Previsione
I Due studi da concerto, S.145 di Franz Liszt, composti nel 1862-63 e pubblicati nel 1863, sono brani virtuosistici per pianoforte che combinano brillantezza tecnica ed espressività lirica. Questi studi furono scritti durante il periodo di Weimar, una fase in cui Liszt si stava trasformando da compositore-esecutore virtuoso e fiammeggiante in un artista più introspettivo e spirituale. Il set è composto da:
🎵 1. Waldesrauschen (“Mormorii della foresta”) in Re♭ maggiore
Carattere: Impressionistico, sereno e fluente.
Struttura: Delicati arpeggi che imitano il fruscio delle foglie in una foresta, spesso paragonati a sonorità simili a quelle di Debussy, nonostante siano precedenti.
Tecnica:
Arpeggi rapidi e accordi spezzati
Voci di una melodia all’interno della figurazione della mano destra
Controllo del pedale e del colore del tono
Significato musicale: Questo brano è un primo precursore dell’impressionismo per le sue trame scintillanti e le immagini naturali. È un paesaggio sonoro poetico piuttosto che un capolavoro di bravura.
🎵 2. Gnomenreigen (“Danza degli gnomi”) in fa♯ minore
Carattere: Estroso, malizioso, virtuosistico.
Struttura: Inizia con salti staccati e corse con le dita, per arrivare a passaggi energici e frizzanti.
Tecnica:
Note ripetute e salti leggeri e veloci
Diteggiatura precisa per le esecuzioni scalari demoniache.
Controllo ritmico e chiarezza nelle figurazioni complesse.
Significato musicale: Brillante toccata dallo spirito malizioso, “Gnomenreigen” sfida l’esecutore con la sua combinazione di velocità, articolazione e narrazione musicale.
Note generali:
Entrambi gli studi sono stati dedicati a Dionys Pruckner, un’allieva di Liszt.
Sebbene siano meno famosi degli Études Transcendentales o degli Études Paganini, il S.145 è spesso lodato per il suo equilibrio tra sostanza musicale e richiesta tecnica.
Rappresenta la maturità poetica di Liszt, dove il virtuosismo è al servizio dell’espressione piuttosto che della mera esibizione.
Caratteristiche della musica
I Due studi da concerto, S.145, di Franz Liszt sono una coppia di studi per pianoforte molto raffinati che presentano una miscela di brillantezza virtuosistica, immagini poetiche e linguaggio armonico avanzato. Sebbene brevi e più intimi di alcuni grandi studi di Liszt, sono considerati profondi esempi di miniature programmatiche, ognuna delle quali evoca una specifica scena naturale o fantastica. Qui di seguito sono descritte in dettaglio le caratteristiche musicali della raccolta nel suo complesso e di ogni singolo studio:
🎼 Caratteristiche musicali generali di due studi da concerto, S.145
Natura programmatica:
Ogni studio trasmette un’immagine vivida: Waldesrauschen (Mormorii della foresta) evoca i suoni naturali di una foresta, mentre Gnomenreigen (Danza degli gnomi) evoca una scena fantastica di creature capricciose che danzano.
Non si tratta di études in senso accademico, ma di dipinti di tono poetico con uno spirito narrativo.
Virtuosismo con espressione:
La tecnica è al servizio del significato musicale. A differenza dei precedenti lavori di bravura, questi études sono più sottili e d’atmosfera.
Richiedono delicatezza, agilità e controllo tonale, non solo velocità o potenza.
Armonia e colore innovativi:
Uso del cromatismo, della flessibilità modulatoria e di ricche armonie estese.
Ampio uso del pedale per fondere i suoni, soprattutto in Waldesrauschen.
Compattezza strutturale:
Ogni brano è autonomo, con una costruzione formale rigorosa (ad esempio, forme ternarie o simili a variazioni).
Nonostante la loro brevità, creano un’impressione profonda e un viaggio emotivo.
Sfide tecniche:
Entrambi i brani presentano richieste pianistiche avanzate: rapide figurazioni, ampi salti, rapide ripetizioni di note e raffinate vocalità all’interno di trame dense.
🎵 1. Waldesrauschen (Mormorii della foresta) – D♭ maggiore
Caratteristiche musicali:
Trama atmosferica: Arpeggi fluidi e continui creano l’illusione del vento tra le foglie.
Linee melodiche: Le melodie nascoste devono emergere dal centro o dalla cima degli arpeggi con un voicing sottile.
Colore armonico: le modulazioni e le inflessioni cromatiche evocano una complessità naturale.
Controllo dinamico: Richiede un’estrema sensibilità al tocco e al pedale per modellare onde dinamiche e morbidi climax.
Forma: Ternario (ABA), con sezioni esterne liriche e una parte centrale più intensa.
Stato d’animo: delicato, impressionistico, che ricorda la calma e il mistero della natura.
🎵 2. Gnomenreigen (Danza degli Gnomi) – Fa♯ minore
Caratteristiche musicali:
Malizia staccata: Articolazioni rapide e secche e improvvisi cambi di ritmo suggeriscono i movimenti giocosi ed erratici degli gnomi.
Virtuosismo: Presenta rapide scale, salti, incroci di mani e nitide note ripetute.
Contrasto: Alterna una giocosa leggerezza a episodi più lirici, spesso utilizzando dinamiche e articolazioni taglienti per rappresentare il carattere.
Novità armoniche: modulazioni cromatiche, sonorità diminuite e aumentate creano un’atmosfera soprannaturale.
Vitalità ritmica: Raggruppamenti irregolari e sincopi aggiungono un carattere magico e imprevedibile.
Forma: Rapsodica o basata su variazioni, con motivi ricorrenti che si trasformano nel corso del brano.
Stato d’animo: giocoso, capriccioso, impetuoso – quasi uno scherzo in termini di energia e arguzia.
📌 Riassunto: carattere della raccolta
I Due studi da concerto si distinguono nell’opera di Liszt per la loro raffinata poesia e l’immagine sonora. Come insieme, si contrappongono magnificamente l’uno all’altro:
Étude Chiave Stato d’animo Immaginazione Concentrazione tecnica
Waldesrauschen D♭ maggiore Lirico, sereno Foresta, vento, fruscio Arpeggi, colore tonale, voicing
Gnomenreigen F♯ minore Arzillo, inquietante Gnomi danzanti Staccato, velocità, chiarezza, articolazione
Insieme, rappresentano la visione matura di Liszt dell’étude: uno studio tecnico fuso con l’espressione poetica, che esplora non solo i limiti della tecnica, ma anche le profondità dell’immaginazione musicale.
Analisi, tutorial, interpretazione e punti importanti da suonare
Ecco un’analisi completa, un tutorial, una guida all’interpretazione e suggerimenti per l’esecuzione dei due studi da concerto di Franz Liszt, S.145 – Waldesrauschen e Gnomenreigen. Questi études sono avanzati nella tecnica e ricchi nell’espressione, e ciascuno di essi ritrae immagini vivide attraverso il suono.
🎵 Étude No. 1 – Waldesrauschen (Mormorii della foresta) in D♭ maggiore
🔍 ANALISI
Forma: Ternario (ABA’), con una breve coda.
Struttura: Figure prevalentemente arpeggiate con melodia incorporata nelle voci superiori o interne.
Armonia: Armonia lussureggiante e romantica con cromatismi; il brano rimane radicato in D♭ ma scorre attraverso ricche deviazioni modulanti.
Stato d’animo: evoca il delicato fruscio delle foglie e il soffio del vento tra gli alberi. Il colore è impressionistico, quasi alla Debussy.
Ritmo: Utilizza arpeggi fluidi di sedicesimi in metro composto (6/8 e 9/8), generando una trama continua e increspata.
🎹 TUTORIAL TECNICO
Mano destra:
Mantiene arpeggi fluidi e regolari. Privilegiare il movimento fluido del polso e la rotazione libera.
Evidenziare la melodia all’interno degli arpeggi, spesso la nota più alta. Utilizzare il peso delle dita e un fraseggio sottile.
Tenere le dita vicine ai tasti per un controllo rapido; usare un movimento economico.
Mano sinistra:
Agisce sia ritmicamente che armonicamente. Richiede equilibrio: deve sostenere senza sovrastare l’RH.
Le note basse sono spesso sostenute o punteggiate: il tempo del pedale è fondamentale per preservare la chiarezza armonica.
Pedale:
Impiegare il mezzo pedale o il flutter-pedale per evitare l’offuscamento.
Chiarite le armonie soprattutto nei cambi armonici e nelle cadenze.
INTERPRETAZIONE 🎼
Usare un tono pastorale, soprattutto nelle sezioni A. Non abbiate fretta – lasciate che “respiri”.
Dipingere il tono: L’obiettivo è ritrarre il movimento, come la brezza o l’acqua.
Nella sezione centrale (B) si sviluppa un carattere più agitato – approfondire le dinamiche e il fraseggio mantenendo il flusso.
Il ritorno finale (A’) dovrebbe essere più luminoso e riflessivo, portando a una chiusura serena.
🎯 SUGGERIMENTI PER L’ESECUZIONE
Esercitatevi sugli arpeggi di RH lentamente, concentrandovi sull’uniformità e sulla forma della melodia.
Isolate le linee melodiche e praticatele da sole, poi reintegratele.
Siate molto sensibili alle dinamiche – i passaggi in pianissimo hanno bisogno di chiarezza e risonanza.
Trattate il brano come un poema tonale in miniatura, non come un capolavoro tecnico.
🎵 Étude No. 2 – Gnomenreigen (Danza degli Gnomi) in Fa♯ minore
🔍 ANALISI
Forma: Fantasia, con più sezioni contrastanti (ABACDA).
Struttura: Alterna passaggi in staccato e leggiero a intermezzi lirici.
Armonia: Insoliti spostamenti e modulazioni cromatiche ne accrescono la qualità inquietante e maliziosa.
Stato d’animo: arzillo e impetuoso. La musica incarna il movimento rapido e imprevedibile degli gnomi.
🎹 TUTORIAL TECNICO
Mano destra:
Richiede uno staccato preciso, spesso in note ripetute e salti.
Le sezioni successive richiedono scale in terze, esecuzioni rapide e diteggiature complesse.
Evitare la tensione: usare lo staccato del polso e delle dita, non quello del braccio.
Mano sinistra:
Suona linee di basso e di accompagnamento alternate, spesso saltando.
Ha bisogno di un posizionamento e di un timing precisi per sostenere i ritmi RH.
Passaggi chiave:
Note ripetute (battute 1-16): Utilizzare sostituzioni delle dita (ad esempio, 3-2-1-3) e ruotare leggermente il polso.
Terze cromatiche (sezione centrale): Esercitarsi con le mani separatamente, poi in schemi ritmicamente stabili.
Presto finale: Assicurare il ritmo prima della velocità. Suonare in modo leggero ma preciso.
INTERPRETAZIONE
Enfatizzare il contrasto tra le sezioni di scherzo impetuoso e le digressioni liriche.
Usare il rubato con cautela: la chiarezza ritmica è essenziale per l’umorismo e la sorpresa.
Nelle sezioni liriche, rilassate leggermente il tempo e usate dinamiche espressive e legato.
Evidenziate l’umorismo demoniaco – immaginate piccole creature grottesche che si muovono intorno.
CONSIGLI PER L’ESECUZIONE
Pensate in modo percussivo ma leggero – non suonate troppo.
Esercitatevi su passaggi veloci in raggruppamenti ritmici (lungo-corto o corto-lungo).
Utilizzate la pratica del movimento silenzioso per i salti e gli incroci delle mani per aumentare la precisione.
Fate in modo che il pubblico “veda” i personaggi – gnomi, folletti, perfino i dispetti – attraverso il colore e il tempo.
📘 Conclusione: Suonare i due Études da concerto, S.145
Concentrazione degli Études Sfide interpretative
Waldesrauschen Colore, vocalità, controllo del pedale Melodia interna negli arpeggi, stratificazione tonale Immagini naturali, liriche, serene
Gnomenreigen Leggerezza, articolazione Rapide note ripetute, salti, chiarezza dello staccato Capriccioso, malizioso, scherzoso
Questi studi non sono solo sfide tecniche, ma anche mondi sonori espressivi. Segnano la transizione di Liszt a compositore di musica introspettiva e narrativa e sfidano il pianista a bilanciare il virtuosismo con la sottigliezza.
Storia
I Due studi da concerto, S.145 di Franz Liszt – che comprendono Waldesrauschen (Mormorii della foresta) e Gnomenreigen (Danza degli gnomi) – furono composti nel 1862-63, durante il periodo di maturità del compositore, quando si era in gran parte ritirato dal palcoscenico dei concerti e si era stabilito a Weimar e poi a Roma. A quel punto, Liszt non era più il virtuoso fiammeggiante che abbagliava il pubblico di tutta Europa, ma era diventato un artista più introspettivo, profondamente impegnato nella composizione, nella contemplazione religiosa e nell’insegnamento musicale.
Questi studi non furono scritti per la sua esecuzione, ma piuttosto per la pianista austriaca Dionys Pruckner, una delle allieve e protettrici di Liszt. In effetti, essi riflettono il cambiamento di Liszt nello scopo compositivo: piuttosto che essere dei capolavori per l’esibizione personale, furono realizzati come studi artistici e poetici, dimostrando come la tecnica pianistica potesse servire a fini espressivi e immaginativi.
A differenza dei suoi lavori precedenti, come gli Studi trascendentali, che erano imprese di audace virtuosismo e drammaticità, i Due studi da concerto mostrano Liszt orientato verso l’economia dei mezzi, la raffinatezza tonale e la sottigliezza atmosferica. Waldesrauschen e Gnomenreigen suggeriscono entrambi scene pittoriche o programmatiche – il primo evoca il dolce fruscio della brezza di una foresta, mentre il secondo evoca la danza nervosa di gnomi dispettosi – ma Liszt non ha lasciato programmi dettagliati per loro. I titoli evocativi, tuttavia, lasciano intendere il suo desiderio di fondere narrazione e tecnica, cosa che aveva già esplorato nei suoi poemi sinfonici e nelle parafrasi operistiche.
Gli études furono pubblicati nel 1863 da Schott e guadagnarono rapidamente popolarità, non solo per il loro contenuto fantasioso ma anche per le loro richieste particolari: Waldesrauschen richiede un delicato controllo della voce e del colore, mentre Gnomenreigen è una corda ritmica e tecnica. I pianisti apprezzavano il fatto che questi pezzi mettessero in evidenza la raffinatezza piuttosto che l’ampollosità.
Dal punto di vista storico, essi segnalano anche lo stile di transizione di Liszt, che collega il romanticismo eroico della sua giovinezza con le tendenze mistiche e impressionistiche delle sue opere successive. Alcuni storici della musica considerano addirittura Waldesrauschen come un precursore dello stile impressionista che sarebbe fiorito nelle mani di Debussy decenni dopo. Nel frattempo, Gnomenreigen riecheggia elementi di Scherzo presenti nelle opere di Chopin o Mendelssohn, ma attraverso il linguaggio armonicamente più avventuroso e volatile di Liszt.
In sintesi, i Due studi da concerto riflettono l’evoluzione di Liszt in un compositore dall’intimità fantasiosa. Sono gemme del repertorio pianistico: tecnicamente impegnativi, poeticamente evocativi ed emblematici di un compositore che non aveva più nulla da dimostrare, ma ancora tanto da esprimere.
Popolare pezzo/libro di collezione in quel momento?
I due Studi da concerto, S.145 di Franz Liszt – Waldesrauschen e Gnomenreigen – all’epoca della loro pubblicazione, nel 1863, non erano così conosciuti o sensazionali come le precedenti opere virtuosistiche di Liszt (come gli Studi trascendentali o le Rapsodie ungheresi), ma furono ben accolti nei circoli musicali, soprattutto tra i pianisti e gli studenti della scuola di Liszt.
Popolarità all’epoca
Questi études erano apprezzati più come raffinati pezzi da concerto e da salotto che come grandiosi capolavori virtuosistici. La loro brillantezza tecnica unita all’immaginazione poetica li rendeva particolarmente attraenti per i pianisti professionisti e dilettanti avanzati. Tuttavia, non si trattava di composizioni in grado di suscitare un grande clamore nel mondo musicale in generale. Non divennero “successi” popolari come le parafrasi di Liszt su temi d’opera o i Liebesträume.
Liszt si stava già allontanando dalle esecuzioni pubbliche e componeva per le sensazioni; questi pezzi rappresentano una direzione più intima e artistica della sua produzione. Fanno parte dello sforzo di Liszt di elevare il valore artistico e poetico degli studi, allineandosi alla sua filosofia successiva secondo cui la tecnica deve essere al servizio dell’espressione.
Vendite e circolazione degli spartiti
Sebbene i dati di vendita dettagliati del XIX secolo siano rari, sappiamo che gli études furono pubblicati dal grande editore Schott, che aveva una forte rete di distribuzione in tutta Europa. Poiché queste opere furono scritte e dedicate a Dionys Pruckner, una nota allieva di Liszt che si esibiva e insegnava attivamente, i brani circolarono bene nelle comunità pianistiche accademiche e professionali. Non si trattava di bestseller in senso commerciale, ma si vendevano discretamente bene, soprattutto tra i pianisti seri, i conservatori e gli studi di insegnamento.
Nel corso del tempo, Gnomenreigen in particolare ha guadagnato popolarità come pezzo virtuoso da bis o da recital, mentre Waldesrauschen è stato ammirato per il suo colore tonale e il suo lirismo. Oggi, entrambi gli studi sono punti fermi del repertorio pianistico romantico avanzato, particolarmente apprezzati per la loro espressività musicale unita alle sfide tecniche.
In sintesi:
I due studi da concerto non sono stati dei veri e propri blockbuster al momento dell’uscita, ma sono stati rispettati e ammirati nei circoli musicali e pedagogici più seri.
Furono venduti modestamente da Schott, soprattutto a pianisti di livello avanzato e ai conservatori.
La loro influenza e popolarità a lungo termine crebbe con l’apprezzamento dello stile maturo di Liszt nel XX secolo e oltre.
Episodi e curiosità
Ecco alcuni episodi degni di nota e curiosità riguardanti i Due studi da concerto, S.145 (Waldesrauschen e Gnomenreigen) di Franz Liszt – opere che riflettono sia la personalità del compositore sia il mondo artistico della musica per pianoforte della metà del XIX secolo:
🎹 1. Composto per un allievo preferito
Entrambi gli studi furono composti per Dionys Pruckner, una delle talentuose allieve di Liszt. Pruckner non era solo un’abile pianista, ma anche una stretta seguace degli ideali artistici di Liszt. Liszt adattò questi brani allo stile di Pruckner: una miscela di tecnica, eleganza ed espressione di carattere. Questi études non erano pensati per l’esecuzione pubblica di Liszt, ma piuttosto per sviluppare e mostrare l’abilità artistica dei suoi studenti.
🌲 2. Natura e immaginazione al di sopra del virtuosismo
Liszt diede a questi studi titoli programmatici (Waldesrauschen = “Mormorii della foresta”, Gnomenreigen = “Danza degli gnomi”), ma senza allegare note descrittive dettagliate. Ciò segue la tendenza di Liszt a suggerire immagini senza prescrivere una narrazione, permettendo ai pianisti e al pubblico di immaginare le proprie storie.
Questi titoli mostrano anche il crescente interesse poetico e filosofico di Liszt: Waldesrauschen riflette il misticismo romantico della natura, mentre Gnomenreigen può evocare il soprannaturale e il grottesco – un fascino condiviso con altri romantici come E.T.A. Hoffmann.
👻 3. L’amore di Liszt per il fantastico
L’energia stravagante e imprevedibile di Gnomenreigen riflette il fascino di Liszt per il folklore, gli spiriti e il macabro. Questo era un tema ricorrente nelle sue opere, dalla Totentanz ai Mephisto Waltzes. Alcuni studiosi considerano Gnomenreigen uno studio in miniatura di forze demoniache o ludiche, in linea con il più ampio interesse di Liszt per il soprannaturale.
🎼 4. Anticipano l’impressionismo
Waldesrauschen è stato spesso citato da critici e pianisti come anticipatore dello stile di Debussy e Ravel. I suoi arpeggi liquidi, le trame trasparenti e le immagini naturali suggeriscono un’estetica proto-impressionista. Ciò lo rende un’importante tappa storica tra il Romanticismo e il primo Modernismo.
📜 5. Furono composte a Roma, non a Weimar
A differenza di molte delle opere precedenti di Liszt, nate durante il suo periodo a Weimar, i Due studi da concerto furono composti mentre Liszt viveva a Roma (1862-63). Lì Liszt si stava orientando sempre più verso la contemplazione religiosa e la composizione di musica sacra – eppure questi études si distinguono come pezzi laici, poetici e giocosi in quel contesto.
🔥 6. Non erano presenti in nessuna delle sue precedenti raccolte di études
Nonostante Liszt abbia scritto diverse celebri raccolte di studi (Trascendentale, Paganini, Anni di pellegrinaggio), i Due studi da concerto sono opere completamente separate, non revisioni o aggiunte a set precedenti. Ciò conferisce loro un’identità unica e indipendente all’interno della sua produzione pianistica.
🎤 7. Popolare tra i virtuosi del XX secolo
Entrambi gli studi divennero sempre più popolari nel XX secolo, soprattutto tra i pianisti che apprezzavano la sottigliezza di Liszt più che la sua appariscenza. Tra i pianisti che li hanno sostenuti ricordiamo:
Claudio Arrau, che ha dato profondità poetica a Waldesrauschen.
Vladimir Horowitz, che ha enfatizzato il fascino demoniaco di Gnomenreigen.
György Cziffra, che ha dato esecuzioni elettrizzanti di entrambi.
🎶 8. Una sorpresa preferita dai compositori
Maurice Ravel e Claude Debussy avrebbero ammirato Waldesrauschen per la sua ingegnosità coloristica. Sebbene non esistano lettere concrete o registrazioni di loro analisi formali, molti pianisti e studiosi la considerano un’influenza sulle trame atmosferiche della musica pianistica impressionista francese.
Composizioni simili / Testi / Collezioni
I Due studi da concerto, S.145 (Waldesrauschen e Gnomenreigen) di Franz Liszt sono unici per la loro combinazione di virtuosismo, lirismo e suggestione programmatica, ma appartengono a una più ampia tradizione di studi di carattere, opere tecnicamente impegnative che evocano un’immagine poetica o drammatica. Se state cercando composizioni, raccolte o suite simili, ecco alcuni forti parallelismi raggruppati per contesto e scopo:
🎹 Opere simili di Liszt
1. Tre studi da concerto, S.144 (1845-49)
Titoli: Il lamento, La leggierezza, Un sospiro
Come il S.145, questi sono espressivi studi da concerto, ciascuno con un chiaro umore poetico. Un sospiro, ad esempio, esplora l’incrocio delle mani e la sonorità, come Waldesrauschen fa con la tessitura e il flusso.
2. Grandes Études de Paganini, S.141
Questi trasformano i fuochi d’artificio violinistici di Paganini in linguaggio pianistico. Sebbene siano più apertamente virtuosistici di S.145, condividono il fascino di Liszt per la tecnica come espressione – in particolare La Campanella (No. 3), che ha un carattere malizioso simile a Gnomenreigen.
3. Studi trascendentali, S.139
Anche se generalmente più monumentali ed estremi, singoli études come Feux follets (n. 5) o Paysage (n. 3) evocano la natura e l’immaginario soprannaturale, proprio come Waldesrauschen e Gnomenreigen.
🇫🇷 Studi impressionisti e poetici francesi
4. Claude Debussy – Studi (1915)
Debussy ammirava Liszt ed estese le sue tecniche coloristiche e atmosferiche. I suoi études (ad esempio, Pour les arpèges composés, Pour les octaves) superano i limiti tecnici, ma sono anche ricchi dal punto di vista sonoro e pittorico, nello spirito di Waldesrauschen.
5. Maurice Ravel – Jeux d’eau (1901)
Ispirato a Liszt e in particolare a Waldesrauschen, questo studio acquatico per pianoforte discende dallo stile pittorico di Liszt, enfatizzando la consistenza, il flusso e il colore impressionistico.
🧙♂️ Studi stravaganti o soprannaturali
6. Alexander Scriabin – Studi, Op. 8 e Op. 42
Alcuni études di queste serie hanno qualità frenetiche, misteriose o simili a quelle di uno gnomo – in particolare l’Op. 8 n. 9 o l’Op. 42 n. 5. Combinano una tecnica estrema con una carica psicologica o mistica come lo Gnomenreigen.
7. Leopold Godowsky – Studi dopo Chopin
Queste rivisitazioni altamente virtuosistiche degli études di Chopin hanno una grandezza e una sperimentazione lisztiana con il colore e la tecnica, anche se spesso sono più dense nella struttura.
Études romantici e di carattere di altri autori
8. Stephen Heller – 25 Studi, Op. 45 / Op. 47
Meno intensi tecnicamente, ma ricchi di emozioni. Alcuni hanno qualità programmatiche o fiabesche, che li rendono un cugino più modesto degli études poetici di Liszt.
9. Moszkowski – 15 Études de Virtuosité, Op. 72
Moszkowski ereditò l’etica di Liszt di lirismo e brillantezza. Diversi studi, come il n. 6 o il n. 11, mettono in evidenza il carattere e l’immaginazione musicale.
10. César Cui – Caleidoscopio, Op. 50
Un insieme di 24 miniature, molte delle quali con titoli descrittivi. Pur essendo meno formidabili dal punto di vista tecnico, condividono l’umore estroso e fantastico di Gnomenreigen.
🌍 Tributi moderni o contemporanei
11. György Ligeti – Studi, Libro I-III (1985-2001)
Ligeti ha citato Liszt come una delle sue principali influenze. I suoi études sono ritmicamente complessi, innovativi e spesso ispirati alla natura o al movimento, come Fanfares o Der Zauberlehrling (“L’apprendista stregone”).
(Questo articolo è stato generato da ChatGPT. È solo un documento di riferimento per scoprire la musica che non conoscete ancora.)
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