serie di esercizi puramente tecnici (esercitazioni) progettati per costruire l’agilità, la forza, l’indipendenza e l’uniformità delle dita. Gli esercizi sono altamente ripetitivi e pensati per essere praticati in tutte le tonalità. Mentre la notazione dei primi esercizi può sembrare semplice, padroneggiarli in velocità con uniformità e rilassatezza è una sfida tecnica significativa che continua per tutto il libro. Viene spesso utilizzato come riscaldamento quotidiano o come strumento di tecnica per studenti di livello intermedio fino ai virtuosi professionisti.

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25 Études faciles et progressives, Op. 100 (1851) de Friedrich Burgmüller

Livello: Da principiante a intermedio.

Scopo: Si tratta di “studi facili e progressivi”, ognuno dei quali ha un carattere e un titolo affascinante. Si concentrano sugli elementi tecnici di base (legato, staccato, arpeggi semplici, coordinazione di base), sviluppando al contempo la musicalità e l’espressione. Sono un punto fermo per gli studenti che escono dai metodi per principianti assoluti.

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Mikrokosmos, Sz.107 (1940) di Béla Bartók

Livello: Dal principiante assoluto (Volume I) al professionista/virtuoso (Volume VI).

Scopo: Mikrokosmos è una raccolta completa e progressiva di 153 brani concepiti per sviluppare tutti gli aspetti della tecnica pianistica e della musicalità, dagli esercizi più semplici alle opere più complesse a livello concertistico.

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100 Studi progressivi, Op.139 (1827) di Carl Czerny

Livello: Da intermedio a medio.

Scopo: Come suggerisce il titolo, questo libro progredisce in modo significativo in termini di difficoltà. Mentre i primi esercizi sono abbastanza semplici, diventano rapidamente più impegnativi, coprendo una vasta gamma di sfide tecniche come l’indipendenza delle dita, vari modelli di scala e arpeggio, trilli e complessità ritmiche. Rispetto all’op. 100 di Burgmüller è più incentrato sull’esercitazione tecnica pura, ma è fondamentale per sviluppare una tecnica solida.

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École primaire, Op.176 (1848) de Jean-Baptiste Duvernoy

Livello: Da principiante a intermedio.

Scopo: “Scuola di Meccanismo” si traduce direttamente nel suo scopo: sviluppare il controllo tecnico e l’agilità. Questi esercizi sono generalmente più impegnativi di Burgmüller Op. 100 e spesso superano gli stadi iniziali di Czerny Op. 139. Enfatizzano la velocità delle dita, l’uniformità e la precisione in vari schemi, spesso servendo come preparazione per studi di Czerny più avanzati come l’Op. 299.

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25 Studi facili e progressivi, Op.100 (1834) di Henri Bertini

Livello: Da iniziale a medio-intermedio.

Scopo: Si tratta di “studi facili e progressivi” che sviluppano ulteriormente la tecnica (legato, staccato, arpeggi, scale) in un contesto musicale, spesso un passo avanti rispetto all’op. 176 di Duvernoy.

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24 Studi, Op.32 (1823) di Henri Bertini

Livello: Da iniziale a medio-intermedio.

Scopo: Questi studi sono concepiti per costruire le abilità tecniche fondamentali in modo chiaro e progressivo, adatto a studenti che hanno superato i metodi per principianti.

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Album di sonatina (1878, 1892) a cura di Louis Köhler & Adolf Ruthardt

Livello: Da iniziale a medio-intermedio.

Scopo: Questo album raccoglie varie sonatine di compositori come Clementi, Kuhlau, Dussek e del primo Beethoven/Mozart. Le sonatine sono sonate più brevi e meno impegnative, concepite per introdurre la forma e la struttura classica ai pianisti in via di sviluppo. Sebbene alcuni brani siano più facili e altri più impegnativi, il livello generale è rivolto a studenti che hanno una solida padronanza dei fondamenti per principianti.

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24 Études doigtés, Op.29 (1823) de Henri Bertini

Livello: Da medio a intermedio.

Scopo: Sebbene “études doigtés” (studi per le dita) suggerisca un’attenzione particolare alla diteggiatura e alla precisione tecnica, questi sono generalmente considerati più impegnativi dell’Op. 100 di Bertini. Si addentrano in problemi tecnici più complessi che richiedono maggiore destrezza e controllo.

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Esercizi preparatori per pianoforte, Op.16 (1820) di Aloys Schmitt

Livello: Da intermedio ad avanzato.

Scopo: Questa serie rappresenta un notevole salto di difficoltà rispetto alle altre. È stato concepito per un serio sviluppo tecnico, in particolare concentrandosi sull’estrema indipendenza, forza e uniformità delle dita, spesso attraverso impegnativi “esercizi di tenuta” in cui alcune dita rimangono depresse mentre altre si muovono. Non è un libro per principianti, ma piuttosto un insieme di esercizi tecnici specializzati per studenti più avanzati.

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École du mécanisme, Op.120 (1842) de Jean-Baptiste Duvernoy

Livello: Medio-intermedio.

Scopo: “Scuola di Meccanismo” si traduce direttamente nel suo scopo: sviluppare il controllo tecnico e l’agilità. Questi esercizi sono generalmente più impegnativi di Burgmüller Op. 100 e spesso superano gli stadi iniziali di Czerny Op. 139. Essi enfatizzano la velocità delle dita, l’uniformità e la precisione in vari schemi, spesso servendo come preparazione per studi di Czerny più avanzati come l’op. 299.

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25 Studi, Op.47 (1849) di Stephen Heller

Livello: Medio-intermedio.

Scopo: Gli studi di Heller sono noti per la loro musicalità e per la loro attenzione allo sviluppo del ritmo e dell’espressione accanto alla competenza tecnica. L’op. 47 è generalmente considerato il più accessibile dei suoi popolari set di studi (op. 45, 46, 47) ed è un buon ponte verso una musicalità più avanzata.

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110 Esercizi progressivi, Op.453 (1837) di Carl Czerny

Livello: Da medio a intermedio.

Scopo: Gli “esercizi progressivi” di Czerny sono concepiti per costruire sistematicamente la tecnica. L’op. 453 è una serie completa che copre un’ampia gamma di sfide tecniche, spesso includendo modelli di scale e arpeggi più complessi, accordi e complessità ritmiche, preparando gli studenti a un repertorio più avanzato. In genere, soprattutto negli ultimi esercizi, si spinge oltre le richieste tipiche del Bertini Op. 29 o del Duvernoy Op. 120.

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Nuova scuola di velocità, Op.61 di Hermann Berens

Livello: Da medio-intermedio a tardo intermedio.

Scopo: Questa raccolta si concentra specificamente sullo sviluppo della velocità e dell’agilità delle dita. Pur essendo musicale, il suo scopo principale è quello di costruire sistematicamente velocità e uniformità in vari schemi tecnici. È più impegnativa delle due precedenti per quanto riguarda la resa tecnica.

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18 Studi di genere, Op.109 (1858) di Friedrich Burgmüller

Livello: Da intermedio a tardo intermedio.

Scopo: Questi “studi di carattere” rappresentano un notevole passo in avanti rispetto all’Op. 100. Pur essendo ancora molto musicali, introducono richieste tecniche più complesse e richiedono una maggiore maturità musicale e sfumature nell’interpretazione. Si sovrappongono alle parti più accessibili del livello successivo di studi.

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30 Études de Mécanisme, Op.849 (1856) de Carl Czerny

Livello: Tardo intermedio.

Scopo: Come “Studi di Meccanismo”, l’op. 849 rappresenta un passo avanti rispetto ai lavori precedenti di Czerny e si concentra su un controllo tecnico più raffinato e complesso. Affronta sistematicamente sfide tecniche specifiche come scale, arpeggi, accordi spezzati e indipendenza delle dita con maggiore velocità e precisione, preparando gli studenti alla Scuola di velocità (Op. 299).

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Album di sonate per pianoforte (1895) di G. Schirmer

Livello: Da intermedio ad avanzato.

Scopo: Questo album contiene sonate complete di Haydn, Mozart e Beethoven. Sono molto più impegnative delle sonate. Sebbene includa alcune sonate più facili (come la “Sonata Facile” K. 545 di Mozart), presenta anche opere più sostanziose e tecnicamente impegnative, che richiedono un’avanzata destrezza delle dita, musicalità e profondità interpretativa. Questo album copre una gamma più ampia di difficoltà rispetto all’album Sonatina, raggiungendo livelli più elevati.

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La scuola della velocità, Op.299 (1833) di Carl Czerny

Livello: Tardo intermedio.

Scopo: Si tratta di una serie di esercizi classici e indispensabili per sviluppare la velocità, l’uniformità e l’agilità delle dita. Affronta sistematicamente vari problemi tecnici con richieste crescenti, preparando gli studenti al repertorio più avanzato. Si tratta di un libro di esercizi puramente tecnico.

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Etudes melodiosi, op. 45 (1845) di Stephen Heller

Livello: Tardo-intermedio.

Scopo: Questi sono tra gli studi più popolari di Heller, noti per la loro qualità lirica e per l’attenzione allo sviluppo della musicalità accanto alla tecnica. Sono un buon punto di partenza per gli studi intermedi più facili, in quanto enfatizzano il fraseggio, l’equilibrio e l’espressione.

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20 Petites Études, Op.91 (1913) de Moritz Moszkowski

Livello: Tardo intermedio.

Scopo: “Petites” (piccoli) potrebbe suggerire facilità, ma questi sono più impegnativi dell’Op. 45 di Heller. Sono affascinanti e musicali, ma richiedono un livello superiore di destrezza, velocità e precisione nelle varie figurazioni. Forniscono un’eccellente preparazione per studi più avanzati senza essere eccessivamente lunghi o virtuosi.

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12 Études brillantes et mélodiques, Op.105 (1854) de Friedrich Burgmüller

Livello: Da intermedio a avanzato.

Scopo: Questo set è generalmente considerato il più impegnativo delle tre raccolte di Burgmüller. La natura “brillante e melodica” implica un livello più elevato di virtuosismo e di richiesta espressiva. Questi esercizi richiedono spesso una maggiore velocità, figurazioni più intricate e una gamma dinamica ed emotiva più ampia, rendendoli adatti agli studenti che si preparano al repertorio romantico più avanzato.

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L’arte della destrezza delle dita, Op.740 (1844) di Carl Czerny

Livello: Da intermedio a avanzato.

Scopo: L’op. 740 è un passo avanti rispetto all’op. 299. Si concentra sull’affinamento della destrezza delle dita ad un livello molto alto, trattando spesso schemi più intricati, requisiti di velocità più elevati e combinazioni tecniche più impegnative rispetto all’Op. 299. È considerato un caposaldo per gli aspiranti virtuosi.

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60 Studi scelti (1868) di Johann Baptist Cramer, a cura di Hans von Bülow

Livello: Da intermedio a avanzato.

Scopo: Gli studi di Cramer sono considerati eccellenti per sviluppare l’indipendenza delle dita, l’uniformità e la chiarezza dell’articolazione. Sono musicali e strutturati in modo classico e fungono da ponte tra gli studi di livello Czerny e il repertorio romantico più complesso. Sebbene alcuni brani siano più impegnativi di altri, la raccolta nel suo complesso è accessibile a un pianista di livello intermedio e viene spesso utilizzata come trampolino di lancio verso studi più avanzati.

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24 Études, Op.70 di Ignaz Moscheles

Livello: Da intermedio a avanzato.

Scopo: Questi sono spesso considerati “studi di rifinitura” per pianisti di livello avanzato. Coprono un’ampia gamma di figurazioni pianistiche idiomatiche in varie tonalità, affrontando sfide tecniche specifiche come scale, arpeggi, ottave e note ripetute, pur possedendo un significativo valore musicale. Sono più impegnative delle due serie precedenti.

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51 Esercizi, WoO 6 (1893) di Johannes Brahms

Livello: Avanzato Pedagogico / Tecnico di base.

Scopo: Non si tratta di études da concerto in senso romantico, ma piuttosto di esercizi tecnici altamente analitici e rigorosi. Brahms li sviluppò per la propria pratica e per affrontare problemi tecnici fondamentali come l’indipendenza delle dita, la rotazione, le scale, gli arpeggi, i trilli, le ottave e i passaggi di accordi. Sono spesso asciutti e si concentrano esclusivamente sulla padronanza meccanica, servendo come un impegnativo regime quotidiano per costruire una tecnica completa e intellettualizzata.

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5 studi, Anh.1a/1 (1852, 1862, 1877) di Johannes Brahms

Livello: Virtuoso / Molto avanzato (difficoltà di trascrizione/arrangiamento)

Scopo: Questi studi non sono composizioni originali di Brahms nel senso di studi tecnici astratti, ma arrangiamenti o trascrizioni di opere esistenti di altri compositori (Chopin, Weber, Bach) per pianoforte. Il loro scopo è quello di trasformare queste opere in monumentali sfide pianistiche, soprattutto in termini di polifonia e densità.

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Étude en douze exercices, S.136 (1827) de Franz Liszt

Livello: Da primo avanzato ad avanzato.

Scopo: Si tratta della prima serie di studi di Liszt, composti quando era ancora un adolescente. Sebbene non siano così difficili come i successivi Grandes Études (S.137) o i Transcendental Études (S.139), sono comunque molto impegnativi e prefigurano il suo pianismo rivoluzionario. Richiedono una notevole destrezza delle dita, velocità e resistenza. Sono più difficili degli studi di Cramer a causa delle loro richieste più virtuosistiche e dell’atmosfera del primo romanticismo.

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6 Studi, Op.111 (1892) di Camille Saint-Saëns

Difficoltà: Virtuoso avanzato.

Scopo: Questi studi esemplificano il pianismo elegante, chiaro e frizzante di Saint-Saëns. Sono meno incentrati sulla forza bruta e più sulla raffinata brillantezza, sulla destrezza e sul fascino.

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15 Studi di virtuosismo “ Per aspera ”, Op.72 (1903) di Moritz Moszkowski

Livello: Da avanzato a virtuosistico.

Scopo: Il titolo “Per aspera” (attraverso le difficoltà/alle stelle) e “études de virtuosité” (studi di virtuosità) indicano chiaramente la loro natura impegnativa. Questi studi sono tecnicamente brillanti e altamente impegnativi e si concentrano su vari aspetti del virtuosismo avanzato come scale rapide, arpeggi, ottave, note doppie e figure ritmiche complesse. Sono spesso programmati in concerto e sono considerati più difficili del Gradus ad Parnassum di Clementi (anche se i pezzi più difficili di Clementi sono certamente paragonabili). Il loro livello è paragonabile a quello degli studi di Chopin e di alcuni più facili di Liszt.

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12 Éudes, Op.8 (1894) di Aleksandr Scriabin

Livello: Da avanzato a virtuoso.

Scopo: Questi studi sono una pietra miliare del repertorio tardo-romantico/primo-moderno. Sono altamente espressivi, armonicamente ricchi e tecnicamente impegnativi, in quanto richiedono non solo la destrezza delle dita ma anche una sofisticata vocalità, il rubato e la profondità emotiva. Spesso comportano arpeggi complessi, ampie distese, ritmi intricati e narrazioni emotive impegnative. Sono un passo avanti significativo rispetto ai primi studi di Liszt (S.136) e sono pezzi di livello concertistico.

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Gradus ad Parnassum, Op.44 (1817, 1819, 1826) di Muzio Clementi

Livello: Da avanzato a virtuosistico (con un’ampia gamma).

Scopo: Il Gradus ad Parnassum di Clementi è una monumentale raccolta di 100 studi progressivi. È stato concepito per condurre lo studente ai più alti livelli di tecnica pianistica e musicalità, incorporando vari stili, dal puro esercizio delle dita alle fughe e ai movimenti di sonata. Pur iniziando con alcuni pezzi forse di livello intermedio, la difficoltà sale rapidamente, con molti pezzi che richiedono un virtuosismo di livello concertistico, una polifonia complessa e una destrezza impegnativa. Viene spesso paragonato agli Studi di Chopin per le sue esigenze finali.

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Nouveau Gradus ad Parnassum, Op.822 (1853) di Carl Czerny

Livello: Da avanzato a virtuoso.

Scopo: È l’opera magna di Czerny in termini di studi tecnici, che prende il nome dal famoso Gradus ad Parnassum di Clementi. Si tratta di una vasta raccolta di studi molto impegnativi, che spesso incorporano fughe e trame contrappuntistiche più complesse, oltre a sfide tecniche estreme. È stato concepito per gli studenti che si avvicinano al livello professionale, spingendo i confini della tecnica e della musicalità ben oltre l’Op. 299 e l’Op. 740.

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Trois grandes études de concert, S.144 (1849) de Franz Liszt

Livello: Virtuosistico.

Scopo: Si tratta di veri e propri studi da concerto, concepiti per mostrare i più alti livelli di brillantezza ed espressione pianistica. Ognuno dei tre (“Il lamento”, “La leggierezza”, “Un sospiro”) presenta sfide tecniche uniche e formidabili che richiedono un’immensa forza delle dita, agilità, precisione, controllo dinamico e musicalità. Sono altamente espressivi e richiedono una profonda comprensione dell’idioma romantico. Rispetto all’Op. 822 di Czerny, sono generalmente considerati più complessi dal punto di vista musicale e più frequentemente eseguiti in concerto, richiedendo non solo abilità tecnica ma anche una profonda abilità artistica per essere eseguiti in modo convincente. Rappresentano Liszt in una fase avanzata del suo sviluppo compositivo e pianistico, il che li rende incredibilmente impegnativi.

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12 Études, CD143 (1916) de Claude Debussy

Livello: Da avanzato a virtuoso.

Scopo: Questi sono forse gli studi impressionistici per eccellenza. Ogni studio esplora un problema tecnico specifico (ad esempio, “Pour les cinq doigts”, “Pour les tierces”, “Pour les octaves”) ma trascende il mero esercizio tecnico, addentrandosi in sonorità complesse, colori e sottili sfumature ritmiche. Richiedono un immenso controllo del tocco, della pedalata e della voce. Mentre alcuni possono essere leggermente più accessibili del più difficile Saint-Saëns, altri sono ugualmente o più impegnativi.

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Études, Op.10 (1933) di Frédéric Chopin

Livello: Virtuosistico.

Scopo: Gli studi op. 10 di Chopin sono opere fondamentali del repertorio pianistico virtuoso. Ogni studio affronta un problema tecnico specifico (ad esempio, indipendenza delle dita, scale, arpeggi, note doppie, ottave) con una musicalità senza pari. Mentre alcuni (come il n. 3 “Tristesse” o il n. 6) possono essere tecnicamente meno brutali di altri, pezzi come il n. 1, il n. 2, il n. 4, il n. 8 e il n. 12 (“Revolutionary”) sono estremamente impegnativi e richiedono un alto livello di agilità, velocità e resistenza. Sono considerati un test essenziale per la tecnica e la musicalità di un pianista da concerto.

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8 Studi, Op.42 (1903) di Aleksandr Scriabin

Livello: Virtuosistico.

Scopo: Questi studi rappresentano un notevole passo avanti rispetto all’Op. 8 di Scriabin. Approfondiscono il suo linguaggio armonico maturo, le poliritmie complesse e il mondo emotivo spesso intenso. Richiedono una combinazione di potenza tecnica grezza, vocalità sottile e una profonda comprensione delle esigenze espressive uniche di Scriabin, spesso estatiche o mistiche. Sono costantemente impegnativi per tutta la serie.

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Études, Op.25 (1937) di Frédéric Chopin

Livello: Virtuosistico.

Scopo: L’op. 25 di Chopin, come l’op. 10, è una pietra miliare del virtuosismo pianistico. Ogni esercizio si concentra su una sfida tecnica specifica (ad esempio, accordi rapidi, note doppie, ottave, legato, allungamento), pur essendo una composizione musicale bella e completa. Pur essendo eccezionalmente difficili, sono generalmente considerati un po’ meno brutali di alcune opere “trascendentali” di Liszt, anche se pezzi come l’Op. 25 No. 6 (terze), No. 8 (seste) e No. 11 (“Vento d’inverno”) sono profondamente impegnativi.

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4 Studi, Op.2 (1909) di Sergey Prokofiev

Livello: Virtuosistico.

Scopo: Si tratta di opere giovanili di Prokofiev, ma già presentano i suoi caratteristici ritmi motori, elementi percussivi, dissonanze taglienti e richieste tecniche spesso implacabili. Sono molto più “moderni” nel loro idioma rispetto all’Op. 8 di Scriabin, e richiedono un diverso tipo di virtuosismo che si concentra sulla precisione ritmica, sulla potenza e su tratti spesso scomodi o cambi improvvisi. Si tratta di studi di livello concertistico, concepiti per superare i limiti della tecnica pianistica in un contesto del XX secolo. Sebbene siano solo quattro, ognuno di essi rappresenta un’impresa tecnica e musicale significativa.

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4 Studi, Op. 7 (K009, 1910) di Igor Stravinsky

Livello: Virtuosistico, con particolare attenzione all’innovazione ritmica e testuale.

Scopo: Anche l’op. 7 di Stravinskij, composta all’incirca nello stesso periodo dell’op. 2 di Prokofiev, rappresenta una sfida altamente modernista. Mentre i brani di Prokofiev sono spesso descritti come “brutali” o “meccanici”, quelli di Stravinskij possono essere ancora più elusivi dal punto di vista concettuale e ritmico, il che li rende incredibilmente difficili da eseguire con precisione e musicalità.

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Etudes-tableaux, Op.33 (1911) di Sergei Rachmaninoff

Livello: Da Virtuosistico molto alto a Virtuosistico estremo (la difficoltà varia significativamente tra i singoli brani).

Scopo: Il termine “Études-Tableaux” significa letteralmente “Quadri di studio”. Rachmaninoff concepì questi brani come studi tecnici che evocano contemporaneamente stati d’animo specifici, scene o immagini astratte. Il loro scopo è duplice:

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Etudes-tableaux, Op.39 (1917) di Sergei Rachmaninoff

Livello: Virtuoso (livello 9-10 di una scala tipica, o livello professionale da concerto).

Scopo: questi “Etudes-tableaux” non riguardano tanto problemi tecnici isolati quanto piuttosto la cattura di specifici stati d’animo, scene o personaggi attraverso una scrittura pianistica virtuosistica.

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12 Grandes Études, S.137 de Franz Liszt

Livello: Alto Virtuosismo.

Scopo: Questa è la prima versione pubblicata di quelli che in seguito sarebbero diventati gli Studi trascendentali. Sebbene siano forse leggermente meno raffinati e strutturalmente sviluppati della versione finale S.139, sono già immensamente impegnativi e mettono in mostra il virtuosismo precoce e innovativo di Liszt. Sono meno raffinati della versione successiva, ma richiedono comunque un’estrema abilità tecnica.

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2 Études de concert, S.145 (1862) de Franz Liszt

Livello: Virtuosistico (fascia molto alta).

Scopo: Pur essendo solo due (“Waldesrauschen” e “Gnomenreigen”), sono eccezionalmente difficili. “Waldesrauschen” (Mormorii della foresta) richiede un immenso legato e chiarezza a velocità molto elevate, esigendo un controllo perfetto su complesse figure arpeggiate e voicing. La “Gnomenreigen” (Danza degli Gnomi) è un tour de force diabolicamente veloce, leggero e preciso, pieno di rapide note ripetute, salti e intricati schemi ritmici. Questi due brani sono generalmente considerati più impegnativi del set S.144 e si collocano al vertice del repertorio concertistico standard.

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Études d’exécution transcendante d’après Paganini, S.140 de Franz Liszt

Livello: Alto Virtuosismo.

Scopo: Questi sei studi sono arrangiamenti virtuosistici per pianoforte di Liszt dei Capricci per violino di Paganini (più uno originale). Traducono la brillantezza violinistica di Paganini in richieste pianistiche senza precedenti, concentrandosi su note ripetute fulminee, passaggi di ottava, arpeggi incredibilmente intricati e varie forme di agilità. Sono straordinariamente difficili, soprattutto gli studi “La Campanella” e “Arpeggio”.

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Etudes (2001) di György Ligeti

Livello: Virtuoso estremo.

Scopo: Gli studi di Ligeti sono capolavori della letteratura pianistica del XX secolo e contemporanea. Esplorano tecniche pianistiche radicalmente nuove, spesso radicate in complesse stratificazioni ritmiche, poliritmie, densità testuale e armonia spaziale. Spingono i confini della coordinazione, dell’indipendenza tra le mani e della comprensione intellettuale. Richiedono non solo il virtuosismo tradizionale, ma anche la padronanza di concetti ritmici e testuali altamente astratti e spesso disorientanti. Rappresentano un salto significativo in termini di difficoltà concettuale e tecnica rispetto all’epoca romantica.

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Studi dopo Frederic Chopin (1903-14) di Leopold Godowsky

Livello: Virtuoso estremo (Pinnacle).

Scopo: Si tratta dell’ultima rivisitazione dei già difficili Studi di Chopin. Godowsky aggiunge immensi strati di complessità: trascrive per la sola mano sinistra, combina due études simultaneamente, introduce intricati contrappunti, poliritmi ed elaborazioni armoniche. Sono universalmente considerate tra le opere più impegnative dal punto di vista tecnico e intellettuale mai scritte per il pianoforte, spingendo i limiti assoluti della capacità fisica e mentale dell’uomo sullo strumento.

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12 études dans toutes les tons mineurs en deux suites Op.39 (1857) de Charles-Valentin Alkan

Livello: Estremamente virtuosistico / Trascendentale (tra i più difficili mai scritti)

Scopo: spingere i limiti assoluti della tecnica e della resistenza del pianoforte, creando al contempo profonde affermazioni musicali. Queste sono spesso definite “sinfonie per un solo strumento”.

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Etudi trascendentali, S.139 (1851) di Franz Liszt

Livello: Virtuosistico estremo (i pezzi per pianoforte più difficili mai scritti).

Scopo: Questa è la versione finale, rivista e definitiva dei 12 Grandes Études. Liszt li ha perfezionati, rendendoli più profondi dal punto di vista musicale, pur mantenendo e talvolta aumentando le loro sbalorditive richieste tecniche. Ogni studio è una sfida monumentale, che spinge ai limiti della velocità, della forza, della resistenza, dell’agilità e delle sfumature interpretative. Sono un punto di riferimento per i più grandi pianisti del mondo e sono considerati uno dei vertici del repertorio pianistico.

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(Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Gemini.)

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